(BOLOGNA, 4 MARZO 1943 – MONTREUX, 1º MARZO 2012) È STATO UN CANTAUTORE E ATTORE ITALIANO. Lucio Dalla
Musicista di formazione jazz, è stato uno dei più importanti e influenti cantautori italiani. Alla ricerca costante di nuovi stimoli e orizzonti si è sempre addentrato con curiosità ed eclettismo nei più svariati generi musicali, collaborando e duettando con molti artisti di fama nazionale e internazionale. Autore inizialmente solo delle musiche si è riscoperto, in una fase matura, anche paroliere e autore dei suoi testi. Nell'arco della sua lunghissima carriera, che ha raggiunto i cinquant'anni di attività, ha sempre suonato da tastierista, sassofonista e clarinettista, sua grande passione fin da giovanissimo. La sua copiosa produzione musicale ha attraversato numerose fasi, dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica e musicale, fino alla canzone d'autore, arrivando a varcare i confini della lirica; è stato inoltre un autore conosciuto anche all'estero, ed alcune sue canzoni sono state portate al successo tradotte in varie lingue, da Tutta la vita che Olivia Newton-John incise nel 1989 nel suo album The Rumour (tradotta da Davitt Sigerson) a 4/3/1943 che Chico Buarque De Hollanda tradusse in portoghese come Minha historia, da Se fossi un angelo e Canzone, entrambe lanciate in spagnolo da Ana Belen (come Si Yo Fuera un Ángel e Cancion) a Caruso, incisa da moltissimi artisti tra cui Julio Iglesias, Luciano Pavarotti, Enrique Candela (in spagnolo), Helmut Lotti (in inglese), Mireille Mathieu (in francese), Richard Galliano (strumentale). Bolognese, suo padre Giuseppe fu direttore in città del club di tiro a volo (sarà citato in "Come è profondo il mare": "Babbo, che eri un gran cacciatore di quaglie e di fagiani..."), sua madre, Iole Melotti (ritratta nella copertina dell'album "Cambio"), fu sarta casalinga, mentre suo zio Ariodante Dalla, fu cantante melodico popolare negli anni quaranta e cinquanta. Nel 1950, quando Dalla aveva sette anni, il padre morì, stroncato da un tumore, e la madre decise di istruirlo presso il Collegio Vescovile "Pio X" di Treviso, dove trascorse le scuole elementari e dove iniziò ad esibirsi nelle recite scolastiche; imparò quindi a suonare la fisarmonica. Il percorso scolastico non fu lineare: iniziò ragioneria, passando poi al liceo classico e infine al liceo linguistico.
La sua carriera attraversò quattro periodi: le origini (tra il 1964 e il 1972 con il gruppo musicale "Gli Idoli"), il periodo Roversi (tra il 1973 e il 1976), la maturità artistica (tra il 1977 e il 1993) e la fase pop degli ultimi anni. Tornato adolescente a Bologna, si appassionò al jazz: Walter Fantuzzi, marito della sarta collega della mamma,con il quale Lucio trascorreva anche le vacanze in Puglia, per il suo decimo compleanno, gli regalò un clarinetto,"il mio vicino di casa che era un filo jazzomane, quando avevo dieci, undici anni, venne giù a casa mia, prese quella fisarmonica rossa, me lo ricorderò sempre, andò alla finestra e la buttò fuori dalla finestra e il giorno dopo mi regalò un clarinetto, e lì mi si è aperto il mondo." Il giovane Lucio imparò in fretta a suonarlo, esibendosi in alcuni gruppi dilettantistici della città e mettendosi subito in evidenza. In questo periodo conobbe Gianfranco Baldazzi, che diventerà in seguito suo fido collaboratore. Fece parte, come clarinettista, di un gruppo jazz bolognese, la Rheno Dixieland Band, di cui fece parte anche il regista Pupi Avati, il quale, sentendosi "chiuso" dal talento di Dalla, abbandonò presto il gruppo, trovando la via del cinema. Anni più tardi i due artisti si ritroveranno proprio sul set; Avati infatti scritturerà Dalla per un piccolo ruolo nella commedia La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone, con Ugo Tognazzi e Paolo Villaggio.