Piano Territoriale Paesistico Regionale Forum Ambiente Castellammare Convegno 16 aprile 2005 C.mare Golfo.

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Piano Territoriale Paesistico Regionale Forum Ambiente Castellammare Convegno 16 aprile 2005 C.mare Golfo

Che cos’è un piano paesistico Il Piano Paesistico è uno strumento di pianificazione territoriale su scala regionale previsto nel 1985 dalla Legge Galasso. Esso è “volto a definire opportune strategie di intervento sul territorio, mirate ad una tutela attiva e alla valorizzazione del patrimonio naturale e culturale delle Regioni”

Obiettivi del Piano Regionale La stabilizzazione ecologica del contesto ambientale regionale, la difesa del suolo e delle bio-diversità, con particolare attenzione per le situazioni a rischio e di criticità La valorizzazione dell’identità e della peculiarità del paesaggio, sia nel suo insieme unitario che nelle sue diverse specifiche connotazioni Il miglioramento della fruibilità sociale del patrimonio ambientale regionale, sia per le attuali che per le future generazioni

Breve storia del P.T.P.R. 1985 La legge 431 (Galasso) obbliga le Regioni a dotarsi di uno strumento di pianificazione paesistica, mirato alla tutela e alla valorizzazione del proprio patrimonio culturale e ambientale 1992 Con il D.A. 7276 del 28.12.92. La Regione Sicilia predispone un Piano di Lavoro per la redazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale. Viene istituito un apposito Ufficio presso l’assessorato ai BB.CC.AA. E’ nominato un Comitato Tecnico Scientifico per supportare l’attività dell’Ufficio e un Comitato interassessoriale con il compito di gestire i rapporti tra soggetti diversi

1996 L’Ufficio del Piano perviene alla definizione delle 1996 L’Ufficio del Piano perviene alla definizione delle Linee Guida del PTPR su parere favorevole del Comitato Tecnico-Scientifico 1999 Dopo la pubblicazione agli Albi Pretori dei Comuni Siciliani e la valutazione delle opposizioni, le Linee Guida vengono approvate con D.A. n.6080 il 21 maggio1999 2001 In adempimento all’accordo Stato-Regioni (che recepisce le norme statuite dalla Convenzione Europea del Paesaggio del 2000) viene istituito l’Osservatorio Regionale per la qualità del del Paesaggio cui fanno parte: La Commissione Relatrice (tecnici – Ufficio Piano) Rappresentanti delle Amministrazioni locali Rappresentanti delle associazioni ambientaliste In questa sede si concertano le norme di attuazione del e le tavole del Piano per i diversi ambiti (17 + le isole)

Luglio 2004 a seguito del parere dell’Osservatorio regionale per la Qualità del Paesaggio, il Piano territoriale paesistico dell’Ambito 1(area dei rilievi del trapanese) viene approvato e trasmesso in Soprintendenza. E’ il primo ambito ad essere espletato sull’isola maggiore. Settembre 04 Dopo l’affissione all’Albo dei Comuni interessati (C.mare, San Vito, Custonaci, Erice, Valderice, Buseto Palizzolo), sorgono le prime reazioni sulla stampa dei sindaci dell’Ambito, che ritengono le norme del PTPR troppo restrittive e quindi lesive dei progetti di sviluppo locali. Il neo assessore ai BB.CC.AA., Pagano, mostra delle aperture verso una possibile rinegoziazione del Piano

Novembre 04-Gennaio 05 Presentazione all’Assessorato ai BB. CC. AA Novembre 04-Gennaio 05 Presentazione all’Assessorato ai BB.CC.AA. e alla Soprintendenza di Trapani di decine di osservazioni al PTPR. I sindaci dei paesi dell’ambito si consorziano, presentano osservazioni comuni e continuano la campagna stampa contro il Piano. Gennaio 05 La Soprintendenza comincia la disamina delle Osservazioni , che verranno poi trasmesse all’Osservatorio per il Paesaggio che dovrà controdedurre e infine all’Assessorato BB.CC.AA per l’approvazione definitiva. Un processo complicato che potrebbe richiedere tempi lunghi di attuazione.

Allo stato attuale: La Soprintendenza ha invitato i Comuni a rinviare i nulla-osta già rilasciati per le opere non ancora in corso, per una riconsiderazione degli stessi alla luce delle nuove norme previste dal Piano (ma non c’erano già le Linee Guida che dovevano indirizzare l’operato della Soprintendenza?). Contro tale provvedimento sono insorti i Sindaci che minacciano di ricorrere al TAR per chiederne la sospensiva.

L’Assessore Pagano, forse per tranquillizzare i Sindaci, si appresta a firmare un decreto con cui riscriverà la composizione dell’Osservatorio Regionale del Paesaggio estromettendovi i rappresentanti delle Associazioni ambientaliste, ritenute – evidentemente – un interlocutore scomodo in fase di discussione delle osservazioni. Anche i lavori per la definizione degli altri ambiti sembrano aver subito un rallentamento e c’è il rischio che non si riesca a concludere tutta la procedura in corso entro il 2006 perdendo così circa la metà dei 12 milioni di Euro già stanziati per l’operazione.

In definitiva… Dopo anni di lavoro (dal dicembre 1992 al 2005) e circa 6 milioni di euro già spesi , si rischia adesso che il Piano venga stravolto e reso inefficace, ricacciando la pianificazione paesistica indietro di anni e garantendo la sopravvivenza delle vecchie logiche speculative che hanno prodotto un’economia asfittica e in gran parte assistenzialistica nonché il depauperamento delle risorse ambientali della Regione.

Per perseguire tali obiettivi il Piano deve associare alla capacità di indirizzo e direttiva, anche la capacità di prescrivere con vincoli limitazioni e condizionamenti le indispensabili azioni di salvaguardia: L’integrazione di azioni essenzialmente difensive con quelle di promozione e di intervento attivo viene definita a due livelli: Quello regionale, per il quale le Linee Guida daranno le prime essenziali determinazioni Quello subregionale o locale, per il quale gli ulteriori sviluppi sono destinati a fornire più specifiche determinazioni.