Il DECRETO LEGISLATIVO Principi fondamentali Il nuovo assetto legislativo in materia di tutela della Salute e della Sicurezza nei luoghi di lavoro Il DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 n. 81 Principi fondamentali Dott. ing. Salvatore Goglia
CURIOSITA’: LA SICUREZZA NON NASCE OGGI… La Bibbia prescrive di installare parapetti (Deuteronomio 22-8): “Quando costruirai una casa nuova, farai un parapetto intorno alla tua terrazza, per non attirare sulla tua casa la vendetta del sangue, qualora uno cada di là”. Gli schiavi egizi che costruivano le piramidi erano assistiti da medici
STRUTTURA DEL D. Lgs 9 Aprile 2008 n°81 TITOLO I - PRINCIPI COMUNI TITOLO II - LUOGHI DI LAVORO TITOLO III - USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI TITOLO V - SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO TITOLO VI - MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI TITOLO VII - ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI TITOLO VIII - AGENTI FISICI TITOLO IX - SOSTANZE PERICOLOSE TITOLO X - ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI TITOLO XI - PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE TITOLO XII - DISPOSIZIONI IN MATERIA PENALE E DI PROCEDURA PENALE TITOLO XIII - NORME TRANSITORIE E FINALI
LE NORMATIVE ABROGATE (ORA NEL NUOVO TESTO UNICO) D.Lgs. 626/94 (sicurezza sul lavoro) recepiva 8 Direttive comunitarie Principali disposizioni: Miglioramento delle condizioni di lavoro Partecipazione dei lavoratori Istituzione del SPP Istituzione del RLS Sicurezza nell’uso dei videoterminali Sicurezza nella movimentazione dei carichi 4
LE NORMATIVE ABROGATE (ORA NEL NUOVO TESTO UNICO) D.P.R. 494/1996 (sicurezza nei cantieri) Principali disposizioni: Istituzione del Coordinatore di Progetto Istituzione del Coordinatore per l’esecuzione Prescrizioni in funzione dell’entità del lavoro 5
TESTO UNICO DI SICUREZZA SUL LAVORO D. Lgs. 9 Aprile 2008 n°81 Scopo di tale Decreto è migliorare la sicurezza sul lavoro fornendo informazioni e formazione su: normative ruoli Responsabilità Comportamenti
LA NUOVA SICUREZZA: DALLA 626 AL D. Lgs. n. 81/2008 (TESTO UNICO) Il nuovo T.U. ha rafforzato alcuni principi già esistenti : L’autotutela Il coinvolgimento la necessità propedeutica di Informazione e Formazione ed ha introdotto i nuovi concetti di : Effettività dei soggetti tutelati Addestramento al lavoro Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta…
COINVOLGIMENTO La nuova sicurezza richiede la partecipazione di tutti i lavoratori che operano in ambiente di lavoro, anche gli autonomi sono esclusi solo gli addetti ai servizi domestici e familiari Gli organi di vertice devono essere sensibilizzati per primi e … dare il buon esempio ! 8
INFORMAZIONE Occorre una decisa e precisa presa di coscienza dei rischi: la scuola deve far conoscere a ciascun lavoratore, in modo chiaro e dettagliato, i rischi ai quali e’ esposto in relazione al suo lavoro e alle effettive mansioni svolte.
agire e lavorare tenendo sempre a mente la sicurezza ! FORMAZIONE E’ importante creare e diffondere una mentalità safety-oriented : agire e lavorare tenendo sempre a mente la sicurezza !
EFFETTIVITÀ DEI SOGGETTI TUTELATI Quello che conta – per verificare l’esposizione al rischio - è la mansione effettivamente svolta in quel momento, a prescindere dalla qualifica del soggetto: ad esempio, il dirigente che occasionalmente si arrampica sulla scala pericolante è esposto allo stesso rischio dell’operaio che lo fa (purtroppo) abitualmente.
ADDESTRAMENTO AL LAVORO Il datore di lavoro è tenuto a far apprendere ai lavoratori: l’uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze e dispositivi (anche di protezione individuale) le procedure di lavoro predisposte 12
LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI Il datore di lavoro deve assicurarsi che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di sicurezza e di salute, con particolare riferimento: ai rischi specifici del proprio posto di lavoro; alle proprie mansioni; alle attrezzature che deve usare; ai DPI che deve indossare.
