Etichette ambientali Caterina Rinaldi
OBIETTIVI del CORSO Illustrare le principali caratteristiche delle etichette ambientali di tipo I, II e III secondo le norme ISO (International Organization for Standardization), fornendo alcuni esempi di marchi e descrivendone i principali vantaggi e svantaggi.
CONTENUTI Etichette ambientali secondo le norme ISO Esempi di etichette Ambientali di tipo I, di tipo II e di tipo III Opportunità per le imprese
Perché i marchi ecologici? Le etichette ecologiche rappresentano uno degli strumenti individuati a livello nazionale ed internazionale per favorire la diffusione di prodotti “verdi” facendo leva, tra l’altro, sul coinvolgimento dei consumatori, delle amministrazioni pubbliche e delle imprese. Le etichette ambientali sono marchi applicati direttamente su un prodotto o su un servizio e forniscono informazioni sulla sua performance ambientale complessiva, o su uno o più aspetti ambientali specifici. Aumenta il potere di scelta del consumatore Informazione chiara Cresce la domanda di prodotti ecologici
Come favorire un mercato di prodotti verdi? Uno degli scopi delle Politiche di Produzione e Consumo Sostenibile dell'Unione Europea è quello di aumentare il mercato di prodotti verdi: Favorire lo sviluppo di strumenti di agevole applicazione per valutare l'impatto dei prodotti nell'intero ciclo di vita (in particolare per le PMI) e migliorare il flusso di informazioni lungo la catena produttiva; Promuovere comportamenti e modelli di consumo sostenibili; Maggiori finanziamenti pubblici per la commercializzazione, le spese e i diritti.
….Significa comprare prodotti che hanno un ridotto impatto ambientale. Gli acquisti Verdi ….Significa comprare prodotti che hanno un ridotto impatto ambientale. . Tutti possono fare acquisti verdi! I consumatori, quando comprano un prodotto al supermercato (es. carta igienica, detersivo, ecc.); Le aziende, quando comprano un semilavorato da un loro fornitore (es. un pannello truciolare per fare una scrivania); Le Pubbliche Amministrazioni, come i Comuni e le Province, quando fanno acquisti per le forniture di arredo scolastico, carta per fotocopiatrice, etc., possono inserire criteri ambientali nei bandi. Si parla in questo caso di Acquisti Pubblici Verdi. 6
Tipologie di etichette ambientali Etichette di tipo I: dichiarano una superiorità ambientale del prodotto/servizio, attraverso il rispetto di criteri prefissati. Etichette di tipo II: autodichiarazioni - Si riferiscono ad una specifica caratteristica del prodotto. Non è obbligatoria una verifica delle informazioni riportate. Etichette di tipo III: L’etichetta è associata ad un documento (Dichiarazione Ambientale di Prodotto) che descrive gli aspetti ambientali relativi al ciclo di vita del prodotto, per consentire il confronto tra prodotti simili.
Esempi
Norme di riferimento per l'etichettatura ambientale UNI EN ISO 14020:2002 Etichettature e dichiarazioni ambientali - Principi generali; UNI EN ISO 14021:2001 Etichettature ambientali e dichiarazioni – Asserzioni ambientali auto-dichiarate. (etichettatura ambientale di tipo II) ISO 14022: Etichettature ambientali e dichiarazioni - Auto dichiarazione ambientale - Simboli ISO 14023: Etichettature ambientali e dichiarazioni - Auto dichiarazione ambientale - Metodologie di prova e verifica; UNI EN ISO 14024: 2001 Etichettature ambientali e dichiarazioni -Etichettatura ambientale di I° tipo (programmi pratici di applicazione dell'etichettatura basati su criteri volontari) - Principi e procedure; UNI ISO 14025: 2006 Etichettature ambientali e dichiarazioni - Etichettatura ambientale di III° tipo (etichette di informazione di prodotto quantificate, basate su verifica indipendente con indici predefiniti) – Principi e procedure
NORMA UNI EN ISO 14020: Etichette e dichiarazioni ambientali - PRINCIPI GENERALI Alla base di questa norma sta la considerazione che gli aspetti ambientali di un prodotto siano un elemento importante per la qualità. Le aziende hanno quindi l’interesse a comunicare informazioni ambientali al fine di incrementare la propria competitività sul mercato, influenzando le scelte del consumatore. Ciò può portare, se il sistema di trasmissione dell’informazione ambientale è efficacie, all’innesco di un percorso virtuoso di miglioramento continuo da parte delle imprese concorrenti.
