Università degli Studi di Padova

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movimento di una massa di roccia, terreno o detrito lungo un versante.
Transcript della presentazione:

Università degli Studi di Padova Dipartimento di Geoscienze Corso di laurea in Scienze Geologiche Tesi di laurea triennale La deformazione gravitativa profonda del versante sinistro della Val Venegia (TN) Relatore: Prof. Dario Zampieri 16 Settembre 2015 Correlatore: Dr. Andrea Ninfo Laureando: Edoardo Masiero Anno Accademico 2014/2015

Cos’è la deformazione gravitativa profonda di versante (DGPV) I DGPV sono grandi frane in roccia, caratterizzati da un movimento molto lento (mm/y), che la maggior parte delle volte interessa l’intero versante (Agliardi et al., 2001). Non possono però essere riferiti ai comuni meccanismi che regolano le frane, bensì li dovremo collocare in una posizione intermedia tra fenomeni franosi e fenomeni di tettonica ( Engelen, 1963; Persaud & Pififfner, 2004) Nell’immagine è riportato un modello 3D di un DGPV, che rappresenta le principali caratteristiche di questo fenomeno. I Trenches, il rigonfiamento alla base dovuto dal peso del materiale soprastante, la grandezza del fenomeno, e coni di detriti che si formano per la disgregazone meccanica del materiale. Importante è notare che i DGPV non necessitano di zone di rottura come la scarpata principale di una comune frana.

I tipi di DGPV Generalmente si distinguono tre tipologie di DGPV: Rock-flow, o insaccamento,tipico di rocce scistose. Lateral spread of ridges: si verifica quando de blocchi rigidi ricoprono delle sequenze plastiche. Block slide, caratterizzato da superfici di scivolamento (es. fratture già presenti, filoni basaltici). Queste distinzioni si effettuano determinando il movimento, la litologia e le strutture morfologiche del versante interessato dal DGPV.

Principali caratteri morfo-strutturali di un DGPV Questi fenomeni mostrano evidenti strutture morfologiche caratteristiche: sdoppiamento di cresta, trincee, bulging basale, scarpate, controscarpate.

Inquadramento geografico dell’area in studio La Val Venegia si trova poco più a nord di Passo Rolle, in provincia di Trento. Il mio studio ha interessato anche la formazione carbonatica del Monte Castellazzo, il quale è quasi per intero coinvolto da fenomeno di DGPV.

Inquadramento geologico dell’area Da questo ingrandimento, si possono identificare molto facilmente dei filoni basaltici ladinici che tagliano orizzontalmente il Castellazzo, ma inoltre, altra cosa importante, questa cartina mette in evidenza dei depositi morenici (che interessano l’ultima glaciazione). I depositi LGM sono segnati in carta fino ad un’altitudine di 2000 mslm, quindi il ghiacciaio della Val Venegia esercitava una notevole pressione sui versanti ai quali era appoggiato. Zoom della Carta Geologica delle Pale di S. Martino. Prof. BRUNO CASTIGLIONI (1938).

Schema stratigrafico competente incompetente Fm. di Contrin Fm. di Ricthofen Fm. di Morbiach Fm. di V. Badia Dolomia del Serla inferiore Fm. Di Cencenighe incompetente La maggior parte delle litologie appartiene alla formazione del Werfen (varie trasgressioni e regressioni marine) formatosi nel Triassico inferiore 252-247 Ma. In ordine: Campil: Arenarie rosse e marne. Val Badia: Calcari marnosi e siltosi grigi. Cencenighe: calcareniti. Infine il Contrin che fa da “cappello” a tutta la struttura è una deposizione di mare basso (limeston). Fm. di Campil Filone Ladinico

Slope Con quest’immagine si nota come le scarpate siano presenti solo nella parte alta del monte castellazzo, cioè la parte rigida in contrin, mentre la parte laterale essendo in materiale meno competente non tende a formare scarpate, ma ad essere meno aclivi.

Il ghiacciaio della Val Venegia Infatti se noi guardiamo una foto NO-SE della Val Venegia, possiamo notare come il profilo della valle sia a U a causa della passata presenza del ghiacciaio.

Il ghiacciaio della Val Venegia La classica forma ad U della Val Venegia e la presenza di depositi glaciali ( durante il LGM il ghiacciaio aveva uno spessore di almeno 300m) ci permettono di enfatizzare l’importante ruolo del ghiacciaio, il quale sciogliendosi ha smesso gradualmente di esercitare pressione sui versanti della valle, permettendo così l’attivazione della deformazione del versante in studio. L’ immagine non rappresenta il nostro caso però ci permette di vedere la conseguenza dello scioglimento del ghiacciaio sul versante. SPESSORE LGM VAL VENEGIA O RIO VALLES

Ortofoto del Monte Castellazzo

DGPV del Monte Castellazzo Foto effettuata dalla cima del Cristo Pensante verso la Val Venegia. Si può notare come l’andamento del versante sia irregolare a causa della presenza di tranch paralleli che deformano la formazione del Contrin.

DTM del DGPV del Monte Castellazzo Val Venegia Monte Castellazzo Diminuendo lo zoom si nota anche come il fenomeno interessi una porzione quasi totale del versante, altra caratteristica che caratterizza la particolarità dei DGPV.

Vista da Sud-Est della parte sommitale del fenomeno in studio Da questa angolazione si vedono molto bene le trincee ma ancora meglio le scarpate e le controscarpate che come abbiamo visto prima sono caratteri strutturali tipici dei DGPV.

I filoni basaltici Andando poi in campagna a rilevare, è stato trovata la presenza di filoni basaltici (infiltratisi in fratture pre-esistenti) in corrispondenza di tutte le trincee (ne sono stati trovati anche altri però). Ciò ci permette di pensare che tale fenomeno di DGPV si sia instaurato in corrispondenza di tali filoni, i quali hanno facilitato la deformazione del versante. Questa scoperta ci permette di capire anche di che tipo è il nostro DGPV, un block slide.

Profilo longitudinale del Castellazzo La linea rossa indica la sezione usata per effettuare il profilo topografico.

Profilo longitudinale del Castellazzo Gradiente di movimento orizzontale. Questo profilo topografico ottenuto tramite il GIS, mette in evidenza diversi aspetti del DGPV. Le trincee, lo sblocchettamento del versante. Inoltre si può evincere la direzione di movimento

CONCLUSIONI Il fenomeno gravitativo profondo del Monte Castellazzo sembra essere controllato da diversi fattori: 1. Le caratteristiche litologiche e stratigrafiche. 2. La storia tettonica subita dal versante. Possiamo quindi dire che il fenomeno studiato rientri in due categorie di DGPV: Lateral spread of ridges a causa delle diverse competenze delle litologie presenti. Block slide data la presenza di filoni basaltici in prossimita delle trincee, i quali fungono da superfici di scivolamento. Dislivello tra la cima e la parte inferiore del versante (da 2300 a 1750 mslm) 550m di dislivello. È l’elemento determinante per l’innesco del DGPV. L’instabilità tende a crescere con la pendenza. Colonnina stratigrafica. es,. Fratture pre-esistenti precedono l’evento vulcanico Ladinico che ha messo in posto i filoni. scioglimento dei ghiacciai della Val Venegia che fanno mancare il sostegno del versante.