La fede cristiana è sequela di Gesù. Credere non consiste prima di tutto in “pensare correttamente di Gesù”, ma nel seguire il suo cammino, nell’essere.

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13 TEMPO ORDINARIO Anno B DOMENICA
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Domenica lV 28 gennaio 2007 tempo ordinario
Anno C Domenica lV tempo ordinario 31 gennaio 2010 TRANSIZIONI MANUALI.
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Domenica XXVIII tempo ordinario 10 ottobre 2010 Anno C.
Domenica XIII tempo ordinario Anno B.
«Nessun profeta è ben accetto nella sua patria» DAL VANGELO di LUCA.
FANCIULLA, IO TI DICO: RISORGI !.
Domenica XXVIII 13 ottobre 2013 tempo ordinario
La Novena di Natale L'Emmanuele 23 dicembre.
xIIIDOMENICADEL TEMPO ORDINARIO ANNO B ANNO B Mc 5,21-43.
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Gesù conserva la figura di Giovanni e il suo rito come “sacramento” della figura amorevole di Dio e come chiamata a una responsabilità libera dalle false.
G I O R N D N A T L E.
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III DOMENICA DI AVVENTO ANNO A
Parola di Vita Parola di Vita Febbraio 2012 Febbraio 2012.
11.00.
Anno B 15 luglio 2012 Domenica XV tempo ordinario Domenica XV tempo ordinario Musica: cantico dei pellegrini.
Seconda domenica di Pasqua
IL REGNO È IN MEZZO A NOI FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO vangelo di Luca IL REGNO È IN MEZZO A NOI IL CAMMINO Ascoltiamo il Convertere Jerusalem di N.
Testo: Florentino Ulibarri. Presentazione: Asun Gutiérrez. Musica: Bach. Hosanna.Messa in Si minore.
Musica: sinagoga ebraica
7 TEMPO ORDINARIO Anno B DOMENICHE
13° incontro.
Gesù sì che è per noi cero acceso, che brucia per illuminare.
Ave Maria “Beata te che hai creduto!”.
Vangelo di Marco Capitolo 5.
E’ necessario che uno organizzi la sua vita in relazione all’ambiente in cui vive e alle persone che vivono con lui, e faccia quanto è in suo potere affiché.
Camminare verso una maggior uguaglianza fra le persone e i popoli è l’invito alla conversione. E’ l’utopia cristiana della fratellanza universale! Sappiamo.
“Nessun profeta è bene accetto in patria…”
Parrocchia San Valentiniano Vescovo Banzano di Montoro (AV)
III° Domenica di Avvento
Come vediamo Gesù Risorto
10.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico di Piazza San Pietro nella IV Domenica del Tempo.
IL REGNO E’ TRA NOI FIGLIO, TUTTO IL MIO E’ TUO IL REGNO E’ TRA NOIGalilea ascoltiamo devotamente il magnífico “Recordare, pie Jesu” del Requiem di Britten.
09.00.
Se lo vuoi, anche tu puoi celebrare il Natale così come ti trovi, essendo quello che sei e non diverso né migliore, poiché il Dio infinito é eternamente.
9.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo nella XX a domenica del Tempo Ordinario.
6 TEMPO ORDINARIO Anno B Ascoltando il “Pie Jesu “ di Marcel Olm, presentiamoci davanti a Gesù come il lebbroso, perché ci guarisca. Regina.
Il Vangelo di Domenica 31 Gennaio 2010 Canto al Vangelo (Lc 4,18) Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri.
IL REGNO È IN MEZZO A NOI FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO vangelo di Luca IL REGNO È IN MEZZO A NOI Pasqua nel Sepolcro FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO.
Monges de Sant Benet de Montserrat Ricordiamo l’ Amore che Gesù ci ha manifestato ascoltando: T. L. di Victoria II Pasqua B 2009.
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IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
13 TEMPO ORDINARIO Anno B “Alziamoci”, ascoltando l’Oratorio di S. Paolo di Mendelssohn Regina.
III domenica di avvento - A
Anno C Domenica XXI Tempo ordinario 26 agosto 2007 Musica: Liturgia Melkita di S. Giovanni Crisostomo IVsec. (4’36)
Anno C Seconda domenica di Pasqua 15 aprile 2007 Musica: “Alleluia” della Sinagoga ebrea.
24 TEMPO ORDINARIO Anno B Seguiamo Gesù che “si consegna” al cammino verso la Croce (T. L. da Vittoria)
30 TEMPO ORDINARIO Anno B 30 TEMPO ORDINARIO Anno B Il “chiaro di luna” di Beethoven ci spinge a desiderare di vedere malgrado le notti.
vediamo solo la CROCE e ci fermiamo CIECHI nel cammino senza vedere
Gesù guarda la figura di Giovanni e il suo rito come “sacramento” della figura compassionevole di Dio e come chiamata a una responsabilità libera da falsi.
settembre 2015 Papa Francesco ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus in Piazza San Pietro nella XXIV Domenica / B 13 settembre.
IL REGNO È IN MEZZO A NOI FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO IL REGNO È IN MEZZO A NOI Lo “Shemà Israele” si canta nelle sinagoghe FIGLIO, QUELLO CHE È MIO.
Lo “Shemà Israele” si canta nelle sinagoghe Sinagoga di Nazaret.
Anno C Domenica lV tempo ordinario 31 gennaio 2016 Musica: “Resonemus”, XII sec. nascita della polifonia Immagini di Anatot, il paese di Geremia.
Sinagoga di Nazaret Il “Kyrie” d’Arvo Pärt ci mette umilmente accanto a Gesù IL REGNO È IN MEZZO A NOI FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO IL REGNO È IN MEZZO.
Vorremmo vedere Gesù.
Transcript della presentazione:

La fede cristiana è sequela di Gesù. Credere non consiste prima di tutto in “pensare correttamente di Gesù”, ma nel seguire il suo cammino, nell’essere discepolo, nel vivere come Lui è vissuto. Non c’è conoscenza più reale di quella della fede fatta sequela. Ci rifacciamo ancora, e sempre, alla storia di Gesù perché continua a trasformare la nostra storia. E perché Lui continua a chiamarci perché la trasformiamo con Lui e come Lui. José Arregi Luca 4, Tempo Ordinario 4 –C- // Musica: Beethoven. Sonata violino, nº 5 in F.

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Colui che Isaia annunciava come il futuro profeta della Buona Notizia e il liberatore da tutti i mali è già arrivato. Per Gesù, il nucleo del vangelo è essere Buona Notizia. La Buona Notizia di Gesù è parlarci di un Dio che viene incontro a noi per alleggerirci da pesi e per liberarci da gioghi. Un Dio che cura ferite, i cui tratti sono l’amore compassionevole e fedele, il perdono incondzionato e la gratuità completa. Se dico che credo in Gesù mi sento realmente amato, perdonato, liberato... sempre e incondizionatamente? La missione di Gesù, e la nostra, è guarire, liberare, accogliere... Gesù continua anche OGGI ad essere buona notizia, realizzazione di tutte le aspirazioni della persona umana.

Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: "Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!"». Le persone vicine a Gesù pensano di conoscerlo bene, non voglioo credere. La vicinanza e la familiarità mi impediscono di credere e di apprezzare le persone? Quello che credo di conoscere mi impedisce di essere aperto e attento alla novità, allo stupore, alla sorpresa, alla luce, alla verità? Sono capace di vedere al di là delle apparenze? Come gli abitanti di Nazaret, a volte possiamo volere che Dio riveli la sua esistenza e il suo potere mediante miracoli e prodigi. È la tentazione di cercare di fare un Dio a nostra misura che si sottometta alle nostre attese, interessi e ambizioni. Il prodigio di Gesù è quello di rinunciare a ogni potere e vanità personali. Atteggiamento proprio di chi vuole seguirlo. Nazaret

Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». Il profeta Elia non fu mandato a qualcuno del popolo “eletto”, ma a una vedova di un paese pagano. Il suo discepolo Eliseo guarisce un lebbroso pure pagano. Il messaggio di Gesù, di vita, amore, verità, gioia, libertà, giustizia, pace..., arriva dalla marginalità. È universale. Non ha frontiere. Apre a tutti noi il suo progetto di liberazione per le persone diseredate ingiustamente ed escluse. Ci invita ad annunciare buone notizie, crederle, tradurle in realtà, viverle, regalarle. Il nostro compito è dimostrare, con i fatti più che con le parole, che il vangelo non è estraneo a nessuna situazione dell’essere umano.

All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. È la seconda volta che Gesù è minacciato di morte. La prima per anteporre la vita alla religione (Mc 3,6). Quando una persona si pone dalla parte di quelli che Gesù sceglieva, quando una persona annuncia e vive il vangelo, riceve la proibizione di parlare, si cerca di “gettarla giù”, si gioca la vita. Disturba e suscita indignazione in quanti si credono in possesso della verità. Al tempo di Gesù e anche oggi. Gesù ci invita ad aprirci passo e a continuare la sua strada. Il suo messaggio di vita e di liberazione non si ferma. Per lui e con lui sempre ci saranno uomini e donne coerenti, inquieti, disposti a lottare per conseguire una situazione, un mondo più felice e più giusto per tutti.

Hai ricevuto un destino di un’altra parola più forte. È la tua missione essere profeta, parola del Dio vivente. Tu porterai la luce, in una dedizione perenne, poiché la tua voce è voce di Dio e la voce di Dio non dorme. Va’ per il mondo, grida alla gente: che l’ amore di Dio non ha fine né la voce di Dio si perde. Segui la tua rotta, profeta, sulla sabbia rovente. Continua a seminare nel mondo, che il frutto apparirà. Non temere se la nostra voce davanti alla sua voce si ferma, perché rifuggiamo dal dolore e la voce di Dio ci fa male. Continua a cantare profeta, canti di vita e di morte. Continua ad annunciare che il Regno di Dio viene già. Non potranno far tacere quella voce, e di nessuno puoi aver paura, poiché la tua voce è voce di Dio e la voce di Dio non muore. Vicente Mateu