Obiettivo delle etichette e dichiarazioni Promuovere la domanda e offerta di prodotti e servizi in grado di causare minori danni all’ambiente, stimolando un processo di miglioramento continuo, attraverso la comunicazione di informazioni: Verificabili Accurate Non fuorvianti Pertinenti
Principi Non devono creare barriere commerciali Metodologia scientifica completa ed esauriente che produca risultati accurati e riproducibili Trasparenza Ciclo di vita No barriera all’innovazione No burocrazia Partecipazione Disponibilità delle informazioni
Analisi del ciclo di vita Valutazione dei carichi ambientali associati all’intero ciclo di vita di un prodotto o servizio, “dalla culla alla tomba” a partire cioè dall’estrazione delle materie prime necessarie alla creazione del prodotto, la produzione, la distribuzione, l’uso e la manutenzione fino ad arrivare alla gestione del fine vita del prodotto.
Norma UNI EN ISO 14024: 2001 “Etichette e dichiarazione ambientali – Etichettatura ambientale di tipo I – Stabilisce i principi e le procedure per lo sviluppo di programmi di etichettatura ecologica di tipo I e le procedure di certificazione per l’assegnazione dell’etichetta. Esempi: Ecolabel Europeo, etichette nazionali.
Caratteristiche Principali dell' etichetta di tipo I identifica prodotti di eccellenza ambientale ovvero con ridotto impatto ambientale; è previsto il rispetto di limiti specifici definiti per ciascuna tipologia di prodotto su emissioni, consumi di energia, materiali, ecc., definiti considerando l’intero ciclo di vita. Sistema volontario; Gestito da un organismo competente sulla base di regolamenti e procedure trasparenti; Partecipazione delle parti interessate (rappresentanti di: industria, commercio, associazioni di consumatori, associazioni ambientaliste) alla definizione dei criteri di prodotto.
Una certificazione di questo tipo è quindi: Credibile, dato che il programma è regolato da importanti organismi competenti, come i governi e da tutte le parti coinvolte nel processo di definizione delle procedure di ottenimento del marchio. Inoltre, l’uso dell'etichetta ecologica è regolamentato da un organismo accreditato. Affidabile e differenziata, poiché la certificazione assicura che i prodotti siano funzionali almeno tanto quanto prodotti simili ma con impatti ambientali minori. Visibile, poiché l’uso del marchio sugli imballaggi facilita la scelta ai consumatori. Inoltre, le organizzazioni promuovono campagne pubblicitarie per i prodotti che ottengono questi tipi di etichette.
Ecolabel Europeo L’Ecolabel europeo è il marchio di qualità ecologica rivolto ai prodotti e ai servizi di largo consumo dell’Unione Europea, nato nel 1992 con l'adozione del Regolamento europeo n. 880/92, e aggiornato con il nuovo Regolamento n. 1980 del 17 luglio 2000. Il marchio viene rilasciato dall’Organismo Competente presente in ogni Stato Membro. In Italia è il Comitato Ecolabel-Ecoaudit. La richiesta del marchio Ecolabel è volontaria: i fabbricanti, gli importatori o i distributori dei gruppi di prodotti per cui sono stati definiti i criteri ecologici possono richiedere il marchio al Comitato Ecolabel che una volta verificato il rispetto dei criteri da parte dei prodotti, procederà a rilasciare l’etichetta.
Sul sito www.apat.gov.it/certificazioni si trovano tutte le informazioni sui prodotti/servizi con il marchio Ecolabel
Esempi di gruppi di prodotto con criteri Prodotti vernicianti per interni Substrati per il suolo Ammendanti PRODOTTI IN CARTA Tessuto Carta Carta per copie e carta grafica PRODOTTI PER LA PULIZIA Detergenti multiuso e per servizi sanitari Detersivi per piatti a mano Detersivi per lavastoviglie Detersivi per bucato Saponi, shampoo e balsami per capelli LUBRIFICANTI Lubrificanti TURISMO Servizio di ricettività turistica Servizio di campeggio ABBIGLIAMENTO Prodotti tessili Calzature APPARECCHIATURE ELETTRONICHE ED ELETTRODOMESTICI Lavastoviglie Lampade elettriche PC Computer portatili Frigoriferi Televisori Aspirapolvere Lavatrici Pompe di calore ARTICOLI PER LA CASA E IL GIARDINO Materassi Coperture dure per pavimenti
Fonte ISPRA –
Fonte ISPRA
Fonte ISPRA
Esempi di etichette ecologiche nazionali White Swan Cigno Nordico (Paesi Scandi n avi ) DGQA (Catalogna, Spagna) AENOR - Medio Ambiente i (Spagna Blauer Engel An gelo blu (Germania) NF Environnement (Francia) Umweltzeichen Baüme (Austria)
Esempi di etichette ecologiche nazionali Eko Mark Giapponese Canada Environmental Choice U.S. Green Seal Programme Stichting Milieukeur (NL) China Environmental Label
La norma UNI EN ISO 14021: 2002 “Asserzioni ambientali auto-dichiarate” (etichettatura ambientale di tipo II) sono auto-dichiarazioni del produttore non soggette a verifica di parte terza; si riferiscono a singole caratteristiche ambientali del prodotto (es. compostabilità, riciclabilità, degradabilità ecc.); si richiede un approccio di ciclo di vita ma non è obbligatoria l’esecuzione di uno studio di LCA; sono usate da produttori, rivenditori, importatori, per rendere pubbliche le qualità ambientali dei prodotti, con l'obiettivo di attrarre i consumatori; in genere sono ben visibili sulla confezione del prodotto e facilmente identificabili.