LE FIGURE COINVOLTE NELLA SICUREZZA NELLA SCUOLA Datore di lavoro Preposti Lavoratori Medico Competente RSPP - ASPP - Addetti all’emergenza Addetti al primo soccorso RLS 14
IL DATORE DI LAVORO E’ IL DEBITORE PRINCIPALE DI SICUREZZA È il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'organizzazione dell'impresa, ha la responsabilità dell'impresa stessa ovvero della scuola, quale definita ai sensi del T.U., in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa 15
e’ in pratica il responsabile ultimo … IL DATORE DI LAVORO e’ in pratica il responsabile ultimo … …. ma non il solo: anche i dirigenti ed i preposti hanno i propri compiti, obblighi e responsabilità in materia di sicurezza ! 16
OBBLIGHI PRINCIPALI DEL DATORE DI LAVORO redazione del Documento Valutazione Rischi riduzione dei rischi in azienda istituzione del Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) nomina del medico competente designazione degli addetti all’emergenza formazione e informazione dei dipendenti 17
IN MANCANZA DI ADEGUATE FIGURE IN AZIENDA… Fino a febbraio 2002: il datore di lavoro poteva rivolgersi a strutture esterne Da marzo 2002: il datore di lavoro doveva rivolgersi a strutture esterne (Legge 1° marzo 2002, n. 39) Con il nuovo T.U. (Art. 31 comma 4), tale obbligo è stato riconfermato 18
Tali deleghe, tuttavia, per essere valide : devono avere forma scritta LE DELEGHE Il datore di lavoro ha facoltà di delegare ad un dipendente il proprio ruolo e la propria qualifica Tali deleghe, tuttavia, per essere valide : devono avere forma scritta devono essere accettate devono essere dettagliate devono comportare autonomia di spesa, sia pure con un tetto devono essere giustificate da obbiettive esigenze dell’impresa 19
Possiede idoneità tecnico-professionale LE DELEGHE Il delegato Possiede idoneità tecnico-professionale dispone di autonomia tecnico-organizzativa Ha seguito un corso in materia di sicurezza non subisce ingerenze del delegante, altrimenti non può considerarsi un effettivo delegato ma un semplice “prestanome” ! 20
E’ quel lavoratore che, dipendendo dai dirigenti: IL PREPOSTO E’ quel lavoratore che, dipendendo dai dirigenti: Sovraintende e coordina l’attività di altri lavoratori impartisce ordini e istruzioni per regolare il lavoro altrui Svolge attività di controllo di tale lavoro Non si richiede alcun riconoscimento formale della qualifica di preposto: è sufficiente che un soggetto sia solito impartire ordini e che la preposizione, di fatto, risulti nota e riconosciuta mediante l’ottemperanza alle direttive e agli ordini da parte dei lavoratori sui quali viene esercitata 21
informa i lavoratori sui rischi specifici cui sono esposti COMPITI DEL PREPOSTO è responsabile dell’attuazione delle misure di sicurezza decise dal datore di lavoro e dai dirigenti informa i lavoratori sui rischi specifici cui sono esposti attua le misure di sicurezza previste esige e dispone che i lavoratori osservino le norme di sicurezza vigila sull’uso dei DPI 22
AI FINI DELL’APPLICAZIONE DELLE NORME DI SICUREZZA CHI E’ UN LAVORATORE? Lavoratore è chi: è la persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro con rapporto di lavoro subordinato, anche speciale (esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari) Con il Decreto INAIL n. 38/2000 sono stati inclusi nella tutela assicurativa anche i collaboratori coordinati indipendentemente dall’inquadramento con o senza retribuzione
Gli studenti In base alla vigente normativa gli studenti sono assimilati ai lavoratori, pertanto, godono di analoghi diritti e doveri. Essi quando sono stati adeguatamente informati sui rischi specifici connessi con l’attività svolta, possono essere sanzionati se non adottano, per negligenza, gli accorgimenti necessari a ridurre al minimo il rischio/danno per la propria e altrui salute
OBBLIGHI DEL LAVORATORE osservare le disposizioni aziendali utilizzare correttamente le macchine segnalare i difetti di funzionamento usare correttamente i DPI. ridurre i rischi, nei limiti delle proprie possibilità e competenze Sottoporsi alle visite di sorveglianza sanitaria (Art. 20 comma 2 lett. i) del T.U.) 25
DIRITTI-DOVERI DEL LAVORATORE Ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro - su cui possono ricadere gli effetti delle sue azioni o omissioni - conformemente alla sua formazione ed alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro (Art. 20 comma 1 T.U.) Il lavoratore che, in caso di pericolo grave e immediato e nell'impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, prende misure per evitare le conseguenze di tale pericolo, mettendo al sicuro sé ed i colleghi, non può subire pregiudizio per tale azione, a meno che non abbia commesso una grave negligenza (art. 44 comma 2 T.U.) 26
