Classi 2 C – 2 D: intervista doppia – Cosini & Salutati

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Transcript della presentazione:

Classi 2 C – 2 D: intervista doppia – Cosini & Salutati Scuola Secondaria di 1° grado Gossolengo (PC)

Come ti chiami? Zeno Cosini Libero Salutati Giulio Bosetti in «Zeno e la cura del fumo» stagione 1993/94

Quanti anni hai? 50 30

Sei sposato? Sì, anche se la storia del mio matrimonio è stata un po' travagliata. No, sono single, ma sono alla ricerca dell'anima gemella.

Dove abiti? A Trieste A Piacenza

Qual è il tuo vizio più grande? Il fumo Le fidanzate

Quando è cominciato il tuo vizio? Era il 1870 ed ero un ragazzino; le prime sigarette che ho fumato non sono più in commercio; provenivano dall'Austria e avevano sulla scatola l'Aquila a due teste, simbolo dell'impero Austro-Ungarico. Tutto è cominciato all'epoca del primo anno di scuola materna. Era il 1983. Mi piacevano le bimbe, mie compagne d'asilo... ricordo Alice, la spingevo sull'altalena...

E poi, com'è andata? Avevo un amico che mi offriva sempre delle sigarette.. si chiamava Giuseppe. A dire il vero le offriva soprattutto a mio fratello “di un anno di me più giovane e morto tanti anni or sono”. Alle elementari poche storie, mi interessava di più il pallone. Poi, alle medie, il vizio è risbocciato: Guenda, Ilary, Baby, Debbie..

Con che frequenza? Ancora giovanetto “ricordo d'aver fumato molto, celato in tutti i luoghi possibili”.. quando riuscivo ad avere una scatola di sigarette, che ne conteneva dieci, le fumavo tutte quante, una dopo l'altra, per paura che i miei me le trovassero. Direi una notevole frequenza: alle medie già una al mese; alle superiori le mie storie si ridussero leggermente di numero, perché cominciarono a durare di più.. ricordo Lucia, la mia relazione durata più a lungo in quel periodo, ben 7 mesi!

I luoghi del tuo vizio? Agli inizi, poiché fumavo di nascosto, erano sempre luoghi strani.. ricordo “un soggiorno prolungato per mezz'ora in una cantina oscura insieme a due altri fanciulli”: avevamo molte sigarette e facevamo a gara per vedere “chi ne sapesse bruciare di più Io vinsi, ed eroicamente celai il malessere che mi derivò dallo strano esercizio”. Generalmente alla luce del sole: il cortile della scuola, il Pubblico Passeggio, le vie del Centro. Qualche volta il cinema, per fuggire un po' dagli sguardi degli altri..

Hai mai rubato a causa del tuo vizio? “D'estate mio padre abbandonava su una sedia nel tinello il suo panciotto nel cui taschino si trovavano sempre degli spiccioli..” Così mi procuravo i soldi delle sigarette, rubando a mio padre. L'unica cosa che ho rubato è stata la “tipa” ad un amico...

Hai mai detto bugie? Sì, una volta a mio padre, che mi sorprese con il suo panciotto in mano:”gli dissi che m'era venuta la curiosità di contarne i bottoni”. Sì, tante, ogni volta che avevo voglia mettere fine ad un fidanzamento per cominciare una storia nuova...

Quando ti sei accorto di essere preso dal vizio? A 20 anni, quando soffersi per qualche settimana di un violento mal di gola accompagnato da febbre. Il dottore prescrisse il letto e l'assoluta astensione dal fumo. Ricordo questa parola 'assoluta' e la frase di mio padre che, quando lasciava la mia stanza, diceva “non fumare, veh!?” Allora fui colto da un'inquietudine enorme e decisi di fumare l'ultima sigaretta... ma non fu l'ultima: soffrendo orribilmente ne fumai molte altre durante la malattia. Anch'io a 20 anni: avevo appena dichiarato il mio amore a quella che pensavo fosse la donna della mia vita. Ricordo che eravamo in Piazza Cavalli... ma arrivati in Piazza Duomo incontrammo una sua amica, Raffaella.... ne rimasi folgorato!

Ti piace il tuo vizio? No, non mi ha mai dato vero piacere; anzi, soprattutto all'inizio, quando fumavo di fretta e di nascosto, mi provocava molti fastidi: sudavo freddo, mi si contorceva lo stomaco, provavo un vero e proprio disgusto fisico. Però fumavo lo stesso, per il gusto del proibito. All'inizio mi divertivo molto. Ma da quando ho capito che si tratta di un vizio sono un po' preoccupato: avrò mai una relazione capace di durare per sempre? Mi piacerebbe!

Hai mai provato a smettere? Sì, ci ho provato tante volte, dicendomi che quella sarebbe stata l'ultima sigaretta; ma poi inesorabilmente ne accendevo un'altra, “le mie giornate finirono coll'essere piene di sigarette e di propositi di non fumare più”; oggi ho smesso coi propositi, non con le sigarette. Sto provando a smettere col vizio... che abbia trovato davvero l'anima gemella?

Hai mai pensato di scrivere la tua storia? Sì, e l'ho fatto, su suggerimento del mio psicanalista, convinto che scrivere la mia autobiografia mi avrebbe fatto bene, mi avrebbe aiutato persino a smettere di fumare. Il primo capitolo è proprio dedicato al fumo. Mi è servito scrivere, ma non mi ha tolto il vizio del fumo. Mi piacerebbe scrivere la mia storia, ma il mio italiano non è granché. Conservo ancora i miei vecchi diari di scuola, con tante dediche e pensieri delle mie ragazze... un libro no, ma una raccolta di pensieri sull'innamoramento potrei pubblicarla!

Cosa pensi del vizio del tuo compagno? Penso che non sia pericoloso né dannoso come il mio; e poi sono certo che una volta trovata l'anima gemella, il vizio svanirà nel nulla.. Il fumo non fa per me, troppe controindicazioni, rovinerebbe il mio fascino: il fumo produce invecchiamento precoce della pelle, denti gialli, alitosi, per non parlare dei gravi danni alla salute... no, grazie, ne voglio rimanere libero. Libero di nome e di fatto.