Crisi economica e suicidio : uno sguardo epidemiologico

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
LUE e la sua dimensione sociale, vademecum per uscire dalla crisi David Natali OSE Osservatorio sociale europeo.
Advertisements

I Tumori a Mineo e Ramacca
Mettere al centro limpresa per tornare a crescere Roma, 22 gennaio 2013.
IL WELFARE COMUNITARIO CHE VERRA: CATENE GENERAZIONALI, TERRITORI ED EUROPA IL WELFARE COMUNITARIO CHE VERRA: CATENE GENERAZIONALI, TERRITORI ED EUROPA.
Le caratteristiche degli studenti Lifelong nei paesi europei: lIndagine Eurostudent Giovanni Finocchietti, direttore dellIndagine Eurostudent - Italia.
Il monitoraggio della Congiuntura A cura di: Giuseppe Capuano - Economista Treviso, 7 maggio 2010.
1 Riflessioni sul futuro della politica di coesione DG Politica regionale Commissione europea.
Le due Italie di fronte alla crisi economica Luglio 2009.
Gli strumenti e i servizi per linserimento lavorativo delle persone con disabilità in Emilia-Romagna G. Marzano, Provincia di Parma, 21 maggio 2008, Modena.
1 PATTO PER ATTRAVERSARE LA CRISI PATTO PER ATTRAVERSARE LA CRISI Tavolo tecnico di monitoraggio 28 febbraio 2012.
1 PATTO PER LA CRESCITA INTELLIGENTE, INCLUSIVA E SOSTENIBILE Monitoraggio del Mercato del lavoro e del ricorso agli Ammortizzatori sociali Bologna, 26.
Sondaggio Costituzione Europea e ruolo delle religioni – marzo 2003.
I modelli di capitalismo
Introduzione al corso Istituzioni di Economia Parte II Istituzioni di Economia CLES.
Avanzamento Finanziario e Fisico - FSE. 2 Lavanzamento del Programma FSE A metà programmazione il PON Competenze per lo sviluppo evidenzia un ottimo livello.
Regioni in crescita, Europa in crescita Gli effetti della politica di coesione Analisi d'impatto – Il valore della politica di coesione Capitolo secondo.
Regioni in crescita, Europa in crescita Gli effetti della politica di coesione Analisi d'impatto – Il valore della politica di coesione Capitolo secondo.
Geografie dellUnione europea Le disparità. Densità territoriale.
ISTRUZIONE E FORMAZIONE 2010 Massimo Marchesi Commissione Europea - Rappresentanza a Milano.
Demografia delle Imprese In tutto il periodo aumenta il numero delle imprese registrate La curva rallenta la propria inclinazione nellultimo anno Nel.
AREZZO PLURALE, OGGI E DOMANI S eminario, 25 marzo 2011 I numeri dellimmigrazione ad Arezzo: un quadro di insieme I numeri dellimmigrazione ad Arezzo:
Sesta Indagine Eurostudent: la diversificazione della popolazione studentesca Giovanni Finocchietti Direttore dellIndagine Eurostudent Seminario nazionale.
Realizzazione dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente Prof.ssa M.. Bevolo Lezione n. 2 I SEMESTRE A.A
GLI INDICATORI CHIAVE DELLA PROVINCIA Camera di Commercio di Perugia
IRES settembre 2004 Distribuzione del reddito e produttività Il calo della produttività, il declino dellItalia, la questione retributiva.
Popolazione/2.
MUTUI ALLE FAMIGLIE CARATTERISTICHE E TENDENZE Renato Landoni Presidente Kiron Partner Spa.
Stime ufficiali sulla povertà relativa - Metodo Ispl (Istat)
Globalizzazione: la “governance” dello sviluppo economico
LA CRISI ECONOMICA: SITUAZIONE E PROSPETTIVE Luigi Campiglio Università Cattolica del S. Cuore 6 febbraio 2010.
EPIDEMIOLOGIA DEGLI INCIDENTI DOMESTICI EPIDEMIOLOGIA DEGLI INCIDENTI DOMESTICI.
Chiara Saraceno Honorary fellow Collegio Carlo Alberto
I target per lItalia allinterno della Strategia 2020 e la situazione attuale rispetto a Occupazione, Povertà, Istruzione Egidio Riva Università Cattolica.
Evoluzione del contesto economico locale tra il 2007 e il 2010 (il quadro occupazionale) Pietro Aimetti Varese, 25/10/2011.
Donne e lavoro: è tempo di crisi? - 10 dicembre 2009 Osservatorio Donna Rapporto 2009 I numeri delle donne nella realtà provinciale milanese.
