Monsignor Pio Alberto Del Corona 1837 1912 1837 1912 vescovo domenicano fondatore delle Suore Domenicane dello Spirito Santo
Infanzia e gioventù Alberto Del Corona nasce a Livorno il 5 luglio 1837 da una famiglia di commercianti. Fin da piccolo dimostra grande intelligenza, amore per lo studio, profonda religiosità. Viene educato dai Padri Barnabiti, si dedica alle attività caritative nelle Conferenze di S. Vincenzo de’ Paoli, diventa terziario domenicano. Sentita presto la vocazione religiosa, prende la decisione definitiva nel santuario mariano di Montenero, vicino a Livorno. Spinto dalla sua devozione per S. Caterina da Siena e dall’attrazione per la preghiera, lo studio, la predicazione, sceglie l’Ordine Domenicano e, nel 1854, entra nel convento di S. Marco (Firenze). L’anno successivo veste l’abito domenicano e prende i nomi di Pio Tommaso; nel 1859 fa la professione religiosa e l’anno seguente diventa sacerdote.
L’ ORARIO Agli anni trascorsi nel Convento di S. Marco risale l’orario, cioè l’elenco dettagliato di tutti i numerosi esercizi di pietà che Padre Del Corona pratica durante la giornata; a questo orario si mantiene fedele, con minimi adattamenti, per tutta la vita. “Lo spirito di tutti gli esercizi di pietà sarà di rendere perpetuo il pensiero di Dio e perpetuo l'amore. Di più lo studio continuo deve rendere più intima la persuasione che io sono fatto per il cielo e là debbo vivere; che il bene mi deve costare fatica; che debbo contentarmi di farlo con molti contrasti e vincendo assai ripugnanze della natura. Conoscere la mia debolezza, sostenerla con serena gioia, sperando sempre nella preghiera e nel sangue.” “Quindi porrò ogni studio di essere contento di quel che Dio mi dà; però domandare sempre, sempre, allo Spirito Santo l'intimo e vivo dolore di avere offeso Dio e le lacrime e le fiamme, che sono indizio di compunzione. Il Sacramento, il Crocifisso, la Vergine, gli Angioli, il Cielo, la società eterna dei figlioli di Dio saranno l'oggetto delle mie meditazioni continue.”
Fondazione delle Suore Domenicane dello Spirito Santo A Firenze Padre Pio Alberto si dedica all’insegnamento, alla predicazione, alla direzione spirituale. Tra le persone che accorrono al suo confessionale la vedova Elena Bruzzi Bonaguidi, conosciuta nel 1869, che il Padre giudica la persona adatta per realizzare un’ispirazione ricevuta meditando la vita di Santa Paola romana (347-404): una comunità femminile, un asilo di anime contemplative. Pur rimanendo nell’ambito della spiritualità domenicana, Padre Del Corona vuole che le sue figlie abbiano una particolare devozione per lo Spirito Santo e che si salutino con le parole di S. Gregorio Magno: lo Spirito Santo è Amore. Il papa Pio IX, nel 1872, approva la nuova congregazione, aggiungendo alla contemplazione una forma di apostolato: l’educazione delle bambine. A Firenze, in via Bolognese (oggi al n. 111), vengono edificati il grande monastero (1875-1878) e la cappella (benedetta nel 1881).
Madre Elena (1835 – 1913) Elena Bruzzi Bonaguidi è già vedova e con un figlio quando conosce Padre Pio Alberto. Di carattere forte, ma docile alla direzione del Padre, accetta di seguirlo nella fondazione di una nuova congregazione femminile. Per consacrare l’inizio di questa impresa si recano tutti e due a Prato, presso la tomba della santa domenicana Caterina de’ Ricci, e giurano di fondare il monastero ad ogni costo. La loro profonda amicizia spirituale è testimoniata dal fitto scambio di lettere che si è prolungato per tutta la loro vita. Sono state conservate solo le lettere di direzione spirituale indirizzate alla Madre. La loro unione ha trovato il suggello nel luogo e nelle date di morte: entrambi sono morti nel Monastero, ad un anno e un giorno di distanza.
Vescovo di San Miniato Dal 1872 al ’74 ricopre un primo incarico di governo, svolgendo la funzione di Priore nel Convento di S. Marco. Alla fine del ’74 gli giunge la nomina episcopale, che accetta con molta riluttanza, reputandosi indegno. Il 3 gennaio del 1875 il Padre viene consacrato Vescovo ed assegnato alla Diocesi di San Miniato (Pisa). Qui rimane fino al 1906, quando rassegna le dimissioni per gravi problemi di salute. In tutto questo periodo si mostra pastore esemplare, spendendosi senza riserve per il bene delle anime: visite pastorali frequenti, predicazioni e confessioni incessanti, attenzione alla formazione del clero, carità materiale e spirituale verso tutti.