e’ specialista in medicina del lavoro IL MEDICO COMPETENTE e’ specialista in medicina del lavoro e’ scelto e retribuito dall’azienda collabora alla valutazione dei rischi e’ soggetto al segreto professionale esercita la sorveglianza sanitaria in azienda 27
ATTIVITA’ DEL MEDICO COMPETENTE esamina i luoghi di lavoro analizza i rischi lavorativi visita il lavoratore (eventualmente) richiede accertamenti specialistici illustra al lavoratore le proprie conclusioni spiega il significato degli esami mantiene il segreto professionale 28
LA SORVEGLIANZA SANITARIA IN AZIENDA è obbligatoria in presenza di : lavorazioni particolari di cui alla Tabella Malattie professionali INAIL (D.M. 14 gennaio 2008), come ad esempio: fibre, polveri, fumi, gas nocivi,vapori di metalli, ecc. videoterminali (oltre le 20 ore di lavoro settimanali) esposizione ad agenti chimici e/o biologici serve a tutelare il lavoratore, non a controllarlo! ha come obiettivi: assicurare l’idoneità alla mansione (visita preventiva) ridurre o eliminare i fattori di rischio monitorare la salute del lavoratore 29
L’INCARICO DI RSPP Prima del T.U.: Il datore di lavoro comunicava all'ispettorato del lavoro e alle Asl il nominativo della persona designata come RSPP (interno ovvero esterno all'azienda) Ora, con il T.U.: Il datore di lavoro indica il nominativo sul DVR, compresi gli attestati ed il curriculum 30
CARATTERISTICHE DEL RSPP Deve avere un curriculum adeguato e deve aver frequentato corsi di specializzazione e di aggiornamento in base al D.Lgs.195/03 Non è necessariamente un tecnico Deve avere capacità organizzative Può avere supporti esterni Deve dare ed ottenere la collaborazione di tutti È dotato di capacità ed attitudini adeguate, valutate a discrezione del datore di lavoro che è responsabile della sua scelta ( c.d. culpa in eligendo) 31
Propone nuove misure di sicurezza Elabora piani di formazione FUNZIONI DEL RSPP Elabora il Doumento di Valutazione dei Rischi (D.V.R.) ed il Piano d’Emergenza Propone nuove misure di sicurezza Elabora piani di formazione Indice le Riunioni periodiche Aggiorna il D.V.R. Coordina gli appaltatori e redige il Documento Unico di valutazione delle Interferenze (DUVRI) Valuta e sceglie nuove attrezzature d’emergenza 32
IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA - RLS E’ una delle figure introdotte dalla 626 e ulteriormente rafforzata dal T.U., ma era già stato previsto dalla Legge 300/70 (Statuto dei lavoratori) e’ previsto in tutte le aziende, anche con un solo dipendente! Il nuovo T.U. ha introdotto anche il RLS di sito produttivo nelle aziende fino a 15 addetti e’ eletto dai colleghi, dura in carica tre anni ed è rieleggibile Quando non è stato eletto all’interno dell’Azienda, può intervenire il RLS territoriale di comparto o di settore dell’Organismo paritetico 33
e’ un tramite tra i colleghi ed il servizio di prevenzione LE FUNZIONI DEL RLS e’ un tramite tra i colleghi ed il servizio di prevenzione e’ un utile collaboratore del servizio di prevenzione e protezione per la sicurezza di tutti può accedere ai luoghi di lavoro, previa comunicazione all’azienda può esaminare la documentazione aziendale di sicurezza (DVR, DUVRI e Registro Infortuni) ed estrarne una copia per rendersi conto del contenuto e dei programmi di intervento necessari 34
Il RLS viene normalmente consultato: CONSULTAZIONE DEL RLS Il RLS viene normalmente consultato: sulla designazione degli addetti al SPP e all’emergenza sulla valutazione dei rischi sulle necessita’ di formazione sulle nuove tecnologie da introdurre il RLS non ha alcuna specifica responsabilità : se ha obiezioni, ha il diritto di farle presenti, nell’interesse di tutti 35
Coordinatore responsabile (RSPP) STRUTTURA DEL SPP Coordinatore responsabile (RSPP) Addetti al SPP (collaborano con il Coordinatore) Addetti all’emergenza e al primo soccorso (designati dal Datore di lavoro) 36
IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE - SPP e’ un supporto tecnico (staff) per il datore di lavoro nella valutazione dei rischi è coordinato da un Responsabile (RSPP) e’ interdisciplinare viene messo sempre al corrente dal datore di lavoro, a cui risponde e relaziona viene consultato dal datore di lavoro e dai lavoratori propone azioni e soluzioni esprime pareri 37
IL SPP SI INTERFACCIA CON... Datore di lavoro Medico competente Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza (RLS) Consulenti esterni 38
CHI DEVE FARE FORMAZIONE?
docenti formatori accreditati ed esperti Il Responsabile S.P.P. oppure docenti formatori accreditati ed esperti La formazione deve essere Periodicamente ripetuta in relazione all'evoluzione ovvero all'insorgenza di nuovi rischi.
