LA BIBLIOTECA DI ALESSANDRIA E I LIBRI AL TEMPO DI ARCHIMEDE.

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La mostra di Archimede.
Transcript della presentazione:

LA BIBLIOTECA DI ALESSANDRIA E I LIBRI AL TEMPO DI ARCHIMEDE. Lavoro svolto dalla prima IA dopo aver visitato la mostra su Archimede, allestita presso i musei capitolini.

I cartellone La vita di Archimede: il viaggio ad Alessandria d’Egitto Studiando la vita di Archimede abbiamo scoperto che frequentò la biblioteca di Alessandria. Ci siamo allora documentati per saperne di più.

II cartellone La biblioteca di Alessandria Ognuno di noi ha cercato notizie e immagini sulla biblioteca di Alessandria. La professoressa ci ha poi aiutati a selezionare e riordinare il materiale raccolto; ha fornito anche ulteriori informazioni.

III cartellone I libri al tempo di Alessandria Le immagini della biblioteca mostravano degli strani rotoli. Incuriositi, ci siamo chiesti come fossero i libri al tempo di Archimede.

IV cartellone Le parole che abbiamo imparato Nel corso del lavoro abbiamo incontrato diverse parole “nuove”. È stato quindi necessario cercarne il significato e ricostruirne la storia, con l’aiuto del dizionario e dell’insegnante.

Archimede, il “Pitagorico” Αρχιμήδης Archimede, il “Pitagorico”

Indice La Vita La Morte Il Principio di Archimede L’Equilibrio della Leva Le Invenzioni e le Scoperte

1) La vita Nacque e morì a Siracusa. Certa è la data della sua morte: 212 a.C. (“Sacco di Siracusa”), incerta quella della sua nascita, fissata intorno al 287 a.C. Sappiamo poco sulla sua vita: secondo alcune fonti avrebbe avuto contatti con gli studiosi della Biblioteca di Alessandria d’Egitto (in particolare con l’astronomo Conone di Samo) Le informazioni che abbiamo su di lui provengono dalle biografie di Diodoro Siculo, Polibio, Plutarco, Tito Livio e Giovanni Tzetzes; Cicerone riferisce invece di aver riscoperto la sua tomba durante un viaggio a Siracusa. È considerato uno dei più grandi scienziati e matematici della storia.

2) La morte Sulla sua morte, circolano 3 leggende: Si narra che un soldato romano avrebbe intimato ad Archimede di seguirlo da Marcello (generale romano, comandante delle truppe durante la 2° guerra punica) e dopo il rifiuto di questi, il quale voleva finire di risolvere il problema su cui era impegnato, lo uccise; Si narra che Archimede avrebbe pregato il soldato inviato da lui allo scopo di ucciderlo di lasciargli finire la dimostrazione di un problema, prima di morire; Si narra che un gruppo di soldati, incontrati per strada mentre si recava da Marcello, lo uccisero, credendo che insieme ai suoi strumenti portasse anche dell’oro. • La leggenda vuole che Marcello, grande ammiratore delle qualità dello scienziato siciliano, fece erigere un enorme monumento funebre in suo onore.

3) Il “Principio di Archimede” “Un corpo solido immerso in un fluido riceve una spinta verso l’alto pari al peso del fluido spostato” La tradizione riporta il celebre aneddoto della scoperta del “Principio”, ovvero la storia della corona di Gerone II. Si narra che il sovrano chiese ad Archimede di capire se la sua corona fosse stata realizzata in oro puro o utilizzando anche altri metalli; Archimede suggerì di pesare la corona ed un quantitativo d’oro di eguale peso immergendoli in acqua: se la corona fosse stata di oro puro, il volume di acqua spostato sarebbe stato uguale in entrambi i casi. Poiché invece la quantità d’acqua spostata risultò essere maggiore nel caso dell’oro puro, si poté dedurre che la corona doveva essere stata fabbricata impiegando anche altri metalli meno preziosi, che avevano densità minore dell’oro.

Si racconta che l’idea di calcolare la massa di oggetti irregolari in base allo spostamento dell’acqua una volta immersi in essa venne allo scienziato durante un bagno: dopo essere entrato in una vasca piena fino all’orlo, intuì che l’acqua che era traboccata da essa era pari alla massa del suo corpo, che ne aveva preso il posto; nel fare una scoperta così eccezionale, si dice che Archimede corse subito da Gerone, urlando per le vie di Siracusa il suo ormai proverbiale “Ηύρηκα” (“eureka”=“ho trovato”), dimenticando perfino di vestirsi.

