Matrimonio.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Unità di apprendimento 13 capitolo 2
Advertisements

GLI ANTICHI EGIZI.
Musica: “Cristo si è fatto obbediente fino alla morte”
Raccontiamo storie.
LE DIECI VERGINI Mt 25   1 «Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade, uscirono fuori incontro allo sposo.
LA STORIA DI MOSE’.
SAN PIETRO APOSTOLO.
I Quartieri con Maria I Misteri della Gioia.
FANCIULLA, IO TI DICO: RISORGI !.
BUONA NOTIZIA La parola greca per Vangelo è: EUAGGELION
Ver sacrum: Come nascevano e morivano i popoli dell’età del ferro in Italia e nel bacino del Mediterraneo.
LA DONNA Introduzione La donna di ieri La donna di oggi
I ROMANI: alimentazione, abbigliamento, famiglia
LA FAMIGLIA ROMA ANTICA nella Scuola Secondaria di I° Grado
Via Crucis facciamo compagnia a Gesù quando è triste e solo
Condizione della donna nell’antica Roma…
I bambini nelle tre religioni monoteiste
XXiV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
DOMENICA DELLE PALME ANNO C
Colossesi 2:12 Il vero battesimo.
Gesù conserva la figura di Giovanni e il suo rito come “sacramento” della figura amorevole di Dio e come chiamata a una responsabilità libera dalle false.
... dalla Legenda de Origine Maria, unica fondatrice dellOrdine dei suoi Servi.
Incontro con il Parroco Don Carlo Marcello
Percorso di preparazione al matrimonio. Il sacramento del Matrimonio
SCENE DA UN MATRIMONIO MATRIMONIO ISLAMICO
Pietà, mistero, autorità e libertà
Le Donne Romane I romani attribuivano alle donne dei limiti “naturali” : -Ignoranza della legge -Inferiorità naturale -Debolezza sessuale -Leggerezza d’animo.
LA DONNA A SPARTA.
Ascoltando Dio Colacio.j.
Parola di Vita Aprile 2010.
Gesù vede la figura di Giovanni e il suo segno come “sacramento” della figura compassionevole di Dio e come chiamata a una respoinsabilità libera dalle.
Tu sei il mio Figlio, che amo
8.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell Angelus dal Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo nella XX Domenica del Tempo Ordinario.
8.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell Angelus dal Palazzo Apostolico di piazza san Pietro nella III a domenica di Quaresima.
Canto della liturgia giudeo spagnola
“Ave Dei Genitrix” (XIIIsec.) ci avvicina alla Madre
Misteri della GIOIA Sr. Bernardina.
Chi era Giovanni Battista.
La nascita di Gesù. La nascita di Gesù Ogni anno celebriamo il Natale Ogni anno celebriamo il Natale. Ogni volta ricordiamo come il Figlio di Dio è.
12° incontro.
VANGELO SECONDO LUCA Annunciazioni a confronto donmarcogiordano
L’INCONTRO CON ALTRE CULTURE
Il regno dei morti nella civiltà etrusca
VI E’ GIOIA DAVANTI AGLI ANGELI PER UN SOLO PECCATORE CHE SI CONVERTE
Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Ges ù per baciarlo. Ges ù.
Parola di Vita Ottobre 2014.
Via Crucis transizione manuale transizione manuale.
Anno C 20 gennaio 2013 Domenica II tempo ordinario Musica: Salmo 95. Cantabo Domino (3’) Cappella antiqua di München.
La Donna Nell’Antica Roma.
La consegna del Padre Nostro
PERCORRIAMO LA VIA DELLA CROCE
I simboli della Messa.
Il Matrimonio nel disegno di Dio
9.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico di Piazza San Pietro nella Festa del Battesimo del.
11.00 Gesù sale al Padre Papa Francesco ha introdotto la preghiera mariana del Regina Coeli dal Palazzo Apostolico di Piazza San Pietro nell’
Anno B 29 luglio 2012 Domenica XVII tempo ordinario Domenica XVII tempo ordinario Musica: “Gloria a Dio” liturgia sefardita.
8.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana del Regina Cæli nel cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo lunedì dell’Angelo.
Matrimonio MATRIMONIO.
8.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico di piazza san Pietro nella XII c Domenica del Tempo.
LE ISTITUZIONI DELLA ROMA MONARCHICA p
4 AVVENTO B Monges de Sant Benet de Montserrat Prepariamoci per “Vedere sorgere la grande luce” Musica di Pau Casals Nazareth.
8.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico di piazza san Pietro nella V a domenica di Quaresima.
LA GRECIA ANTICA.
Gesù guarda la figura di Giovanni e il suo rito come “sacramento” della figura compassionevole di Dio e come chiamata a una responsabilità libera da falsi.
Anno C 17 gennaio 2016 Domenica II tempo ordinario Domenica II tempo ordinario Musica: Salmo 95 “Cantabo Domino” Cappella antica di München Immagini delle.
11.00 Sacro Cuore di Gesù Papa Francesco Omelia della Messa al ritiro mondiale dei sacerdoti nella Solennità del Sacro Cuore di Gesù nella Basilica.
IL REGNO È IN MEZZO A NOI FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO vangelo di Luca IL REGNO È IN MEZZO A NOI IL CAMMINO FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO.
Nuptiae et conubium.
Gli etruschi Uno dei dipinti appartenuti agli Etruschi.
SANTAFAMIGLIA ANNO B Luca 2, Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè,
Transcript della presentazione:

Matrimonio

Principi fondamentali Monogamia Consensualità Esogamia

Matrimonio cum manu Il marito - o il padre di lui se il giovane non è ancora sui iuris (non sottoposto a tutela) - acquisisce la manus maritalis La sposa entra nella famiglia del marito loco filiae La sposa perde ogni rapporto con la famiglia di origine e ogni diritto sull’eredità (conventio in manum) Se la sposa è sui iuris (non sottoposta alla tutela del pater) porta al marito il suo patrimonio

Forme del matrimonio cum manu Usus Confarreatio Coemptio Gaio, Istituzioni, l, 110 (Le donne) entravano nella manus (del marito) in tre modi: per l'usus, per il pane di farro (farreus [panis]) e per coemptio.

Matrimonio per usus Gaio, Istituzioni, l, 111 Entrava nella manus per usus la donna che, una volta sposata regolarmente, rimaneva (presso il marito) per un anno intero senza interruzione: in questo caso era come fosse stata oggetto di un'usucapione [uno dei modi di acquisizione di un bene] ottenuta con il possesso della durata di un anno completo; passato questo termine, la donna entrava nella famiglia del marito e vi riceveva lo statuto di figlia. Per questo è stato previsto a titolo di riserva in una legge delle XII Tavole che, se una donna non voleva entrare nella manus del marito con questa procedura, doveva allontanarsi, anno dopo anno, per tre giorni consecutivi, interrompendo così l’usus di ciascun anno. Ma questa forma giuridica è stata completamente soppressa, in parte dalle leggi in parte per desuetudine.

Confarreatio Gaio, Istituzioni, l, 112 Entrare nella manus con il pane di farro consiste in una particolare forma di sacrificio offerto a Iuppiter Farreus. In questo sacrificio si offriva un pane di farro, panis farreus e di qui viene il nome di confarreatio: inoItre, durante lo svolgimento di questa forma giuridica varie altre cerimonie sono compiute e hanno effetto con formule fisse e solenni alla presenza di dieci testimoni. Questa forma giuridica si conserva ancora oggi: i flamini maggiori, cioè i flamini di Giove, Marte e Quirino, così come i re dei sacrifici, non possono essere scelti in questa loro carica se non sono nati da genitori sposati farreo ed essi stessi non possono esercitare il loro sacerdozio se non si sono sposati per confarreatio.

Coemptio Gaio, Istituzioni, l, 112 L'entrata nella manus per coemptio avviene per mezzo di una mancipatio, cioè per una sorta di vendita fittizia. In effetti, alla presenza di almeno cinque. testimoni, tutti cittadini romani e puberi, e di un libripens, colui che acquisisce la manus compra la donna. Boezio, Commento a Cicerone, Topica, 2, 3, 14 La coemptio si compiva secondo forme stabilite e al momento della coemptio i due sposi futuri si interrogavano l'un l'altro; l'uomo chiedeva alla donna se volesse essere per lui una materfamilias; al che la donna rispondeva di sì; e la donna analogamente chiedeva all'uomo se egli volesse esser per lei un paterfamilias, al che l'uomo rispondeva di sì. Varrone, La vita del popolo romano. I (= Nonio Marcello p. 852 L) Secondo un'antica legge romana le spose, giungendo alla casa del marito, erano solite recare tre assi: uno lo tenevano in mano e lo davano al marito, come se lo "comprassero"; un altro, che tenevano nel piede, lo deponevano nel focolare dei Lari domestici; il terzo, nascosto nella bisaccia, lo riservavano al compitum (crocicchio) più vicino.

