By Carlo Gardella.

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Sommario: Sintesi degli eventi La versione italiana La versione indiana Analisi balistica Le incongruenze Conclusioni

Sintesi degli eventi La versione italiana La versione indiana Analisi balistica Le incongruenze Conclusioni

Sintesi degli eventi: 15 febbraio 2012 - Il peschereccio Indiano St Antony , al largo delle coste Indiane, venne coinvolto in un conflitto a fuoco in cui trovarono la morte Valentine Jalestine e Ajesh Binkuil per un colpo di arma da fuoco rispettivamente alla testa ed al cuore. Approdato al porto di Neendakara alle ore 22.25 l’equipaggio del peschereccio che aveva in precedenza denunciato tramite telefono satellitare l’accaduto, sosteneneva che al momento dell’incidente tutti stavano dormendo e che nessuna imbarcazione era stata avvistata nelle vicinanze. Le Autorità Portuali contattarono quindi, tutte le navi presenti nella zona dell’incidente: l’Enrica Lexie, la Kamome Victoria, la Giovanni DP e l’Ocean Breeze, invitando chi avesse subito attacchi , ad entrare in porto a Kochi per un riscontro su un peschereccio fermato con armi a bordo. Tra tutte rispose all’invito solo la Enrica Lexie che entrò in porto alle 23,00, scortata da 2 unità indiane della Guardia Costiera. E’ l’unica che ammise sin da subito di aver subito un tentativo di abbordaggio alle ore 16.30 a circa 20 miglia nautiche dalla costa da parte di un natante non identificato, di piccole dimensioni e di di colore blu. Arrembaggio evitato grazie all’intervento dei fucilieri di marina che seguendo le regole di ingaggio spararono alcuni colpi intimidatori in acqua.

Il 19 Febbraio 2012 il Capo di I classe Massimiliano Latorre ed il Sergente Salvatore Girone vennero arrestati delle autorità Indiane con l’imputazione di omicidio volontario: secondo l’accusa,il 15 Febbraio avrebbero aperto il fuoco dalla tolda della Enrica Lexie, nave battente bandiera italiana,presso la quale erano in servizio con altri 4 militari del Reggimento S.Marco,in qualità di «nucleo militare di protezione» per il contrasto alla pirateria . Secondo l’accusa i militari italiani avrebbero sparato contro il peschereccio St. Antony, provocando la morte di Valentine e Ajesh, 2 pescatori indiani residenti nello stato del Kerala . I due militari italiani da subito rigettarono le accuse, affermando di aver sparato solo alcuni colpi in acqua per scoraggiare un non identificato natante che procedeva a forte velocità ed in rotta di collisione con la Enrica Lexie.

Sintesi degli eventi La versione italiana La versione indiana Analisi balistica Le incongruenze Conclusioni

Rapporto redatto da Massimiliano Latorre

Nel rapporto redatto da Massimiliano Latorre : Sono state rispettate le «regole di ingaggio» previste in caso di pirateria. Vengono dettagliatamente descritte le varie fasi e le distanze tra i due natanti al momento dei fatti. Viene ribadito che l’imbarcazione procedeva a forte velocità ed in rotta di collisione con la Enrica Lexie. Viene evidenziato che ad una distanza di poche centinaia di metri e con l’ausilio di binocoli venivano avvistate persone armate a bordo dell’imbarcazione. I colpi esplosi dai militari italiani sono finiti in acqua e a distanza di sicurezza dall’imbarcazione.

Introduzione e sintesi degli eventi La versione italiana La versione indiana Analisi balistica Le incongruenze Conclusioni

La versione Indiana: Non essendo in possesso del rapporto ufficiale della polizia possiamo solamente ricostruire le versione Indiana basandoci su quanto reso noto dai media e dalla sintesi delle dichiarazioni rilasciate in merito. Secondo le autorità del Kerala i due militari italiani sarebbero colpevoli di aver deliberatamente aperto il fuoco contro il St. Antony provocando la morte di 2 pescatori. Il capo di accusa per Latorre e Girone è di omicidio volontario. A riprova di questa versione ci sarebbere la testimoninanza dei pescatori superstiti, che affermano di aver visto una grande nave rossa e nera compatibile con la Enrica Lexie. Ulteriore prova deriverebbe dall’esame balistico condotto dalle autorità indiane, escludendo pero’ la presenza della controparte italiana, secondo il quale le ogive estratte dai corpi dei 2 pescatori sarebbero compatibili con i fucili Beretta 70/90 calibro 5.56 mm in dotazione ai fucilieri di marina italiani.

