Clicca con il mouse per andare avanti

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
PARABOLA DEL PADRE MISERICORDIOSO
Advertisements

Un Don per amico La storia di Don Luigi Palazzolo.
Raccontiamo storie.
LA STORIA DI MOSE’.
SAN PIETRO APOSTOLO.
MOSE’ IL BAMBINO SALVATO DALLE ACQUE DEL NILO.
13 TEMPO ORDINARIO Anno B DOMENICA
Domenica XIII tempo ordinario Anno B.
FANCIULLA, IO TI DICO: RISORGI !.
Studi biblici.
Presentazione Il Ricamo della vita Non conosco l`autore.
Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella. Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il.
XXiV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
xIIIDOMENICADEL TEMPO ORDINARIO ANNO B ANNO B Mc 5,21-43.
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Progetto Europeo Comenius “LA TUA CULTURA E LE TUE TRADIZIONI MI AIUTANO AD APPREZZARE LE MIE” Chichibio e la gru Istituto Comprensivo Rignano Incisa.
Niccolino (fiaba toscana)
ARIANNA LEGGI LA STORIA I PERSONAGGI.
Abramo padre della fede
A rapporto!.
Dialogando con il Padre nostro.
Il mio compleanno.
Uscire con un altra donna
Tu sei importante. Si, tu.. Tu sei importante. Si, tu.
IL SILENZIO DI DIO Racconta un’antica leggenda norvegese di un uomo chiamato Haakon che viveva in un eremo dove invitava la gente a pregare con molta devozione.
LA LEPRE E IL LEONE.
C'era una volta una coppia con un figlio di 12 anni e un asino.
La storia di Mosè. La storia di Mosè Gli Ebrei continuarono a camminare Gli Ebrei continuarono a camminare. Di notte Dio illuminava il loro cammino.
14 incontro 3 febbraio 2011.
Il Gatto con gli stivali.
Cantiamo insieme Cantiamo insieme
Il figliol prodigo.
LE AVVENTURE DELLASTRONAUTA LUKE SCRITTO DA: LARA, ISAAC e CRISTIAN.
Una volta c’era un uomo che si chiamava Abramo
Giuseppe, il sognatore. Giuseppe, il sognatore.
12°incontro
7 incontro.
12° incontro.
15° incontro.
nel gruppo ci sono gli artisti
Gv 11 5° quar A IO SONO LA RISURREZIONE E LA VITA.
VI E’ GIOIA DAVANTI AGLI ANGELI PER UN SOLO PECCATORE CHE SI CONVERTE
4 Quaresima C DOMENICA Monges de Sant Benet de Montserrat
Mastellina Tanti, tanti anni fa, in un piccolo villaggio, vivevano un uomo e una donna. Prima essi avevano abitato in una città, in un palazzo bello e.
8 marzo 2009 Domenica II di Quaresima Domenica II di Quaresima Musica: “Dal profondo a te grido” A. Pärt.
Racconti e poesie di Natale dedicato a Voi Buon Natale!
IL FORNO.
Giuseppe e i suoi fratelli
Mosè, condottiero del popolo di Dio
“Non vuoi aiutarmi?”.
LA STORIA DELLA SALVEZZA
S A N T F A M I G L L’ “Amen”della Cantata 61 di Bach ci ricorda che Dio guida i nostri passi Monges de Sant Benet de Montserrat.
24° Anno A DOMENICA Regina
Il “Signore pietà”, di una “Messa Criolla” ci ricorda che dobbiamo PERDONARE perché siamo stati PERDONATI 24 ANNO A Regina.
ECCOMI, ECCOMI SIGNORE , IO VENGO. SI COMPIA IN ME LA TUA VOLONTA’
ARTURO.
UN DESERTO PERICOLOSO 1 DI QUARESIMA / C Luca 4,1-13 .
SCEGLI TU LA FAVOLA CHE VUOI
13 TEMPO ORDINARIO Anno B “Alziamoci”, ascoltando l’Oratorio di S. Paolo di Mendelssohn Regina.
CHE FORTE PAPA’, IL TUO PERDONO E’ UN DONO!
Il figlio amato e invidiato
Ciao, il mio nome è Giovanni,
IV DOMENICA DI QUARESIMA
IL REGNO È IN MEZZO A NOI FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO vangelo di Luca IL REGNO È IN MEZZO A NOI IL CAMMINO FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO.
Felipe e la luna dispettosa Scuola Primaria BOARIO TERME Classe II.
R.B. SANTA UMILTÀ E I BRIGANTI SULLE MONTAGNE Testo: a cura delle monache di Santa Umiltà - Faenza Disegni: a cura di Cristina Ghita (ex-alunna del Liceo.
Capitolo 7 1 Dopo questi fatti Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO a Gv 11, b-45.
Capitolo 20 1 Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata.
Transcript della presentazione:

Clicca con il mouse per andare avanti

Giuseppe e i suoi fratelli Giacobbe aveva dodici figli e una figlia. Vivevano tutti insieme nella terra di Canaan. I figli di Giacobbe si chiamavano Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Isaacar, Zabulon, Dan, Neftali, Gad, Aser, Giuseppe e Beniamino, quest’ultimo era il più giovane, ma il figlio che Giacobbe amava di più era Giuseppe. I figli di Giacobbe badavano alle pecore e alle capre e Giuseppe aiutava il padre a portare cibo e ordini ai fratelli. Per questo i fratelli erano molto gelosi di Giuseppe. Rifletti: Come ti saresti sentito nei panni di uno dei fratelli di Giuseppe?

