Macroeconomia I ESERCITAZIONE Studenti Lavoratori

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Prova d’esame Daniela fantozzi
Advertisements

La domanda aggregata in economia aperta. Equilibro domanda offerta
Macroeconomia I ESERCITAZIONE studenti lavoratori,
Problematiche macroeconomiche
Un viaggio attraverso il libro
I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta
Revisione del modello macroeconomico : il lungo periodo Prodotto aggregato nel lungo periodo La domanda aggregata in economia aperta.Equilibro domanda.
Corso di laurea in Scienze internazionali e diplomatiche corso di POLITICA ECONOMICA a.a SAVERIA CAPELLARI La domanda aggregata nel lungo periodo.
Corso di laurea in Scienze internazionali e diplomatiche corso di POLITICA ECONOMICA Prof. SAVERIA CAPELLARI Domanda aggregata: modello a prezzi fissi.
Risparmio e Investimento
Capitolo 3 Il reddito nazionale: da dove viene e dove va
Macroeconomia I ESERCITAZIONE
Capitolo 3 Il reddito nazionale: da dove viene e dove va
Sistema di contabilità nazionale
Istituzioni di Economia M-Z prof. L. Ditta
ESERCITAZIONE 2.
I DATI MACROECONOMICI MICROECONOMIA : STUDIO DI 1 ) COME GLI INDIVIDUI E LE IMPRESE FORMULANO LE PROPRIE DECISIONI 2 ) LE LORO INTERAZIONI SUL MERCATO.
Modelli macroeconomici in economia aperta
aspettative di inflazione e valore attuale
Esercitazione.
22_dati_macroeconomici A.A Istituzioni di economia, corso serale1 22 – Misurare il reddito di una nazione copertina.
29 – Macroeconomia delle economie aperte: concetti e fondamenti
Lezione 3 Il Mercato dei Beni La Domanda di Beni L’Offerta dei Beni
Lezione 2 VARIABILI MACROECONOMICHE FONDAMENTALI
Dati Macroeconomici 22 A.A Istituzioni di economia, corso serale1 22 – Misurare il reddito di una nazione copertina.
Capitolo 2 Contabilità nazionale
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
Realizzazione dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente Prof.ssa M.. Bevolo Lezione n. 2 I SEMESTRE A.A
Realizzazione dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo Lezione n. 3 I SEMESTRE A.A
I mercati finanziari e reali in economia aperta
Macroeconomia e Contabilità Industriale
Risparmio, investimento e sistema finanziario
Macroeconomia II ESERCITAZIONE
LA FORMAZIONE DEL REDDITO NAZIONALE
Macroeconomia II ESERCITAZIONE
Macroeconomia I ESERCITAZIONE S.L. (cap. 2 e cap. 3)
M A C R O E C O N O M I A Analisi dei meccanismi che determinano il funzionamento e la performance di un sistema economico nel suo complesso Fenomeni macroeconomici.
Capitolo 2 Un viaggio attraverso il libro
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
Realizzazione dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente Prof.ssa M.. Bevolo Lezione n. 2 II SEMESTRE A.A
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
Economia Politica - Macroeconomia
Lisa Montanari  Pil – cap.2  Mercato dei fondi mutuabili – cap.3  Disoccupazione - cap. 6 I ESERCITAZIONE.
1 Economia Politica (E-I) Esercitazione lunedì 26 novembre.
Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © Capitolo 5: L’economia aperta Capitolo 5 L’economia aperta.
Lezione 1Economia Politica - Macroeconomia1 Semplificazioni, principali definizioni e obiettivi della macroeconomia.
1 ECONOMIA POLITICA Esercitazione 7 dicembre ‘07.
Lezione 2 Le principali grandezze macroeconomiche II Istituzioni di Economia.
Lezione 2 Le principali grandezze macroeconomiche II
Macroeconomia - Prof. ME Bontempi
Capitolo 2 I dati della macroeconomia
Economia e Organizzazione Aziendale
Esercitazioni di Macroeconomia Tutor Dr Matteo Maria Cati.
1 I dati della macroeconomia. 2 I dati I dati sull’economia italiana sono raccolti da: Istituto italiano di statistica: ISTAT Banca d’Italia: Bankitalia.
PRODOTTO E REDDITO NAZIONALE Prof. Fabio Asaro. TRA LE GRANDEZZE AGGREGATE PIU’ IMPORTANTI ELABORATE DALLA CONTABILITA’ ECONOMICA NAZIONALE CI SONO.
ISTITUTO PROFESSIONALE SASSETTI-PERUZZI Sede coordinata di Scandicci A
Il prodotto interno lordo Questo è il primo argomento di macroeconomia, ed è anche il primo di due argomenti che introducono due misure statistiche di.
Moneta e prezzi nel lungo periodo – seconda parte Abbiamo visto cosa è la moneta, e come la BC controlla la quantità di moneta Adesso stabiliamo la relazione.
Misurare il reddito nazionale. Misurare il reddito di una nazione Microeconomia – studia come le famiglie e le imprese prendono decisioni e come i soggetti.
L’indice dei prezzi al consumo Consideriamo il modo in cui viene misurato il livello dei prezzi complessivo in una economia Gli obiettivi sono due: mostrare.
San Valentino, maggio 2016 Macroeconomia - Esercitazione volante.
«Soffriamo di una nuova malattia, di cui alcuni lettori forse non hanno ancora udito parlare, ma di cui sentiranno parlare negli anni a venire: la disoccupazione.
Transcript della presentazione:

