SCI ITALIANO 2004 FISICA APPLICATA ALLO SCI ALPINO.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Moti Circolari e oscillatori
Advertisements

Le forze ed i loro effetti
Curvare in su, curvare in giù
CINEMATICA SINTESI E APPUNTI.
I lanci. generalità i lanci consistono nel lanciare un particolare attrezzo il più lontano possibile nel rispetto delle norme del Regolamento Internazionale.
Bartoccini Marco 3°A Il Movimento.
Scomposizione forze equilibrio forze
Dinamica del punto Argomenti della lezione
Flessione retta elastica travi rettilinee (o a debole curvatura)
Scuola interateneo di specializzazione Anno Accademico 2005/2006
Meccanica Cinematica del punto materiale Dinamica
MECCANICA (descrizione del moto dei corpi)
Interrigi Denise Sonia
Dinamica del punto materiale
Un proiettile di massa 4.5 g è sparato orizzontalmente contro un blocco di legno di 2.4 kg stazionario su una superficie orizzontale. Il coefficiente di.
Consigli per la risoluzione dei problemi
Avviamento ai giochi sportivi
Dinamica del punto materiale
N mg La reazione Vincolare
L’accelerazione riferita alla traiettoria
Le cause del moto: la situazione prima di Galilei e di Newton
Le cause del moto: la situazione prima di Galilei e di Newton
Lezione 4 Dinamica del punto
Lezione 6 Dinamica del punto
E. Fiandrini Did Fis I 08/091 Lezione E. Fiandrini Did Fis I 08/092 I legge: enunciato preciso Quindi dire che per un corpo F=0 non implica.
Le forze e l’equilibrio statico
Lo studio delle cause del moto: dinamica
I parte: L’Equilibrio nei Solidi
Meccanica del moto circolare
I PRINICIPI DELLA DINAMICA.
I.T.C. e per Geometri Enrico Mattei
Bartoletti Andrea Cocchiaro Samuele Fedele Lia Rossi Micaela
I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA DINAMICA (Leggi di Newton)
Il Movimento Cinematica.
INTRODUZIONE LIVELLO ASPETTI DOMINANTI Sistema Corpo umano
Descrizione geometrica del moto
LA FISICA E LO SCI ALPINO
Principio di relatività classica
Biomeccanica Cinematica Dinamica Statica dei corpi rigidi
Cenni teorici. La corrente elettrica dal punto di vista microscopico
Meccanica 6. I moti nel piano (I).
Le Forze.
Energia meccanica CINETICA POTENZIALE
Le leggi della dinamica
Testi e dispense consigliati
LE FORZE E IL MOVIMENTO.
istantanea dei segnali
Il moto armonico Palermo Filomena.
Il moto circolare uniforme
Prof. Francesco Zampieri
LA FORZA CENTRIPETA Caprari Riccardo Scalia Lucrezia.
Fisica: lezioni e problemi
Meccanica 10. Le forze e il movimento.
Isaac Newton
IL MOTO dei CORPI.
I PRINCIPI DELLA DINAMICA
Dinamica del moto circolare uniforme Perché un corpo si muove di moto circolare uniforme?
Prendendo in considerazione il moto dei corpi estesi, per i quali varia nel tempo l’orientazione nello spazio. Possiamo parlare del moto rotatorio.
Esercizio-Tre blocchi di massa rispettivamente m 1 =5Kg, m 2 =2 Kg e m 3 =3Kg poggiano su un piano orizzontale e sono uniti da due funi (vedi figura).
I PRINCIPI DELLA DINAMICA
Il Moto. Partendo da una quesito assegnato nei test di ingresso alla facoltà di medicina, si analizza il moto di un oggetto.
FORZA Qualsiasi causa che altera lo stato di quiete o di MRU di un corpo (se libero) o che lo deforma (se vincolato)
Forze ed equilibrio. Le grandezze fisiche sono classificabili anche in: Scalari = definite da modulo (intensità) e unità di misura(es. temperatura = 15.
Moti relativi y P y’ O O’ x  x’
Transcript della presentazione:

SCI ITALIANO 2004 FISICA APPLICATA ALLO SCI ALPINO

SERVE LA FISICA NELL'INSEGNAMENTO DELLO SCI? COME POSSIAMO TRASFERIRE CONCETTI OGGETTIVAMENTE DIFFICILI AI MAESTRI DI SCI? LA FISICA STUDIA DA UN PUNTO DI VISTA TEORICO QUELLO CHE GLI SCIATORI SPERIMENTANO SUL CAMPO BISOGNA ALLORA PARTIRE DALL'ESPERIENZA PERSONALE PER RISALIRE A CONCETTI PIU' GENERALI

IDENTIFICAZIONE DELLE AZIONI CON CHE COSA LO FACCIAMO? CHE COSA FACCIAMO? CON CHE COSA LO FACCIAMO? DOVE LO FACCIAMO?

I TRE LIVELLI CHE CONDIZIONANO L'AZIONE NELLO SCI

L'INTERCONNESSIONE TRA QUESTI TRE LIVELLI PORTA AD UN CICLO AZIONE-EFFETTO

INSIEME DI AZIONI MOTORIE PER SFRUTTARE AL MEGLIO LE CARATTERISTICHE CHE COS'E' LA TECNICA? TECNICA = INSIEME DI AZIONI MOTORIE PER SFRUTTARE AL MEGLIO LE CARATTERISTICHE AMBIENTALI E DELL'ATTREZZO ORGANIZZANDO QUESTE AZIONI IN UN CORPO COERENTE E PROGRESSIVO CREIAMO LA DIDATTICA

VOGLIAMO PERMETTERE AL TECNICO DELLO SCI, CHE CONOSCE LE CARATTERISTICHE DELL'AMBIENTE E DELL'ATTREZZO PERCHE' NE FA ESPERIENZA, DI IDENTIFICARLE COME FENOMENI FISICI, IN MODO DA POTER PORTARE L'ANALISI AD UN LIVELLO PIU' ALTO IL METODO ADOTTATO NEL TESTO E' QUELLO DEL RISPONDERE A DOMANDE DEL TIPO PERCHE' E COME, GUIDANDO IL MAESTRO A COMPRENDERE, E QUINDI SAPER SPIEGARE, I PROBLEMI SPECIFICI DELLA DISCIPLINA, COME CAMBIARE DIREZIONE, RALLENTARE, FERMARSI

NEL TESTO, UNA SEZIONE E' INTERAMENTE DEDICATA ALLA FISICA, MENTRE NELL'INTRODUZIONE AD OGNI LIVELLO VENGONO RICHIAMATI I CONCETTI PU' IMPORTANTI A QUESTO COLLEGATI PER OGNI LIVELLO VENGONO ANCHE RIPORTATI I PRE-REQUISITI BIOMECCANICI CHE NE FACILITANO L'APPRENDIMENTO, CLASSIFICATI PER ORDINE DI IMPORTANZA MEDIANTE UN PUNTEGGIO DA 1 (RELATIVAMENTE IMPORTANTE) A 5 (MOLTO IMPORTANTE)

I TEMI TRATTATI: PERCHE' NON SI SPROFONDA NELLA NEVE? COME MANTENERE L'EQUILIBRIO LUNGO LA MASSIMA PENDENZA? CHE COSA SUCCEDE QUANDO SI SCENDE LUNGO LA MASSIMA PENDENZA? A CHE COSA SERVONO SCIOLINE E IMPRONTE? A CHE COSA SERVE LA PREPARAZIONE DELL'ATTREZZO? CHE COSA FA GIRARE GLI SCI? COME MANTENERE LA TRAIETTORIA IN FASE DI CURVA? A CHE COSA SERVE LA SCIANCRATURA DEGLI SCI? A CHE COSA SERVONO PRESA DI SPIGOLO E ANGOLAZIONE? A CHE COSA SERVE IL CAMBIO DEGLI SPIGOLI? CHE RUOLO HANNO I MOVIMENTI VERTICALI? A CHE COSA SERVONO I MOVIMENTI DELLE BRACCIA E I BASTONCINI?