Principi della norma: Prevede che non debbano essere utilizzate asserzioni ambientali vaghe o non specifiche, come “sicuro per l’ambiente”, “non inquinante”, “verde”, “amico della natura” ... Neppure asserzioni con riferimenti alla “sostenibilità”. Le asserzioni ambientali devono essere basate su una metodologia scientifica che sia sufficientemente approfondita e completa, tale da comprovare l’asserzione e che porti a risultati accurati e riproducibili. Definisce i requisiti per l’utilizzo di termini ed espressioni quali ad esempio: compostabile, degradabile, riciclabile, consumo energetico ridotto, contenuto riciclato pari al…%, riduzione dei rifiuti, ecc. L’adozione di un riferimento normativo, garantendo una maggiore omogeneità ed il rispetto di certe regole minime, renderebbe molto più efficace questo tipo di etichette/asserzioni e garantirebbe maggiormente i consumatori dalle informazioni ingannevoli.
Principali vantaggi delle etichette di tipo II: Sono flessibili: possono essere "tagliate su misura" sulla base di specifiche esigenze dell’azienda o del prodotto; sono riferite ad un singolo aspetto, determinato seguendo un approccio di ciclo di vita non vi sono criteri pre definiti da rispettare; Sono più economiche rispetto ad altri tipi di etichette; Non vi è la necessità di ottenere un accordo preventivo sull’etichetta tra tutti gli stakeholders come avviene per altri tipi di marchi; Possono fornire una comunicazione efficace; Rispondono alle esigenze del mercato sia dal punto di vista strategico che della dinamicità.
Principali svantaggi delle etichette di tipo II: Non è richiesta la verifica da parte terza indipendente; Attualmente vi è una forte proliferazione di etichette ambientali che non sono verificabili, inaccurate e fuorvianti (e che non rispettano i requisiti ISO); effetti pericolosi sul mercato: perdita di credibilità dei marchi ambientali.
Esempi Indica che il prodotto contiene il 65% di materiale riciclato. Indica che il produttore ha aderito ad un sistema di riciclaggio. (Il sistema non è attivo in Italia).
UNI ISO 14025: 2006 - Le etichette di tipo III: Dichiarazioni Ambientali di Prodotto L'EPD - Environmental Product Declaration è uno strumento che basandosi sul Life Cycle Assessment, permette di quantificare la prestazione ambientale complessiva di un prodotto o servizio, attraverso la comunicazione di informazioni oggettive, confrontabili e credibili. E’ uno strumento di comunicazione nato per attivare la leva di mercato al fine di sviluppare prodotti più ambientalmente sostenibili. Le EPD sono documenti di tipo puramente informativo, ovvero, non contengono criteri di valutazione, preferibilità o livelli minimi di prestazione da rispettare.
Caratteristiche dell’EPD L’Oggettività è assicurata dall'utilizzo della metodologia LCA nel calcolo delle prestazioni ambientali; La Confrontabilità è garantita dalla definizione di protocolli (PCR= Product Category Rules) che, per ogni prodotto/servizio, definiscono quali sono le prestazioni ambientali significative da comunicare in modo da rendere possibili confronti omogenei tra più prodotti appartenenti allo stesso gruppo; La EPD viene verificata e convalidata da un verificatore indipendente che garantisce la credibilità e veridicità della metodologia e delle informazioni contenute nello studio LCA e nella dichiarazione (nel caso di Business to Consumer è prevista la convalida di un organismo di certificazione accreditato).
Programmi EPD Attualmente risultano istituiti diversi sistemi tra i quali il più diffuso è quello gestito dallo "Swedish Environmental Management Council". La Svezia è stato il primo Paese ad applicare l’ISO 14025. Principali "Program Operator": Canada - the EPDS™ program Japan - the JEMAI Type III program Norway - the NHO Type III program Sweden - the EPD® system South Korea - the KELA Type III program AUB – Germania – Edifici sostenibili
Vantaggi dell'EPD È uno strumento dinamico e al passo con lo sviluppo del prodotto; Un’unica dichiarazione per tutti i targets e mercati; Da informazioni sull’impatto ambientale dei prodotti in maniera trasparente; Semplifica lo scambio di informazioni; Facilita il miglioramento continuo in un sistema di gestione ambientale.