Macroeconomia I ESERCITAZIONE Studenti Lavoratori Lisa Montanari lisa.montanari@unibo.it Pil: cap. 2 Mercato dei fondi mutuabili: cap.3 Disoccupazione: cap.6 Moneta e Aspettative di Inflazione: cap.4 I ESERCITAZIONE

Orari di ricevimento Orario: 14-15 Luogo: Studio N3 (Prof. Rovelli), Morgagni Calendario lezioni (lunedì, 17-19) e esami parziali 14/03 21/03 I parziale: martedì 22/03 28/03 04/04 II parziale: giovedì 7/04 18/04 02/05 09/05 III parziale: giovedì 12/05 [data da confermare] I ESERCITAZIONE

PIL-Prodotto Interno Lordo Il PIL misura la produzione di nuova ricchezza: Definizioni: Spesa totale in beni e servizi finali prodotti nel paese in un anno. Reddito totale prodotto dai fattori di produzione localizzati nel Paese durante un anno. Valore aggiunto totale di tutte le imprese che operano nel paese in un anno. I ESERCITAZIONE

DEFLATORE del PIL Indice dell’andamento del livello generale dei prezzi in un sistema economico. I ESERCITAZIONE

TASSO D’INFLAZIONE Variazione percentuale del livello generalizzato dei prezzi. Se si utilizza il Deflatore del PIL come misura del livello dei prezzi il tasso d’inflazione può essere così calcolato: N.B. Defl PIL anno base = 1 (sempre, perchè Pa.b./Pa.b. = 1) I ESERCITAZIONE

IPC- Indice dei Prezzi al Consumo Misura i prezzi dei soli beni e servizi acquistati dai consumatori, in base ad un paniere rappresentativo per il consumatore medio. E’ un altro indicatore del livello generalizzato dei prezzi. I ESERCITAZIONE

ESERCIZIO 1 PIZZA CD Q P 2004 110 €10 90 €15 2005 112 €12 95 €18 2006 In un’economia sono prodotti solo 2 beni: pizza e cd. Per ogni anno calcolare Pil nominale e Pil reale Il tasso d’inflazione annuo IPC nei diversi anni (anno base 2004), se il paniere rappresentativo contiene 20 pizze e 10 cd PIZZA CD Q P 2004 110 €10 90 €15 2005 112 €12 95 €18 2006 125 98 I ESERCITAZIONE

Soluzione Pil nominale ( PxQstesso anno) 2004: P(p)04Q(p)04+P(cd)04Q(cd)04 = 10 x 110 + 15 x 90 = €2450 2005: P(p)05Q(p)05+P(cd)05Q(cd)05 = 12 x 112 + 18 x 95 = €3054 2006: P(p)06Q(p)06+P(cd)06Q(cd)06 = 15x 125 + 15 x 98 = €3345 Pil reale ( Panno base x Qanno corrente) 2004: P(p)04Q(p)04+P(cd)04Q(cd)04 = PIL nominale 200 = €2450 2005: P(p)04Q(p)05+P(cd)04Q(cd)05 = 10 x 112 + 15 x 95 = €2545 2006: P(p)04Q(p)06+P(cd)04Q(cd)06 = 10 x 125 + 15 x 98 = €2720 I ESERCITAZIONE