Matrimonio sine manu La sposa non è soggetta alla manus maritalis Ciò è possibile attraverso la c.d. trinoctii usurpatio - la donna si allontana da casa per tre notti e interrompe l’usus

Matrimonio legittimo (iustum) Possesso del ius connubii Età puberale (essere in grado di generare) Consenso del pater familias

Matrimonio illegittimo (iniustum) Tra senatori e liberte Tra tutore e pupilla Tra adultera e complice Tra rapitore e rapita Fino a Settimio Severo è vietato ai soldati di sposarsi

Fine del matrimonio Per morte di uno dei coniugi Per capitis deminutio di uno dei coniugi (perdita della libertà personale e del patrimonio a seguito di condanna) Per divorzio Il divorzio o repudium non era considerato un atto giuridico. Bastava constatare la cessazione dell’affectio maritalis. Nel matrimonio cum manu era tuttavia necessaria una procedura contraria a quella che lo aveva creato (diffarreatio, remancipatio) In origine era consentito solo agli uomini, poi anche alle donne.

Riti del matrimonio

Fidanzamento (sponsio) Digesto XXIII, 1, 2 (Ulpiano) Sponsalia autem dicta sunt a spondendo: nam moris fuit veteribus stipulari et spondere sibi uxores futuras. Gli sponsali sono detti così da spondere (=promettere): infatti fu usanza fra gli antichi farsi promettere e promettere spose future

Anulus pronubus Plinio, Storia naturale, XXXIII 12 Etiam nunc sponsae muneris vice ferreus anulus mittitur, isque sine gemmis Anche oggi si invia alla fidanzata come pegno un anello di ferro senza gemme Isidoro di Siviglia, Sulle funzioni ecclesiastiche, II 20, 8 Viene dato un anello dal fidanzato alla fidanzata…l’anello viene infilato al quarto dito perché in esso una vena arriva fino al cuore

Un fidanzato in difficoltà Digesto XXIV, 1, 36, 1 (Paolo) Sponsus alienum anulum sponsae muneri misit et post nuptias pro eo suum dedit Il fidanzato mandò in regalo un anello non suo e dopo le nozze lo sostituì con il suo

Addio al nubilato Cfr. Varrone fr. 463 Buecheler …suspendit Laribus manias mollis, pilas, reticula ac strophia …sospende ai Lari bambole di stoffa, palle, reticelle e fasce mammarie Scoli a Persio II 70 «Veneri donatae a virgine pupae»: solebant enim virgines antequam nuberet quaedam virginitatis suae Veneri consacrare; hoc et Varro scribit. «Le bambole donate a Venere dalla vergine»: infatti le vergini prima di sposarsi erano solite consacrare a Venere qualche oggetto della loro verginità; questo lo scrive anche Varrone

Bambole Roma, Musei Capitolini Bambola di avorio dal corredo di Crepereia Tryphena (età degli Antonini)

cofanetto Gioiellini della bambola di Crepereia Tryphena

Bambola dal corredo di una tomba della via Cassia Bambola della Vestale Cossinia (III sec. d.C.)

Il gioco della palla

Giorni interdetti alle nozze Calende, Idi e None e giorni successivi Dies Parentales (13-21 febbraio) Feste di Marte (ancilia movent); 1, 9, 23 (tubilustrium) Quinquatrus (19 marzo) Mese di maggio Mese di giugno (1-15) - il 15 si spazzava ritualmente il santuario di Vesta Armilustrium (19 ottobre)

Plutarco, Questioni romane, 86 Perché non prendono moglie nel mese di maggio? Forse perché si trova tra aprile e giugno, e poiché di questi mesi l'uno ritengono sacro ad Afrodite e l'altro a Era, entrambe divinità nuziali, anticipano un po' o ritardano. O perché in questo mese adempiono il più importante rito di purificazione, gettando dal ponte nel fiume oggi simulacri, ma un tempo persone. Perciò è anche invalsa l'usanza che la flaminica, considerata sacra a Era, sia scura in volto e non faccia il bagno né si adorni in questo periodo. O perché in questo mese molti Latini sacrificano ai defunti; e forse per questo motivo onorano Ermes in maggio e il mese prende nome da Maia. Oppure, come dicono altri, maggio è così chiamato dall'età più anziana e giugno dall'età più giovane. E la giovinezza è più adatta al matrimonio, come afferma anche Euripide... Dunque non si sposano in maggio, aspettando giugno che viene subito dopo maggio.