Il magnifico vestito di Giuseppe Quando Giuseppe aveva 17 anni, suo padre gli offrì un bellissimo vestito. Giuseppe era molto fiero del suo vestito e si pavoneggiava davanti ai fratelli dicendo: “Guardate che cosa mi ha regalato papà”. I fratelli di Giuseppe però erano invidiosi. “Perché papà vuole bene a Giuseppe più che a noi? Perché non ha regalato anche a noi un vestito così?” Rifletti: ha fatto bene Giacobbe a regalare un bel vestito solo a Giuseppe?

Giuseppe fa strani sogni Una notte Giuseppe fece un sogno molto strano. Sognò che lui e i suoi fratelli legavano covoni di grano in un campo. Ad un tratto, il suo covone si alzò e restò dritto in piedi, mentre i covoni dei suoi fratelli si misero intorno al suo e si inchinarono. Sentito il sogno i fratelli di Giuseppe si arrabbiarono: “Vuoi forse essere nostro re e dominarci”, gli dicevano con tono beffardo.

Giuseppe fa strani sogni Un’altra notte Giuseppe sognò che il sole, la luna e undici stelle si inchinavano dinanzi a lui. Parlò a suo padre del sogno, e Giacobbe gli disse: “Che cosa vuol dire? Che tutti noi: io, tua madre e i tuoi fratelli dovremo venire a inchinarci davanti a te?”. Rifletti: Pensi che Giuseppe avrebbe dovuto tenere per sé i sogni che aveva fatto?

I fratelli di Giuseppe sono invidiosi I fratelli di Giuseppe erano molto adirati. Innanzi tutto Giuseppe non era tenuto a badare al bestiame come loro. Poi il padre aveva regalato a Giuseppe un bellissimo vestito e questo li aveva fatti sentire sminuiti. La situazione era ulteriormente peggiorata quando Giuseppe aveva cominciato a raccontare loro i suoi strani sogni.

I fratelli di Giuseppe sono invidiosi Secondo questi sogni Giuseppe in qualche modo risultava superiore a loro che erano raffigurati come vecchi fili di paglia e stelle poco luminose. Perché Giuseppe pensava di essere tanto più importante di loro? Ormai i fratelli odiavano Giuseppe e decisero di sbarazzarsi di lui. Rifletti: i fratelli di Giuseppe erano così invidiosi che giunsero a odiare il fratello. Che cosa ti rende invidioso degli altri?

Giuseppe è gettato in un pozzo Un giorno, mentre erano nei campi a badare alle greggi, i fratelli architettarono un piano crudele per sbarazzarsi di Giuseppe. “Gettiamolo in un pozzo e lasciamolo morire là. Diremo a nostro padre che è stato sbranato da una bestia feroce”. Così quando Giuseppe li raggiunse, gli tolsero il bel vestito che indossava e lo gettarono in un pozzo”.

Passarono però di là alcuni mercanti che si stavano recando in Egitto. Giuseppe è venduto dai fratelli Passarono però di là alcuni mercanti che si stavano recando in Egitto. I fratelli cambiarono idea e decisero di vendere Giuseppe come schiavo a quei mercanti I fratelli dissero al padre che Giuseppe era stato ucciso da una bestia feroce: Giacobbe si stracciò le vesti e si disperò. Rifletti: Giuseppe fu salvato da un’orribile morte nel pozzo. Dio aveva un progetto per la sua vita.

Giuseppe al servizio di Potifar Giuseppe fu portato in Egitto dove fu venduto come schiavo a Potifar, l’uomo di fiducia del faraone. Dio vegliava su Giuseppe. Giuseppe lavorava con impegno e tutti lo apprezzavano. Potifar gli affidò l’amministrazione della sua casa e dei suoi beni. E Dio aiutò Giuseppe a compiere bene il suo lavoro e rese prospera la casa per cui lavorava. Ma un giorno la moglie di Potifar mentì accusando ingiustamente Giuseppe di aver tentato di mancarle di rispetto. Potifar si adirò moltissimo e fece gettare Giuseppe in carcere. Dio però era con Giuseppe anche là. Rifletti: Dio aiutò Giuseppe a compiere bene il suo lavoro e benedisse le persone che stavano vicino a lui.

