Metodo Vista 1° livello Chiara Sideri
PROGRAMMA a.a 2012/2013 “La diversità è la ricchezza che può unire” - Uso dello spazio e del linguaggio corporeo. - Sviluppo delle capacità di comprensione e produzione di brevi dialoghi - Esecuzione di frasi con elementi spaziali e sequenziali. - Utilizzo di contesti reali e semplici (chi siamo, dove viviamo, famiglia) - Acquisizione di termini specifici e scientifici (parti del corpo umano, equipe ospedaliera, malattie e sintomatologia del paziente) Dialoghi e simulate (paziente sordo- infermiere segnante) - Esercitazioni in gruppi e proiezioni video.
“non serve sentire per provare” Empatia: “non serve sentire per provare” L’ empatia è la FOCALIZZAZIONE sul mondo interiore dell’interlocutore, ovvero la capacità di intuire cosa realmente provi aldilà di ciò che appare. Attraverso incontri con persone audiolese ed, esercizi per cercare di non sentire/ascoltare solo con le orecchie, cercheremo di capire e interiorizzare il concetto di empatia a livello infermieristico.
PERCHE’ IMPARARE A COMUNICARE CON LA LIS? Acquisire un'abilità per assolvere al dovere professionale di assistere ogni persona allo stesso modo.
Struttura della Lis I segni usati dalle persone sorde non sono semplicemente un insieme di gesti per comunicare. Appartengono ad un registro linguistico con una grammatica ben precisa, regole per i verbi, per il plurale e il singolare. La Lis ha ottenuto riconoscimento giuridico da parte del Parlamento Europeo nel 1988, diventando la lingua ufficiale delle persone sorde.
di grado, quantità e misura La grammatica è costituita: dalla direzione e dall'orientamento dei movimenti delle mani. dalle espressioni del volto dal movimento degli occhi, delle sopracciglia delle labbra e del corpo esprimere variazioni di grado, quantità e misura
il luogo e il tempo (e viceversa), il soggetto, l'oggetto, il verbo, Il Sordo ragiona per immagini: Vede prima l'oggetto o il soggetto e poi ne codifica l'azione. Nell‘ordine i segni vengono eseguiti indicando: il luogo e il tempo (e viceversa), il soggetto, l'oggetto, il verbo, la negazione e/o il pronome interrogativo.
TEMPO E MODO DEI VERBI Il verbo si presenta sempre all'infinito. i segni riferiti al passato muovono verso la spalla del segnante (movimento all'indietro); i segni riferiti al presente sono eseguiti nello spazio davanti al segnante; i segni riferiti al futuro muovono in avanti rispetto al segnante. Azione che sta per avvenire: segno 'dovere' (es. sto per andare da mamma = mamma devo); Azione già avvenuta: segno 'fatto' (es. ho mangiato la carne = carne mangiato fatto).
IL PLURALE ripetere il segno, modificando il luogo di articolazione e, in parte, anche il movimento. IL PRONOME PERSONALE prima persona: indicazione di se stessi seconda persona: Indicazione e sguardo diretti verso la persona che conversa con il segnante; terza persona: Indicazione rivolta al soggetto in questione se presente, altrimenti verso un punto indefinito con lo sguardo rivolto all'interlocutore; I, II, III persona plurale e il movimento è semicircolare
FRASE NEGATIVA: L'avverbio è posto alla fine della frase, capo è leggermente inclinato da una parte. FRASE AFFERMATIVA: L'espressione facciale è neutra FRASE INTERROGATIVA: Gli aggettivi o i pronomi interrogativi sono posti alla fine della frase, il capo e le spalle sono inclinate in avanti. FRASE IMPERATIVA: Segni manuali più tesi. .
L'ESPRESSIONE Ha un ruolo fondamentale nella lingua dei segni L'ESPRESSIONE Ha un ruolo fondamentale nella lingua dei segni! Senza l’espressione il gesto perderebbe di significato. SEGNO NOME: utilizzato per identificare per fare riferimento a persone sia presenti che assenti. Descrittivi Non Descrittivi caratteristica fisica ruolo sociale, lavoro, caratteriale . particolare abilità. Arbitrari: iniziale del nome
QUAL’E’ IL TUO SEGNO NOME?