LA RIUNIONE PERIODICA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Nelle aziende o nelle unità produttive che occupano più di 15 dipendenti, il datore di lavoro, direttamente o tramite il servizio di prevenzione e protezione dai rischi, indice almeno una volta all'anno una riunione cui partecipano: il datore di lavoro stesso (o un suo rappresentante); il responsabile del servizio di prevenzione e protezione - RSPP; il medico competente, ove previsto; il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza – RLS 41
LA RIUNIONE PERIODICA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Nel corso della riunione, il datore di lavoro sottopone all'esame il documento di valutazione dei Rischi l'idoneità dei mezzi di protezione individuale; i programmi di informazione e formazione dei lavoratori ai fini della sicurezza e della protezione della loro salute. La riunione ha altresì luogo in occasione di eventuali significative variazioni delle condizioni di esposizione al rischio, compresa la programmazione e l'introduzione di nuove tecnologie che hanno riflessi sulla sicurezza e salute dei lavoratori 42
ANALISI DEI RISCHI
I RISCHI LAVORATIVI L’errore umano e’ sempre in agguato! può essere dovuto a: fretta distrazione eccesso di sicurezza scarsa informazione e formazione negligenza, imprudenza, imperizia tendenza all’infortunio
si adottano sulle macchine (carter, schermi, filtri ecc...) cautele: MISURE E CAUTELE Sono indispensabili per prevenire e/o ridurre la possibilità di infortunio o malattia professionale misure : si adottano sulle macchine (carter, schermi, filtri ecc...) cautele: riguardano il comportamento dell’uomo (formazione, d.p.i., sorveglianza sanitaria ecc.. )
COME INTERVENIRE? curare la formazione individuare le situazioni a rischio (DVR) esasperare i controlli analizzare i quasi-infortuni 46
IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI D.V.R. E D.U.V.R.I va redatto a cura del RSPP, coadiuvato dal medico competente e da tecnici esperti, consultando il RLS riporta, individua, analizza e indica i fattori di rischio in azienda valuta i fattori di rischio rilevati deve indicare le priorità di intervento relative alla prevenzione valutazione rischi interferenze. 47
VALUTAZIONE DEL RISCHIO PERICOLO: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore in grado di causare danni alle persone o all’ambiente RISCHIO: concreta probabilità che, nelle condizioni di impiego o di esposizione, sia raggiunto il livello potenziale di danno e le dimensioni possibili del danno eventuale In sintesi: il pericolo e’ potenziale, il rischio e’ concreto 48
VALUTAZIONE SEMIQUANTITATIVA FREQUENZA dell’evento : Si misura su valori da 1 a 4 1 (bassa) : 1 volta/mese 2 (moderata) : 1 volta/settimana 3 (elevata) : 1 volta / giorno 4 (molto elevata) : più volte/giorno MAGNITUDO dell’evento : Si misura su valori da 1 a 4 1 (lieve) : prognosi < 3 giorni 2 (moderata) : prognosi 4 - 40 gg 3 (grave) : prognosi > 40 gg; amputazioni limitate 4 (gravissima) : morte, perdita di un arto, di una funzione o di un senso RISCHIO = FREQUENZA x MAGNITUDO ( F x M) 49
RISCHI PER LA SICUREZZA Strutturali Meccanici Elettrici Sostanze Pericolose Esplosioni e Incendi
RISCHI PER LA SALUTE Agenti Chimici Agenti Fisici Agenti Biologici Materiali radioattivi
RISCHIO CHIMICO IL RISCHIO CHIMICO IN AMBIENTE DI LAVORO È RICONDUCIBILE ALL’INSIEME DEI RISCHI PER LA SICUREZZA E PER LA SALUTE, CONNESSI CON LA PRESENZA, NELL’AMBITO DELLO SVOLGIMENTO DELLE LAVORAZIONI, DI “AGENTI CHIMICI PERICOLOSI Per Agenti Chimici Pericolosi si intendono le sostanze ed i preparati che, in base alle loro caratteristiche chimiche, chimico-fisiche, e tossicologiche, sono classificati nelle categorie di pericolo di cui al D.Lgs. 52/97 e al D.Lgs. 285/98 e D. Lgs. 25/2002., o che rientrano, comunque, nei criteri di classificazioni ivi previsti.
Simboli ed indicazioni di pericolo CATEGORIA DI PERICOLO LETTERA E SIMBOLO INDICAZIONI ESPLOSIVI E Sostanze e preparati che possono esplodere per effetto del calore (urti, sfregamenti ed accensione) COMBURENTI O Sostanze e preparati in grado di fornire ossigeno e, pertanto, di alimentare un incendio anche in assenza di aria FACILMENTE INFIAMMABILI F Sostanze e preparati i cui gas e vapori formano in aria miscele esplosive e/o facilmente infiammabili in presenza di innesco (punto di infiammabilità < 21°C)
SIMBOLI ED INDICAZIONI DI PERICOLO CATEGORIA DI PERICOLO LETTERA E SIMBOLO INDICAZIONI INFIAMMABILI NOTA 1 Sostanze e preparati i cui gas e vapori formano con l’aria miscele esplosive e/o infiammabili in presenza di innesco (punto di infiammabilità <55°C) TOSSICI T Sostanze e preparati che possono provocare, anche in piccole quantità, seri danni alla salute con effetti anche letali NOCIVI Xn Sostanze e preparati che possono provocare danni alla salute più o meno gravi, in relazione alle quantità.)