Soluzione Defl.2004 = 2450/2450 = 1 Defl.2005 = 3054/2545 = 1.2 π2005 = (1.2-1)/1 = 0.2 = 20% π2006 = (1.229-1.196)/1.196=0.027=2.5% I ESERCITAZIONE

Soluzione Costo del paniere nell’anno base: 20x10€ +10x15€ = 200 + 150 = € 350 Costo del paniere nel 2005: 20x12€ +10x18€ = 240 + 180 = € 420 Costo del paniere nel 2006: 20x15€ +10x15€ = 300 + 150 = € 450 IPC2004 = 350/350 = 1 IPC2005 = 420/350 = 1,2 IPC2006 = 450/350 = 1,28 π 2005 = (IPC2005 - IPC2004 )/ IPC2004==(1,2-1)/1 = 0.2 π 2006 = (IPC2006 - IPC2005 )/ IPC2005 = (1,28-1,2)/1,2 = 0.066 I ESERCITAZIONE

Confronto Defl PIL-IPC Prezzi dei capitali produttivi (es. farina per i fornai) - Defl PIL: inclusi (se prodotti nel paese) - IPC: esclusi (solo consumo) Prezzi dei prodotti di consumo importati (es. abiti made in China) - Defl PIL: esclusi - IPC: inclusi Il paniere - Defl PIL: varia ogni anno - IPC: fisso I ESERCITAZIONE

Multiple choice: cap.2 Nel calcolo del PIL di una nazione NON viene considerato: a) Il taglio dei capelli dal parrucchiere b) La vendita di un computer ad un residente a San Marino c) La vendita di scorte di pneumatici nel magazzino della Pirelli S.p.A. d) L’acquisto di una casa di nuova costruzione da parte di una famiglia e) Un investimento statale per la costruzione di una nuova strada Sol. c I ESERCITAZIONE

Multiple choice: cap.2 Nel calcolo del Pil di una nazione NON viene considerato: L’aumento delle scorte di pneumatici nel magazzino della Pirelli S.p.a. L’acquisto di una nuova automobile da parte di una famiglia. L’acquisto di un computer da parte della pubblica amministrazione. L’acquisto di un appartamento in un palazzo antico da parte di una famiglia. La vendita di gelato ad un turista tedesco a Rimini. Sol. d I ESERCITAZIONE

Domanda di Beni e Servizi Le componenti della domanda aggregata sono: C = Domanda per Consumo di Beni e Servizi I = Domanda di Beni di Investimento G = Domanda di beni e servizi dello Stato (In Economia chiusa: le esportazioni nette sono pari a zero NX=0 ) I ESERCITAZIONE

Consumo Il consumo delle famiglie dipende dal reddito disponibile dopo il pagamento delle tasse al governo. Reddito Disponibile: (Y – T ) La funzione di Consumo indica quanta parte del reddito disponibile viene destinata al consumo: C = C (Y – T ) Per propensione marginale al consumo si indica l’aumento di C indotto da un aumento unitario di reddito disponibile. I ESERCITAZIONE

Investimenti I = I (r ) Tasso di Interesse Reale: r Gli investimenti delle imprese dipendono dal costo di prendere a prestito i capitali necessari Il costo di prendere a prestito è dato dal Tasso di Interesse Reale: r Tasso di interesse Nominale Corretto per l’inflazione La Funzione di investimento mette in relazione la quantità di investimenti con il tasso di interesse reale: I = I (r ) I ESERCITAZIONE

La Funzione degli Investimenti La funzione degli investimenti esprime una relazione negativa tra tasso di intesse reale ed investimenti totali r I I = I ( r ) I ESERCITAZIONE

La spesa pubblica G e le tasse T La Spesa Pubblica G include tutte le spese pubbliche per l’aquisto di beni e servizi ed esclude i pagamenti per trasferimenti Le Tasse T rappresentano le entrate per il governo Il Bilancio Pubblico è dato da (G-T) ed è: In pareggio se G = T In avanzo se G>T In disavanzo (deficit) se G<T I ESERCITAZIONE

Il Mercato Finanziario Il mercato dei capitali di prestito Il prezzo di questo mercato è il tasso di interesse reale r che rappresenta la remunerazione per coloro che danno a prestito capitali e il costo da pagare per coloro che prendono a prestito capitali. A livello macroeconomico aggregato: L’offerta totale di capitali è data dal Risparmio Nazionale La domanda totale di capitali deriva dagli Investimenti I ESERCITAZIONE

