19.00 Anno della Fede Papa Francesco ha dedicato lUdienza Generale di mercoledì 25 settembre 2013 in Piazza San Pietro alla Chiesa una Papa Francesco.

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Transcript della presentazione:

19.00

Anno della Fede

Papa Francesco ha dedicato lUdienza Generale di mercoledì 25 settembre 2013 in Piazza San Pietro alla Chiesa una Papa Francesco ha dedicato lUdienza Generale di mercoledì 25 settembre 2013 in Piazza San Pietro alla Chiesa una

Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 4, 4-6

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

nel «Credo» noi diciamo «Credo la Chiesa, una», professiamo cioè che la Chiesa è unica e questa Chiesa è in se stessa unità.

Ma se guardiamo alla Chiesa Cattolica nel mondo scopriamo che essa comprende quasi diocesi sparse in tutti i Continenti: tante lingue, tante culture! Qui ci sono Vescovi di tante culture diverse, di tanti Paesi.

C'è il Vescovo dello Sri Lanka, il Vescovo del Sud Africa, un Vescovo dell'India, ce ne sono tanti qui… Vescovi dell'America Latina. La Chiesa è sparsa in tutto il mondo! Eppure le migliaia di comunità cattoliche formano ununità. Come può avvenire questo?

la Chiesa Cattolica sparsa nel mondo «ha una sola fede, una sola vita sacramentale, ununica successione apostolica, una comune speranza, la stessa carità» (n. 161). E' una bella definizione, chiara, ci orienta bene. 1. Una risposta sintetica la troviamo nel Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, che afferma:

Unità nella fede, nella speranza, nella carità, unità nei Sacramenti, nel Ministero: sono come pilastri che sorreggono e tengono insieme lunico grande edificio della Chiesa.

Dovunque andiamo, anche nella più piccola parrocchia, nellangolo più sperduto di questa terra, cè lunica Chiesa; noi siamo a casa, siamo in famiglia, siamo tra fratelli e sorelle.

E questo è un grande dono di Dio! La Chiesa è una sola per tutti. Non cè una Chiesa per gli Europei, una per gli Africani, una per gli Americani, una per gli Asiatici, una per chi vive in Oceania, no, è la stessa ovunque.

E come in una famiglia: si può essere lontani, sparsi per il mondo, ma i legami profondi che uniscono tutti i membri della famiglia rimangono saldi qualunque sia la distanza. Penso, per esempio, allesperienza della Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro: in quella sterminata folla di giovani sulla spiaggia di Copacabana, si sentivano parlare tante lingue,

si vedevano tratti del volto molto diversi tra loro, si incontravano culture diverse, eppure cera una profonda unità, si formava ununica Chiesa, si era uniti e lo si sentiva.

Chiediamoci tutti: io come cattolico, sento questa unità? Io come cattolico, vivo questa unità della Chiesa? Oppure non mi interessa, perché sono chiuso nel mio piccolo gruppo o in me stesso? Sono di quelli che "privatizzano" la Chiesa per il proprio gruppo, la propria Nazione, i propri amici?

E' triste trovare una Chiesa "privatizzata" per questo egoismo e questa mancanza di fede. E' triste! Quando sento che tanti cristiani nel mondo soffrono, sono indifferente o è come se soffrisse uno di famiglia? Quando penso o sento dire che tanti cristiani sono perseguitati e danno anche la vita per la propria fede, questo tocca il mio cuore o non mi arriva?

Sono aperto a quel fratello o a quella sorella della famiglia che sta dando la vita per Gesù Cristo? Preghiamo gli uni per gli altri?

Vi faccio una domanda, ma non rispondete a voce alta, soltanto nel cuore: quanti di voi pregano per i cristiani che sono perseguitati? Quanti? Ognuno risponda nel cuore. Io prego per quel fratello, per quella sorella che è in difficoltà, per confessare e difendere la sua fede? E importante guardare fuori dal proprio recinto, sentirsi Chiesa, unica famiglia di Dio!