PERCHE' NON SI SPROFONDA NELLA NEVE? IN QUESTO PARAGRAFO, ANALIZZANDO LO SCIATORE FERMO, IN PIEDI, SI INTRODUCONO CONCETTI IMPORTANTI COME: PRESSIONE SUGLI SCI FORZE IN EQUILIBRIO TRA DI LORO VINCOLI REAZIONE VINCOLARE DEL TERRENO SI RISPONDE A DOMANDE COME: PERCHE' SPROFONDIAMO? PERCHE' NON CONTINUIAMO A SPROFONDARE SEMPRE DI PIU'?

COME MANTENERE L'EQUILIBRIO LUNGO LA MASSIMA PENDENZA? QUI ANALIZZIAMO LE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO QUANDO VIENE A MANCARE L'ATTRITO TRA PIEDE E TERRENO. SI INTRODUCONO I CONCETTI DI FORZA D'INERZIA E BARICENTRO VENGONO ANCHE TRATTATI I CAMBIAMENTI DI PENDENZA ED IL PASSAGGIO TRA NEVI CON DIVERSE PROPRIETA' DI SCORRIMENTO (ATTRITI)

CHE COSA SUCCEDE QUANDO SI SCENDE LUNGO LA MASSIMA PENDENZA? NEL DESCRIVERE LE FORZE CHE MUOVONO LO SCIATORE IN QUESTA SEMPLICE SITUAZIONE SI INTRODUCONO, IN MODO NATURALE, I CONCETTI DI GRANDEZZA VETTORIALE E COMPONENTI VETTORIALI

A CHE COSA SERVONO SCIOLINE E IMPRONTE? POICHE' SI E' PARLATO DI ATTRITO CON LA NEVE, IN QUESTO PARAGRAFO SI FA UN BREVE CENNO A CHE COSA ACCADE ALL'INTERFACCIA SOLETTA-NEVE, TRATTANDO L'EFFETTO DEI DIVERSI TIPI DI CRISTALLO E COME AGISCONO SCIOLINE E IMPRONTE NEL RENDERE OTTIMALE LO SCORRIMENTO DELLO SCI A QUESTO SEGUE IL PARAGRAFO: A CHE COSA SERVE LA PREPARAZIONE DELL'ATTREZZO? DOVE SI SPIEGA L'IMPORTANZA DELLA MANUTENZIONE DELLE LAMINE ED IL CONCETTO DI “TUNING”

CHE COSA FA GIRARE GLI SCI? QUESTO, ASSIEME AL SUCCESSIVO, RAPPRESENTANO CERTAMENTE I PARAGRAFI PIU' IMPORTANTI. NEL TRATTARE LE CAUSE DEL CAMBIAMENTO DI DIREZIONE SI PRENDONO IN ESAME LA CURVA IN CONDUZIONE E LA CURVA CON SBANDAMENTO, IDENTIFICANDO NELLA FORZA CENTRIPETA REALIZZATA SFRUTTANDO LA REAZIONE VINCOLARE DEL TERRENO DURANTE LA PRESA DI SPIGOLO, LA CAUSA DELLA VARIAZIONE NELLA TRAIETTORIA

COME MANTENERE LA TRAIETTORIA IN FASE DI CURVA? UNA VOLTA INNESCATO IL CAMBIAMENTO DI DIREZIONE DOBBIAMO BILANCIARE LE FORZE INERZIALI CONSEGUENTI ALLE ACCELERAZIONI RADIALI (FORZA CENTRIFUGA). POICHE' LA FORZA CENTRIPETA AGISCE A LIVELLO DEL VINCOLO (SCI) MENTRE QUELLA CENTRIFUGA AGISCE SUL BARICENTRO, BISOGNA ANCHE EQUILIBRARE IL CONSEGUENTE MOMENTO CENTRIFUGO

