La fede cristiana è sequela di Gesù. Credere non consiste prima di tutto in “pensare correttamente di Gesù”, ma nel seguire il suo cammino, nell’essere discepolo, nel vivere come Lui è vissuto. Non c’è conoscenza più reale di quella della fede fatta sequela. Ci rifacciamo ancora, e sempre, alla storia di Gesù perché continua a trasformare la nostra storia. E perché Lui continua a chiamarci perché la trasformiamo con Lui e come Lui. José Arregi Luca 4, Tempo Ordinario 4 –C- // Musica: Beethoven. Sonata violino, nº 5 in F.
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Colui che Isaia annunciava come il futuro profeta della Buona Notizia e il liberatore da tutti i mali è già arrivato. Per Gesù, il nucleo del vangelo è essere Buona Notizia. La Buona Notizia di Gesù è parlarci di un Dio che viene incontro a noi per alleggerirci da pesi e per liberarci da gioghi. Un Dio che cura ferite, i cui tratti sono l’amore compassionevole e fedele, il perdono incondzionato e la gratuità completa. Se dico che credo in Gesù mi sento realmente amato, perdonato, liberato... sempre e incondizionatamente? La missione di Gesù, e la nostra, è guarire, liberare, accogliere... Gesù continua anche OGGI ad essere buona notizia, realizzazione di tutte le aspirazioni della persona umana.
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: "Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!"». Le persone vicine a Gesù pensano di conoscerlo bene, non voglioo credere. La vicinanza e la familiarità mi impediscono di credere e di apprezzare le persone? Quello che credo di conoscere mi impedisce di essere aperto e attento alla novità, allo stupore, alla sorpresa, alla luce, alla verità? Sono capace di vedere al di là delle apparenze? Come gli abitanti di Nazaret, a volte possiamo volere che Dio riveli la sua esistenza e il suo potere mediante miracoli e prodigi. È la tentazione di cercare di fare un Dio a nostra misura che si sottometta alle nostre attese, interessi e ambizioni. Il prodigio di Gesù è quello di rinunciare a ogni potere e vanità personali. Atteggiamento proprio di chi vuole seguirlo. Nazaret
Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». Il profeta Elia non fu mandato a qualcuno del popolo “eletto”, ma a una vedova di un paese pagano. Il suo discepolo Eliseo guarisce un lebbroso pure pagano. Il messaggio di Gesù, di vita, amore, verità, gioia, libertà, giustizia, pace..., arriva dalla marginalità. È universale. Non ha frontiere. Apre a tutti noi il suo progetto di liberazione per le persone diseredate ingiustamente ed escluse. Ci invita ad annunciare buone notizie, crederle, tradurle in realtà, viverle, regalarle. Il nostro compito è dimostrare, con i fatti più che con le parole, che il vangelo non è estraneo a nessuna situazione dell’essere umano.
All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. È la seconda volta che Gesù è minacciato di morte. La prima per anteporre la vita alla religione (Mc 3,6). Quando una persona si pone dalla parte di quelli che Gesù sceglieva, quando una persona annuncia e vive il vangelo, riceve la proibizione di parlare, si cerca di “gettarla giù”, si gioca la vita. Disturba e suscita indignazione in quanti si credono in possesso della verità. Al tempo di Gesù e anche oggi. Gesù ci invita ad aprirci passo e a continuare la sua strada. Il suo messaggio di vita e di liberazione non si ferma. Per lui e con lui sempre ci saranno uomini e donne coerenti, inquieti, disposti a lottare per conseguire una situazione, un mondo più felice e più giusto per tutti.
Hai ricevuto un destino di un’altra parola più forte. È la tua missione essere profeta, parola del Dio vivente. Tu porterai la luce, in una dedizione perenne, poiché la tua voce è voce di Dio e la voce di Dio non dorme. Va’ per il mondo, grida alla gente: che l’ amore di Dio non ha fine né la voce di Dio si perde. Segui la tua rotta, profeta, sulla sabbia rovente. Continua a seminare nel mondo, che il frutto apparirà. Non temere se la nostra voce davanti alla sua voce si ferma, perché rifuggiamo dal dolore e la voce di Dio ci fa male. Continua a cantare profeta, canti di vita e di morte. Continua ad annunciare che il Regno di Dio viene già. Non potranno far tacere quella voce, e di nessuno puoi aver paura, poiché la tua voce è voce di Dio e la voce di Dio non muore. Vicente Mateu