Introduzione e sintesi degli eventi La versione italiana La versione indiana Analisi balistica Le incongruenze Conclusioni

Analisi balistica: Nella nostra analisi prenderemo in considerazione 2 elementi principali: Analisi balistica e traiettorie. L’analisi balistica costituisce il punto chiave attorno al quale ruota tutta l’inchiesta. Attraverso l’analisi delle ogive recuperate dai corpi dei pescatori e confrontando le traiettorie ed i segni rimasti sul peschereccio sarebbe stato possibile in tempi brevi far luce su questa intricata vicenda. Questo non è avvenuto a causa del comportamento delle autorità indiane che non hanno permesso ai tecnici di parte italiani di prendere parte attivamente alla perizia. Inoltre il peschereccio è stato «affondato» in circostanze non ben definite , rendendo di fatto impossibili ulteriori ed approfondite indagini. Il rapporto balistico redatto in due tempi presenta molte incongruenze che gettano ulteriori ombre sulla vicenda.

Le armi: Le forze armate italiane sono equipaggiate con il fucile Beretta modello AR 70/90 del quale esistono diverse versioni, tutte pero’ in calibro 5,56 NATO

Risultati autopsia: La lettura diretta del rapporto inerente l’autopsia eseguita il 16 febbraio 2012 sul cadavere di Valentine da adito ad alcune perplessità: In esso si trovano due affermazioni contradditorie e difficilmente conciliabili tra loro. Si legge che i proiettili hanno seguito una traiettoria dall' alto verso il basso (questo potrebbe essere compatibile con un tiro a distanza dalla monumentale nave Lexie verso il piccolo peschereccio). Il referto, firmato da K. Sasikala, anatomopatologo, professore di Medicina e Chirurgia legale a Trivandrum, sostiene che il «proiettile metallico a punta» ritrovato nel cranio del pescatore misura «3,1 cm di lunghezza», «due centimetri di circonferenza sulla punta» e «2,4 cm sopra la base».

Il Prof. Sasikala che esegue l'autopsia è un anatomopatologo, ma non un esperto balistico, e usa parametri di misura che gli sono propri. Il referto, firmato, sostiene che il «proiettile metallico a punta» ritrovato nel cranio del pescatore misura «3,1 centimetri di lunghezza», «due centimetri di circonferenza sulla punta» e «2,4 sopra la base». Nel rapporto parla di circonferenza, non di diametro. Partendo dalla circonferenza (24mm) è facile calcolare il raggio R (formula R=C/2π) ottenendo quindi un diametro pari a 7,64mm. Tale valore può identificarsi facilmente con il 7,62mm, un classico calibro esistente sia in versione (NATO), che ex URSS (tipico esempio AK47). In base a queste affermazioni sembrerebbe che il calibro del proiettile estratto dai corpi dei 2 pescatori ( 7,62 mm) NON SIA COMPATIBILE con il calibro ( 5,56 mm) in dotazione ai 2 fucilieri di marina. Questo importante scoperta di fatto contribuirebbe a scagionare dalle accuse i 2 militari Italiani.

Si noti la notevole differenza tra il proiettile calibro 5,56 mm in dotazione ai fucilieri di marina e gli altri in calibro 7,62 mm

Armi compatibili: Il fucile mitragliatore AK 47 detto anche Kalashnikov , risulta senza ombra di dubbio una delle armi piu’ diffuse al mondo grazie alla sua semplicità ed efficacia. Esistono molte varianti prodotte sia in Cina che in molti paesi dell’Europa dell’ Est. Utilizza proiettili in calibro 7.62mm.

Mitragliatrice di fabbricazione sovietica tipo PK molto diffusa nella regione ed in dotazione anche alla marina dello Sri Lanka. Utilizza proiettili in calibro 7.62 mm.

Traiettorie : Al pari dell’analisi balistica, stabilire le possibili traiettorie dei proiettili,risalendo quindi al punto esatto da cui sono stati esplosi i colpi, risulta fondamentale per far luce su questa intricata vicenda. I fucilieri di marina si trovavano sulla Enrica Lexie ad una altezza di circa 23 metri dal livello del mare ( quasi un palazzo di 8 piani ),potevano quindi godere di un punto di osservazione privilegiato nei confronti del piccolo peschereccio lungo meno di 10 metri.

