LINGUISTICA e COMUNICAZIONE (prof

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LINGUISTICA e COMUNICAZIONE (prof LINGUISTICA e COMUNICAZIONE (prof.ssa Iride Valenti) e-mail: iridevalenti@unict.it aa. 2012-2013 Lessico, dizionari e semantica

Riferimenti bibliografici M. Aprile, Dalle parole ai dizionari, Il Mulino, 2005. Introduzione al Grande Dizionario della Lingua italiana (GraDIt), di T. De Mauro, Utet, Torino, 1999, vol. I, pp. VII-XLII (da integrare con le Introduzioni al Vol. VII [2004, pp. VII-XVI] e al vol. VIII [2007, pp. VII-XIII]). Postfazione al Grande Dizionario della Lingua italiana (GraDIt), di T. De Mauro, Utet, Torino, 2000, vol. VI, pp. 1163-1183. Presentazione - La trama del dizionario di F. Sabatini - V. Coletti, Dizionario della lingua italiana, Sansoni, 2012, pp. 7-16. Salvatore C. Sgroi, La formazione delle parole (infine) nella loro sede ‘naturale’, in Alfio Lanaia, Salvatore Menza, Salvatore Claudio Sgroi, Salvatore Carmelo Trovato, Iride Valenti, Per Un Nuovo Vocabolario Siciliano (a cura di Salvatore Carmelo Trovato), Centro di Studi filologici e linguistici siciliani, Palermo, 2010, pp. 25-36.

Stratificazioni dell’italiano: lessico e diacronia Un dizionario contiene anche dati sulla storia della lingua, dispone i lemmi lungo il corso dei secoli… zappa, erpice (s. IX), cucchiaio, piede, vacca (s. X) battesimo, figlio (s. XI), argento, barbiere (s. XII) abbagliare, acerbo, airone, canzone (s. XIII) freddezza, frequenza, girasole (s. XIV) ecc. … fino ai nostri giorni, con i neologismi più recenti: swappare, scannerizzare, bipartisan, inciucio ecc.

Dizionari Un dizionario non corrisponde al «lessico mentale»: La lessicografia cerca di raccogliere l’insieme delle parole usate da tutta una comunità linguistica, anche dal punto di vista diacronico Un dizionario si pone a livello della langue saussuriana La lessicografia tradizionale non cerca di descrivere la competenza lessicale di un parlante un dizionario non rappresenta la competenza chomskiana Un dizionario è costituito da entrate lessicali o lemmi è necessario lemmatizzare le parole: (per es. avremmo amato, amando, amavamo, amammo ecc. vanno tutte ricondotte al lemma amare) per ogni lemma troviamo altre informazioni, ad es.: trascrizione fonematica o fonologica categoria lessicale (o marca grammaticale) Etimologia e data di prima attestazione varie accezioni semantiche esempi di utilizzo derivati, composti, sinonimi, contrari, varianti polirematiche

Lessicalizzazioni nei dizionari In un dizionario trovano posto tutte le forme imprevedibili, che hanno forme o significati idiosincratici (non formate tramite regole): parole semplici: casa, libro, felice forme lessicalizzate: (espressioni il cui significato non è desumibile dalla somma dei significati delle parti) parole complesse non-trasparenti: dirigibile, volante costruzioni polirematiche: tagliare la corda, nontiscordardimé sigle, acronimi, parole «macedonia», abbreviazioni: CGIL, polfer, racc. Gli altri tipi di parole vengono invece «costruiti» tramite le regole della morfologia, e non è necessario scriverle esplicitamente nel dizionario

Raggruppamento dei lemmi Criterio semantico = DIZIONARI ONOMASIOLOGICI Criterio alfabetico = DIZIONARI SEMASIOLOGICI Criterio morfologico = es. DIR, Dizionario Italiano ragionato

Tipi di dizionari specialistici Oltre a distinguersi in Onomasiologici Semasiologici I dizionari possono essere: Dizionari monolingui danno soprattutto «definizioni» Dizionari bilingui danno «traduzioni» di un termine da una lingua a un’altra Dizionari plurilingui corrispondenze di «traduzione» tra diverse lingue Dizionari etimologici tracciano la storia delle parole dalle origini al presente Dizionari storici illustrano i contesti d’uso di una parola attraverso i secoli, servendosi delle citazioni soprattutto letterarie Dell’uso: dizionari monolingui in uso presso la maggioranza degli italiani e contenenti un numero di voci che si aggira intorno alle 100.000 unità. Dialettali : dizionari bilingui dialetto-italiano Per bambini Dizionari di sinonimi e contrari Dizionari di neologismi Dizionari elettronici Dizionari inversi Dizionari di frequenza Concordanze

