Risolvere i problemi di malfunzionamento del software

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
IPSIA MONZA IFS ELECTRONIC EVOLUTION s.r.l.
Advertisements

A cura di Tiziana Cippitelli PIANO DI FORMAZIONE REGIONALE ETWINNING 2011.
La scuola come impresa sociale: responsabilità e rendicontazione
Progetto Il giardino segreto
Tutte le classi seconde della Scuola Primaria di Via don Minzoni hanno aderito al progetto Corpo, Mente e Fantasia.
ITALIANO E MATEMATICA. Nel maggio 2012, listituto INVALSI ha realizzato una rilevazione degli apprendimenti degli studenti per lanno scolastico 2011/2012.
Progetto SeT: la scuola come comunità di ricerca Civitanova Marche, 8 Novembre 2004
I processi auto valutativi e il miglioramento delle azioni della scuola Iseo, 20 novembre 2012 Bruna Baggio.
2.0 Classe 3B scuola primaria
Sperimentazione CLIL nella scuola primaria in Lombardia
CENTRO QUALIFICAZIONE NAZIONALE
1 secondo forum pubblico con la cittadinanza F a b r i a n o 30 _settembre_ 2006 L E I D E E P E R I L T E R R I T O R I.
OBBLIGO DI ISTRUZIONE AUTONOMIA SCOLASTICA PERNO DELLINNOVAZIONE Sperimentazione /ricerca azione.
SCUOLA DELLINFANZIA Sezione di Serravalle di Chienti.
Sms Arcadia Pertini Questionario di soddisfazione Scuola Media Arcadia Pertini a.s. 2010/2011.
Solo un ridotto numero di studi ha esaminato luso di compiti a casa nelleducazione motoria ed è stato ipotizzato che questi possono: Aumentare i tempi.
Dal rating al processo di miglioramento. Nel rapporto di valutazione emergono CRITICITA con PISTE PER IL MIGLIORAMENTO: I risultati La progettazione.
PROGETTO «DIRITTI A SCUOLA»
Comunicazioni Relative al seminario di informazione INVALSI su La valutazione e lo sviluppo della scuola Roma, 28 Novembre 2012 Relatore: Prof. S. Nicastro.
11 FEBBRAIO 2010 ORE 20,30 ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA PIAZZOLI RANICA PRESENTAZIONE OFFERTA FORMATIVA a.s
GE.CO. Gestione per competenze. Introduzione a GE.CO. Orienta nella scelta di nuovi modelli organizzativi. Elabora modelli concettuali ed operativi. Introduce.
C aso di Studio Gruppo9: DAvino,Vetrano,Monda,Papa, Berardini,Schettino.
Corso Office Automation e Legislazione per P.A. Ed.1 A cura del Dott. Domenico Giuseppe Bozza Presentazione moduli personali En.A.P. Lazio – 8 Gennaio.
Il Curricolo basato sulle competenze. Il curricolo basato sulle competenze Perché le competenze: gli alfabeti non vivono più solo nella scuola, ma anche.
III Circolo Didattico G. MAZZINI Bari Progetto Euroland.
Corso frutto del progetto Socrates-Comenius 2.1 SEDEC – SCIENCE EDUCATION FOR THE DEVELOPMENT OF EUROPEAN CITIZENSHIP destinatari30 partecipanti insegnanti.
Carlo Petracca Daniela Bertocchi
Piano ISS – Seminario formazione Napoli 28/11- 1 / Un approccio analitico curricolare realizzato attraverso esperienze laboratoriali Terra e Universo.
ANNO SCOLASTICO 2012/2013 AREA Qualità Valutazione PROF.SSA Barbara Abbate.
Gruppo 1 - Microseminario sulle Indicazioni per il Curricolo Sondrio – 8 aprile - 21 aprile – 12 maggio 2008 Il gruppo si è impegnato nellapprofondimento.
INNOVAZIONE NELLA SCUOLA E T.I.C.
Italo fiorin- UNA RIVOLUZIONE COPERNICANA Lautonomia più che una riforma può essere considerata una rivoluzione. Il sistema.
3 ° Circolo Didattico G.Siani Marano A.S.2010/11
Bisogni educativi speciali Oggetto: Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 Strumenti dintervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione.