ESERCIZIO 2 Aumento della spesa pubblica Considerate un sistema economico caratterizzato dal seguente sistema di equazioni: Y = C + I + G Y = 250 I = 100 – 20r G = 150 C = 20 + 0.2(Y –T) T = 80 I ESERCITAZIONE

continua a) Calcolate: - risparmio privato e pubblico - tasso d’interesse di equilibrio b) Ipotizziamo poi una politica fiscale espansiva, cioè un aumento di G pari a 30. - Calcolate reddito e tasso di interesse di equilibrio. - Offrite poi una rappresentazione grafica del mercato del credito prima e dopo tale manovra fiscale. I ESERCITAZIONE

Soluzione a) - Risparmio privato Sprivato = Y – C – T Sprivato = 250 – (20+0.2(250-80)) – 80 = 116 - Risparmio pubblico Spubblico = T – G = 80 – 150 = -70 - L’equilibrio dei mercati finanziari S = Spriv + Spubbl = I 116 – 70 = 100 – 20r 46 – 100 = -20r r = 54/20 = 2.7 I ESERCITAZIONE

continua b) Ipotizzando un aumento di G pari a 30 ( ΔG = 30) - il reddito non varia in quanto in questo modello esso non dipende da G, ma solo dalla quantità dei fattori di produzione disponibili. ( Y = F(K,L) ) Il risparmio pubblico passa da -70 a -100 (80 – 180) e di conseguenza la condizione di equilibrio S = I diviene 116 – 100 = 100 – 20r -84 = -20r r = 4.2 (r è aumentato) I ESERCITAZIONE

continua Una variazione positiva di G implica uno spostamento della curva di risparmio a sinistra. Il risparmio totale diminuisce in seguito alla riduzione del risparmio pubblico. In corrispondenza del vecchio tasso d’interesse r osserviamo un eccesso di domanda rispetto all’offerta, quindi il “prezzo” dei fondi (il tasso d’interesse) deve aumentare fino a r2 in corrispondenza del quale l’equilibrio del mercato del credito è ripristinato. Perchè Y rimanga invariato all’aumentare di G, è necessario che un’altra componente della domanda aggregata diminuisca. Vediamo infatti che in corrispondenza del nuovo equilibrio gli investimenti sono diminuiti e la spesa pubblica è aumentata. ( Y = C + I(↓) + G(↑) ) Il reddito di equilibrio è lo stesso, ma la sua composizione è variata. I ESERCITAZIONE

continua r I1 S, I r2 r1 Il livello di investimenti è inferiore. La spesa pubblica “spiazza” l’investimento privato perché Y è fisso. r1 I ESERCITAZIONE

ESERCIZIO 3 Aumento delle Imposte. Se le tasse T aumentano di 100 miliardi di euro e la propensione marginale al consumo è pari a 0,6 come cambiano: Risparmio Pubblico? Risparmio Privato? Risparmio Nazionale? Investimenti? I ESERCITAZIONE

Soluzione Var Risparmio Pubblico: VarT - VarG = 100-0= =100 Snazionale = Spubblico + Sprivato Var Risparmio Pubblico: VarT - VarG = 100-0= =100 Var Risparmio Privato: Var(Y-T) - VarC = = -100 - 0.6x(-100) = -100+60 = - 40 Quindi Var Risparmio Nazionale = 100 – 40 = + 60 oppure anche Var [Y - C(Y-T) – G] = -(-60) = 60 perchè Y e G restano invariati. I ESERCITAZIONE

continua Investimenti? Identità Reddito Nazionale: Y= C(Y-T)+I( r)+G da cui otteniamo Y- C(Y-T) - G = I( r) ovvero: Risparmio Nazionale = Investimento L’ Investimento deve aumentare, per farlo è necessario che r si riduca. I ESERCITAZIONE

continua r1 r2 I1 L’aumento di S aumenta l’offerta di fondi …dimunisce il tasso di interesse r1 r2 Il livello di investimenti può aumentare I ESERCITAZIONE

Esercizio 4 Sia data una funzione di produzione: Y = K1/2L1/2, K =100 e L=100. La produttività marginale del lavoro è: PML = 1/2K1/2L-1/2. Derivate l’equazione che descrive la domanda di lavoro. Mostrate graficamente il relativo andamento. Determinare il salario reale di equilibrio. Mostrate graficamente l’equilibrio tra domanda e offerta di lavoro. ESERCITAZIONE II