Passi per l'ottenimento dell'EPD: IL SISTEMA EPD SVEDESE Passi per l'ottenimento dell'EPD: Sviluppo delle Regole per Categoria di Prodotto: regole definite per gruppo di prodotti, necessarie a rendere confrontabili gli studi di LCA e quindi l’EPD. Approvate dopo una “consultazione aperta” delle parti interessate a livello internazionale; Studio LCA: per quantificare la prestazione ambientale del prodotto/servizio; Preparazione EPD: documento pubblico che contiene i risultati dell’LCA (redatto seguendo le regole contenute nelle PCR). Verifica e Registrazione da parte terza indipendente.
1. Regole per Categoria di Prodotto (PCR) Sono stabilite per gruppi di prodotto e servizio. All’interno sono definiti i criteri di appartenenza di un prodotto/servizio ad un dato gruppo e per quest’ultimo si fissano i parametri utili a rendere confrontabili le EPD dei prodotti funzionalmente equivalenti compresi nel gruppo. Una PCR costituisce il documento di riferimento per lo sviluppo dell'EPD. Ad esempio fornisce le indicazioni sull'unità funzionale, gli stadi del ciclo di vita da includere nello studio, i parametri da considerare, gli aspetti ambientali rilevanti, cosa riportare nella Dichiarazione Ambientale, etc..
2. Analisi del ciclo di vita (LCA) Nell’esecuzione dello studio di LCA occorre prendere in considerazione: Standard ISO 14040 - 14044 I requisiti del programma EPD svedese I requisiti delle PCR per il gruppo di prodotti analizzato. 3. Redazione dell’EPD La Dichiarazione EPD contiene le seguenti informazioni: Descrizione dell’organizzazione e del prodotto; Dichiarazione della prestazione ambientale; Informazioni relative all’azienda e all’ente di certificazione.
4. Verifica (parte terza indipendente), Registrazione ed Aggiornamento dell'EPD Richiesta di certificazione; Esame della documentazione; Eventuale verifica ispettiva sul sito; Approvazione del comitato di certificazione; Convalida e registrazione dell'EPD; Verifiche di mantenimento (validità dell’EPD da 1 a massimo 3 anni, stabilito dall’ente di certificazione. Aggiornamento continuo che segue il processo di sviluppo del prodotto).
L'EPD per.. Sviluppare strategie di comunicazione per i diversi destinatari; L'EPD è prima di tutto uno strumento Business to Business ma la comunicazione può essere destinata anche al consumatore finale; Comunicare l'EPD anche agli enti pubblici (Utilità per gli Acquisti verdi). Tutte le PCR approvate a livello internazionale, cosi come i prodotti certificati EPD sono disponibili sul sito: www.environdec.com. N. totale di certificazioni EPD: 104, di cui 45 sono italiane
Il mercato dei prodotti verdi In questi ultimi anni sta crescendo fortemente la sensibilità ambientale ed il mercato degli ecoprodotti nei paesi più avanzati rappresenta il 3-4% del mercato. L’Europa vanta finora un vantaggio competitivo e le aziende “attente” agli aspetti ambientali sono tra le più innovative e di norma vantano risultati migliori. Negli ultimi anni si è assistito ad una proliferazione dei marchi con un duplice effetto: spinta del mercato verso produzioni più pulite, grazie ai forti segnali a livello istituzionale (politiche comunitarie in materia di ambiente); diffidenza da parte del consumatore, a causa della diversità dei formati e dei contenuti delle etichette ambientali, non sempre di facile interpretazione.
Le etichette: ricadute sulle imprese La certificazione è un percorso di valorizzazione e miglioramento dell’impresa: l’ottenimento delle etichette ambientali basate su un approccio ciclo di vita consente al produttore stesso di innescare una logica di miglioramento continuo del proprio prodotto/processo, non solo ambientale: processo di eco-innovazione. Diverse sono le esigenze informative da soddisfare, legate alla tipologia di destinatario, al posizionamento del prodotto all’interno della catena produttiva e al segmento di mercato interessato. Le etichette rappresentano una possibilità per le imprese di aprirsi nuovi spazi di mercato, attraverso: Attuazione di acquisti verdi da parte della Pubblica Amministrazione; Elemento di differenziazione rispetto ai concorrenti; Accresciuta immagine dell’impresa sul mercato.
Per informazioni: LABORATORIO LCA & ECODESIGN Centro Ricerche ENEA Bologna via Martiri Monte Sole, 4 E-mail: lca@enea.it www.ecosmes.it