4) L’ “Equilibrio della leva” “Corpi di peso uguali sono in equilibrio quando la loro distanza dal fulcro dei bracci della leva è uguale; nel caso di pesi disuguali questi non saranno in equilibrio” Gli studi dello scienziato sulle leve portarono all’enunciato del 1° postulato sull’equilibrio dei corpi. Anche qui, la fantasiosa tradizione racconta un aneddoto sulla scoperta: un giorno in cui, sfruttando il postulato, Archimede sarebbe riuscito a spostare una nave grazie ad una macchina da lui inventata ed esaltato dalla capacità di costruire macchine che potessero spostare grandi pesi con piccole forze, avrebbe esclamato: “Datemi un punto d'appoggio e solleverò la Terra”.

5) Le Invenzioni e le Scoperte La Vite Idraulica La Catapulta e gli Specchi Ustori L’Orologio ad acqua

6) La Vite Idraulica È detta anche “Coclea” (dal latino “Chiocciola”). La macchina è costituita da una grossa vite posta all’interno di un tubo e serve per sollevare un liquido o del materiale ghiaioso, frantumato o sabbioso È tuttora usata soprattutto in Olanda per il continuo drenaggio di acqua dai “polder”

7) Le Invenzioni Militari La CATAPULTA: una macchina da assedio che sfrutta un braccio per scagliare con tiro curvo grosse pietre di cento, duecento e più libbre, proiettili di metallo o dardi e frecce. Gli SPECCHI USTORI: nel II secolo lo scrittore Luciano di Samosata, riportò che durante l’assedio di Siracusa (circa 214-212 a.C.), Archimede distrusse le navi nemiche con il fuoco. Secoli dopo, Antemio di Tralles menziona delle "lenti con il fuoco" come armi progettate da Archimede. Lo strumento, chiamato “specchi ustori di Archimede", fu progettato con lo scopo di concentrare la luce solare sulle navi che si avvicinavano, causando loro incendi ed era probabilmente formato, secondo l’ipotesi di René Descartes (Renato Cartesio) da una lunga serie di scudi di bronzo o di rame lucidati.

8) l’Orologio ad Acqua Un manoscritto arabo contiene la descrizione di un ingegnoso orologio ad acqua progettato da Archimede. Nell'orologio il flusso dell'acqua era mantenuto costante grazie all'introduzione di una valvola galleggiante. L'orologio era costituito da due vasche, una sopraelevata rispetto all'altra. La più alta era dotata di un rubinetto da cui usciva un flusso costante di acqua nella vasca inferiore. Sopra la vasca inferiore era posta un'asse girevole alla quale era arrotolato un filo alle cui estremità erano legate una piccola pietra e un galleggiante. All'inizio della giornata la vasca inferiore doveva essere vuota e il filo veniva tirato giù affinché il galleggiante toccasse il fondo e la pietra salisse in cima. Aprendo il rubinetto la vasca inferiore cominciava a riempirsi sollevando il galleggiante e facendo abbassare la pietra. La lunghezza del filo e il flusso dell'acqua erano calibrati in modo che erano le 12 quando il galleggiante si trovava all'altezza della pietra e le 6 del pomeriggio quando la pietra era sul fondo. Archimede si pose il problema di mantenere costante il flusso dal rubinetto: infatti, svuotandosi la vasca superiore, si riduceva la pressione dell'acqua ed il flusso diminuiva. Allora aggiunse, più in alto delle prime due, una terza vasca che, tramite un galleggiante riempiva la seconda per mantenerne costante il livello.

Realizzato da MARIANNA VITELLO CLAUDIA BERARDI MARTA TODINI RICCARDO PANNAIN SIMONE BOVE II A

Navigando con Archimede

Qualche giorno fa siamo andati in uscita didattica ai musei capitolini per vedere Una mostra sulla figura di Archimede, ingegno del III secolo a.C.. L'esposizione rivela i tanti aspetti del geniale scienziato siracusano illustrando lo straordinario contributo che hanno dato le sue indagini ed invenzioni alla conoscenza del mondo antico e dei secoli a venire. Tanto ne siamo rimasti affascinati che abbiamo voluto approfondire per saperne di più degli studi e delle invenzioni di questo genio senza il quale oggi non sapremmo il perché galleggiamo così abbiamo deciso di fare dei cartelloni , dei plastici e degli esperimenti .

«Per noi è stata un’esperienza indimenticabile «Per noi è stata un’esperienza indimenticabile. Fare i lavori di gruppo è stato un modo divertente per acquisire nuove conoscenze diverso ma molto efficace, un modo per stare tutti insieme, un modo per scambiare le nostre opinioni e idee e confrontarci per conoscerci meglio e lavorare per raggiungere un obiettivo unico: quello di ampliare i nostri orizzonti arricchendo il nostro bagaglio culturale.»

