e conseguenti pratiche didattiche in italiano

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Transcript della presentazione:

e conseguenti pratiche didattiche in italiano SIMONETTA GRECO - ELENA RUSCONI Linee guida e conseguenti pratiche didattiche in italiano 15 giugno 2009 compiti.amici@associazionegrossman.it

INDICE I Una didattica efficace con alunni DSA II Difficoltà specifiche in italiano per studenti con DSA III Pratiche didattiche in italiano

1. Una didattica efficace con gli alunni DSA L’esperienza del doposcuola ha messo in luce alcuni elementi decisivi: 1) L’applicazione di un metodo personalizzato coerente con le linee guida delle società scientifiche I. Buone pratiche trasversali

L’individuo dislessico impara meglio da un approccio: strutturato - sequenziale multisensoriale con molto rinforzo e poco studio a memoria Ian Smythe - Jyväskylä University - Finland Congresso Europeo 2005 I. Buone pratiche trasversali

1. Una didattica efficace con gli alunni DSA L’esperienza del doposcuola ha messo in luce alcuni elementi decisivi: 1) L’applicazione di un metodo personalizzato coerente con le linee guida delle società scientifiche 2) La conoscenza delle caratteristiche dell’alunno visto in azione I. Buone pratiche trasversali

1. Una didattica efficace con gli alunni DSA L’esperienza del doposcuola ha messo in luce alcuni elementi decisivi: 1) L’applicazione di un metodo personalizzato coerente con le linee guida delle società scientifiche 2) La conoscenza delle caratteristiche specifiche dell’alunno visto in azione 3) La competenza disciplinare dell’insegnante specialista 4) il suo rapporto con il docente curricolare I. Buone pratiche trasversali

Per un efficace rapporto con i docenti curricolari Incontrarli e scambiarsi recapiti possibilmente anche di posta elettronica Verificare che siano al corrente della normativa sui DSA Suggerire e rendersi disponibili per redigere un piano di lavoro personalizzato e una relazione finale Concordare modalità di esecuzione di verifiche e prove d’esame Tenere al corrente con regolarità e nel dettaglio del lavoro che si svolge al doposcuola (preferibilmente via mail)

II. Difficoltà specifiche in italiano per studenti con DSA Nell’affrontare un testo scritto Lettura spesso lenta e stentata, comunque faticosissima Lettura non accurata (scorretta) Difficoltà di comprensione

II. Difficoltà specifiche in italiano per studenti con DSA Nella produzione di testi orali e dovunque sia richiesto l’uso di termini specifici Disnomia Difficoltà di pianificazione

II. Difficoltà specifiche in italiano per studenti con DSA Nella produzione scritta Disgrafia Disortografia Difficoltà nello strutturare e pianificare

III. Pratiche didattiche in italiano Riconoscimento delle strutture linguistiche 2. Lettura e comprensione del testo 3. Produzione scritta III. Pratiche didattiche in italiano

Riconoscimento delle strutture linguistiche

L’individuo dislessico impara meglio da un approccio: strutturato - sequenziale multisensoriale con molto rinforzo e poco studio a memoria Ian Smythe - Jyväskylä University - Finland Congresso Europeo 2005 I. Buone pratiche trasversali 13

1. Riconoscimento delle strutture linguistiche Anche solo con “carta e penna” o con “Word” Abituare lo studente a segmentare Fargli cercare in primis le strutture portanti Utilizzare forme e colori per indicare parti del discorso e complementi III. Pratiche didattiche in italiano

Compiti da eserciziario eseguiti con “carta e penna” LA STRUTTURA MORFOSINTATTICA DELLA FRASE Riconosci i sintagmi che compongono le seguenti frasi (puoi dividerli con delle barrette.) Frasi 1-2-4, usa i colori come d’abitudine Il canarino cinguetta sul ramo. Ogni giorno vedo un gatto spelacchiato in cortile. In inverno le strade sono ghiacciate. Tutti gli anni nella mia scuola gli alunni di terza media vengono salutati con una festa. Lo spumante è stato stappato dal nonno durante il pranzo natalizio. Devo mettere nel mio zaino l’occorrente per le lezioni di domani. III. Pratiche didattiche in italiano

Colori per l'analisi grammaticale NOME PRONOME VERBO ARTICOLO PREPOSIZIONE AGGETTIVO AVVERBIO CONGIUNZIONE predicativo Ausil, serv, ecc Io conosco e apprezzo molto i magnifici quadri di Caravaggio che desidero vedere Io conosco e apprezzo molto i magnifici quadri di Caravaggio che desidero vedere III. Pratiche didattiche in italiano

Forme e colori per l'analisi logica Di chi si parla? Chi agisce? SOGGETTO Cosa si dice di lui? Cosa fa? PREDICATO Chi? Che cosa? COMPL. OGG. Dove? Quando? Perché?... COMPL. IND. esempi NOME PRONOME VERBO ARTICOLO PREPOSIZIONE AGGETTIVO AVVERBIO CONGIUNZIONE predicativo Ausil, serv., . SOGGETTO PREDICATO COMPL. OGG. COMPL. IND.