SIMBOLI ED INDICAZIONI DI PERICOLO CATEGORIA DI PERICOLO LETTERA E SIMBOLO INDICAZIONI CORROSIVI C Sostanze e preparati in grado di provocare lesioni alla pelle e alle mucose IRRITANTI Xi Sostanze e preparati che possono provocare arrossamenti e reazioni infiammatorie della pelle e delle mucose SENSIBILIZZANTI NOTA 2 Sostanze e preparati che possono provocare, per inalazione o assrbimento cutaneo, una reazione di ipersensibilizzazione, per la quale una successiva esposizione provoca fenomeni allergici
SIMBOLI ED INDICAZIONI DI PERICOLO CATEGORIA DI PERICOLO LETTERA E SIMBOLO INDICAZIONI ESTREMAMENTE INFIAMMABILI F+ Sostanze e preparati i cui gas e vapori formano con l’aria miscele esplosive e/o infiammabili capaci di innescarsi facilmente per qualsiasi fonte di calore (punto di infiammabilità <0°C) ALTAMENTE TOSSICI T+ Sostanze e preparati in grado di provocare, anche in piccolissime dosi, gravi danni alla salute, financo la morte PERICOLOSO PER L’AMBIENTE N Sostanze e preparati dannosI per l’ambiente ma non per l’uomo (ecotossiche)
SIMBOLI ED INDICAZIONI DI PERICOLO CATEGORIA DI PERICOLO LETTERA E SIMBOLO INDICAZIONI CANCEROGENI NOTA 3 sostanze e preparati che possono provocare tumori MUTAGENI NOTA 4 sostanze e preparati che possono interferire nella sintesi del DNA TERATOGENI sostanze e preparati capaci di dare effetti dannosi sulle capacità riproduttive e difetti generici ereditari NOTA 3: Le sostanze CANCEROGENE non hanno pittogramma, ma possono essere indicate con quelli delle sostanze “nocive” e “tossiche” e con le “frasi di rischio” R45 e R49 NOTA 4: Le sostanze MUTAGENE E TERATOGENE non hanno pittogramma, ma possono essere indicate con quelli delle sostanze “nocive” e “tossiche” e con le relative “frasi di rischio”
Assorbimento gastrico Assorbimento transcutaneo Assorbimento polmonare RISCHI DA ESPOSIZIONE ESPOSIZIONE condizione di lavoro per la quale sussiste la possibilità che agenti chimici pericolosi, tal quali o sottoforma di emissioni (polveri, fumi, nebbie, gas e vapori) possano essere assorbiti dall’organismo attraverso: INGESTIONE CONTATTO CUTANEO INALAZIONE Assorbimento gastrico Assorbimento transcutaneo Assorbimento polmonare
CRITERI DI PRIORITA’ - Interventi di Prevenzione 1° Eliminazione del rischio 2° Riduzione del rischio a)Programmi di prevenz.Integrati(Tecn.Org.Proc.) b) Interventi alla fonte e controllo ambientale Tecn; c) Ergononomia del posto di lavoro d) Sorveglianza sanitaria - Interventi di Protezione 1° Collettivi (P.di lavoro, P. di Emerg.,Formaz.,Procedure,Areazione) 2° Disp.Ind.di Protez. (Protez.Vie Resp.,Tute, Occhiali, Guanti, etc..)
INTERVENTI DI PREVENZIONE INDIRETTA - Controllo e Manutenzione di: macchine ed impianti,imp.e comp.di sicurezza - Inform.sui rischi e formaz.mod.operat. (personale,preposti,etc) - Misure di Emergenza: Primo Soccorso, P.di Evacuazione,P.Antincendio
Norme di comportamento Leggere preventivamente ed attentamente le etichette sui contenitori, con particolare riferimento ai simboli di pericolo, alle frasi di rischio ("frasi R") ed ai consigli di prudenza ("frasi S") su esse riportati. Ricorrere sempre a dispositivi di protezione collettiva (cappe, aspirazioni localizzate, schermi, ecc.). Lavorare su piani di lavoro (banchi e cappe) di materiali adatti. Usare sempre dispositivi di protezione individuale (DPI) appropriati per ogni tipo di rischio (camici, guanti adatti per l'agente che si deve manipolare, occhiali di sicurezza, visiere, maschere adatte per l'agente da cui devono proteggere, calzature, etc.) che devono essere utilizzati correttamente e tenuti sempre in buono stato di manutenzione, notificando eventuali deficienze al proprio Responsabile
Norme di comportamento Mantenere ordine e pulizia nel laboratorio. Evitare la presenza eccessiva di apparecchi, strumenti e materiali sui piani di lavoro. Rimuovere prontamente vetreria e attrezzature quando non servono più. Evitare la conservazione di prodotti chimici che non servono. Non introdurre in laboratorio materiali ed oggetti estranei all'attività lavorativa. Astenersi dal mangiare, bere, e dal detenere alimenti o bevande in laboratorio. Non fumare. Riferire sempre prontamente al Responsabile del Laboratorio condizioni di non sicurezza o eventuali incidenti, anche se non hanno avuto conseguenze. Non lavorare da soli, nell'area, in situazioni a rischio (sostanze o apparecchiature o reazioni pericolose.
COMPORTAMENTI DA TENERE IN CASO DI INCIDENTE In caso di incidente che coinvolga sostanze chimiche, se l'incidente è di lieve entità (e comunque in ogni caso) come azione di primo intervento agire prontamente avendo cura di: togliere gli indumenti e gli eventuali DPI contaminati, usando le necessarie precauzioni; decontaminare la cute eventualmente contaminata utilizzando acqua corrente; se sono stati interessati gli occhi, fare ricorso a fontanelle lavaocchi o altri sistemi predisposti in caso di necessità fare ricorso alla cassetta di medicazione
RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI Organizzazione del Lavoro Fattori Psicologici (es. stress e lavoro correlato) Fattori Ergonomici Condizioni di Lavoro Difficili
Cosa si intende per I QUASI – INFORTUNI” In inglese “near miss”: sono quelle situazioni di evento dannoso che non provocano l’infortunio vero e proprio solo per caso sono molto frequenti e debbono comunque essere segnalati al RSPP la loro dinamica va analizzata per evitare che diano luogo a veri e propri infortuni
