Sostegno agli alunni con disabilità I.T.T. “G.MAZZOTTI” Sostegno agli alunni con disabilità Anno scolastico2010/2011 dott.ssa Paola Bortoletto 15.05.2010
La dimensione inclusiva della scuola
Dentro la scuola nel quotidiano Luci ed ombre
Parole chiave Leggerezza capacità di lavorare con strumenti leggeri in luoghi vicini alla vita quotidiana delle persone Complessità capacità di utilizzare saperi complessi, sostenendo la ricerca di significati relazionali
Parole chiave Accoglienza Inserimento Documentazione Continuità Passaggi Orientamento Progetto . . .
Accoglienza e considerazione Accoglienza significa considerare ogni individuo come persona che deve essere salvaguardata nella dignità, che ha bisogni propri, primari e secondari, derivanti dalla storia soggettiva. E’ necessario tener conto del modo in cui ognuno vive il tempo e lo spazio, perché queste sono le dimensioni essenziali in cui viene costruita la relazione con sé, con l’ambiente, con gli altri
Diritti universali e disabilità in età evolutiva L’art. 23 della Convenzione dell’ONU sui Diritti del Bambino – 1989 raccomanda che i bambini disabili: 1 - possano godere di una vita piena, in condizioni da assicurare dignità,fiducia in se stessi e partecipazione 2 - abbiano diritto ad un’ assistenza e cura speciali 3 - ricevano assistenza gratuita per l’educazione, la cura della salute e la riabilitazione in modo da poter acquisire il miglior sviluppo individuale e integrazione sociale, compatibili con la propria disabilità
Legge 104/92 LEGGE QUADRO PER L’ASSISTENZA, L’INTEGRAZIONE SOCIALE E I DIRITTI DELLE PERSONE HANDICAPPATE La Legge detta i principi in materia di diritti, integrazione sociale ed assistenza della persona handicappata Art. 12 Diritto all’educazione e all’istruzione Art. 13 Integrazione scolastica Art. 14 Modalità di attuazione dell’integrazione Art. 15 Gruppi di lavoro per l’integrazione scolastica
CONVENZIONE ONU PER I DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA’ marzo 2006 Articolo 1 Scopo della convenzione è promuovere, proteggere, assicurare il godimento di tutti i diritti umani… da parte delle persone con disabilità… Le persone con disabilità includono quanti hanno minorazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine che in interazione con varie barriere possono impedire la loro piena ed effettiva partecipazione nella società sulla base di eguaglianza con gli altri.
12 maggio 2007 NUOVO ACCORDO DI PROGRAMMA La creazione di un clima che favorisca l’integrazione è frutto di un impegno e una collaborazione a diversi livelli che coinvolge professionalità diverse, interne ed eterne all’Istituto
CHE COSA DICE L’ACCORDO PRINCIPI E IMPEGNI - SCUOLA La scuola -Nella definizione e realizzazione del Piano Educativo Individualizzato, per quanto di competenza, tiene presenti i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche -Si rapporta con i servizi socio-sanitari del territorio in regime di reciprocità e collaborazione operativa al fine di garantire sinergia e armonia tra i vari interventi -Si rapporta con le famiglie degli alunni in situazione di handicap in modo da garantire la massima partecipazione e collaborazione -Partecipa alla progettazione e realizzazione di attività territoriali finalizzate all’integrazione
12 maggio 2007 NUOVO ACCORDO DI PROGRAMMA RICONOSCE ICF COME: NUOVO MODELLO DI RIFERIMENTO LINGUAGGIO COMUNE
ICF - CY ( Children – Youth ) 31 ottobre 2006 L’Organizzazione Mondiale della Sanità approva la classificazione della disabilità e della salute applicabile ai bambini di tutto il mondo ICF - CY ratificata a Venezia il 25 – 26 ottobre 2007
I C F Classificazione ( non misurazione ) finalizzata a dare informazioni sullo stato funzionale dei pazienti, cioè sul funzionamento (aspetto positivo) sulla disabilità (aspetto negativo) e sull’ambiente ( che può essere un facilitatore od una barriera) di una persona con una condizione di salute ( malattia )
L’ICF descrive Funzionamento e disabilità Funzioni e strutture corporee Attività e partecipazione Fattori ambientali
L’INTEGRAZIONE NELLA SCUOLA DELL’AUTONOMIA La Scuola -Elabora un progetto d’Istituto per l’integrazione degli alunni in situazione di handicap, da inserire nel Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.), che descriva l’insieme delle iniziative attivate dall’Istituto in questo ambito. -Costituisce, all’interno dell’Istituto, un Gruppo di lavoro, con il compito di elaborare proposte dirette a monitorare, valutare e migliorare l’offerta formativa per l’integrazione.