Soluzione Sappiamo che per le imprese il profitto è dato da Ricavi- Costi: π = PY – WL – RK Ora cerchiamo di quanto varia il profitto se impieghiamo un’unità di lavoro addizionale (mentre il capitale rimane invariato). Δπ = PxPML – W , dove PML è la variazione marginale dei ricavi e W è il costo di un’unità aggiuntiva di lavoro. Alle imprese converrà aumentare la quantità di lavoro impiegato (domandare più lavoro) fino a quando PMLxP = W. La Condizione di equilibrio della Domanda di Lavoro perciò sarà PML = W/P. ESERCITAZIONE II

Continua Salario PML LD=PML L ESERCITAZIONE II

Continua L’offerta di lavoro è fissa W/P L II ESERCITAZIONE

Continua b) PML = W/P → ½ 1001/2100-1/2 = (W/P)* ½ 10/10 = ½ = salario reale d’equilibrio Salario W/P=1/2 LD=PML L ESERCITAZIONE II

Esercizio 5 1) Fate il grafico del mercato del lavoro (occhio agli assi..) e riportate la curva di offerta e di domanda di lavoro. Da dove deriva la curva di domanda di lavoro? 2) Supponete che il mercato sia in equilibrio competitivo: come cambia la disoccupazione se il salario reale prevalente sul mercato viene fissato dal governo come salario minimo? 3) Supponete ora che uno shock tecnologico aumenti la produttività del lavoro: come cambia in questo caso la disoccupazione? Commentate. (cap.6) ESERCITAZIONE II

Soluzione 1) L’offerta di lavoro è fissa. W/P L ESERCITAZIONE II

Soluzione 1) Per le imprese il profitto è dato da Ricavi-Costi: π = PY – WL – RK, Dove W e R rappresentano rispettivamente il costo dei fattori di produzione lavoro e capitale. La variazione del profitto all’aumentare del lavoro è Δπ = PxPML – W . Le imprese domanderanno lavoro fino a quando il ricavo marginale, PxPML (il ricavo derivante dall’inserimento di un lavoratore in più nel processo produttivo), sarà maggiore del costo marginale di impiegare un altro lavoratore, W (il costo di assumere un nuovo lavoratore è dato dal salario che il datore di lavoro dovrà corrispondergli). Se la condizione PMLxP = W, o PML = W/P è rispettata le imprese non avranno più convenienza ad aumentare ulteriormente la domanda di lavoro e il mercato del lavoro sarà in equilibrio ( (W/P)* =PML). La produttività marginale del lavoro identifica perciò la curva di domanda di lavoro. La funzione di produzione neoclassica è caratterizzata da rendimenti di scala decrescenti nei singoli fattori di produzione, per cui l’aumentare di L, l’impiego di un’unità aggiuntiva di lavoro, a parità di capitale, avrà un effetto positivo, ma via via inferiore sulla produzione. La relazione tra L e PML è negativa (la curva ha inclinazione negativa). ESERCITAZIONE II

Soluzione 1) W/P Wmin.= (W/P)* LD=PML L ESERCITAZIONE II

Continua 2) Se il sindacato fissa il salario minimo pari a (W/P)*, il valore del salario reale che pone in equilibrio il mercato del lavoro, non ci saranno effetti sulla disoccupazione, perché il mercato del lavoro si manterrà in equilibrio in corrispondenza dell’ammontare di offerta di lavoro di pieno impiego. ESERCITAZIONE II

Commento 3) W/P (W/P)’ (W/P)* L’D=PML’ LD=PML L ESERCITAZIONE II

Continua 3) Se la PML aumenta, a parità di lavoro impiegato ora le imprese saranno in grado di produrre di più. La curva di domanda di lavoro si sposta verso l’alto. Di conseguenza riusciranno ad ottenere lo stesso ammontare di profitti imponendo prezzi inferiori. Il salario reale di equilibrio aumenta. Ancora una volta non ci saranno effetti sulla disoccupazione, perché il livello di salario minimo imposto dal sindacato è inferiore a quello di equilibrio. Il salario reale degli occupati però sarà più alto. ESERCITAZIONE II

La moneta Le funzioni e i tipi Definizione: La moneta è l’insieme di attività usato per le transazioni economiche Funzioni: Riserva di valore Unità di conto Mezzo di scambio Risolve il problema del baratto che implica coincidenza di volontà

La Moneta, cap. 4 Definite la moneta e individuate la sua relazione con le altre variabili economiche della teoria quantitativa della moneta II ESERCITAZIONE