1 circolare n° 8 circolare n° 8 6 marzo La direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto a.
Progettazione curricolo competenza scientifico- tecnologica Gruppo rete territoriale asse- scientifico – tecnologico – biennio Febbraio-marzo 2009.
EUROPEAN YOUTH MEET THE CULTURAL HEREDITAGE WORKSHOP MALTA OTTOBRE 2011.
ASSEMBLEA CLASSE PRIMA a.s
PROF: LUIGI SCALA Progetto lavoro Area4 multimedialità a.s
ELEMENTI di FORZA dellITCG MAGGIOLINI ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE Caratterizzato da forte progettualità in particolare nelle aree: ORIENTAMENTO.
P iano dell O fferta F ormativa descrizione dellidentità istituzionale, organizzativa, pedagogica, educativa dellistituzione Scolastica.
I mille volti della formazione dalle-learning allemployergame Novembre 2012 I mille volti della formazione: dalle-learning allemployergame 4° Release Novembre.
DA NATIVI DIGITALI A INTERNAUTI CONSAPEVOLI
Creare e gestire un sito Web scolastico P.O.N ITIS Marconi Nocera a.s
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO CLASSI III A E III B ISTITUTO COMPRENSIVO T. GULLUNI Colonna (Roma)
Una metodologia didattica di ricerca sul web
"Ricerca-azione triennale sugli OBIETTIVI di SVILUPPO del MILLENNIO condotta attraverso le ICT nella scuola secondaria di II grado" Ipsia Carlo Cattaneo.
L’azienda prima dell’intervento:
OBIETTIVO 7 ASSICURARE LA SOSTENIBILITA' AMBIENTALE
Analisi del video: Come può essere così difficile? Dopo aver visto il documentario, sul sito
Gli elementi della valutazione 2 Che cosa contiene un giudizio di valutazione?
PROGETTARE PER COMPETENZE
Istituto Comprensivo di Cogoleto Scuola secondaria di 1°grado
Perché insegnare statistica a scuola Utilità della Statistica 1.è a fondamento della crescita democratica di un nazione moderna 2.è essenziale per monitorare.
Progetto Scuola Innovazione Classe 2° Sez. A A.S. 2008/09
Scuola Primaria “Marino Marini”
Gruppo 4: Gelmi Martina, Morelato Francesca, Parisi Elisa La mia scuola ha un sito Web: modelli per la qualità dei siti (Ingegneria del Web)
Sistema Informativo Demanio Idrico marzo Per aumentare lefficienza del servizio abbiamo realizzato un sistema in grado di gestire in modo integrato.
Autovalutazione del sistema scolastico
Computer & Scuola Realizzare la fase dimplementazione delle nuove tecnologie in Europa.
PROGETTO CURRICOLO A cura del gruppo delle Funzioni Strumentali
ICF e Politiche del Lavoro
Riflessioni sul lavoro compiuto durante il percorso formativo Marzo 2011 Sant’Ambrogio Daniela Robasto Dipartimento di scienze dell’educazione e della.
Comunic/ AZIONE Modulo B La comunicazione interpersonale Classe 2AQ ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE C. PESENTI - BERGAMO.
Giancarlo Colferai - CEPAS
7 giugno 2012 Presentazione Rete Provinciale Orientamento.
IL CURRICOLO VERTICALE
AUTOANALISI dISTITUTO Scuola Secondaria 1°grado a.s QUESTIONARIO DOCENTI Totale docenti 24 Totale docenti Villatora14 Totale docenti Saonara.
PROGETTI Perché e Come: Perché e Come: Pensarli Pensarli Descriverli e presentarli Descriverli e presentarli Realizzarli Realizzarli Relazionarli Relazionarli.
Linee e obiettivi delle Politiche sociali regionali LA PARTECIPAZIONE Valorizzare le intelligenze e le risorse presenti; affermare diritti e responsabilità
Transcript della presentazione:

Risolvere i problemi di malfunzionamento del software La lezione didattica Risolvere i problemi di malfunzionamento del software Lodovica Pedicini

Introduzione alle scelte didattiche LE 5 CATEGORIE PIU' IMPORTANTI DEGLI OBIETTIVI FORMATIVI Acquisizione di conoscenze teoriche; METODO DIDATTICO Unità didattiche articolate in lezioni a cui far seguire esercitazioni di rinforzo e consolidamento Acquisizione di capacità operative; METODO DIDATTICO Esercitazioni pratiche precedute e/o seguite da brevi lezioni introduttive di apprendimento METODO DIDATTICO Esercitazioni di tipo problem solving preceduto da lezioni teoriche Acquisizione di capacità intellettuali di fare e risolvere; Acquisizione di capacità intellettuali di comprensione di fenomeni complessi; Acquisizione o modifica dei comportamenti. METODO DIDATTICO Basato sostanzialmente sul role-playing preceduto e seguito da lezioni teoriche METODO DIDATTICO La strumentazione d'aula più indicata è costituita dal metodo dei casi preceduto e seguito da lezioni teoriche

Introduzione alle scelte didattiche LA LEZIONE FRONTALE PRESA A MODELLO PER L'IMPOSTAZIONE DELLA LEZIONE Il problem solving Rappresenta una procedura standardizzata per arrivare a capo della situazione problematica che bisogna chiarire Acquisizione di conoscenze teoriche Acquisizione di capacità intellettuali di fare e risolvere La lezione frontale non è sufficiente al raggiungimento degli obiettivi ma va integrata con esercitazioni, mezzi e sussidi didattici che permettano di: consolidare l'apprendimento e far emergere dubbi e problemi

Introduzione alle scelte didattiche LA LEZIONE FRONTALE : LA MEMORIZZAZIONE INTESA COME UN FENOMENO COMPLESSO VEDERE ED ASCOLTARE 50% DEI DATI RICEVUTI ASCOLTARE E DISCUTERE 70% DEI DATI RICEVUTI ASCOLTARE E FARE 90% DEI DATI RICEVUTI SPIEGARE AGLI ALTRI 95% DEI DATI RICEVUTI La memorizzazione, oramai è noto, è fortemente influenzato dalle percezioni sensoriali attraverso le quali le persone vengono a contatto con la realtà esterna Leggere 10% dati ricevuti Ascoltare 20% dati ricevuti Vedere 30% dati ricevuti Vedere e ascoltare 50% dati ricevuti Ascoltare e discutere 70% dati ricevuti Ascoltare e fare 90% dati ricevuti Spiegare agli altri 95% dati ricevuti ACCOMPAGNARE LE PAROLE CON MEZZI E SUSSIDI DIDATTICI

Introduzione alle scelte didattiche LA LEZIONE FRONTALE : TECNICHE A SUPPORTO DELLA MEMORIZZAZIONE SIGNIFICATIVITA': introduzione di concetti nuovi ma vicini a quelli già spiegati o conosciuti dagli alunni E' necessario garantire uno sviluppo progressivo dei concetti e degli atteggiamenti degli alunni procedendo in due direzioni: Estensione, ovvero arricchimento dei significati Intensità, ovvero approfondimento dei contenuti CONTINUITA': si ripete il concetto che si vuole trasmettere presentandolo più volte ma in maniera sempre diversa RICORSIVITA': a partire da uno stimolo iniziale proposto sull'argomento, in seguito esso viene esplorato mostrando le differenze che lo costituiscono; infine tutti gli elementi vengono ripresi, integrati e sistemati in un tutto unico

Introduzione alle scelte didattiche MEZZI E SUSSIDI DIDATTICI : LO STUDIO DEL CASO ED IL TUTORING LO STUDIO DEL CASO Si intende sviluppare negli studenti le capacità analitiche necessarie per affrontare in maniera sistematica un caso reale di cui sono fornite tutte le indicazioni fondamentali TUTORING Inteso come metodologia didattica Utilizzato nella metodologia didattica favorisce sul piano educativo la responsabilizzazione degli alunni e comporta vantaggi sia per l'alunno tutore sia per quello che svolge il ruolo di allievo Il BRAINSTORMING discussione di gruppo incrociata guidata da un mediatore

Introduzione alle scelte didattiche MEZZI E SUSSIDI DIDATTICI: L'INTEGRAZIONE Immagini statiche: foto, grafici Comunicazione scritta: lavagna nera Nuove tecnologie: programmi di scrittura, programmi di grafica, LIM Utilizzo di mappe concettuali e diagrammi di flusso La combinazione di più linguaggi (testuale, grafico-iconico, sonoro, video, di animazione) favorisce lo sviluppo della mente; la multimedialità si avvicina al modo di pensare dell'uomo ovvero “a rete” di idee, associazioni e connessioni

Programmazione della lezione PRIMA DI PARTIRE... Definire lo scopo della lezione: presentazione di un nuovo argomento Considerare le caratteristiche della classe: conoscere i partecipanti Verificare la presenza delle attrezzature in dotazione alla scuola necessarie per le scelte didattiche effettuate

Programmazione della lezione LA PRESENTAZIONE DI UN NUOVO ARGOMENTO: LA DINAMICA PRIMA DEL RIEPILOGO