DIZIONARI STORICI Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612 e successive edizioni) N. Tomaseo, B. Bellini, Dizionario della Lingua Italiana (8 voll.), 1865-1889 G. Battaglia, Grande dizionario della lingua italiana, iniziato nel 1961 e completato nel 2002 GAVI, Glossario degli antichi volgari italiani (iniziato nel 1983 e interrotto per la morte dell’autore nel 2006) TLIO: Il tesoro della lingua italiana delle origini

DIZIONARI ETIMOLOGICI DEI, Dizionario etimologico italiano di Cesare Battisti e Giovanni Alessio (1950-1957), 5 voll. (50.000 voci) DELI, Dizionario etimologico della lingua italiana di Manlio Cortelazzo e paolo Zolli (1979-1988 e poi 1999), circa 60.000 parole LEI, Lessico etimologico italiano (dal 1979)

Dizionari elettronici Il mercato offre moltissimi dizionari elettronici Supporto cd-rom, ma oggi molti sono anche su internet Tra i cd-rom si possono ricordare: Dizionario Italiano Sabatini-Coletti, Firenze, Sansoni. Zingarelli: Vocabolario della lingua Italiana, Bologna, Zanichelli. DM: Dizionario della lingua italiana, dir. da T. De Mauro, Torino, Paravia. Tutti e tre hanno circa 100.000 lemmi Le funzioni che permettono (oltre alla ricerca di base): ricerca di più lemmi con certe caratteristiche comuni (categoria grammaticale, etimologia, ambito d’uso) ricerche con caratteri speciali (espressioni regolari): «?» sostituisce un carattere qualsiasi «*» sostituisce un numero indeterminato di caratteri «?are»  mare, dare, fare, care ecc. «*are»  calcare, molare, mare, dare ecc. ricerca con operatori logici: «e», «o», «non», «seguito da», «vicino a» (permettono di fare ricerche incrociate) creazione di dizionari personalizzati Per es.: nomi e aggettivi di etimologia inglese esportazione e stampa di liste di parole e risultati delle ricerche sillabazione dei lemmi flessione di ogni lemma, con indicazione degli ausiliari per i verbi sinonimi e contrari di ogni lemma pronuncia delle parole (spesso con un file audio)

Giochi Molti dizionari elettronici prevedono giochi linguistici e ricerche a sfondo «ludico» Possono servire anche ad ampliare la conoscenza di una lingua: anagrammi (antico  catino, catoni, citano, conati, contai, ctonia, ontica, tonica) rime (tutte le parole che terminano allo stesso modo) palindromi (afa, emme, ossesso) bifronti (asso, enoteca, oremus) omografi (boa  ‘serpente’ oppure ‘galleggiante’) omografi ma non omofoni (ámbito/ambíto, bália/balía, cómpito/compíto) elenco delle parole più lunghe (nessuna di 27 lettere, una di 26 precipitevolissimevolmente, alcune di 25 teleradiotrasmetterebbero ecc.) parole costruite solo con una consonante/vocale ecc.

Dizionari per bambini Nuovo Dizionario illustrato della lingua italiana, Editrice Piccoli (19941; 2010), 28000 lemmi. Il primo Zanichelli (1994; 2010)

Dizionari inversi Normalmente, nei dizionari l’ordine dei lemmi è dato dall’ordine alfabetico da sinistra verso destra Si può invertire questo principio ordinando le parole a partire dall’ultima lettera (da destra verso sinistra): dizionario «normale» antico epoca estate estensione rubacuori valoroso dizionario inverso epoca estensione estate rubacuori antico valoroso I dizionari inversi permettono di ottenere liste di parole che finiscono con le stesse lettere e quindi anche con lo stesso suffisso (utili, per questo, a chi voglia studiare la formazione delle parole); Possono essere visti anche come dei «rimari» per i poeti (anche se solo su base ortografica e non fonetica).

