IL REGIME FASCISTA DOPO IL 1925 Fascistizzazione dell’Italia, dello Stato e della società civile Leggi fascistissime del 1925-26 (Alberto Rocco): capo del governo responsabile solo di fronte a re parlamento non può discutere nessuna legge senza consenso del governo soppressa la libertà di associazione: fuori legge tutti i partiti politici Legislazione dell’amministrazione dello stato affidata al governo abolite elezioni amministrative e soppresse le autonomie locali sindaci elettivi sostituiti da podestà nominati dal sovrano
Chiusi tutti i giornali antifascisti: severo controllo Reintrodotta la pena di morte: attentato contro il re Cospirazione contro indipendenza e unità nazionale insurrezione Istituito tribunale speciale per la difesa dello stato Abolizione della libertà democratica Potere legislativo subordinato all’esecutivo: DUCE Parlamento: funzione formale
Pnf: struttura burocratica e gerarchica Gran consiglio del fascismo abolizione di ogni libertà di contrattazione Patto di Palazzo Vidoni: accordo con la Confindustria: Soli contratti di lavoro stipulati da sindacati fascisti Contratti decisi dalla magistratura del lavoro Abolite le commissioni interne Sciopero proibito per legge settori della produzione in corporazioni
Fascismo= Totalitarismo Anni Trenta: completo controllo della società - mobilitazione del consenso - controllo dell’informazione - Ministero della Cultura popolare Iscrizione al partito: obbligatoria Gioventù italiana del littorio Opera nazionale dopolavoro Macchina burocratica: promozione sociale politicizzata
Conciliazione tra Stato e Chiesa: 11 febbraio 1929: Patti Lateranensi: Un trattato: riconoscimento delle sovranità Convenzione finanziaria: Stato alla Chiesa: somma Concordato: riconoscimento civile del matrimonio relig. dottrina cattolica base insegnamento preti spretati: no cariche pubbliche 1931: sciolte tutte organizzazioni giovanili
Politica economica Crescente intervento dello stato Rivalutazione moneta:manovra deflazionalistica Quota 90: difficoltà industrie esportatrici ma rafforzò le grandi industrie 1933: Istituto per la ricostruzione industriale (Iri) - Stato: proprietario del 20% 1936: Autarchia: autosufficienza economica poca importazione
Ideologia ruralista : battaglia del grano Demografia politica espansiva: famiglie numerose - tassa sul celibato - assegni familiari - sgravi fiscali - no all’emigrazione Ideologia ruralista : battaglia del grano bonifica integrale agro pontino
Amministrazione per enti Iri Imi Agip Inam Inps Enpas Inail Stato assistenziale
Politica coloniale - Prestigio internazionale - Sviluppo economico - Politica interna: consenso verso il regime Consolidare poteri in Africa Libia (Tripolitania e Cirenaica) Graziani Eritrea Somalia (parte) Etiopia (1932-34) 1935: invasione: presa di Adis Abeba 1937: fondazione Impero dell’Africa Orientale Italiana Sanzioni economiche: 1935 oro della patria
Le leggi razziali Dipendenza di Mussolini nei confronti di Hitler - mentalità antirivoluzionaria e antiegualitaria 1938: leggi discriminatorie nei confronti degli ebrei Divieto di sposarsi con ariani Esclusione dal servizio militare e cariche pubbliche Limitazione libere professioni
Opposizione al fascismo carattere spontaneo operai, contadini, militari socialisti, cattolici Non fu organizzata e non riuscì ad arginare lo squadrismo Prima fase fino al 1926 Seconda fase dal 1927 alla liberazione (1945) Fenomeno del fuoriuscitismo I dirigenti più in vista dell’opposizione vanno all’estero: Giuseppe Donati, Filippo Turati, Giuseppe Saragat, Claudio Treves, Pietro Nenni, Bruno Buozzi Concentrazione d’azione antifascista
Partito Comunista Rete di organizzazione clandestina 1926: Nuovo segretario Palmiro Togliatti Contrapporsi ai socialisti e ai liberal-democratici, considerati alleati dei fascisti Linea politica della Terza internazionale 1934 patto di unità di azione fra socialisti e comunisti Giustizia e Libertà Fondato a Parigi nel 1929 da Carlo Rosselli Ispirato al liberalismo radicale del torinese Piero Gobetti Lotta al fascismo come momento di rigenerazione politica e morale dell’Italia Instaurazione di una società che unisse libertà politica e giustizia sociale
Opposizione intellettuale La posizione dei cattolici 1931: 12 professori universitari rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo Benedetto Croce “Manifesto degli intellettuali antifascisti” Povertà culturale dell’ideologia mussoliniana - respinti metodi d’azione e valori - fascismo. Come una parentesi, una fase di crisi morale La posizione dei cattolici 1924: scioglimento del partito popolare - esilio di don Sturzo Dopo il 1929 - avvicinamento di alcuni cattolici al fascismo Alcide De Gasperi: Democrazia cristiana Forme di dissenso intellettuale e culturale: Azione Cattolica e Fuci