Utilità IR Posizione di Mercato Confronta i risultati di Hera con quelli del settore Questo strumento permette di confrontare i risultati annuali di Hera.
Quale futuro per lUniversità Statale e per la Ricerca Diritto allo studio: organizzazione, finanziamento e compartecipazione del territorio.
Assessorato alla Tutela della Salute e Sanità Direzione Sanità 8 a settimana 2010 dal 22 al 28 febbraio Le sindromi influenzali in Piemonte.
CONOSCI IL TUO COMUNE E LA TUA PROVINCIA CON LA STATISTICA PROVINCIA DI RAVENNA Servizio Statistica GLI EFFETTI DELLA CRISI A RAVENNA 23 ottobre 2013.
REGISTRO ITALIANO DI CHIRURGIA VASCOLARE SICVEREG REGISTRO ITALIANO DI CHIRURGIA VASCOLARE SICVEREG Volume n. 12 ANALISI STATISTICO-EPIDEMIOLOGICHE DATI.
IMPATTO DELLA CRISI E PATOLOGIA PSICHIATRICA
Ospedalizzazione per ACUTI ordinari e Day Hospital Domanda di ricovero -18,3% Ospedalizzazione per ricoveri in DAY HOSPITAL + 8,8% Forte riduzione dei.
PARTE PRIMA Pil a prezzi costanti. Confronto principali paesi. Anni (1992=100) Fonte: Ns. elaborazioni su dati FMI.
Dr. Reinhard Bispinck Seminario Fondazione Giulio Pastore Roma, 18 Marzo 2010 Il sindacato tedesco nella crisi Tutela dell‘ occcupazione, politica contrattuale,
1 Fiepet 21 giugno 2010 I pubblici esercizi A cura dell’Ufficio Economico Confesercenti.
Il mercato del lavoro veneto.Venezia, Cos’è? 12 Aprile 2012 Il mercato del lavoro veneto.Venezia, Cos’è? 12 Aprile 2012 IL MERCATO DEL LAVORO VENETO. COS’È?
Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes.
XVII Osservatorio sulle spese delle famiglie torinesi (anno I semestre 2014) Le spese delle famiglie torinesi 1 Relazione di Luigi Bollani Università.
Reddito e diseguaglianza in Piemonte Santino Piazza Ires Piemonte 11 aprile 2013.
Centro Studi Unindustria Frosinone, 19 giugno 2012 Tendenze e indicatori economici del Lazio.
Alberto Alesina Maggio 2011 La poiltica fiscale dopo la Grande Rrecessione.
11 Relazioni tra sviluppo economico, benessere e servizi sociali un’analisi territoriale dei comuni piemontesi 16 aprile 2009 Lavoro svolto dal Dipartimento.
Il credit crunch Francesco Daveri.
Il pericolo deflazione
Crisi, disoccupazione e salute Angelo d’Errico, Giuseppe Costa SCaDU Servizio di Epidemiologia ASL TO3 Piemonte Dip. Scienze Cliniche e Biomediche Università.
L’industria meridionale e la crisi
Convegno Nazionale come normalità Diversità “ Interventi sanitari di sostegno alle famiglie colpite dalla crisi “ a cura di Clara Curcetti Assessorato.
Inquadramento dati sul suicidio Consorzio AASTER-Caritas Sondrio.
Le ragioni di un fenomeno
Realizzazione dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente Prof.ssa M.. Bevolo Lezione n. 2 II SEMESTRE A.A
Lavoratori, salari e disoccupazione nell’economia moderna
1 L’economia italiana Le molte dimensioni del benessere.
EPIDEMIOLOGIA DEI TUMORI
DiSIA DIPARTIMENTO DI STATISTICA, INFORMATICA, APPLICAZIONI "GIUSEPPE PARENTI" Il BES: un quadro generale delle componenti e degli indicatori utilizzati.
La performance delle imprese italiane nel contesto europeo: evidenze dal progetto CompNet Francesca Luchetti Stefania Rossetti Davide Zurlo Workshop Istat.
Provincia di Ravenna Il Benessere Equo Sostenibile nella provincia di Ravenna anno 2015 Provincia di Ravenna – Servizio Statistica Roberta Cuffiani 3 dicembre.
L’ equilibrio del mercato dei beni: applicazioni Istituzioni di Economia Politica II.
Anno europeo del dialogo interculturale Caritas/Migrantes Redazione Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes Via Aurelia 796, Roma - Tel.
Rapporto sull’economia della provincia di Chieti A cura dell’U.O. Studi e Statistica – Marketing territoriale della CCIAA di Chieti 2004.
E U R O PA Intervento Davide Bonagurio.
Transcript della presentazione:

Crisi economica e suicidio : uno sguardo epidemiologico Caratteristiche e potenzialità di un sistema di rilevamento dei tentativi di suicidio nei Pronto Soccorso del Lazio Alcuni dati di monitoraggio aggiornati al 31 Dicembre 2012) Andrea Gaddini 1

Crisi economica e salute Gli studi epidemiologici condotti a livello individuale dimostrano l’esistenza di associazioni forti tra basso reddito, disoccupazione, insicurezza del lavoro con un peggiore stato di salute [WHO 2008]. Uno studio riguardante 26 Paesi dell’Unione Europea nel periodo 1970-2007 ha evidenziato che la crescita della disoccupazione è associata a un aumento dei suicidi e degli omicidi e alla diminuzione della mortalità per incidenti stradali [Stuckler et al 2009], senza effetti consistenti sulla mortalità generale.

Crisi economica e suicidio (1) I disturbi mentali sono multifattoriali e un ruolo particolare per la loro insorgenza spetta ai determinanti sociali [WHO 2008; Patel et al 2010]. Le crisi indeboliscono i fattori protettivi della salute mentale (occupazione, sicurezza del lavoro, senso di controllo sul lavoro) e rafforzano i determinanti del disagio mentale (disoccupazione, stress lavorativo, povertà, insicurezza finanziaria, condizioni abitative inadeguate).

Crisi economica e suicidio (2) Uno studio riguardante gli effetti dell’attuale recessione Stuckler et al [2011] indica, sulla base dei dati aggregati di dieci Paesi dell’Unione Europea, che tra il 2007 e il 2008 si è verificato un brusco incremento del tasso di suicidi rispetto all’andamento in decrescita degli anni precedenti. L’aumento medio osservato nel 2008 è pari all’1% nei nuovi Stati membri e al 7% nei Paesi già da tempo nell’UE. Nel 2009, in tutti i Paesi studiati, si è verificato un ulteriore aumento dei suicidi di almeno il 5% – a esclusione dell’Austria dove esistono robuste reti di protezione sociale.