Il VS inverso: esempio tappuluni scoppuluni cuppuluni scuppuluni (2) tuppuluni (2) cupuluni scupuluni pupuluni tupuluni sdirruluni suluni fasuluni rrasuluni isuluni pisuluni sarsuluni passuluni mmuccapassuluni sassuluni sussuluni rrusuluni tuluni (2) żżiratuluni trarantuluni

Concordanze Le concordanze non sono propriamente dei dizionari Sono liste dei diversi contesti in cui una determinata parola appare in un determinato corpus Agli inizi, le concordanze venivano fatte a mano Oggi si elaborano piuttosto facilmente grazie ai computer Esistono moltissimi programmi specializzati per realizzarle facilmente Un esempio di concordanza: amor / amore nell’Inferno di Dante

Dizionari dialettali: Il VS di Piccitto-Tropea-Trovato Giorgio Piccitto, Giovanni Tropea, Salvatore C. Trovato, Vocabolario siciliano, 5 voll. (1977 I; 1985 II; 1990 III; 1999 I; 2002 V) Il Vocabolario siciliano di P. ha avuto il merito, indubbio, di assicurare agli studi la ricchezza del lessico siciliano: da quello registrato nei lessici dal Sei al Novecento, in tutti i repertori e in tutte le opere di documentazione (o almeno, in tutti quelli noti), a quello raccolto in maniera capillare, attraverso una fitta rete di informatori locali, in tutti gli angoli dell’isola, nel quale si è meglio depositata la storia linguistica della Sicilia.

In un Nuovo VS, le voci di uno stesso paradigma derivazionale potrebbero essere visivamente organizzate in strutture a ventaglio e/o a catena (v. Sgroi cit.) Per es. il lessema semplice càlia (arabismo) e le 11 neoformazioni tra derivati e composti (in VES) qui in ordine cronologico, potrebbero essere così rappresentati: calia/turi1 [non-anim.] 1721 calia/turi2 [anim.] 1721 calia/mentu 1751 calia/tura 1751 calì/u 1920 caliatu caliat/a 1977 oppure: calia/ta 1977 cali/umi 1977 cali/uni 1977 calìa-cafè 1977 calià/ri 1519 cali/aru 1875 Càlia 1519

Stratificazioni dell’italiano Uso e registro stilistico nei dizionari: “marche diasistematiche” I livelli d’uso antico (aderbare, adunazione) antiquato (accorruomo, dappoiché) dialettale (cadrega, ceraso) letterario (accadimento, gemebondo) non comune (accarezzevole, acquiescere) regionale (abbacchio, appizzare, bagigi) toscano (babbione, berciare, bischeraggio) I registri stilistici familiare (acciderba, aggeggiare, appioppare, baluba) gergale (attacchinaggio, cuccare, fico, matusa, sfiga) ironico (ambientino, genietto, lentocrazia, santerello) popolare (ammucchiata, arruffianamento, buggerare) scherzoso (cervellone, comprendonio, fantastilione) spregiativo (canzonettaro, galoppino, mangiapolenta) volgare (bagascia, incazzato, leccaculo, stronzata)

DIZIONARI DELL’USO I dizionari più recenti introducono indicazioni sulla frequenza d’uso delle parole, espedienti grafici per segnalare il lessico fondamentale, ad es. un fondino grigio o rosso, un rombo o, nel Gradit, le marche d’uso, espedienti grafici per segnalare il lessico fondamentale Disc (poi Sabatini-Coletti) 1997 I ediz. Gradit 1999-2000 Devoto-Oli (edizioni successive al 2000) Zingarelli (edizioni successive al 2000)

Il “Vocabolario di base”: 7.000 parole Il De Mauro individua, attraverso spogli di testi che danno le “liste di frequenza”: il vocabolario di base di poco meno di 7.000 parole [che è al centro del lessico della lingua italiana, costituito da tre diverse categorie di parole], altri valori di scambio delle parole, tutti contraddistinti con relative MARCHE D’USO

Dizionari di frequenza Usando il computer, si possono raccogliere grandi quantità di testi in formato elettronico (un corpus) e riordinare le parole contenute: per es. ordine alfabetico, ordine alfabetico inverso, ordine di frequenza LIF - Lessico di frequenza della lingua italiana contemporanea: 500.000 parole (scritte) circa 5.000 lemmi in ordine alfabetico e in ordine di frequenza Il corpus del LIF contiene testi teatrali (T) romanzi (R) copioni cinematografici (C) periodici (P) sussidiari (S) Le parole più frequenti dell’italiano sono: il, di, egli, a, essere, e, uno, in, che, non, io, avere, da ecc. Le liste di frequenza possono aiutare nello studio delle lingue Le prime 100 parole più frequenti arrivano a coprire il 60% di qualsiasi testo Le prime 1.000, l’85% Le prime 4.000, il 97%