Vestizione della sposa Tunica recta Cingillum Seni crines Corona Flammeum

Tunica recta Festo p. 364 L Il giorno prima delle nozze le vergini per buon augurio andavano a dormire vestite di tuniche bianche (tunicis regillis) e reticelle dorate (reticulis luteis) ambedue rectae, cioè tessute in senso verticale da tessitrici in piedi. Lo stesso procedimento viene usato per le toghe virili.

Telaio verticale

Skyphos attico del cd. pittore di Penelope V sec. a.C. Chiusi, Museo archeologico Tintinnabulo dalla tomba 5 del sepolcreto dell’Arsenale militare (ultimo quarto del VII sec. a.C.) Bologna, Museo civico archeologico

reticula

cingillum (Paolo) Festo p. 55 L La sposa si cingeva di una cintura (cingillum) che il marito scioglieva nel letto; essa era fatta di lana di pecora, affinché come la lana è avvolta in gomitoli così suo marito fosse legato e avvinto a lei. Il marito scioglie questa cintura legata con il "nodo Erculeo" per buon augurio per essere fortunato nell'avere figli come Ercole che ebbe settanta figli. Nelle nozze era considerato sacro il nome di Giunone Cinxia (della cintura), perché all'inizio del matrimonio aveva luogo lo scioglimento della cintura di cui la sposa era cinta.

Seni crines Festo p. 454 L Le spose sono ornate con sei "boccoli" (senis crinibus) perché questa acconciatura è antichissima. Secondo alcuni, (si abbigliano in tal modo) perché così sono pettinate le Vergini Vestali, (allo scopo di mostrare) ai loro mariti la loro castità...(?).

Hasta caelibaris (Paolo) Festo p. 55 L Il capo della sposa era pettinato con l'hasta caelibaris, che era stata conficcata nel corpo di un gladiatore abbattuto e ucciso affinché, come essa era stata unita al corpo del gladiatore, così ella sia unita al marito. Oppure perché le matrone sono sotto la tutela di Giunone Curitis, così chiamata perché porta l'asta, che in sabino si dice curis; oppure per augurio di generare uomini forti; oppure perché nel diritto matrimoniale la sposa è sottomessa al comando del marito, poiché l'asta è l'arma più importante e simbolo dell'imperium. Per questa ragione i coraggiosi le ricevono in dono e i prigionieri si vendono sotto di essa.

Plutarco, Questioni romane, 87 Perché dividono i capelli delle spose con la punta di una lancia? Forse perché ciò è simbolo del fatto che i Romani si unirono in matrimonio per la prima volta con la violenza e con la guerra, oppure perché in tal modo le mogli apprendono che sono sposate con uomini coraggiosi e bellicosi e quindi accettano un ornato poco femminile ma semplice e genuino?[...] Oppure quest'uso allude al fatto che solo con il ferro poteva essere sciolto il loro matrimonio? Oppure perché la maggior parte del rito matrimoniale era connesso con Giunone? Si ritiene infatti che la lancia sia sacra a Giunone, tanto che la maggior parte delle sue statue la rappresentano con una lancia; la dea, inoltre, è denominata Curitis perché gli antichi chiamavano la lancia curis .

corona Festo p. 56 L Corolla è il diminutivo di corona. La sposa portava sotto il velo una corona di fiori, verbene e erbe colti da lei stessa. Napoli, Museo Archeologico Nazionale da Stabiae

Flammeum (Paolo) Festo p. 79 L La sposa si copre con un velo (chiamato) flammeum per buon augurio perché era usato spesso dalla flaminica, cioè dalla moglie del flamine, a cui non era consentito divorziare. (Paolo) Festo p. 82 L La flaminica, cioè la moglie del flamine di Giove, usava un velo rosso-fiamma dello stesso colore del fulmine.