Peschereccio Indiano « St. ANTONY»

Traiettorie possibili nelle distanze tra 400m/150-100m

Una delle prime foto del St Una delle prime foto del St. Antony, con indicati i punti dove sono passati i proiettili sparati da assalitori ancora non definiti. I colpi sulla timoniera del ponte sono solo 3, secondo quanto illustrato. La Polizia del Kerala dirà molto più tardi che sullo scafo i colpi sono 15…. 3+15 =18…di 20 o 24 colpi esplosi dai Marò .

Da chi e da dove è stato colpito il timoniere, alla tempia destra ? lato DX Da chi e da dove è stato colpito il timoniere, alla tempia destra ?

Tiri dall’alto, cioè dalla petroliera, da varie distanze, 400 / 100 m A brevi raffiche secondo le regole d’ingaggio 20/24 colpi totali Tiri dall’alto, cioè dalla petroliera, dovrebbero infrangere i vetri, o bucare il tettuccio cabina Ma non risultano

I vetri sono tutti intatti. Da chi e da dove è stato colpito il timoniere, alla tempia destra ? ? lato DX I vetri sono tutti intatti. Tiri dall’alto, cioè dalla petroliera, dovrebbero infrangere i vetri, o bucare il tettuccio cabina

Considerati l’analisi balistica sui proiettili e le traiettorie possiamo dedurre che: A sparare sono state armi aventi calibro 7.62mm e non i fucili AR 70/90 in dotazione ai nostri fucilieri di marina. A sparare puo’ essere stata solo una imbarcazione di ridotte dimensioni, e comunque molto simile al St. Antony considerate le traiettorie quasi parallele che sono state analizzate in precedenza. Chi potrebbe essere stato? Lo Sri Lanka possiede una flottiglia di piccole imbarcazioni (Arrow Boat),aventi il compito specifico di controllare il rispetto delle acque territoriali e la repressione della pesca di frodo nel golfo di Palk. Incidenti tra India e Sri Lanka sono all’ordine del giorno, ed hanno provocato oltre 600 morti in 30 anni di continue dispute.

Arrow Boat (progettato e costruito nello Sri Lanka) viene usato per il controllo delle acque territoriali e la repressione della pesca illegale. Mitragliatrice PK calibro 7.62 mm, tipologia e calibro compatibili con le ogive estratte dal corpo dei pescatori Indiani

"Arrow Boat“ in dotazione allo SRI LANKA,dotato di mitragliatrice di fabbricazione sovietica tipo PK calibro 7.62

Sintesi degli eventi La versione italiana La versione indiana Analisi balistica Le incongruenze Conclusioni

Le incongruenze: Le domande: Il diverso calibro dei proiettili La traiettoria «impossibile» dei proiettili La velocità e la posizione della Enrica Lexie e del St. Antony Le domande: Perché all’esame balistico e alla autopsia non furono ammessi i periti di parte italiani? Perché il rapporto balistico presenta parti cancellate grossolanamente e palesi contraddizioni sui contenuti? Perché i corpi dei 2 pescatori (di fede cattolica) furono velocemente cremati? Perché il proprietario del peschereccio una volta incassato il compenso decise di affondarlo, rendendolo di fatto non piu’ disponibile per approfonditi esami balistici ?

Sintesi degli eventi La versione italiana La versione indiana Analisi balistica Le incongruenze Conclusioni

Conclusioni: Le seguenti considerazioni forniscono una serie di elementi importanti atti a dimostrare la completa innocenza di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: Le dinamiche evidenziate nelle autopsie delle due vittime,il rilevamento dei calibri utilizzati e le traiettorie «impossibili» ,scagionano i 2 fucilieri di marina dalla grave accusa di omicidio volontario. Ad ulteriore riprova si possono aggiungere le incongruenze relative alla posizione effettiva delle 2 imbarcazioni ed alla loro velocità di manovra che non rende credibile la versione fornita dalle autorità indiane. Il comportamento «altalenante» delle autorità indiane durante questi 14 mesi e la distruzione di prove fondamentali per l’inchiesta, fanno pensare nel migliore dei casi, ad una volontà di strumentalizzazione della vicenda, piu’ che al desiderio per tutti legittimo che sia fatta giustizia sia nei confronti di chi ha perso la vita, che di chi si trova accusato di crimini non commessi.