Crisi economica e suicidio: la situazione in Italia Anche in Italia, dove il tasso di suicidi è tra i più bassi in Europa e da decenni in progressivo decremento, si è verificato un aumento dei suicidi per ragioni economiche (dal 2007 al 2010 cumulativamente pari al 58% secondo il rapporto EU.RE.S 2012, soprattutto da parte di disoccupati e di imprenditori e professionisti). Le Regioni del Nord Est sono le più colpite dal fenomeno. Un altro studio [De Vogli et al, 2012], basato su dati ISTAT, indica che la curva dei suicidi e dei tentati suicidi in Italia per cause economiche si è impennata dal 2008 e ha continuato a crescere almeno fino al 2010. Lo stesso studio ha stimato un eccesso di 290 suicidi o tentati suicidi tra il 2008 e il 2010 attribuibili alla crisi.

Netta prevalenza maschile vs femminile (3 : 1) N. di suicidi per 100.000 ab. (OCSE, 2009) Nel periodo 2003-2009 il tasso di mortalità per suicidio in Italia è diminuito da 8,3 a 6,9 per 100.000 ab Aumento con l’età: <25 aa=1,4 ; 25-44 aa =6,1 ; 45-64 aa=8,4 ; 65+=11,3 Netta prevalenza maschile vs femminile (3 : 1)

Nel 2004 e 2005 i dati non erano disponibili Andamento del fenomeno in Italia, periodo 1993-2009 (ISTAT, 2012) Nel 2004 e 2005 i dati non erano disponibili

l’Istat utilizzerà esclusivamente la prima fonte (più attendibile) Come vengono raccolte le informazioni inerenti il suicidio? In Italia, l’Istat rileva il fenomeno dei suicidi attraverso la rilevazione su “Decessi e cause di morte” e quella su “Suicidi e tentativi di suicidio”. La prima è un’indagine totale che rileva informazioni di carattere sanitario e demo-sociale per tutti i decessi verificatisi sul territorio nazionale (popolazione presente); viene effettuata su appositi modelli dal medico curante o dal necroscopo La seconda viene effettuata su appositi modelli di rilevazione attraverso i dati raccolti da parte della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Le forze dell’ordine desumono le informazioni dal rapporto o verbale che devono trasmettere all'Autorità giudiziaria per denunciare l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio. l’Istat utilizzerà esclusivamente la prima fonte (più attendibile)

Suicidi e tentativi di suicidio denunciati alla Polizia di Stato e all'Arma dei carabinieri per provincia e regione - Anno 2010 Suicidi Tentativi di suicidio   N. Per 100.000 ab Lazio 266 4,7 148 2,6 ITALIA 3.048 5,1 3.101 Nord-Centro 2.252 5,7 2.317 5,9 Mezzogiorno 796 3,8 784 Meno della metà dei suicidi denunciati, contro un atteso almeno 10 volte superiore

Ostacoli per una rilevazione sistematica dei TS in Pronto Soccorso Ambiguità di definizione dei gesti autolesivi e dei tentativi di suicidio Assenza di una classificazione specifica per il suicidio o TS nei sistemi di classificazione delle malattie (ICD9-CM) Atteggiamenti minimizzanti o di negazione del problema da parte della persona, dei familiari o degli stessi operatori Implicazioni medico legali che a volte determinano l’uso di definizioni meno esplicite

Ambiguità di definizione per gesti autolesivi e TS Silverman MM et al. Rebuilding the Tower of Babel: A Revised Nomenclature for the Study of Suicide and Suicidal Behaviors. Part 2: Suicide-Related Ideations, Communications, and Behaviors Suicide and Life-Threatening Behavior 37(3) June 2007

Variabili per la rilevazione nel sistema informativo Le variabili utilizzate per una rilevazione corretta in PS dei gesti autolesivi e dei tentativi di suicidio sono: La codifica “autolesionismo senza TS” e “TS” nel campo “in Caso di trauma” compilata dall’infermiere di triage La scheda di valutazione compilata dal consulente psichiatra La codifica “anticonservativo” nel campo della diagnosi testuale compilata dal Medico d’Urgenza La codifica 94.19 per la prestazione di consulenza psichiatrica

La scheda da compilare in Pronto Soccorso a cura del consulente psichiatra Questa scheda è parte del sistema GIPSE online ed è fra le schermate a disposizione degli specialisti psichiatri consulenti nei PS del Lazio. La rilevazione è immediata e consente la valutazione dei dati inseriti in tempi estremamente contenuti.