Inizio della cerimonia Ora propizia Festo p. 282 L Lo sposalizio si celebra nella prima o nella seconda ora per augurare che riesca nel modo migliore e fortunatissimo.

In casa della sposa Nel matrimonio religioso (confarreatio) si celebrava un sacrificio solenne alla presenza di dieci testimoni, il pontefice e il flamen dialis L’animale era cosparso sulla fronte da una pappina di farro, con la quale si ricoprivano anche i coltelli; il farro era poi gettato nel fuoco. Gli aruspici esaminavano le viscere dell’animale per stabilire se il matrimonio era gradito agli dei Gli sposi mangiavano insieme, seduti uno a fianco all’altra su due sgabelli ricoperti di pelle di pecora (pellis lanata), una focaccia di farro, il panis farreus. Dopo questo rito gli sposi facevano il giro dell’altare preceduti da un inserviente che portava il cumerus. Si procedeva poi alla sottoscrizione delle tabulae nuptiales, contenenti il contratto matrimoniale, Il momento culminante del rito nuziale era costituito dal rito della dextrarum iunctio, durante il quale la pronuba, congiungeva le destre dei due sposi.

Cumera/ tàlasos (Paolo) Festo p. 43 L Il cumerum (vas) era un recipiente nuziale così chiamato dalla somiglianza con le ceste di foglie di palma o di fibre intrecciate usate dal popolo. (Paolo) Festo p. 55 L Gli antichi chiamavano cumera un certo recipiente che si portava coperto nelle nozze, nel quale erano contenuti gli utensili della sposa. Plutarco, Questioni romane, 31 Le spose …chiamano il cesto della lana tàlasos … La sposa porta con sé conocchia e fuso.

Il ratto simbolico Festo p. 364 L Quando viene condotta dal marito, si finge di rapire la vergine dal grembo della madre o, se essa manca, da quello della parente più prossima perché è evidente che il fatto risultò fortunato a Romolo.

Corteo nuziale (Paolo) Festo p. 77 L La sposa veniva aspersa con acqua, sia perché giungesse casta e pura al marito, sia perché condividesse con lo sposo fuoco ed acqua. Festo p. 282 L Tre bambini con il padre e la madre viventi, vestiti con la pretesta, accompagnano la sposa; uno la precede con una fiaccola di biancospino, perché si sposavano di notte; due tengono per mano la sposa

Corteo nuziale Roma, Musei Vaticani

Fiaccole (Paolo) Festo p. 77 L La fiaccola che precedeva il corteo nuziale era in onore di Cerere Festo p. 364 L Da parte degli amici di entrambi gli sposi si suole rubare la fiaccola che ha preceduto la sposa nel corteo nuziale perché la moglie quella notte non la ponga sotto il letto del marito o il marito non la faccia ardere in un sepolcro. Si ritiene che questi atti procurino presto la morte di ambedue o di uno dei due.

Canti (Paolo) Festo p. 282 L Alcuni ritengono che il sermo praetextus si chiami così perché…una folla di bambini grida parole oscene alle spose che hanno deposto la pretesta. (Paolo) Festo p. 76 L Si dice che i versi fescennini, che si cantano durante le nozze, siano stati portati dalla città di Fescennia oppure che siano chiamati così perché si crede che proteggano dal malocchio.

Talasio (Paolo) Festo p. 479 L Varrone dice che Talassione è l'insegna del lavoro della lana. Infatti chiamavano talassione il cestino (quasillum) della lana, un altro modo di definire il paniere (calathus), cioè un recipiente adatto e usato nel lavoro della lana.

Forse perché è derivato dalla filatura… Plutarco, Questioni romane, 31 Perché si canta il celebre "Talasio" durante le nozze? Forse perché è derivato dalla filatura… Oppure è vero quanto dicono gli storici che c'era un giovane, valoroso in guerra ed eccellente in tutto, di nome Talasio; quando i Romani rapirono le figlie dei Sabini, che erano venute ad assistere ai giochi, alcuni clienti plebei di Talasio presero per lui una fanciulla particolarmente bella. Essi, per sicurezza e per impedire a chiunque di avvicinarsi e di strappar loro la fanciulla, gridavano in continuazione che la portavano per moglie a Talasio. Poiché questi era stimato da tutti, anche altri si unirono al seguito pronunciando acclamazioni di augurio. Così, poiché il matrimonio di Talasio fu felice, (i Romani) presero l'abitudine di gridare "Talasius" come i Greci invocano Imeneo.