IN QUESTO PARAGRAFO SI ANALIZZA ANCHE LA COMPOSIZIONE DELLE FORZE RADIALI LUNGO L'INTERA TRAIETTORIA DI CURVA, EVIDENZIANDO COME LA FORZA PESO DELLO SCIATORE ABBIA UN COMPORTAMENTO CENTRIPETO NELLA PRIMA PARTE DELLA CURVA E CENTRIFUGO NELLA SECONDA

A CHE COSA SERVE LA SCIANCRATURA DEGLI SCI? LA SOLA PRESA DI SPIGOLO NON BASTA A FAR GIRARE GLI SCI. SE QUESTI FOSSERO DELLE SBARRE INDEFORMABILI CONTINUEREBBERO A PROSEGUIRE DIRITTI. ABBIAMO BISOGNO QUINDI DI ATTREZZI DEFORMABILI E CON GEOMETRIE ADEGUATE: CENTINA, SCIANCRATURA, PROPRIETA' ELASTICHE

A CHE COSA SERVONO PRESA DI SPIGOLO E ANGOLAZIONE? ANALIZZATO IN MODO SEPARATO E DISTINTO LE VARIE FASI E PARTI DI UN CAMBIAMENTO DI DIREZIONE POSSIAMO ORA SINTETIZZARE CIO' CHE ACCADE DURANTE UNA DISCESA IDENTIFICANDO CAUSE ED EFFETTI. CAUSA EFFETTO PRESA DI SPIGOLO CAMBIO DI DIREZIONE TRASLAZIONE DEL BARICENTRO EQUILIBRIO DELLE FORZE E DEI MOMENTI

A CHE COSA SERVE IL CAMBIO DEGLI SPIGOLI? PIU' PROPRIAMENTE “CHE COSA ACCADE TRA UNA CURVA E L'ALTRA?” IN QUESTO PARAGRAFO SI ANALIZZANO LE CONDIZIONI ATTRAVERSO LE QUALI SI REALIZZA L'INVERSIONE DEGLI SPIGOLI E QUINDI CHE COSA ACCADE A LIVELLO DI EQUILIBRIO DELLE FORZE E DEI MOMENTI QUANDO IL RAGGIO DI CURVATURA AUMENTA NELL'AVVICINARSI AL MOMENTO DEL CAMBIO.

CHE RUOLO HANNO I MOVIMENTI VERTICALI? IL CARICO SUGLI SCI DIPENDE DAL PESO DELLO SCIATORE, DALLE FORZE INERZIALI CHE AGISCONO SU DI ESSO, MA ANCHE DAI MOVIMENTI VERTICALI CHE EGLI FA AVVICINANDO O ALLONTANANDO IL BARICENTRO DALLA BASE DI APPOGGIO.

A CHE COSA SERVONO I MOVIMENTI DELLE BRACCIA E I BASTONCINI? IN QUESTO ULTIMO PARAGRAFO SI PRENDE IN CONSIDERAZIONE IL RUOLO DELLE BRACCIA E DEI BASTONCINI. MENTRE NELLO SCI MODERNO IL RUOLO DI QUESTI ULTIMI E' MOLTO RIDOTTO IN IMPORTANZA RISPETTO AL PASSATO, IL MOVIMENTO DELLE BRACCIA, PRODUCENDO SPOSTAMENTI DEL BARICENTRO ANCHE IMPORTANTI, ASSUME PARTICOLARE INTERESSE DAL PUNTO DI VISTA FISICO, FAVORENDO OPPURE OSTACOLANDO LE AZIONI BIOMECCANICHE DELLO SCIATORE