ARCHIMEDE CARTELLONE 1 CARTELLONE 4 CARTELLONE 2 CARTELLONE 3

CARTELLONE 1 LA VITA DI ARCHIMEDE E LE GUERRE PUNICHE Menù CARTELLONE 1 LA VITA DI ARCHIMEDE E LE GUERRE PUNICHE Questo cartellone tratta innanzitutto della vita di Archimede,matematico, fisico,scienziato di grandissima genialità e poi del contesto storico in cui egli è vissuto:le guerre puniche.

CARTELLONE 2 LE INVENZIONI Menù LE INVENZIONI Questo cartellone tratta delle straordinarie invenzioni di Archimede che sono alla base degli attuali strumenti della scienza moderna. Come ad esempio: la catapulta, il planetario e la vite senza fine.

LA BIBLIOTECA DI ALESSANDRIA CARTELLONE 3 Menù LA BIBLIOTECA DI ALESSANDRIA Questo cartellone tratta della celebre biblioteca di Alessandria dove Archimede ha studiato tenendo corrispondenza con famosi scienziati del tempo tra cui Eratostene.

...AL FUMETTO DI WALT DISNEY Menù CARTELLONE 4 DAL MITO DI ARCHIMEDE... ...AL FUMETTO DI WALT DISNEY Questo cartellone tratta di come Walt Disney sia riuscito a creare, dall’antico mito di Archimede, un personaggio che lo rappresenti in modo divertente senza trascurare la sua importanza.

PROGETTO ARCHIMEDE ARCHIMEDE VIENE CONSIDERATO COME UNO DEI PIÙ GRANDI SCIENZIATI E MATEMATICI DELLA STORIA, MA FU IMPORTANTE ANCHE NEL SETTORE DELLA MECCANICA

LA CLASSE 3B PER APPROFONDIRE IL PROGETTO ARCHIMEDE HA PARTECIPATO AD UN’ USCITA DIDATTICA AI MUSEI CAPITOLINI 3B

Il progetto Archimede ci ha portato via molto tempo e fatica ma i risultati si vedono

E per finire c’è anche stata la parte divertente: costruire i modellini!

Esperimento di Archimede sui corpi immersi in un liquido Relazione Esperimento di Archimede sui corpi immersi in un liquido

Titolo: Esperimento sulla legge di Archimede Scopo del lavoro: Lo scopo dell’esperimento è verificare la legge di Archimede sul galleggiamento dei corpi immersi in un liquido. Richiami teorici: - Principio di Archimede: ogni corpo immerso parzialmente o completamente in un fluido riceve una spinta dal basso verso l’alto uguale per intensità al peso del volume di fluido spostato. - Inoltre la spinta ricevuta è direttamente proporzionale alla densità del fluido. mg = d V g mg = massa di liquido spostato d = densità del liquido V = volume del liquido g = costante di proporzionalità tra massa e peso Materie collegate: scienze, tecnologia. Strumenti e materiali: Tre contenitori da 100 ml Acqua Sale fino da cucina Una pallina di polistirolo Una pallina di legno Una pallina da tennis Una pallina di plastica riempita di terra Alcool etilico denaturato

Svolgimento: Abbiamo riempito di sola acqua il primo contenitore, il secondo con una soluzione di acqua e sale ed il terzo con alcool etilico denaturato. Abbiamo immerso una alla volta le quattro palline in ciascun contenitore ed abbiamo misurato l’innalzamento del livello del liquido in ciascun contenitore per ciascuna pallina. Raccolta dati: Le palline immerse nell’acqua ricevono una spinta dal basso verso l’alto pari al volume di liquido spostato: quelle più leggere galleggiano maggiormente di quelle più pesanti ma in rapporto ricevono una spinta verso l’alto minore. Le stesse palline immerse in acqua e sale, un liquido più denso dell’acqua, ricevono una spinta dal basso verso l’alto maggiore di quella che ricevono le corrispettive palline nell’acqua. Infine le palline immerse nell’alcool, un fluido meno denso dell’acqua, ricevono una spinta dal basso verso l’alto minore di quella che ricevono nell’acqua e nella soluzione di acqua e sale, le palline vanno più a fondo (vedi prima, seconda e terza colonna). Conclusione: Le palline più leggere (polistirolo ) ricevono una spinta verso l’alto trascurabile rispetto a quella che ricevono quelle più pesanti. Inoltre più il fluido è denso più le palline galleggiano.

Prima colonna: seconda colonna: terza colonna: Acqua acqua e sale alcool