Noci Festo p. 178 L Nelle nozze si richiedono a viva voce le noci e si gettano ai bambini perché sia di favorevole e prospero augurio alla sposa che entra nella casa del marito.

Sulla soglia della nuova casa La sposa porta con sé conocchia e fuso e avvolge di lana la porta del marito. Unge di grasso gli stipiti della porta Consegna tre assi Non può toccare la soglia della nuova casa

Plutarco, Questioni romane, 29 Perché non è consentito alla sposa di attraversare la soglia della casa (del marito) da sola, ma quelli che l'accompagnano la sollevano al di sopra di essa? Forse perché i Romani, rapendo le prime spose, le sorressero in questo modo e quindi esse non entrarono di loro volontà? Oppure perché esse fanno mostra di entrare in una dimora dove perderanno la loro virginità sotto costrizione e non per loro volontà? Oppure è un simbolo che la donna non può uscire di sua volontà e abbandonare la sua casa senza essere costretta come sotto costrizione essa vi era entrata? Anche da noi in Beozia bruciano l'assale del carro nuziale davanti alla porta per mostrare che la sposa deve restare (nella casa) dato che il veicolo che l'ha condotta là è stato distrutto.

Ubi tu Gaius ego Gaia Plutarco, Questioni romane, 29 Perché i Romani quando conducono la sposa alla casa (del marito) le ordinano di dire "dove tu sei Gaio, là io sono Gaia"? Forse perché, secondo un tipo di accordo, (la sposa) entra in casa a condividere la proprietà e il controllo di ogni bene, e, quindi, il significato (della frase) è "dove tu sei signore e padrone, là io sono signora e padrona"? Questi nomi sono di uso comune anche in altri contesti, proprio come i giuristi parlano di Gaio, Seio e Lucio Tizio e i filosofi di Dione e Teone. Oppure essi usano questi nomi a causa di Gaia Cecilia, moglie di uno dei figli di Tarquino, una donna bella e virtuosa, la cui statua di bronzo si trova nel tempio di Sancus? Là, una volta, si conservavano i suoi sandali e il suo fuso, simboli del suo amore per la casa e della sua operosità.

I doni alla sposa (Paolo) Festo p. 3 L L'acqua e il fuoco sono di solito…dati alla sposa perché è evidente che queste due cose contengono più di tutte la vita umana. (Paolo) Festo p. 49 L Era consuetudine donare una chiave alle signore come simbolo di facile parto

La prima notte di nozze (Paolo) Festo p. 83 L Il letto Geniale è quello che viene allestito per le nozze in onore del Genio, da cui prende nome. (Paolo) Festo p. 102 L La sposa è solita sedere su una pelle di lana sia per antica usanza, perché in origine gli uomini erano vestiti di pelli, sia per dare prova al marito che provvederà a lavorare la lana per lui.

S. Agostino, La città di Dio, VI 9, 3 [Nei riti matrimoniali] è presente anche Priapo, che è fin troppo maschio, tanto che sul suo enorme e sconcio membro doveva sedere la sposa novella secondo la onestissima e religiosissima usanza delle matrone. S. Agostino, La città di Dio, VII 24 Nella celebrazione delle nozze si ordinava alla novella sposa di sedere sul membro virile di Priapo.

Scene da un matrimonio

Un matrimonio etrusco Sarcofago di Arnth Tetnies e della moglie Ramtha Visnai (370 a.C.) (da Vulci) Boston, Museum of fine art

Il manto degli sposi Urna etrusca (VI-V sec. a.C.) Chiusi, Museo archeologico

Una scena di coemptio (?) Urna etrusca (VI-V sec. a.C.) Chiusi, Museo archeologico

Un matrimonio religioso Roma, Basilica di S. Lorenzo fuori le mura

Villa dei Misteri

Preliminari

Preparazione del bagno nuziale

Sileno e musici

Lo spavento alla vista della maschera

Dioniso e Arianna

disvelamento

Lo spavento

La toilette della sposa

La madre della sposa

Nozze Aldobrandine Roma, Musei Vaticani