Giuseppe in carcere Giuseppe fu gettato in carcere dove ben presto il capo delle guardie cominciò a prenderlo a benvolere e gli affidò incarichi di responsabilità. Giuseppe vi riuscì bene perché Dio lo aiutava. Non molto tempo dopo gli fu affidata la responsabilità di tutti i detenuti richiusi nella fortezza e Giuseppe incontrò il capo dei coppieri e il capo dei panettieri del re che erano stati imprigionati. Una notte questi due detenuti fecero entrambi uno strano sogno che li turbò e domandarono a Giuseppe di aiutarli a interpretarlo. Rifletti: Dio era sempre con Giuseppe, anche in prigione, quando Giuseppe non sapeva se sarebbe mai stato liberato.

Giuseppe interpreta i sogni Giuseppe invitò il capo dei coppieri e il capo dei panettieri del re a raccontargli il loro sono. Parlò per primo il capo dei coppieri. Nel mio sogno mi trovavo davanti a una vite che aveva tre rami. La vidi germogliare, poi fiorire e infine portare a maturazione grappoli d’uva. Io avevo in mano la coppa del faraone, colsi l’uva, ne spremetti il succo nella coppa e lo porsi al faraone”. Giuseppe gli disse che tre giorni dopo sarebbe stato liberato dalla prigione.

Giuseppe interpreta i sogni Raccontò poi il suo sogno il capo dei panettieri. “Avevo sul capo tre ceste di pane bianco. Il cesto superiore era colmo di ogni tipo di focacce, della qualità preferita dal faraone, ma alcuni uccelli venivano a beccare nel cesto sul mio capo”. Giuseppe si rattristò e disse: “Mi spiace doverti dire che non sarai mai liberato. Fra tre giorni il re ti farà uccidere”. Tre giorni dopo accadde proprio ciò che Giuseppe aveva detto. Rifletti: Dio aiutò Giuseppe a interpretare i sogni. Ricordi qualche altro personaggio della Bibbia che fece strani sogni?

I sogni del faraone Due anni dopo, il re d’Egitto fece due strani sogni. Il capo dei coppieri si ricordò subito di Giuseppe e parlò di lui al faraone. Giuseppe fu portato davanti al grande re al quale chiese di raccontargli i suoi sogni. “Nel mio sogno stavo sulla riva del Nilo. Vidi uscire dal fiume sette vacche belle, molto grasse, che mangiavano l’erba della riva. Improvvisamente dal fiume salirono dietro di loro altre sette vacche, molto magre e brutte. Queste ultime divorarono le prime sette, ma il loro aspetto rimase come prima”.

I sogni del faraone “Poi sognai di nuovo. Vidi sette spighe belle, gonfie di grano. Ma dietro di loro spuntarono altre sette spighe, esili e striminzite. Queste ultime inghiottirono le sette spighe belle”, disse il re. Giuseppe disse al re che ci sarebbe stato un periodo di sette anni di grande abbondanza, seguito da un ugual periodo di grande carestia. Il re fu molto soddisfatto e nominò Giuseppe viceré. Rifletti: Giuseppe passò dalla condizione di prigioniero a quella di viceré d’Egitto. Che cambiamento!

Giuseppe rivede i suoi fratelli La carestia imperversò su tutta la regione. Non c’era cibo neppure in Canaan, dove viveva ancora la famiglia di Giuseppe. Così un giorno Giacobbe mandò i suoi figli a cercare cibo in Egitto. In Egitto i fratelli non riconobbero Giuseppe che era ormai una persona molto importante: si inginocchiarono davanti a lui e lo pregarono di vendere loro un po’ di grano.

Giuseppe rivede i suoi fratelli Dapprima Giuseppe volle metterli alla prova per scoprire se avevano modificato certi loro atteggiamenti. Quando vide che erano dispiaciuti per ciò che gli avevano fatto, disse loro chi era. I fratelli si turbarono perché temevano che fosse furioso con loro, ma Giuseppe li perdonò. Rifletti: sapresti anche tu perdonare qualcuno che ti ha offeso ingiustamente?

Giuseppe rivede suo padre Giuseppe mandò i suoi fratelli a prendere il loro padre in Canaan. “Giuseppe è vivo; è in Egitto ed è il viceré!”, dissero al padre con entusiasmo. Giacobbe stentava a crederci: il figlio a cui voleva tanto bene, era vivo! Dio parlò in sogno a Giacobbe dicendogli di non avere paura di andare in Egitto. “Io verrò con te!”, gli promise. Così Giacobbe si mise in viaggio e Giuseppe gli andò incontro. Quando vide il padre gli gettò le braccia al collo e pianse di gioia. Giacobbe rimase in Egitto con Giuseppe fino alla fine dei suoi giorni. Il re permise a tutti loro di vivere in quel territorio e Giuseppe si accertò che avessero sempre cibo a sufficienza. Dio benedisse la famiglia di Giuseppe. Rifletti: Giacobbe pensava di non rivedere più Giuseppe. Ma Dio gli fece una sorpresa.