Programmazione della lezione CONOSCERE I PARTECIPANTI Età e classe di appartenenza livello di conoscenza della materia aspettative e livello generale di motivazione generale clima d'aula Presenza di ragazzi con DSA Presenza di disadattamento scolastico Punto di partenza della lezione e successione espositiva Ritmo complessivo della lezione Esempi e linguaggio da adottare I supporti didattici da UTILIZZO DI SCHEDE DI VERIFICA INIZIALE: Domande a risposta di tipo vero/falso Domande a risposta aperta

Programmazione della lezione IL PUNTO DI PARTENZA CARATTERISTICHE DEI PARTECIPANTI E PREREQUISITI Prevedere attività iniziali di recupero in caso di prerequisiti non soddisfatti!! Profilo ipotetico del gruppo di classe di riferimento Prerequisiti Classe: III B Fascia di età:12-13 anni Numero di alunni: 25 (10 maschi e 15 femmine) Casi particolari: Un alunno con dislessia di tipo lieve (BES dir. MIUR 27/12/2012) Due alunni in situazione di disadattamento scolastico Conoscere la struttura di un computer Conoscere le principali applicazioni software Conoscere le nozioni di base sulle reti di informatica per la connessione di un computer ad internet Conoscere la sintassi inglese utilizzata comunemente nel linguaggio informatico Per il recupero delle conoscenze si possono organizzare lavori individuali, quali ricerche sul web, tarati sulle specifiche difficoltà dell'alunno Qualora le difficoltà e le lacune siano comuni alla maggior parte degli allievi si può prevedere una lezione specifica di recupero delle conoscenze.

Programmazione della lezione IL PUNTO DI ARRIVO GLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Conoscere - Sapere Abilità – Saper Fare Competenze – Saper essere Conoscere le operazioni da mettere in atto per risolvere un problema software Comprendere e utilizzare i termini specifici di questa unità di apprendimento Saper valutare criticamente i malfunzionamenti del software Saper quali azioni mettere in atto in base alle caratteristiche del problema Essere in grado di mettere in atto la metodologia individuata ai più diversi casi di malfunzionamento del software

Programmazione della lezione IL PERCORSO INDIVIDUALIZZATO: DSA LIEVE E DISADATTAMENTO SCOLASTICO Le metodologie didattiche adattate per ragazzi con DSA in forma lieve o in presenza di disagio o disadattamento scolastico sono valide per ogni alunno e non viceversa OBIETTIVI COMUNI CON ADATTAMENTO DELLE METODOLOGIE FORMATIVE LEGGE 170/2010 RICHIAMO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE ALL'OBBLIGO DI GARANTIRE <<L'INTRODUZIONE DI STRUMENTI COMPENSATIVI>>...

Programmazione della lezione IL PERCORSO INDIVIDUALIZZATO: GLI STRUMENTI COMPENSATIVI Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi oltre a quello scritto: iconografico e parlato Utilizzare mediatori didattici: immagini, disegni, riepiloghi a voce Utilizzare schemi e mappe concettuali Dividere gli obiettivi di un compito in sottoobiettivi Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all'argomento di studio, per orientare l'alunno nell'individuazione degli elementi essenziali Inserire nella didattica il tutoraggio tra pari in piccoli gruppi Programmare e concordare con l'alunno le verifiche Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte Programmare tempi più lunghi per l'esecuzione delle prove

Programmazione della lezione IL PERCORSO INDIVIDUALIZZATO: GLI STRUMENTI COMPENSATIVI PRESTAZIONI NON ESSENZIALI Lettura ad alta voce Dettato Prendere appunti Copiare alla lavagna STRUMENTI COMPENSATIVI Formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali Computer con programmi di videoscrittura, correttore ortografico, stampante e scanner Calcolatrice o computer con foglio di calcolo Riduzione dei compiti a casa

Programmazione della lezione RACCORDI INTERDISCIPLINARI La programmazione didattica annuale può risultare articolata in moduli didattici relativi alle singole discipline (moduli didattici disciplinari) ed in moduli didattici relativi alle diverse discipline (moduli didattici interdisciplinari)

Programmazione della lezione ESERCITAZIONI E VERIFICHE FINALI Esercitazioni in classe 'lo studio del caso' Test vero-falso Domande a risposta multipla Domande a risposta aperta Verifiche orali Esercitazioni da svolgere a casa

Programmazione della lezione LE GRIGLIE DI VALUTAZIONE LA VALUTAZIONE E' IL RISULTATO DEL CONFRONTO TRA GLI OBIETTIVI PREFISSATI (CIO' CHE SI VOLEVA OTTENERE) ED I RISULTATI (CIO' CHE SI E' OTTENUTO) PUNTEGGIO DA ATTRIBUIRE AD OGNI QUESITO Rilevanza bassa e/o Contenuti semplici 1 Rilevanza media Contenuti mediamente complessi 2 Rilevanza alta Contenuti complessi 3