COME RIDURRE IL RISCHIO Quali sono gli accorgimenti da prendere ? Prevenzione Confinamento: isolare il rischio il più possibile (ad esempio collocare macchinari rumorosi in ambienti separati o coibentati) Consultazione, partecipazione, formazione e informazione: è sempre bene condividere e diffondere informazioni importanti in tema di sicurezza e – perché no? – proporre idee e soluzioni! Sostituzione di ciò che e’ pericoloso: ad esempio, passare ad utilizzare un prodotto chimico meno aggressivo Introdurre in azienda macchinari tecnologicamente più sicuri e avanzati Quando non è possibile eliminare i rischi alla fonte e nemmeno ridurli: indossare sempre i Dispositivi di protezione individuale (DPI), come ad esempio casco, scarpe, occhiali, cinture ecc.. 66
NELLA SCUOLA SONO INDISPENSABILI: adeguamento di luoghi e attrezzature di lavoro alle disposizioni di sicurezza uso di dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) ergonomia dei videoterminali misure e cautele per limitare la movimentazione manuale dei carichi coordinamento per le situazioni di emergenza e per le necessità di evacuazione conoscenza da parte di tutto il personale del funzionamento degli allarmi punti di raccolta concordati e resi noti a tutti
UTILIZZO DI ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALE Descrizione del Rischio Affaticamento visivo Postura non corretta con conseguenti disturbi muscolo-scheletrici Stress psicofisico Esposizione a radiazioni non ionizzanti Elettrocuzione
TITOLO I - PRINCIPI COMUNI SANZIONI TITOLO I - PRINCIPI COMUNI Capitolo IV Sezione I Art. 55- 56-57-58-59
SANZIONI PER IL DATORE DI LAVORO (ART. 55 T.U.) In caso di violazione delle norme di sicurezza, il nuovo T.U. prevede per il datore di lavoro: ammenda da 5.000 a 15.000 € arresto fino a 18 mesi
SANZIONI PER IL PREPOSTO (ART. 56 T.U.) In caso di violazione delle norme di sicurezza, il nuovo T.U. prevede per preposto: ammenda da 500 a 2.000 € arresto fino a 3 mesi
SANZIONI PER I FORNITORI E INSTALLATORI (ART. 57 T.U.) In caso di violazione delle norme di sicurezza, il nuovo T.U. prevede per preposto: ammenda da 600 a 45.000 € arresto fino a 8 mesi
SANZIONI PER IL MEDICO COMPETENTE (ART. 58 T.U.) In caso di violazione delle norme di sicurezza, il nuovo T.U. prevede per preposto: ammenda da 500 a 10.500 € arresto fino a 3 mesi
SANZIONI PER IL LAVORATORE (art. 59 T.U.) in caso di: violazioni delle disposizioni aziendali di sicurezza uso improprio di macchinari ed attrezzature mancata segnalazione di anomalie il T.U. prevede quali sanzioni a carico del lavoratore: arresto fino ad 1 mese ammenda da 200 a 600 €
GLI ORGANI DI VIGILANZA La vigilanza sull'applicazione della legislazione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro è svolta dai seguenti organi, ognuno con proprie specifiche competenze: ASL : tratta la generalità degli obblighi di igiene e sicurezza sul lavoro Direzione Provinciale del Lavoro: si occupa delle aziende soggette ai grandi rischi (ad esempio le Centrali termoelettriche) e dell’edilizia Comune: per il regolamento di igiene pubblica VVF: si occupa della prevenzione incendi
D.U.V.R.I. D.Lgs 9 Aprile 2008 n°81 Art. 26
SICUREZZA E LAVORI IN APPALTO Il datore di lavoro, se affida lavori (all'interno dell'azienda o dell'unità produttiva) ad imprese appaltatrici o a lavoratori autonomi: verifica, anche attraverso l'iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato, l'idoneità tecnico-professionale in relazione ai lavori da affidare in appalto o contratto d'opera; fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell'ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività;
IL COORDINAMENTO Ha lo scopo di prevenire infortuni legati all’interferenza fra il personale del committente e quello degli appaltatori, dei consulenti e dei lavoratori autonomi operanti nella struttura
SOGGETTI MERITEVOLI DI PARTICOLARE TUTELA Lavoratori diversamente abili Se possibile devono lavorare a piano terra Una persona, preferibilmente fra gli addetti all’emergenza, deve essere specificamente incaricata di assistere ognuno di loro in caso di emergenza
SOGGETTI MERITEVOLI DI PARTICOLARE TUTELA LAVORATRICI MADRI E GESTANTI La Legge n. 151/2001 definisce l’elenco delle lavorazioni vietate dalle lavoratrici gestanti, puerpere e madri in allattamento. Il personale femminile deve essere informato di eventuali rischi specifici legati allo stato di gravidanza e della necessità di renderlo noto immediatamente la lavoratrice gestante deve essere inviata al Medico competente che ne definirà l’idoneità alla mansione, con eventuali prescrizioni cautelative 80
I suggerimenti sono utili : se avete un’idea, tiratela fuori! CONCLUSIONI Le normative sono importanti e vanno rispettate puntualmente, ma neppure la migliore disposizione di legge possibile è più efficace dell’ attenzione, della prudenza e del buon senso! Rispettare le disposizioni di sicurezza è indispensabile, per voi stessi, la vostra azienda ed i vostri colleghi I suggerimenti sono utili : se avete un’idea, tiratela fuori!
GESTIONE DELLE EMERGENZE
CLASSIFICAZIONE DELLE EMERGENZE Le emergenze che si ritiene debbano essere prese in considerazione nei vari reparti dell'azienda, sono le seguenti: incendio; dispersione di gas o liquidi; emergenze che riguardano direttamente l'incolumità delle persone, quali ad es. cadute, folgorazioni, intossicazioni, infortuni in genere, esclusi quelli di lieve entità; emergenze legate a catastrofi naturali, quali ad es. alluvioni, sismi tellurici, etc.
