La Funzione Sinusoidale

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Transcript della presentazione:

La Funzione Sinusoidale Il progetto enfatizza la ricerca della funzione sinusoidale per la rilevante importanza e diffusa applicazione di questa funzione nello studio della trigonometria e nella modellizzazione dei fenomeni periodici come le onde acustiche o elettromagnetiche, oltre a un gran numero di altre applicazioni. Gli obiettivi misurabili sono quelli di acquisire strumenti e metodi di ricerca utili alla conoscenza scientifica e produrre materiale su supporto informatico per la successiva creazione d’archivi di documentazione.

Partiamo dall’osservazione di fatti e fenomeni facilmente comprensibili utilizzando e modificando i quadrilateri articolabili isoperimetrici non equivalenti. In tali trasformazioni ci rendiamo conto che vi sono elementi che non cambiano (gli invarianti), come la somma degli angoli, ed altri che cambiano nel passaggio da una figura all’altra come la somma delle diagonali e l’area. Osserviamo che angoli ed altezze non sono legati da una legge di proporzionalità diretta: se si parte da un rettangolo, quando l’angolo passa da 90° a 60° l’altezza diminuisce di un tanto, ma quando si passa da 60° a 30° l’altezza subisce una diminuzione ben maggiore; da 30° a 0° si ha poi “un crollo” dell’altezza. Analizziamo un parallelogramma, ad esempio di lati 10 e 6 rispetto ad una unità arbitraria di lunghezza e calcoliamo l’area in funzione dell’altezza e quindi di un angolo. Angolo di 30°: Angolo di 45°: Angolo di 60°: Angolo di 90°:

Facciamo la rappresentazione cartesiana nel sistema angolo-area Angolo x Area y 0° 30° 30 45° 42.43 60° 51.96 90° 60 120° 135° 150° 180° Unendo i punti che rappresentano le coppie ordinate (x,y) della tabella otteniamo una spezzata; i punti appartengono ad un grafico chiamato sinusoide; per ottenere una curva continua dovremmo calcolare l'area al variare continuo dell'angolo; sarà necessario considerare anche altezze negative e quindi aree negative. Schema del dispositivo mobile per il disegno della sinusoide Progettiamo la costruzione di un particolare dispositivo mobile per osservare come, mentre un parallelogramma “avanza”, l’altezza “descrive” una sinusoide.

L'impronta della sinusoide tracciata dall'altezza del parallelogramma Due dischi di plexiglas di raggio r sono collegati tra loro da un listello di legno di lunghezza b (uguale alla base del parallelogramma) imperniato ai loro centri insieme a due listelli di lunghezza a che formano i lati minori del parallelogramma; alle altre due estremità di questi è collegato un listello di lunghezza b, altro lato del parallelogramma, imperniato ai dischi in modo che la rotazione di questi sia sincronizzata. Una guida mobile, spostata manualmente, fa ruotare il dispositivo sulla guida sottostante. Nel punto medio del listello che collega i due centri dei dischi è fissato, in modo ortogonale, un listello di lunghezza 2r. Durante la rotazione l'intersezione tra il listello ortogonale fissato nella mezzeria e il listello periferico di collegamento dei due dischi descrive la sinusoide. Il dispositivo permette di variare l’angolo tra i lati consecutivi mantenendo il parallelismo tra i lati opposti. Al variare dell’angolo varia l’altezza del parallelogramma. Questa altezza descrive una curva che si chiama sinusoide e rappresenta il grafico di una funzione periodica, infatti ogni 360° si ripetono gli stessi valori delle altezze.

L'impronta della sinusoide lasciata dal pendolo In natura esistono fenomeni caratterizzati dal fatto di essere ripetitivi, ovvero di ricorrere sempre uguali nel tempo per una durata indefinita. Progettiamo un pendolo reale che sia in grado, di disegnare una “traccia” visibile della sua oscillazione. L'impronta della sinusoide lasciata dal pendolo Una piccola tramoggia in legno, con foro di 2 mm, è appesa ad un sostegno, tramite due doppie corde, ad una altezza di circa 60 cm. Nella tramoggia, con il foro chiuso, viene introdotta un po' di sabbia asciutta e setacciata. Il foro sotto la tramoggia viene aperto e la stessa viene fatta oscillare su un piano ortogonale a quello di base. La sabbia comincia a scendere. Il piano di base, manualmente, viene traslato in modo ortogonale all'oscillazione con velocità, per quanto possibile, costante. La traccia della sabbia lasciata dal pendolo oscillante è una sinusoide.

Servono, a questo punto, maggiori conoscenze teoriche come la definizione di seno di un angolo e chiarimenti sul moto circolare uniforme, sul moto armonico e sul moto del pendolo. Il software Cabri per disegnare in modo dinamico la sinusoide e per simulare i modelli fisici costruiti Il moto armonico è strettamente legato al moto circolare uniforme, in quanto la proiezione del moto circolare su una qualsiasi retta dà luogo ad un moto armonico. Con Cabri simuliamo un moto circolare uniforme di un punto materiale P e il moto armonico della proiezione Q di tale punto sul diametro verticale della circonferenza. In un riferimento cartesiano riportiamo sull’ascissa l’angolo al centro, oppure l’arco, percorso dal punto materiale che descrive il moto circolare uniforme a partire da una posizione iniziale di riferimento della circonferenza e, sull’ordinata, riportiamo la distanza dal centro O della proiezione di P sul diametro verticale. Al variare dell’angolo al centro la distanza della proiezione di P da O descrive una sinusoide. La nozione di sinusoide, attraverso tutte queste esperienze, riflessioni e discussioni collettive, si raffina precisandosi su leggi matematiche e su leggi di fenomeni fisici.