Storia della comunicazione dalle origini al telefono

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Transcript della presentazione:

Storia della comunicazione dalle origini al telefono

indice Che cosa è la comunicazione. Elementi fisiologici necessari per la comunicazione. La comunicazione in presenza. La comunicazione in assenza. La comunicazione mimica. La comunicazione visiva. La comunicazione sonora. La comunicazione nella preistoria. Necessità e sviluppo dei vari mezzi di comunicazione. La comunicazione nella storia. Dal telegrafo al telefono.

Cos’è la comunicazione Comunicare significa: parlare essere in contatto far sapere il nostro modo di pensare e di essere trasmettere collegare

ma…come comunichiamo? ? ? ? ? ?

La distanza di tempo e/o di spazio condizionano il tipo di comunicazione

La comunicazione in presenza Avviene tra due o più persone che si vedono e si sentono senza l’aiuto di nessun mezzo o strumento.

La comunicazione in assenza Avviene tra persone tra loro distanti nel tempo e nello spazio: possono essere i ricordi di avvenimenti comuni o le storie del passato oppure i collegamenti nello spazio.

La voce, cioè l’insieme di suoni che emettiamo, è il primo strumento per la trasmissione dei messaggi.

La comunicazione può essere: mimica visiva sonora

Con essa si esprime il proprio pensiero attraverso gesti e Comunicazione mimica La comunicazione mimica è retaggio delle origini comunicative dell’umanità. Con essa si esprime il proprio pensiero attraverso gesti e movimenti del corpo.

Comunicazione visiva È la prima comunicazione a distanza, è necessario un “codice” comune tra emittente e ricettore.

Comunicazioni sonora Parole, suoni e rumori vengono trasportati dall’aria e portati nel nostro orecchio.

L’aria, l’elemento nel quale siamo immersi,trasporta le vibrazioni che giungono fino all’orecchio di chi ascolta. Le onde sonore, giunte nell’orecchio, vanno ad urtare la sottile membrana del timpano.

Il timpano trasmette al cervello le vibrazioni ricevute. Nel cervello,appositi “centri nervosi” decifrano i messaggi. E’ questo il momento esatto in cui sentiamo la voce di chi ci sta parlando.

Emittente Ricevente Il messaggio sonoro emesso in direzione di chi ascolta… è ricevuto tramite l’organo dell’udito: l’orecchio.

Per le esigenze della vita moderna oggi c’è la necessità di comunicare in modo sempre più rapido, più sicuro e a qualsiasi distanza.

Nella preistoria “comunicare” non era facile perché l’uomo si esprimeva con suoni inarticolati

La comunicazione divenne un elemento necessario e indispensabile alla sopravvivenza di ogni essere animato. Grazie alla sua intelligenza e alla sua fantasia, in poco tempo,l’uomo trasformò i suoni inarticolati in “linguaggio”. Attribuendo lo stesso significato a gesti, suoni e parole, l’uomo ha imparato a comunicare.

Gli uomini cominciarono a capirsi e a parlare tra di loro. I rapporti interpersonali erano immediati per cui la voce riusciva a soddisfare le esigenze di relazione e di scambio di esperienze, informazioni ed emozioni.

Ben presto l’uomo scoprì che la voce, come il suono, potevano essere potenti mezzi di comunicazione solo a brevi distanze.

Infatti quando il messaggio veniva inviato lontano da chi lo ascoltava, il suono era distorto o addirittura non era più percepibile. Il messaggio vocale poteva essere coperto da suoni e rumori della natura, quali il tuono, il vento o lo scroscio di una cascata.

L’uomo scoprì che “visivamente” era possibile comunicare su maggiori distanze mediante segnali che avessero un preciso significato. I fuochi di avvistamento e i segnali di fumo furono i primi codici utilizzati.

Per via terra, grazie al cavallo, l’uomo ebbe maggiori opportunità. Cominciò a portare o a inviare anche comunicazioni scritte, sempre più lontano e più velocemente.

Comunicazione visiva L’ambiente marittimo, a causa dei rumori ambientali e la distanza tra una nave e l’altra, è stato l’ambiente in cui l’uomo ha messo a punto l’invenzione del “telegrafo delle bandiere”

Furono le guerre ad accentuare la necessità di comunicare sempre più velocemente.

