BILIARDO & SCUOLA Il Brandeggio e il Tiro Appunti da: “ Corso Base di Biliardo Internazionale per la scuola secondaria di secondo grado” a cura di M. Lanza “ Manuale Tecnico e didattico del biliardo sportivo” di F. Fermi A. Schiavi
Movimento Quando si esegue un tiro, tutto il corpo deve restare immobile, tranne il braccio che impugna la stecca. Per la precisione dovrebbe muoversi esclusivamente l’avambraccio e il polso che va tenuto rilassato e morbido, eventualmente la parte superiore, cioè il braccio, può muoversi di poco. Il movimento della spalla in avanti va evitato!
Il tiro Si può dividere il tiro in due movimenti: il brandeggio (in francese limage; termine che in italiano significa limare) è la fase preparatoria; Il tiro vero e proprio; cioè l’impatto con la penetrazione. Il brandeggio, con velocità progressiva, serve per calibrare al meglio direzione e intensità. Il tiro sfrutta il peso della stecca, che viene “lanciata” contro la biglia. In questo modo è possibile eseguire un tiro di potenza senza sforzare e senza alterare la traiettoria rettilinea.
Riassumendo: Per tirare PIANO IMPUGNATURA: avanti verso il baricentro della stecca PONTICELLO: vicino alla biglia (5-10 cm) BRANDEGGIO: lento e con oscillazioni corte Per tirare FORTE IMPUGNATURA: indietro verso la fine della stecca PONTICELLO: lontano dalla biglia (15-20 cm) BRANDEGGIO: veloce e con oscillazioni ampie
Posizione di partenza L’avambraccio è verticale e libero di muoversi avanti e indietro. L’impugnatura della mano è rilasciata sulla stecca. La stecca, salvo casi particolari, deve sempre essere tenuta orizzontale. (Per esigenze fotografiche, nelle immagini, la stecca è tenuta leggermente rialzata.)
Arretramento o caricamento 2 e 3: Estremi del brandeggio: arretramento o caricamento, lancio o spinta Lancio o spinta Lancio o spinta
2 e 3: Estremi del brandeggio: arretramento o caricamento, lancio o spinta Nella pagina precedente sono raffigurati i limiti entro i quali oscilla la stecca, lo spazio percorso durante il caricamento e la spinta E’ IDENTICO. L’impugnatura della stecca: la mano è leggermente aperta nell’arretramento, al contrario nel lancio la mano è chiusa sul calcio. La corretta impugnatura è morbida, elastica, naturale e senza sforzo.
SCHEMA
Nella fase di partenza, la distanza dell’impugnatura all’appoggio del ponticello = LUNGHEZZA DI TIRO resta sempre costante qualunque sia il tiro. Lo spazio percorso nella fase di caricamento e nella fase di spinta E’ IDENTICO. A fine colpo la stecca rimane qualche secondo ferma nella posizione finale.
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