Programmazione della lezione LE GRIGLIE DI VALUTAZIONE INDIVIDUALI Valutazioni non accettabili! (non sufficienti)

Programmazione della lezione LE GRIGLIE DI VALUTAZIONE INDIVIDUALI Punteggio Voto Utilizzazione del voto Valutazioni Accettabili! (sufficienti o soddisfacenti)

Valutazione complessiva La valutazione complessiva deriverà dalla somma delle medie dei voti per singola prova moltiplicate per il relativo peso Alunno i Punteggio medio Voto medio Peso prova Prova tipo 1 80% 8 30% Prova tipo 2 60% 6 40% Prova tipo 3 70% 7 val<6 6≤val≥7 7≤val≥8 8≤val≥10 VALUTAZIONE COMPLESSIVA (8x0,3+6x0,4+7x0,3)= (2,4+2,4+2,1)=6,9

Il feedback conclusivo Punteggio scolaresca Significa che Cosa fare Alto Risultati buoni per la maggior parte della scolaresca Proseguire in questa direzione, azione didattica corretta medio-alto Risultati buoni solo per una parte della scolaresca. La distribuzione delle risposte evidenzia una forte disomogeneità Rinforzare l'azione didattica rivolta al gruppo di alunni in difficoltà. Eventualmente modificare le strategie di intervento medio-basso Risultati mediocri per la maggior parte della scolaresca. Probabilmente le risposte sbagliate sono relative alle stesse domande Attuare azioni di riallineamento dopo aver esaminato accuratamente le risposte errate basso Risultati negativi per la maggior parte della scolaresca. Tutti gli studenti hanno risposto correttamente solo a poche domande Modificare sostanzialmente l'azione didattica forse frettolosa e poco incisiva, al fine di renderla più efficace

Scheda di programmazione della lezione Titolo MODULO 4 DEL TERZO ANNO - Risolvere i problemi di malfunzionamento del software Disciplina Tecnologia Contesto 2°Quadrimestre del III anno – Classe III B Destinatari Terzo anno della scuola media inferiore (12-13 anni) Prerequisiti Conoscere la struttura di un computer Conoscere le principali applicazioni software Conoscere le nozioni di base sulle reti di informatica per la connessione di un computer ad internet Conoscere la sintassi inglese utilizzata comunemente nel linguaggio informatico

Scheda di programmazione della lezione Percorso didattico Argomenti Descrivere una strategia di individuazione dei malfunzionamenti software Individuare e risolvere semplici malfunzionamenti software Modalità di svolgimento 1 ora di lezione frontale 4 ore di applicazioni e/o recupero 2 ore di verifica 3 ore di studio pomeridiano individuale Obiettivi specifici di apprendimento SAPERE Conoscere le operazioni da mettere in atto per risolvere un problema software SAPER FARE Comprendere e utilizzare i termini specifici di questa unità di apprendimento Saper valutare criticamente i malfunzionamenti del software Saper quali azioni mettere in atto in base alle caratteristiche del problema SAPER ESSERE Essere in grado di applicare la metodologia individuata ai più diversi casi di malfunzionamento del software

Scheda di programmazione della lezione Metodologie didattiche di riferimento Le metodologie didattiche utilizzate durante il percorso sono: - la lezione frontale con esposizione teorica degli argomenti - analisi e risoluzione di un caso pratico (problem solving) - lavoro di gruppo che abbia ad oggetto la riproduzione di esempi scritti - tutoring per la responsabilizzazione degli studenti - brain storming per stimolare la partecipazione della classe Strumenti Testo scolastico Materiale didattico consegnato prima della lezione frontale (schemi, grafici, glossario...) Supporti visivi ed informatici Spazi Aula e laboratorio di informatica

Scheda di programmazione della lezione Verifiche e valutazione Verifiche iniziali con domande di tipo vero-falso e domande a risposta aperta per individuare la presenza dei prerequisiti Verifiche finali con test a risposta di tipo vero-falso, test a risposta multipla, test a risposta aperta, verifiche orali Interdisciplinarietà Lezione interdisciplinare con il docente di informatica per lo studio e l'approfondimento della terminologia inglese utilizzata in informatica Annotazioni per percorsi individuali o di recupero I corsi di recupero di supporto all'alunno in difficoltà potranno essere effettuati con diverse modalità: -lezioni frontali facilitate -appunti e schede esemplificative

fine THE END