SIAMO TUTTI CANTASTORIE Attività di educazione linguistica a classi aperte Anno scolastico 2006-2007.

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Transcript della presentazione:

SIAMO TUTTI CANTASTORIE Attività di educazione linguistica a classi aperte Anno scolastico

La Classe I A presenta presenta

Cera una volta, una bellissima ragazza di nome Elisabeth, con gli occhi azzurri e lunghi capelli biondi. Una ragazza tanto bella quanto triste. Cera una volta, una bellissima ragazza di nome Elisabeth, con gli occhi azzurri e lunghi capelli biondi. Una ragazza tanto bella quanto triste.

Elisabeth aveva un sogno, diventare una grande ballerina, ma questo sogno era irrealizzabile perché la sua matrigna non le permetteva di ballare. Elisabeth aveva un sogno, diventare una grande ballerina, ma questo sogno era irrealizzabile perché la sua matrigna non le permetteva di ballare.

La matrigna era gelosa della bellezza di Elisabeth, specialmente perché le sue figlie erano brutte e incapaci. La matrigna era gelosa della bellezza di Elisabeth, specialmente perché le sue figlie erano brutte e incapaci.

La piccola Elisabeth lavorava al ristorante del defunto padre, dove trascorreva giornate di intenso lavoro.

Un giorno Elisabeth, stanca di dover rinunciare alla sua grande passione per il ballo, decise di andare di nascosto alla scuola di danza, senza preoccuparsi delle conseguenze.

Giunta nella sala da ballo non riuscì a contenere lemozione e i suoi occhi iniziarono a lacrimare :

La gioia per la essere finalmente in quel luogo magico tanto sognato era così forte che, senza rendersene conto, cominciò a danzare come tante sere aveva fatto solo nei suoi sogni.

Proprio in quel momento entrò nella sala una maestra di danza che rimase stupita dalla bravura di quella ragazza mai vista prima. Proprio in quel momento entrò nella sala una maestra di danza che rimase stupita dalla bravura di quella ragazza mai vista prima.

Per un po di tempo, ogni giorno, Elisabeth andò di nascosto alla scuola di danza e, di nascosto, la maestra continuava ad osservare quella giovane ballerina che, incurante del silenzio, ballava sulle note del cuore…

Un giorno, prima di cominciare la sua magica danza, decise di ispezionare la palestra: notò una ragazza accovacciata in un angolo dello spogliatoio; una ragazza mora, con grandi occhi scuri, lucenti di lacrime.

Elisabeth le si avvicinò intenerita e le chiese cosa avesse.

La ragazza mora dagli occhi lucenti era Melissa, unorfana che aveva trovato nel ballo lunica consolazione per una vita veramente difficile.

A soli cinque anni aveva perso i genitori; dopo due anni i nonni ai quali era stata affidata; dopo pochi mesi anche gli zii…

una serie interminabile di lutti che lavevano lasciata sola e sconsolata in un mondo che sembrava fatto solo di disperazione.

Fino a quando non aveva incontrato la maestra di danza, che la prese con se come una figlia e le insegnò tutto sulla danza.

Elisabeth si commosse, ma non riusciva a spiegarsi come mai una ragazza che aveva superato tante avversità e che finalmente poteva vivere con una donna che lamava come una figlia, fosse ancora triste. Elisabeth si commosse, ma non riusciva a spiegarsi come mai una ragazza che aveva superato tante avversità e che finalmente poteva vivere con una donna che lamava come una figlia, fosse ancora triste.

La tragedia per Melissa era il pensiero di non vincere le gare nazionali, perché non riusciva a trovare una compagna di ballo con cui realizzare la coreografia da presentare alle fasi eliminatorie.

Sarebbe stato proprio bello regalare questa vittoria alla maestra!

La maestra, che aveva osservato in silenzio tutta la scena, non trattenne più le lacrime e corse ad abbracciare la sua premurosa figlioccia, Melissa, e la giovane sconosciuta che le regalava ogni giorno una nuova emozione coi suoi passi di danza, Elisabeth. La maestra, che aveva osservato in silenzio tutta la scena, non trattenne più le lacrime e corse ad abbracciare la sua premurosa figlioccia, Melissa, e la giovane sconosciuta che le regalava ogni giorno una nuova emozione coi suoi passi di danza, Elisabeth.

Melissa ed Elisabeth diventarono molto amiche e la maestra preparò una bellissima coreografia per le sue pupille.

Un giorno la matrigna, insospettita dal fatto che Elisabeth usciva ogni giorno alla stessa ora, decise di seguirla, e la scoprì mentre andava a scuola di danza.

Piuttosto che punirla o continuare a vietarle di frequentare la scuola di ballo, la matrigna decise di organizzare un banchetto in memoria del defunto marito. Piuttosto che punirla o continuare a vietarle di frequentare la scuola di ballo, la matrigna decise di organizzare un banchetto in memoria del defunto marito.

Tornata a casa, Elisabeth scoprì che la matrigna aveva organizzato il banchetto proprio per il giorno della gara.

Disperata, Elisabeth chiese aiuto a Melissa, perché proprio non sapeva che decisione prendere: realizzare il sogno della sua vita e mancare di rispetto alla memoria dellamato padre o rinunciare per sempre alla passione per la danza e cedere al ricatto della matrigna?

Melissa rassicurò lamica, spiegandole che lamore di un genitore va ben oltre lo spazio, il tempo e la memoria e che quindi poteva seguire il suo cuore senza paura: suo padre avrebbe di certo approvato la sua scelta! Melissa rassicurò lamica, spiegandole che lamore di un genitore va ben oltre lo spazio, il tempo e la memoria e che quindi poteva seguire il suo cuore senza paura: suo padre avrebbe di certo approvato la sua scelta!

Così, insieme, andarono alla gara e, insieme, vinsero il primo premio, che consisteva in un premio in denaro e una bellissima vacanza alle Hawaii.

Durante la vacanza, con i soldi del premio, comprarono una stupenda villa sul mare dove inaugurarono presto una nuova scuola di danza.

E vissero per sempre felici e contente.