Esercizi con PC –”Word” III. Pratiche didattiche in italiano

1. Riconoscimento delle strutture linguistiche Anche solo con “carta e penna” o con “Word” Abituare lo studente innanzitutto a segmentare Fargli cercare subito le strutture portanti Utilizzare forme e colori per indicare parti del discorso e complementi Dotarlo di schemi compensativi III. Pratiche didattiche in italiano

III. Pratiche didattiche in italiano

III. Pratiche didattiche in italiano

I. Una didattica efficace con alunni DSA Per essere efficaci, le stesse pratiche didattiche devono essere richieste e rese possibili in tutti gli ambiti: compiti a casa, verifiche, prove di esame I. Buone pratiche trasversali

I compiti a casa Ridotti Annotati in modo decifrabile Con indicazioni di metodo il più possibile personalizzate Anche attuati con strumenti informatici Se possibile su fotocopie degli esercizi ingrandite I. Buone pratiche trasversali

Compiti da eserciziario eseguiti con “carta e penna” I. Buone pratiche trasversali

Le verifiche Con preavviso Congruenti per contenuti e metodo con quanto eseguito a casa Ridotte Con testo a interlinea alta Che richiedano il minimo di scrittura necessaria Eventualmente accompagnate da schede compensative utilizzate nei compiti a casa Se utile e possibile, attuate con strumenti informatici I. Buone pratiche trasversali 25

Verifica standard I. Buone pratiche trasversali

Verifica personalizzata I. Buone pratiche trasversali

III. Pratiche didattiche in italiano

2. Lettura e comprensione del testo

L’individuo dislessico impara meglio da un approccio: strutturato - sequenziale multisensoriale con molto rinforzo e poco studio a memoria Ian Smythe - Jyväskylä University - Finland Congresso Europeo 2005 I. Buone pratiche trasversali 30

2. Lettura e comprensione del testo In ogni caso: La lettura ad alta voce deve essere attuata dal tutor Dotarsi di programmi di sintesi vocale per l’autonomia dello studente In narrativa cercare gli “audiolibri” Avviare le pratiche per dotarsi di manuali e testi digitali

2. Lettura e comprensione del testo Narrativa e brani in prosa Aiutare le strategie sintetiche di lettura : identificazione di parti prevalentemente narrative, riflessive, descrittive, dialogate identificazione di “personaggi”, luoghi , tempi con segni e colori Selezione e scelta rapida delle informazioni III. Pratiche didattiche in italiano

2. Lettura e comprensione del testo Il riassunto e la sintesi Usare programmi di mappe concettuali III. Pratiche didattiche in italiano

2. Lettura e comprensione del testo Antologia - poesia Con segni e colori - mettere in evidenza le parole-chiave Con “schemi” Far esaminare un elemento per volta Aiutare a strutturare il testo di commento Con “formulari” - Avviare la stesura dei vari punti III. Pratiche didattiche in italiano 35

VISTA UDITO GUSTO OLFATTO TATTO notte X nera nulla fragor arduo dirupo frana tuono rimbombò schianto rimbalzò rotolò cupo IL TUONO E nella notte nera come il nulla, a un tratto, col fragor d’ arduo dirupo che frana, il tuono rimbombò di schianto: rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo, e tacque, e poi rimaneggiò rinfranto, e poi vanì. Soave allora un canto s’ udì di madre, e il moto di una culla.

Schema-base per l’analisi di un testo poetico 1° PUNTO Cosa dice la poesia : Riassunto 2° PUNTO Come lo dice : Forma poetica 3° PUNTO Cosa ci vuol dire il poeta : Messaggio 4° PUNTO Cosa dice a me questa poesia : Giudizio ed esperienza personale

MODULO N° 1 1° Questa poesia parla di ..................................................................... All’inizio il poeta dice che ................................................................. Poi ………........................................................................................ Alla fine............................................................................................. 2° Nello stile, si possono osservare le strofe:........; i versi:.........; le rime:.........; i suoni.......; le metafore e le similitudini…………………………………………….. 3° Con questa poesia l’autore ci vuol comunicare una sensazione di …………………………………………………………………………… 4° A me di questa poesia è piaciuta l’idea che..................................... Infatti anch’io penso che...................................................................

GIUSEPPE UNGARETTI SOLDATI 1 ° PUNTO ( Cosa dice la poesia ) La poesia è stata scritta in guerra . Il poeta dice che la vita dei soldati è come quella delle foglie d’ autunno che cadono in poco tempo 2° PUNTO ( Come lo dice ) Nello stile , si può osservare che la poesia è brevissima ; è fatta da una strofa unica , non ci sono rime . si ripete il suono “ f “. Tutta il testo è formato da una similitudine : il paragone tra le foglie e i soldati . 3° PUNTO (Cosa ci vuol dire il poeta) Con questa poesia il poeta ci vuole dire che la vita dei soldati è fragile perché è facile che muoiano in breve tempo: ci comunica una sensazione di malinconia. 4° PUNTO ( Cosa dice a me la poesia) A me piace come scrive Ungaretti perché dice con poche parole delle cose importanti . Così me le fa capire meglio e mi danno una impressione più forte. Non mi piace pensare alla guerra, ma mi piace il paragone con gli alberi perché le foglie muoiono ma poi ricrescono.