Ritiro nel Convento di S.Domenico Come Convento per il suo riposo Mons. Pio sceglie quello di S. Domenico di Fiesole, dove, ancora più intensamente, prega, medita e riprende a scrivere le sue ultime opere. Senza far pesare la sua condizione di vescovo, adempie gli obblighi della vita conventuale ed obbedisce scrupolosamente al Priore. Nel 1908, allorché viene nominato il nuovo vescovo di S. Miniato, Mons. Pio viene elevato al titolo di Arcivescovo titolare di Sardica. Lo stemma di Mons. Pio La salute declina inesorabilmente e, quando si sente vicino alla fine, si fa portare al Monastero, in mezzo alle sue figlie. Qui spira serenamente il 15 agosto 1912, il giorno dall’Assunzione di Maria, solennità alla quale era molto devoto: “Noi crediamo all'Amore, inneggiamo all'Amore. Prendiamo con gioia quel che Dio ci manda e moriamo d'amore”.
scrittore Dal 1874 – un anno prima della consacrazione episcopale – fino al 1910 – due anni prima della morte – Pio Alberto Del Corona ha scritto numerosi libri, alcuni di teologia, molti di spiritualità, molti a carattere pastorale-devozionale. I suoi libri di meditazioni, le raccolte dei suoi discorsi, gli opuscoli devozionali hanno circolato largamente fra le anime consacrate e i fedeli laici. E, dopo la sua morte, altre persone, attingendo ai suoi scritti, hanno compilato antologie di meditazioni suddivise per tema. Un genere letterario sui generis è costituito dalle numerose lettere pastorali (ben 37) stampate in opuscoli e inviate al clero e al popolo della sua diocesi, quella di S. Miniato.
spiritualità Culto per la Verità, amore allo studio, cura per l’insegnamento e la predicazione, devozione alla Madonna: elementi tipici della spiritualità domenicana che si ritrovano ben marcati nell’animo di Mons. Del Corona. non a caso la congregazione da lui fondata ha la specificazione “dello Spirito Santo”. Una devozione particolare di Mons. Pio è quella allo Spirito Santo, E poi in lui rifulgono quelle qualità che si riscontrano in tutti i santi: profonda umiltà, sete di perfezione, amore per la croce che purifica, amore inestinguibile per le anime. Tante le lacrime versate per la salvezza delle anime: “bisogna piangere per far piangere”, bisogna prima purificarsi con le lacrime, se si vuole che le anime si purifichino nel pentimento. Fin dai primi anni scrive: “mi affatico per farmi santo”, “la potenza del dolore mi deve disfare prima di giungere a Dio”, “la santità è un’agonia e un sudore di sangue”.
hanno detto di lui ... Leone XIII, Papa È uno dei più dotti e santi prelati della Chiesa. San Pio X, Papa E Del Corona che fa? Tenetene di conto, sapete! Quello è un santo! Mons. Ludovico Ferretti, Vescovo di Colle Val d’Elsa biografo di Mons. Del Corona I caratteri della santità sono quelli che in ogni lato della preziosa esistenza di questo religioso esemplare e vescovo piissimo si rivelano e dominano ogni altro pregio di natura e d’ingegno.
Processo di Beatificazione Il processo di Beatificazione di Mons. Pio Alberto Del Corona è stato aperto dalla Diocesi di San Miniato nel 1942. Attualmente la documentazione è in corso di valutazione presso la Congregazione per le Cause dei Santi. La traslazione della salma di Mons. Pio dal cimitero pubblico al Monastero (1925) La cripta del Monastero dove riposano le spoglie mortali di Mons. Pio Non fa meraviglia se in piccoli e grandi, in vicini e lontani, si sia diffusa la persuasione che dalla Chiesa cattolica egli meriti di essere elevato agli onori degli altari ed anche si sia divulgata la notizia di non poche grazie ottenute per l’invocazione di lui o per il contatto delle sue reliquie, anche in luoghi dove egli in vita sua non era affatto conosciuto. Mons. Ludovico Ferretti
PREGHIERA AL SERVO DI DIO MONS. PIO ALBERTO DEL CORONA O Spirito Consolatore, Tu che sei il Padre dei poveri, il datore dei doni, la luce dei cuori, Tu che arricchisti il tuo servo fedele Mons. Pio Alberto Del Corona di tanta angelica bontà, con la quale diffuse ovunque luce e amore, concedici di superare tutte le incertezze della vita, di far trionfare sempre il regno di Dio nei nostri cuori e, per sua intercessione, la grazia .......... che con fiducia imploriamo. Proteggi oggi e sempre l'Opera da lui iniziata e, per il bene delle anime, fa’ che la Santa Chiesa lo esalti, proponendolo alla venerazione e all'esempio di tutti i suoi figli. Amen. ( Tre G l o r i a )
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