Purtroppo, noi vediamo che nel cammino della storia, anche adesso, non sempre viviamo lunità. A volte sorgono incomprensioni, conflitti, tensioni, divisioni, che la feriscono, e allora la Chiesa non ha il volto che vorremmo, non manifesta la carità, quello che vuole Dio. 2. Facciamo un altro passo e domandiamoci: ci sono delle ferite a questa unità? Possiamo ferire questa unità?

Siamo noi a creare lacerazioni! E se guardiamo alle divisioni che ancora ci sono tra i cristiani, cattolici, ortodossi, protestanti… sentiamo la fatica di rendere pienamente visibile questa unità. Dio ci dona lunità, ma noi spesso facciamo fatica a viverla.

Occorre cercare, costruire la comunione, educare alla comunione, a superare incomprensioni e divisioni, incominciando dalla famiglia, dalle realtà ecclesiali, nel dialogo ecumenico pure.

Il nostro mondo ha bisogno di unità, è un'epoca in cui tutti abbiamo bisogno di unità, abbiamo bisogno di riconciliazione, di comunione e la Chiesa è Casa di comunione. San Paolo diceva ai cristiani di Efeso: «Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nellamore, avendo a cuore di conservare lunità dello spirito per mezzo del vincolo della pace» (4, 1-3).

Umiltà, dolcezza, magnanimità, amore per conservare lunità! Queste, queste sono le strade, le vere strade della Chiesa. Sentiamole una volta in più. Umiltà contro la vanità, contro la superbia, umiltà, dolcezza, magnanimità, amore per conservare l'unità.

E continuava Paolo: un solo corpo, quello di Cristo che riceviamo nellEucaristia; un solo Spirito, lo Spirito Santo che anima e continuamente ricrea la Chiesa; una sola speranza, la vita eterna; una sola fede, un solo Battesimo, un solo Dio, Padre di tutti.

La ricchezza di ciò che ci unisce! E questa è una vera ricchezza: ciò che ci unisce, non ciò che ci divide. Questa è la ricchezza della Chiesa! Ognuno si chieda oggi: faccio crescere lunità in famiglia, in parrocchia, in comunità, o sono un chiacchierone, una chiacchierona. Sono motivo di divisione, di disagio?

Ma voi non sapete il male che fanno alla Chiesa, alle parrocchie, alle comunità, le chiacchiere! Fanno male! Le chiacchiere feriscono. Un cristiano prima di chiacchierare deve mordersi la lingua! Sì o no? Mordersi la lingua: questo ci farà bene, perché la lingua si gonfia e non può parlare e non può chiacchierare. Ho lumiltà di ricucire con pazienza, con sacrificio, le ferite alla comunione?

E lo Spirito Santo che tutti noi abbiamo ricevuto nel Battesimo e anche nel Sacramento della Cresima. E' lo Spirito Santo. 3. Infine lultimo passo più in profondità. E, questa è una domanda bella: chi è il motore di questa unità della Chiesa?

La nostra unità non è primariamente frutto del nostro consenso, o della democrazia dentro la Chiesa, o del nostro sforzo di andare daccordo, ma viene da Lui che fa lunità nella diversità, perché lo Spirito Santo è armonia, sempre fa l'armonia nella Chiesa. E' un'unità armonica in tanta diversità di culture, di lingue e di pensiero.

E' lo Spirito Santo il motore. Per questo è importante la preghiera, che è lanima del nostro impegno di uomini e donne di comunione, di unità. La preghiera allo Spirito Santo, perché venga e faccia l'unità nella Chiesa.

Chiediamo al Signore: Signore, donaci di essere sempre più uniti, di non essere mai strumenti di divisione; fa che ci impegniamo, come dice una bella preghiera francescana, a portare lamore dove cè odio, a portare il perdono dove cè offesa, a portare lunione dove cè discordia. Così sia.