3. Produzione scritta

L’individuo dislessico impara meglio da un approccio: strutturato - sequenziale multisensoriale con molto rinforzo e poco studio a memoria Ian Smythe - Jyväskylä University - Finland Congresso Europeo 2005 I. Buone pratiche trasversali 41

3. Produzione scritta Come attuare il “rinforzo”? La prova finale PUNTI CRITICI Come attuare il “rinforzo”? La prova finale III. Pratiche didattiche in italiano 42

Una didattica efficace per DSA Nota bene Le stesse pratiche didattiche devono essere richieste e rese possibili in tutti gli ambiti: compiti a casa, verifiche, prove di esame Metodi e strumenti personalizzati utilizzati con successo nel corso dell’anno devono venir documentati I. Buone pratiche trasversali 43

3. Produzione scritta Con strumenti informatici semplici E’ possibile affrontare un problema per volta: Rielaborare,copiare e incollare ogni nuova versione evidenziare e colorare aiutarsi con il correttore ortografico III. Pratiche didattiche in italiano 44

Intervento del docente Ieri c'era la festa della scuola quando? - che festa? io volevo andarci in bici, perché? mio papà non voleva; perché? io gli chiesi persino per favore ma niente da fare lui non voleva e io lo imploravo "per favore, per favore" ma lui no andai avanti tutta la mattinata. Perché ci tenevi tanto? Ma verso le 3.00 scesi nei box presi la bici e mia mamma mi vide perché? Sapeva che il io chiesi a lei se potevo andare papà ti aveva detto di no? e lei mi lasciò Arrivato a scuola cercai i miei compagni ma erano a casa come mai non c'erano? io andai deluso a casa Il papà si è accorto che gli è stata una brutta giornata avevi disubbidito? Che però ce ne saranno mille più belle cosa ti ha detto? Perché

Stesura finale Sabato 15 dicembre c'era la festa di Natale della scuola: Io volevo andarci in bici, perché mi piace pedalare e girare per Milano, come faccio tutti i venerdì con i miei amici. Il mio papà non voleva perché pioveva e la bici aveva la ruota davanti lisa, aveva paura che cadessi . Gli chiesi per favore ma niente da fare, lui non voleva . Io lo implorai "per favore, per favore" ma lui non si lasciò convincere Andai avanti tutta la mattinata per cercare di aver il permesso, senza ottenere nulla. Verso le 3.00, di nascosto, scesi nei box e presi la bici ma la mia mamma mi vide. Io chiesi a lei se potevo andare e lei mi lasciò nonostante sapesse che papà non voleva, perché la mamma si fida di me infatti sa che so tenere il controllo della bici. Arrivato a scuola cercai i miei compagni ma non trovai nessuno, perché erano partiti per il week end e non mi ero messo d'accordo per trovarci. Salutai i professori poi andai deluso a casa. Il papà aveva saputo dalla mamma che gli avevo disubbidito e mi guardò un po' male, ma non mi disse niente. E' stata una brutta giornata perché non sono stato con i miei compagni però ce ne saranno mille più belle . Prima stesura Ieri c'era la festa della scuola e io volevo andarci in bici, ma mio papà non voleva; io gli chiesi persino per favore ma niente da fare lui non voleva e io lo imploravo per favore per favore ma lui no andai avanti tutta la mattinata. Ma verso le 3.00 scesi nei box presi la bici e mia mamma mi vide io chiesi a lei se potevo andare e lei mi lasciò. Arrivato a scuola cercai i miei compagni ma erano a casa io andai deluso a casa e stata una brutta giornata però cene saranno mille più belle Gianfranco 2f

INDICAZIONI PER SVOLGERE IL TEMA 1° VERSIONE Leggo il titolo Evidenzio le parole chiave nel titolo Scrivo Ora evidenzio nel mio testo le parti corrispondenti ad ogni parola chiave. 2° VERSIONE Copio e incollo la 1°VERSIONE Ora aumento nel mio testo le parti da evidenziare 3° VERSIONE Copio e incollo la 2°VERSIONE Tolgo le evidenziazioni precedenti Ora evidenzio descrizioni e riflessioni e ne aggiungo Poi coloro i connettivi e ne aggiungo 4° VERSIONE Copio e incollo la 3° versione Tolgo le evidenziazioni precedenti Ora inserisco il correttore ortografico e correggo Consegno tutti i fogli III. Pratiche didattiche in italiano

FINE Simonetta Greco