L’INTEGRAZIONE NELLA SCUOLA DELL’AUTONOMIA La Scuola -Individua un referente d’Istituto per le problematiche dell’integrazione che abbia tra i propri compiti anche: + coordinare il gruppo di lavoro relativo all’integrazione + organizzare incontri tra docenti di sostegno e docenti curricolari + coordinare i rapporti tra scuola e servizi garantendo una corretta gestione della documentazione -Opera affinché, nell’esercizio dell’autonomia scolastica, la flessibilità organizzativa e didattica, e la corresponsabilità di tutte le componenti scolastiche, siano indirizzate a promuovere e garantire i processi di integrazione …. ( vedi anche Linee Guida 2009 )
Criteri organizzativi Equità Priorità
ORGANIZZAZIONE DEL SOSTEGNO Monte orario Suddivisione settimanale Suddivisione per discipline Modalità degli interventi, motivando le scelte
Gli strumenti del processo di integrazione Profilo Dinamico Funzionale [B] Piano Educativo Individualizzato Analisi Progettazione obiettivi azioni verifiche Documentazione Miglioramento Realizzazione Valutazione Diagnosi funzionale Profilo Dinamico Funzionale [A] Certificazione Segnalazione Fascicolo personale
Coordinate della DIDATTICA Riconoscimento delle differenze e conoscenza dei bisogni educativi speciali Collaborazione tra i compagni di classe Coordinate della DIDATTICA per un’integrazione di qualità Progettualità personalizzata e aperta alla vita adulta Efficacia relazionale e cognitiva
COLLABORAZIONE INTERISTITUZIONALE Il Gruppo Interprofessionale Operativo: -Predispone il Piano Educativo Individualizzato, ne verifica l’efficacia, opera aggiustamenti e modifiche. -Ipotizza un progetto di vita compatibile con le potenzialità e le difficoltà proprie del soggetto, coinvolgendo in tale progetto Persone, Enti, Associazioni. Al Gruppo possono partecipare( oltre alla scuola ) -gli operatori dei Servizi Sociali degli Enti Locali e delle ULSS -esperti che svolgono attività in favore della persona con disabilità (su richiesta della famiglia) - genitori
Piano Educativo Individualizzato Fa riferimento alle aree indicate nel P.D.F. ed agli obiettivi di sviluppo. Prende in considerazione: Le attività, le metodologie e i facilitatori I tempi di realizzazione La verifica: tempi e strumenti I risultati attesi
Produzione del Piano Educativo Individualizzato FASI OPERATIVE In ciascuna Scheda di pianificazione del P.E.I. indicare Area di intervento Obiettivi prioritari dal P.D.F. (di quell’area di intervento) riportare Intervento della Scuola, Equipe, Famiglia, extra-scuola descrivere
Piano Educativo individualizzato Tempi di realizzazione Attività Metodologie facilitatori Intervento scuola Verifica: Tempi e strumenti Risultati attesi
Piano Educativo individualizzato Tempi di realizzazione Attività Metodologie facilitatori Intervento équipe Verifica: Tempi e strumenti Risultati attesi
Piano Educativo individualizzato Tempi di realizzazione Attività Metodologie facilitatori Intervento famiglia Verifica: Tempi e strumenti Risultati attesi
Integrazione è riconoscimento reciproco… dei valori e delle potenzialità dei bisogni e delle opportunità dei diritti e dei doveri della realtà e dei sogni P.B.