Dizionari di frequenza LIP - Lessico di frequenza dell’italiano parlato: dimensioni simili al LIF Raccoglie campioni di «italiano parlato» in quattro città: Milano, Firenze, Roma e Napoli Vari tipi di interazioni linguistiche: scambi faccia a faccia conversazioni telefoniche dibattiti lezioni conferenze trasmissioni radio e TV Il vocabolario del «parlato» per il 97% è costituito da parole ben radicate nell’italiano Anglicismi ed esotismi sono minimi Il parlato è relativamente povero dal punto di vista lessicale rispetto allo scritto Non sembra esistere un lessico specifico del parlato molto diverso dal lessico della lingua scritta

Le (11) marche d’uso nel GraDIt Al lessico o vocabolario di base appartengono le parole marcate come: [FO] FONDAMENTALE: poco più di 2000 parole di massima frequenza: “PAROLE GRAMMATICALI” (articoli, preposizioni, avverbi di quantità: a) e “PAROLE PIENE” (sostantivi, aggettivi, verbi, avverbi di qualità: a, di, il, faccia, andare, abbandonare, abbastanza, zio, zitto, zona): istruzione elementare; da soli coprono il 90% dello scritto o del parlato [AU] DI ALTO USO: poco più di 2500 parole di frequenza minore rispetto alle fondamentali, filtrate in base alla loro comprensibilità da parte di giovani e adulti in possesso della licenza media inferiore (abbagliare, abbandono, abbassare, bensì, viso, recarsi zoccolo, zucca, zucchero); [AD] DI ALTA DISPONIBILITÀ: 1897 parole che non hanno grande frequenza, decisive per orientarci nella vita quotidiana (cacciavite, coperchio, furgone, garza, pantofola maccheroni, sedano, alluce, batuffolo, carrozzeria, dogana, ecc.), relativamente rari nel parlare o scrivere, ma legati a oggetti o atti della vita quotidiana

Le marche d’uso nel GraDIt Ad altri usi, rinviano le rimanenti marche: [CO] COMUNE: 47.060 parole, usate e comprese indipendentemente dalla professione o mestiere o dalla collocazione regionale e note a chi abbia un livello mediosuperiore di istruzione [TS] TECNICO-SPECIALISTICHE: 107.194 parole usate e note soprattutto in rapporto a particolari attività, tecnologie, scienze, di cui solo 11.000 appartengono al vocabolario di base o al lessico comune. [LE] LETTERARIE: 5208 parole di uso solo letterario usate nei testi canonici della tradizione letteraria; [RE] REGIONALI: 5407 parole di provenienza dialettale, usate soprattutto in una delle varietà regionali dell’italiano; [DI] DIALETTALI: 338 parole, avvertite come dialettali; [ES] ESOTISMI:6938 parole avvertite come straniere, fonologicamente non adattate; [BU] DI BASSO USO: 22550 parole rare, ma circolanti ancora con qualche frequenza in testi e discorsi del Novecento; [OB] OBSOLETE: 13554 parole obsolete e tuttavia presenti nel Battaglia e in vocabolari diffusi.

LA DEFINIZIONE ciò che è universale, necessario = parafrasi della parola-lemma eventuali sostitutivi del lemma (i sinonimi possibili, sia per nomi che per aggettivi o verbi) o, se il lemma è costituito da una parola che indica un referente concreto, definizioni dell’oggetto (ad es. contascatti); definizioni non sostituibili che fanno uso del metalinguaggio lessicografico, per dare una definizione della parola e/o la sua funzione nella frase, laddove non è possibile inserire un sinonimo (nei casi di collocazioni ristrette o in forme grammaticali come le preposizioni o i verbi servili).

LA DEFINIZIONE metalinguaggio poco rigido, tipologia ben precisa di vocaboli: “il” + verbo all’infinito = nomina actionis; “chi” o “persona che” = nomina agentis; “che, chi” = nomina agentis usati come aggettivi; “di” o “relativo a” + sostantivo = aggettivi; “rendere...” = verbi indicanti un fare e trasformare.

