PROBLEMI DI CLASSIFICAZIONE E DI VALUTAZIONE DEI BENI IMMATERIALI AI FINI DELLA STIMA DEL CAPITALE ECONOMICO DI IMPRESA CON I METODI PATRIMONIALI COMPLESSI.

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PROBLEMI DI CLASSIFICAZIONE E DI VALUTAZIONE DEI BENI IMMATERIALI AI FINI DELLA STIMA DEL CAPITALE ECONOMICO DI IMPRESA CON I METODI PATRIMONIALI COMPLESSI CAP. 12

VALORE AZIENDALE -Uno degli obiettivi delle imprese è quello di creare valore, soprattutto nel lungo periodo, in quanto consente loro di perdurare nel tempo. -Per capire cosa genera valore all’interno di una impresa bisogna analizzare le attività dello schema civilistico di Stato Patrimoniale - Art c.c. -Tra gli elementi delle attività di SP ci sono le immobilizzazioni, le quali sono di utilità pluriennale. -Il valore dell’impresa non è però solo dato dalle immobilizzazioni ma anche da altre risorse tangibili ed intangibili, quali il capitale umano ed economico, la reputazione, l’immagine, il know how

BENI TANGIBILI: Le risorse tangibili sono composte dal capitale, che consente all’impresa di costituirsi e acquisire mezzi necessari per l’esercizio dell’attività (beni materiali), e le risorse umane, che svolgono processi di decisione esecuzione e controllo BENI INTANGIBILI: Le risorse intangibili ( o immateriali) consentono all’impresa di acquisire un vantaggio competitivo duraturo e stabile nel tempo.

Le tre caratteristiche principali delle risorse immateriali sono: -la complessità di acquisto -tempi molto lunghi per la creazione (storia, immagine, comportamenti, reputazione) -incrementabilità

METODO PATRIMONIALE Il metodo patrimoniale viene utilizzato per la stima e il calcolo del valore dell’impresa W =K’= PN +/- R dove: W = valore economico dell’azienda che si vuole valutare PN = patrimonio netto contabile R = rettifiche di valore dei beni che compongono il patrimonio aziendale

METODO PATRIMONIALE COMPLESSO Questa metodologia valutativa considera quale elemento di stima le grandezze immateriali di durata ultrannuale (intangible assets). Possiamo considerare due distinte categorie di “intagibles”: - di marketing: marchi, loghi, grafica, design - di tecnologia: know-how,software,brevetti,archivi W = K’+ BI W= valore dell’azienda K’= valore patrimoniale rettificato BI= valore degli elementi immateriali

VALUTAZIONE DEGLI INTANGIBLES

VALUTAZIONE I problemi da affrontare per la valutazione dei beni immateriali sono tre: 1- l’identificazione degli intangible asset meritevoli di valutazione autonoma 2-problemi di sovrapposizione tra due o più immaterialità 3- la scelta dei criteri di valutazione ritenuti più adeguati

1-L’identificazione degli intangible asset meritevoli di valutazione autonoma: bisogna che siano fattori critici di successo, tali da garantire vantaggio competitivo all’impresa. I fattori Trivial, ovvero quelli insignificanti ai fini della valutazione e quelli difficili da stimare, non devono essere computati in modo tale da non rendere il costo della loro stima superiore al beneficio che ne comporta la loro valutazione

2-Problemi di sovrapposizione tra due o più immaterialità: potrebbero far apparire in bilancio risultati che non rispecchiano i valori reali, per questo si cerca di dividere gli intangible assets in due macro categorie: beni intangibili relativi al marketing e quelli relativi alla tecnologia

3-La scelta dei criteri di valutazione ritenuti più adeguati: un intangible assets è degno di autonoma valutazione quando: - sia, o sia stato, oggetto di un significativo flusso di investimenti - sia fonte di utilità (tale da garantire all’impresa un differenziale economico positivo, ricavi>costi) - sia trasferibile (per essere oggetto di valutazione tali assets devono avere una trasferibilità autonoma; esempio del marchio e della impresa)

CLASSIFICAZIONE DEGLI INTANGIBLES

DIFFERENZE TRA BENI IMMATERIALI FORTI E DEBOLI: - Beni immateriali forti sono quegli intangible assets dotati di specificità ed individualità tali da caratterizzare l’intera azienda e che risultino meritevoli di autonoma stima - Beni immateriali deboli sono residualmente individuati come quegli intangible privi di caratteri peculiari e particolarmente qualificanti

DIFFERENZE TRA BENI IMMATERIALI STRUTTURALI E NON STRUTTURALI: BENI STRUTTURALI: I beni strutturali esprimono dunque il valore delle capacità interne dell’azienda e si compongono prevalentemente di 3 elementi: il capitale umano, la tecnologia e le licenze. Il capitale umano e la tecnologia esprimono la capacità d’azienda di acquisire un vantaggio competitivo sul mercato; la licenza, invece, rappresenta l’elemento immateriale caratterizzato da una necessità di tipo giuridico amministrativo. Le caratteristiche di essenzialità e strutturalità di tali beni immateriali ci inducono a definire un nuovo concetto di patrimonio netto rettificato: K’’ patrimonio netto rettificato di secondo livello. Considerando il metodo patrimoniale complesso dunque: W= K’’+ valore delle immobilizzazioni non strutturali K’’=K’+ OU + L + T OU= organizzazione umana L= licenze T= tecnologia

BENI NON STRUTTURALI: I beni non strutturali essendo asset dipendenti dal mercato, che esprimono la capacità dell’azienda di conseguire un sostenibile vantaggio competitivo tramite il proprio rapporto diretto con il cliente, presentano caratteri differenziali e peculiari nei diversi settori economici. Con metodo patrimoniale complesso, dunque, il valore dei beni immateriali non strutturali potrà essere: (R/i)-K’’= beni imm. non strutturali e per i vari settori industriali avremo: - settore delle imprese industriali operanti su commessa —> portafoglio lavori - settore delle imprese industriali che producono per il mercato —> marchio - settore degli intermediari finanziari —> portafoglio clienti - settore bancario —> valore della raccolta - settore delle imprese commerciali --> insegna