Monitoraggio TS e autoles (N = 4. 083) Monitoraggio TS e autoles (N = 4.083). Periodo: 1 Mar 2009 – 31 Dec 2012

Casi (N = 4.083) e % con scheda. Periodo: 1 Mar 2009 – 31 Dec 2012

Casi (N = 4. 083) per anno e istituto Casi (N = 4.083) per anno e istituto. Periodo: 1 Mar 2009 – 31 Dec 2012

Casi (N=1.374) per istituto e modalità di rilevazione (Medico di Ps, Cons. Psichiatra, Infermiere di Triage). Periodo: 1 Jan – 31 Dec 2012

Casi (N=1. 374) per istituto e presenza della scheda nella rilevazione Casi (N=1.374) per istituto e presenza della scheda nella rilevazione. Periodo: 1 Jan – 31 Dec 2012

Casi (N=1.374) per Codice Triage. Periodo: 1 Jan – 31 Dec 2012

Casi (N=1.374) per Codice Triage. Periodo: 1 Jan – 31 Dec 2012

Casi (N=1.374) per genere e classe di età. Periodo: 1 Jan – 31 Dec 2012

Schede (N=434) per genere e classe di età. Periodo: 1 Jan – 31 Dec 2012

Schede (N=434). Periodo: 1 Jan – 31 Dec 2012 Condizione lavorativa (%)

Schede (N=434). Periodo: 1 Jan – 31 Dec 2012 Stato civile (%)

Schede (N=434). Periodo: 1 Jan – 31 Dec 2012 Valutazione orientativa della intenzionalità suicida e della letalità del mezzo (%)  Alta intenzionalità 33%

Schede (N=434). Periodo: 1 Jan – 31 Dec 2012 Modalità evento (%)

Schede (N=434). Periodo: 1 Jan – 31 Dec 2012 Ha mai effettuato gesti autolesivi in precedenza? (%)

Schede (N=434). Periodo: 1 Jan – 31 Dec 2012 Ha avuto contatti o è attualmente in trattamento presso uno o più servizi specialistici? (%) Di cui N=202 (complessivamente il 46,5%) in PSICHIATRIA

ALTA INTENZIONALITA’ - Schede (N=143). Periodo: 1 Jan – 31 Dec 2012 Ha mai effettuato gesti autolesivi in precedenza? (%) Ha avuto contatti o è attualmente in trattamento presso uno o più Servizi specialistici? (%)

Schede (N=434). Periodo: 1 Jan – 31 Dec 2012 Il paziente riferisce un evento scatenante? (%) Nell'ultimo anno si sono verificati gravi conflitti o separazioni all'interno della famiglia, o la persona ha subito un grave abbandono?(%) Nell'ultimo anno è avvenuta la morte di una persona significativa? (%)

ALTA INTENZIONALITA’ - Schede (N=143). Periodo: 1 Jan – 31 Dec 2012 Il paziente riferisce un evento scatenante? (%) Nell'ultimo anno si sono verificati gravi conflitti o separazioni all'interno della famiglia, o la persona ha subito un grave abbandono?(%) Nell'ultimo anno è avvenuta la morte di una persona significativa? (%)

Schede (N=434). Periodo: 1 Jan – 31 Dec 2012 E’ portatore di patologie fisiche gravi? (%) Risultano problemi gravi alcol-correlati?(%) Risultano problemi di tossicodipendenza? (%)

ALTA INTENZIONALITA’ - Schede (N=143). Periodo: 1 Jan – 31 Dec 2012 E’ portatore di patologie fisiche gravi? (%) Risultano problemi gravi alcol-correlati?(%) Risultano problemi di tossicodipendenza? (%)