Definizione di una parola Nella definizione sono compresi i “semi” più generali di una parola, cioè elementi di base o tratti semantici, proprietà astratte, “pertinenti, nel sistema linguistico per definire il significato denotativo di un lessema” (Berruto): enumerabile-concreto animato-penetrabile Uomo = /umano/ - /adulto/ - /maschio/ Sedia = con schienale- su piedi – per una persona – per sedersi – con braccioli

Categorie e sottocategorie Un parlante sa che le parole della propria lingua hanno proprietà diverse: per esempio, i nomi possono essere: Questo sistema di tratti binari (+/-) suddivide la categoria Nome in sottocategorie Ogni Nome possiede un valore per ogni tratto: ragazzo [-astratto] [+animato] [+numerabile] [+comune] [+umano] libro [-astratto] [- animato] [+numerabile] [+comune] [- umano]

La semantica = Il significato Denotativo = senso oggettivo Connotativo = valore soggettivo Linguistico = somma dei valori Sociale = significato relato ai rapporti tra i parlanti Lessicale = oggetti, entità o concetti della realtà esterna Grammaticale = concetti o rapporti interni al sistema linguistico o alla struttura dei segni

Parole “contenuto” e parole “funzione” Dal punto di vista del loro significato, le parole del lessico di una lingua si distinguono in: PAROLE CONTENUTO (o lessicali o piene o materiali o categorematiche): verbi, nomi, aggettivi e avverbi (casa, mano, cattura, catturare, alto, insignificante ecc.) PAROLE FUNZIONE (o grammaticali o vuote o formali o sinsemantiche o sincategorematiche): articoli, pronomi, congiunzioni, preposizioni Il significato è distribuito su tutti questi elementi

Rapporti di significato fra lessemi Omonimia Polisemia Sinonimia Iponimia Antonimia Complementarità e inversione Meronimia/olonimia

Omonimia Parole di origine etimologica diversa finiscono per avere significanti coincidenti: riso/riso – pianta/pianta – imposta/imposta Occorre distinguere tra omografi/omofoni (disambiguati a volte dall’accento o dall’opposizione di vocali aperte e chiuse e di /dz/, /ts/, /z/, /s/)

Polisemia I lessemi possono essere polisemici, cioè avere più di un significato, con un denominatore comune, cioè un significato originario che è stato modificato per estensioni o restrizioni di senso o rendendolo figura, simbolo di qualcosa di analogo, ma diverso: le singole parole poi si disambiguano in base al contesto.

Sinonimia Uguaglianza di significato tra due o più vocaboli o locuzioni: sinonimia relativa, approssimata, quando l'uguaglianza di significato si limita ad alcuni specifici contesti linguistici; sinonimia totale, assoluta, quando l'uguaglianza di significato è tale in tutti i possibili contesti.

Iponimia/Iperonimia – Estensione/intensione Sottotipo di sinonimia Relazione di inclusione semantica tra una parola di significato più esteso (iperonimo) e una di significato più ristretto (iponimo): gatto/felino/quadrupede/animale/ Nomi con poca intensione e maggiore estensione e viceversa (cosa, mobile, fare, ecc.)

meronimia-olonimia rapporto parte-tutto, legato a conoscenze enciclopediche e pragmatiche: il meronimo e l’olonimo non sono la stessa cosa, ma l’uno è una parte dell’altro (libro-biblioteca).

Antonimia e enantiosemia – Complementarità e inversione Antonimia = Contrapposizione semantica fra due parole o espressioni: per es. fra bello-brutto [non bello], caldo-freddo [non caldo], lento-veloce [non lento], vita- morte [non vita] (graduabili e non graduabili). Enantiosemia = forma di polisemia che si verifica quando una parola ha più significati fra loro opposti (ad es. fondere in fondere una campana che significa "distruggerla sciogliendo il metallo" o "crearla sciogliendo il metallo“; ospite ‘chi è ospitato presso qcn. ‘ ma anche ‘chi ospita’) Complementarità = due lessemi di cui uno è la negazione dell’altro: vivo/morto, maschio/femmina, parlare/tacere Inversione = due lessemi che esprimono la stessa relazione semantica vista da due direzioni opposte: dare/ricevere, comprare/vendere, marito/moglie

Solidarietà semantica Collocazione preferenziale di un lessema rispetto a un altro: cavallo/nitrire; biondi/capelli; naso/aquilino; leccare/lingua, ecc.

Campo semantico e sfera semantica Insieme dei lessemi che coprono le diverse sezioni di un determinato spazio semantico: l’insieme dei coiponimi di uno stesso sovraordinato (aggettivi di età: giovane, vecchio, anziano, nuovo, antico, recente), termini di colore, ecc. Lessemi che hanno in comune il riferimento a un certo spazio semantico (parole della moda, dell’arredamento, ecc.).

Famiglia lessicale Lessemi imparentati nel significato e nel significante: fiore, fioretto, fiorire, rifiorire, infiorescenza, ecc.; casa, accasare, rincasare; casupola; casella ecc.; rete, irretire, reticolo ecc.