Definizioni (esempi) La moneta è un bene utilizzabile in modo immediato per effettuare transazioni. Lo stock di moneta rappresenta la quantità di moneta in circolazione all’interno di un’economia. La teoria quantitativa della moneta esprime la relazione tra la moneta e le transazioni, in base all’identità MV = PY, dove M è la quantità di moneta, P è il prezzo della transazione media, Y è il prodotto aggregato, che utilizziamo come misura delle transazioni, V è la velocità di circolazione della moneta, e misura il numero di volte in cui la stessa moneta viene scambiata in un dato periodo di tempo. Le ipotesi della teoria quantitativa sono che V sia costante e che Y sia determinato dall’ammontare dei fattori di produzione e dal livello della tecnologia) e quindi che Y, il Pil reale, non possa essere influenzato da variazioni della quantità di moneta. Esiste quindi una relazione positiva tra moneta e prezzi. Il livello dei prezzi è proporzionale all’offerta di moneta. II ESERCITAZIONE

Teoria Quantitativa Moneta Saldi Monetari Reali, quantità di moneta espressa in termini di quantità di beni: (M/P) d =kY, direttamente proporzionale al reddito (ma non dipende da i); M(1/k)=PY M(V)=PY II ESERCITAZIONE

Teoria Preferenze Liquidità Saldi Monetari Reali ora dipendono anche dal tasso di interesse nominale i: (M/P) = L(i,Y) II ESERCITAZIONE

Aspettative ed Inflazione Usiamo l’equazione di Fisher: (M/P) s = L(r+πe,Y) Self-fulfilling profecy: attesa di un aumento di moneta: a) si alza πe, b) si alza i, c) diminuisce la domanda di saldi monetari Siccome l’offerta M è fissa, salgono i prezzi, prima dell’aumento di moneta stesso. II ESERCITAZIONE

Multiple choice: cap. 4 Nella Teoria Quantitativa della Moneta, un aumento dell’offerta di moneta da parte della banca centrale: a) Porta ad un aumento di reddito b) Aumenta la velocità di circolazione della moneta. c) Riduce la domanda di moneta d) Aumenta il livello dei prezzi e) Aumenta la domanda di moneta ( MV = PY ) Sol. d Nell’equazione di Fisher, Il tasso di interesse nominale: a) È dato dalla somma di tasso di interesse reale e tasso di inflazione. b) Eguaglia il tasso di interesse reale meno il tasso di inflazione. c) È sempre maggiore del tasso di interesse reale. d) È costante. ( i = r + π ) Sol. a II ESERCITAZIONE

Multiple choice: cap. 4 Se l’inflazione effettiva è più elevata di quella attesa, il creditore subisce effetti negativi e il debitore guadagna perché: a) Il tasso di interesse reale ex post è maggiore del tasso di interesse reale ex ante. b) Il tasso di interesse reale ex post è minore del tasso di interesse reale ex ante. c) Il tasso di interesse reale diminuisce. d) Il tasso di interesse nominale diminuisce. ( i = r(ex post)+π , i = r(ex ante)+πe ; π>πe ) Sol. b Se la domanda di moneta è data dall’equazione (M/P)d = 0,4Y, allora: a) La velocità di circolazione della moneta rispetto al reddito è costante. b) La domanda di moneta non dipende dal tasso di interesse. c) La velocità di circolazione della moneta eguaglia 2,5. d) Tutte le risposte precedenti sono corrette. ( MV = PY , (M/P) =(1/V)Y ) Sol. d II ESERCITAZIONE

Multiple choice: cap. 4 Secondo l’effetto Fisher, un aumento del tasso di inflazione conduce a: a) Un aumento dello stock reale di moneta. b) Un aumento del tasso di interesse nominale. c) Un aumento del tasso di interesse reale. d) Tutte le risposte precedenti. Sol. b Se l’inflazione diminuisce dal 6 percento al 4 percento, a parità di altre condizioni, allora l’effetto Fisher stabilisce che: a) Tasso di interesse reale e nominale diminuiscono entrambi del 2 percento. b) Non ci sono variazioni né del tasso di interesse nominale né del tasso di interesse reale. c) Il tasso di interesse nominale diminuisce del 2 percento, mentre il tasso di interesse reale rimane invariato. d) Il tasso di interesse reale diminuisce del 2 percento, mentre il tasso di interesse nominale rimane invariato. Sol. c II ESERCITAZIONE