Guerra santa e jihad L’idea di guerra santa è appartenuta, nel corso della storia, sia alla cultura cristiana che alla cultura islamica. L’esempio più eclatante è forse quello delle crociate. Ovviamente in età moderna le strade percorse dalle due religioni le hanno portate ad esiti molto diversi. Il cristianesimo e la guerra Le crociate La Chanson de Roland La nuova mentalità Il Jihad Che cosa dice il Corano I Crociati in terra musulmana Le crociate furono uno scontro di civiltà? Verso la modernità Persepolis
Il cristianesimo e la guerra Sul tema della guerra il cristianesimo si è interrogato per secoli: se i primi cristiani si rifiutavano di prestare servizio militare, nel corso dell’integrazione con l’impero romano, dopo la fine delle persecuzioni e con il riconoscimento della religione cristiana da parte di Costantino, anche i cristiani si integrano, accettano di fare i soldati, accettano l’idea di guerra se voluta da un sovrano legittimo. Le coscienze sono spesso ancora incerte ma anche sant’Agostino disse: “talvolta è necessario che i buoni facciano la guerra contro i violenti, per comando di Dio e del governo legittimo, costretti dalla situazione al fine di mantenere l’ordine.” Sant’Agostino, A. da Messina
Le crociate La prima crociata rappresenta una svolta: la guerra non diventa soltanto legittima ma benedetta: non è solo permessa ma doverosa. Nel 1095 papa Urbano II chiede ai cristiani di marciare contro i turchi e di conquistare Gerusalemme: chi morirà contro gli infedeli avrà la remissione dei peccati. La mentalità quindi cambia. Lo vediamo anche nelle Chansons de geste. Papa Urbano II, R. Vermi
La Chanson de Roland La celeberrima opera mette in scena, trasfigurato nel mito, lo scontro tra i cristiani e gli infedeli: Orlando e i paladini sanno che stanno affrontando il martirio e sono certi di andare in paradiso anche se avranno commesso un omicidio: l’uccisione di un infedele serve alla causa della cristianità.
La nuova mentalità Con la prima crociata è avvenuto tra i cristiani un profondissimo cambiamento di mentalità: l’idea che uccidere i miscredenti sia una cosa lodevole non è più messa in discussione. Anzi i cavalieri che vengono in Terra Santa fonderanno un ordine religioso, una comunità che prenderà il nome di cavalieri del tempio – l’antico Tempio di Gerusalemme – e si chiameranno Templari. I Templari sono una confraternita di cavalieri monaci, i “cavalieri di Cristo” che combattono contro i pagani per la gloria di Gesù. Un Templare
Il Jihad Il concetto di Jihad è presente in diversi brani del Corano. Jihad è in realtà soltanto una parte di una parola più complessa che significa combattere sulla via di Dio. Tradurre Jihad con il verbo combattere è un po’ riduttivo perché l’espressione contiene un significato più ampio di “sforzarsi”, di dare tutto se stesso; comunque il significato bellicoso è presente in molti brani del Corano. In questo l’idea di combattere sulla via di Dio accomuna i mujahidin islamici ai crociati.
Che cosa dice il Corano Nella sura XXII si afferma che il Jihad è legittimo per difendersi quando si è aggredito. Dopo le grandi conquiste del VII e VIII secolo, quando la civiltà araba si era espansa nel Mediterraneo, gli arabi non hanno fanno ricorso a Jihad: il mondo islamico era molto più progredito dell’Occidente cattolico e i credenti non erano minacciati da nessuno.
I Crociati in terra musulmana Quando i crociati mettono piedi in terra musulmana la notizia si propaga in tutto il mondo islamico ed evoca il Jihad: nel Corano Dio ha detto che chi è aggredito deve difendersi e Lui lo aiuterà. Cavalieri crociati Combattenti musulmani
Le crociate furono uno scontro di civiltà? Per qualche aspetto si può parlare di scontro di civiltà ma non nel senso che i due mondi, quello cristiano e quello musulmano, furono del tutto alieni l’uno dall’altro come gli atzechi, abitanti dell’America meridionale, e i conquistadores. I due mondi, cristiano e musulmano, ragionavano in modo simile, avevano atteggiamenti mentali analoghi. Mondo cristiano e mondo musulmano
Verso la modernità Le crociate furono un bagno di sangue, ma lo scontro tra cristiani e musulmani non terminò certo con esse: la battaglia di Lepanto o l’assedio di Vienna sono datati molto più tardi. L’Occidente “riscoprì” in tempi molto più recenti uno Jihad profondamente diverso. Assedio di Vienna La battaglia di Lepanto
Persepolis Persepolis è un fumetto storico scritto (in francese) e disegnato dalla iraniana Marjane Satrapi. L’opera è autobiografica. I singoli capitoli affrontano alcune tematiche care alla autrice: vicende legate alla sua infanzia, attualità, ricordi di guerra sono alcuni degli argomenti trattati. Il fumetto approfondisce temi politici e sociali e restituisce all’occidente una visione dell’islam ignorata frequentemente: quella di una nazione piena di problemi, non molto differente da un qualsiasi stato europeo.
Bibliografia: - Alessandro Barbero, Benedette guerre, Laterza, 2009 - Marjane Satrapi, Persepolis, Lizard 2000 - V Calvani, impegno e memoria, Mondadori 2010