Per sorprendere e sconfiggere il nemico, non era sufficiente studiare con cura un buon piano di battaglia….. Bisognava trasportare gli ordini di spostamento alle proprie truppe nel minor tempo possibile.

1446 Johann Gutenberg inventa la stampa La possibilità, personale e collettiva, di trasmettere messaggi, informazioni e cultura cambia completamente.

La ricerca di sistemi di comunicazioni sempre più efficienti continua... Nel 1700 il mezzo di trasporto più importante era la diligenza a cavalli.

La diligenza provvedeva anche ad effettuare il servizio postale. La denominazione di “servizio postale” nacque dal termine “posta” con il quale si indicavano dei punti prestabiliti, situati a regolari intervalli lungo il percorso.

La “Posta” era il termine che indicava il luogo dove i viaggiatori potevano sgranchirsi le gambe e trovavano da mangiare e bere. Alla diligenza venivano cambiati i cavalli per poter disporre di cavalli sempre freschi tra una tappa e l’altra e mantenere così la massima velocità.

Ancora una volta è la guerra che fa da motore propulsore verso un cambiamento più veloce dei vari modi di comunicare. Napoleone per esigenze strategiche attua la guerra di movimento. Il porta-ordini a cavallo, è per lui, un mezzo troppo lento.

Il nemico poteva tendere imboscate Il nemico poteva tendere imboscate... Intercettare il messaggio e rendere vani i piani strategici. Furono messi a punto vari sistemi di codifica e decodifica dei messaggi, ma il porta-ordini comportava sempre troppo tempo per arrivare a destinazione.

Catena telegrafica visiva di Claude Chappe Napoleone favorì l’attuazione di un nuovo sistema di comunicazione: bracci mobili trasmettevano segnali convenuti che venivano letti a distanza con il cannocchiale.

I bracci mobili installati sulle torri, costruite su alture e in posizioni favorevoli, trasmettevano segnali da una torre all’altra torre. I tempi della comunicazione erano notevolmente diminuiti: all’arrivo del messaggio veniva data immediata risposta.

La catena telegrafica ottica si sviluppò ben presto in tutta la Francia. IL nuovo mezzo di comunicazione aveva i suoi limiti. In caso di cattivo tempo il messaggio veniva notevolmente rallentato o addirittura bloccato.

1837 Samuel Morse inventa il telegrafo Sfruttando l’energia elettrica, Morse mette a punto un codice,codice telegrafico in cui vengono sfruttati gli impulsi elettrici emessi in forma più o meno lunga.

Alla stazione di arrivo gli impulsi vengono trasformati in punti e linee. Ogni gruppo di punti e linee corrisponde a una lettera dell’alfabeto.

1890 Guglielmo Marconi sperimenta un nuovo modo di comunicare senza fili La via per l’attuale sistema di comunicazione era pronta.

Per la prima volta si trasmette, via radio, dall’Europa all’America

Per la prima volta il segnale radio serve per salvare alcune persone: il Titanic affonda, ma 700 passeggeri vengono salvati.

Ma la comunicazione non era ancora immediata e completa: tra la domanda e la risposta passavano giorni o addirittura settimane.

Intanto nel 1849 l’italiano Antonio Meucci sfruttando il principio della trasformazione delle vibrazioni sonore in impulsi elettrici, trasmessi via filo, realizza il primo esperimento di comunicazione telefonica.

Negli anni successivi il tedesco Reis e l’americano Bell perfezionano la scoperta di Meucci. Bell è il primo che pensa ad usare la scoperta commercialmente: fonda la prima società per l’esercizio telefonico. I collegamenti tra le persone sono continui ed immediati.

Il Italia il primo collegamento telefonico viene realizzato nel 1878 tra il Quirinale e l’ufficio telegrafico di Tivoli.

FINE La presentazione è stata ispirata dall’opuscolo “La SIP per i giovani” edizione fuori commercio distribuita dalla SIP Società Italiana per l’Esercizio Telefonico 1981