Le emergenze possono essere divise in due categorie , in funzioni della gravità della situazione: I) emergenza di primo grado o stato di pre-allerta (attivazione della squadra di emergenza, primo intervento); II) emergenza di secondo grado o stato di evacuazione (attivazione degli assistenti all'emergenza, evacuazione parziale o totale dell'edificio, chiamata dei soccorsi esterni)
LA SQUADRA DI EMERGENZA INTERNA HA I SEGUENTI COMPITI azionare immediatamente le attrezzature previste dalle specifiche procedure (idranti, estintori, etc.); controllare la fluidità delle uscite di emergenza e dei relativi luoghi sicuri, annotando, secondo cadenze temporali predefinite, lo stato delle uscite di emergenza nel registro dei controlli periodici; provvedere a facilitare l'accesso dei mezzi di soccorso
AL SEGNALE DI ALLARME SONORO PIANO DI EMERGENZA AL SEGNALE DI ALLARME SONORO O ALLA RICHIESTA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO O DI UN SUO DELEGATO : ABBANDONARE I LOCALI SENZA RECUPERARE GLI OGGETTI PERSONALI E CHIUDENDO LA PORTA DELL’AULA (MAI A CHIAVE);
PIANO DI EMERGENZA UTILIZZARE LE USCITE INDICATE DAL PIANO DI EMERGENZA E DALLA SEGNALETICA AFFISSA SENZA CORRERE E SENZA SPINGERE; RAGGIUNGERE IL PUNTO DI RACCOLTA E ATTENDERE DISPOSIZIONI;
PIANO DI EMERGENZA EVITARE DI RIENTRARE IN AULA SE CI SI TROVA ALTROVE E LONTANO DA ESSA; RAGGIUNGERE L’USCITA DI EMERGENZA PIÙ VICINA; NON USARE GLI ASCENSORI; IN CASO DI INCENDIO NON USARE L’ACQUA
PIANO DI EMERGENZA Per garantire una certa libertà nei movimenti è necessario lasciare sul posto tutti gli oggetti ingombranti e fermarsi a prendere, se a portata di mano,un indumento per proteggersi dal freddo. L'insegnante prenderà il registro di classe e coordinerà le operazioni di evacuazione, intervenendo dove necessario. Gli studenti usciranno dall'aula, al seguito dei compagni apri-fila, o appoggiando la mano sulla spalla del compagno che sta avanti;un tale comportamento,oltre che ad impedire che eventuali alunni spaventati possano prendere la direzione sbagliata o mettersi a correre,contribuisce ad infondere coraggio.
ISTRUZIONI DI SICUREZZA Alla diramazione dell'allarme: Mantieni la calma Interrompi immediatamente ogni attività Lascia tutto l'equipaggiamento (non preoccuparti di libri, abiti o altro) Incolonnarsi Ricordati di non spingere, non gridare e non correre Segui le vie di fuga indicate Raggiungi la zona di raccolta assegnata
PIANO DI EMERGENZA CESSATA L’EMERGENZA, SU DISPOSIZIONE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO (O DI UN SUO DELEGATO), RIENTRARE ORDINATAMENTE Il piano di emergenza è utile PRIMA che capiti l'emergenza e NON DURANTE la stessa
PREVENZIONE INCENDI Non fumare; Se possibile, accertarsi che i videoterminali siano spenti prima di allontanarsi dal posto di lavoro; Non usare fornellini, stufe, ecc; Segnalare con tempestività agli addetti alle emergenze la presenza di cavi elettrici non protetti, il cattivo funzionamento degli interruttori o ogni altra anomalia nel funzionamento delle apparecchiature elettriche;
PROVE DI EVACUAZIONE L'aspetto pratico è riferito sostanzialmente alla verifica dell'apprendimento dei comportamenti in caso di emergenza da effettuarsi con le seguenti esercitazioni pratiche: prove parziali effettuate senza preavviso, senza allertamento degli Enti esterni e senza evacuazione totale dell'edificio; prove generali che comportano l'evacuazione dell'edificio, il trasferimento nei punti di raccolta e l'attivazione degli Enti esterni.
PROCEDURA DI EMERGENZA IN CASO DI INCENDIO Segnalare al proprio Dirigente o agli incaricati della gestione dell’emergenza (Addetti Squadre Antincendio) ogni situazione di rischio o principio di incendio; Astenersi dall’intervento diretto sugli impianti e sulle persone se non si è in grado di gestire la situazione; Astenersi dall’utilizzo delle attrezzature antincendio o dall’effettuare manovre sui quadri elettrici o impianti tecnologici se non dopo aver ricevuto adeguate istruzioni dagli incaricati dell’emergenza
DISABILI E PERSONE ESTRANEE ALLA SCUOLA le persone disabili comunque presenti nei luoghi della scuola sono assistite da incaricati specifici, in caso di evacuazione, occorre che alcuni lavoratori, fisicamente idonei, siano addestrati al trasporto delle persone disabili
EMERGENZA SANITARIA In presenza di una emergenza di tipo sanitario chiedere l’intervento di un addetto alla squadra di primo soccorso il quale valuterà se: richiedere l’intervento del sistema sanitario per la gestione delle emergenze (118); provvedere al trasporto dell’infortunato presso un centro di soccorso con un mezzo proprio; gestire la emergenza sanitaria con i presidi sanitari presenti nella scuola;
NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI TERREMOTO Se ci si trova in luogo chiuso: mantenere la calma; non precipitarsi fuori; ripararsi sotto l'architrave della porta o vicino ai muri portanti; allontanarsi dalle finestre, porte con vetri, armadi, perché cadendo potrebbero provocare feriti; se si è nei corridoi o nel vano delle scale rientrare nella propria aula o in quella più vicina; dopo il terremoto abbandonare l'edificio
Se ci si trova all'aperto: allontanarsi dall'edificio, dagli alberi, dai lampioni e dalle linee elettriche perché potrebbero cadere e provocare ferite; cercare un posto dove non hai nulla sopra di te; se non lo si trova cercare riparo sotto qualcosa di sicuro come una panchina; non avvicinarsi ad animali spaventati
NELLE EMERGENZE GLI ADDETTI O CHI COLLABORA PROVVEDERANNO AD EFFETTUARE L’EVENTUALE CHIAMATA DI SOCCORSO AI MEZZI ESTERNI CON LA PROCEDURA DESCRITTA NEL PIANO DI EMERGENZA; AD ATTENDERE, O A DARE DISPOSIZIONI AL PERSONALE ADDETTO AL CONTROLLO DEGLI INGRESSI, IN MODO DA INDIRIZZARE CORRETTAMENTE, AL LORO ARRIVO, I SOCCORSI ESTERNI.
NUMERI TELEFONICI IN CASO DI EMERGENZA AMBULANZA C.R.I. - 118 CARABINIERI - 112 POLIZIA - 113 VIGILI DEL FUOCO - 115
SEGNALETICA DI SICUREZZA Cartelli di divieto Ubicazione estintori Cartelli di avvertimento Vie di fuga
SEGNALETICA DI SICUREZZA Cartelli di salvataggio Pericolo
Il pronto soccorso Quando qualcuno si ferisce o si ammala d'improvviso c'è un periodo critico, prima dell'arrivo del medico o dell'ambulanza, che è della massima importanza per il paziente. Quel che voi fate - o non fate - in questo intervallo può essere questione di vita o di morte. Il pronto soccorso è l'aiuto che potete prestare finché non interviene il medico. E' un dovere verso voi stessi, verso i vostri familiari e i vostri vicini conoscere e capire i semplici provvedimenti che, in caso d'incidente o di malore improvviso, possono essere adottati con prontezza e intelligenza.
Come chiamare un medico? Il 118 - Emergenza sanitaria In caso di emergenza telefonate al numero 118. Mantenete la calma e rispondete chiaramente alle richieste dell’operatore della Centrale operativa: condizioni e numero delle persone da soccorrere; indirizzo completo e località; punti di riferimento ben individuabili (incroci, negozi, ecc.); numero di telefono da cui si chiama. Al termine della conversazione riagganciate bene il telefono e tenetelo libero per eventuali comunicazioni. Assicuratevi che le vie di accesso al luogo in cui è presente il malato o l’infortunato siano libere da ostacoli e ben illuminate. Ricordate che una richiesta corretta può salvare una vita.
Come chiamare un medico? In strada Telefonate al 118. In alternativa potete chiamare la Polizia di Stato al 113 o i Carabinieri al 112. In caso di incidente stradale mantenete la calma: non date da bere; non fumate; Quando telefonate indicate sempre: numero o nome della strada; i punti di riferimento più vicini; quanti feriti e quanti mezzi sono coinvolti; circostanze ambientali (presenza di benzina e/o sostanze tossiche, nebbia, ghiaccio, ecc.).
Che cosa significa call first e call fast Chiamare immediatamente il 118 Call first Stato di incoscienza del paziente Avviare immediatamente le procedure di assistenza e poi chiamare Call fast bisogna sempre accelerare l’intervento del sistema di emergenza sanitario quando si è in due uno chiama, l’altro agisce quando il soccorritore è unico: a) nei bambini o adulti eseguire da subito le manovre di rianimazione (call fast) b) in tutti gli altri casi, contattare telefonicamente il 118 (call first)
Prime fasi di assistenza Un soggetto è definito cosciente in base: Alla sua risposta verbale Alla sua risposta motoria Alla apertura degli occhi Alla sua risposta agli stimoli dolorosi
Il Massaggio Cardiaco Esterno Delimitazione del punto di compressione e posizione delle mani "al centro del torace, sulla linea che unisce i due capezzoli"! Posizione del soccorritore
Il Massaggio Cardiaco Esterno Delimitazione del punto di compressione e posizione delle mani "al centro del torace, sulla linea che unisce i due capezzoli"! Posizione del soccorritore La tecnica: comprimi lo sterno verso il basso, in direzione della colonna vertebrale, in modo da abbassarlo di 4-5 cm (nell’adulto) rilascia completamente la pressione sullo sterno, senza però piegare i gomiti o sollevare le mani. Esegui il movimento del rilasciamento facendo leva sui tuoi muscoli lombari la fase di rilasciamento dovrà avere la stessa durata di quella della compressione (con rapporto 1:1) la frequenza ottimale delle compressioni è di 100 al minuto* se per qualche motivo si dovessero sollevare le mani dal torace devi cercare nuovamente il punto corretto di compressione.