Sistema scheletrico Funzione sostegno; protezione (gabbia toracica, cassa cranica); movimento; produzione globuli; protezione midollo osseo e spinale; riserva sali minerali (calcio).
I tessuti dello scheletro Le ossa sono organi viventi costituiti non solo da tessuto connettivo, ma anche da altri tipi di tessuto. L'osso contiene tessuto nervoso e il rivestimento epiteliale dei vasi sanguigni che sono localizzati in canali, noti come canali di Havers, che corrono per tutta la lunghezza dell'osso. Ogni osso è circondato da una guaina protettiva fibrosa (periostio) che contiene grossi vasi sanguigni atti al rifornimento di ossigeno e sostanze nutritive per il tessuto osseo. Un'immaggine ingradita mostra che i canali sono circondati da cellule ossee vive ( osteociti ). Le cellule ossee giovani ( osteoblasti ) producono del materiale extracellulare che è costituito da collagene e da sostanza fondamentale. Si distinguono due tipi di tessuto osseo,
il tessuto osseo compatto e il tessuto osseo spugnoso il tessuto osseo compatto e il tessuto osseo spugnoso. Nel tessuto osseo compatto la matrice è organizzata in vari sistemi di sottili lamelle o trabecole ossee. Ognuno di questi sistemi prende il nome di osteone.. Il tessuto osseo spugnoso è formato da lamelle intrecciate in modo da lasciare piccole cavità tra loro comunicanti, che lo fanno assomigliare a una spugna. Le cavità sono piene di un tessuto particolare, il midollo rosso, che produce le cellule del sangue. Il midollo rosso presente nella cavità midollare delle ossa lunghe perde, nell'adulto, la capacità di produrre cellule del sangue e viene sostituito dal midollo osseo giallo, che è ricco di grassi. La sostanza fondamentale è costituita per 2/3 da sostanze minerali, principalmente fosfato di calcio e carbonato di calcio, e per 1/3 da una proteina tipica dell'osso, l'osseina Il tessuto cartilagineo, l'altro principale componente dello scheletro, è formato da cellule vive tondeggianti dette condrociti, immerse in una matrice densa e ricca di fibre di collagene. La cartilagine è un tessuto resistente ed elastico, perché non contiene sali minerali ed è composto per il 60% di acqua.
Ossificazione Al momento della nascita, lo scheletro del bambino è costituito prevalentemente da tessuto cartilagineo, più morbido ed elastico di quello osseo. Ma già prima della nascita inizia il lento processo di ossificazione, cioè di trasformazione del tessuto cartilagineo in tessuto osseo. Processo di ossificazione: una sottile lamina di cartilagine permane tra l'epifisi e la diafasi e provvede all'accrescimento in lunghezza.
Nello scheletro dell'uomo si possono riconoscere tre parti: scheletro del capo scheletro del tronco scheletro degli arti
Scheletro del capo Lo scheletro del capo comprende: la scatola cranica le ossa della faccia. La scatola cranica è formata da ossa piatte con i margini seghettati e saldate tra loro da suture. Al suo interno troviamo il cervello. Alla base del cranio vi è il forame occipitale, un foro che serve sia al passaggio del midollo spinale sia all'articolazione della testa con la colonna vertebrale. Lo scheletro della faccia è formato da ossa di varia forma unite tra loro da articolazioni fisse, a eccezione della mandibola che è mobile rispetto al cranio.
Scheletro del tronco è formato da: colonna vertebrale gabbia toracica delimitata dalle costole e dallo sterno.
La colonna vertebrale, struttura portante dello scheletro, è formata da 33-34 ossa corte sovrapposte dette vertebre. Ogni vertebra è separata dall'altra da un disco intervetrebrale. I dischi intervertebrali svolgono la funzione di ammortizzatori: assorbono i colpi che la colonna inevitabilmente subisce e danno alla colonna, nel suo insieme, una discreta flessibilità. Le vertebre si dividono in cervicali (7 vertebre), toraciche (12), lombari (5), osso sacro ( formato da 5 vertebre saldate tra loro) e dal coccige (formato da 4-5 piccole vertebre saldate in un unico osso appuntito). colonna vertebrale
gabbia toracica La gabbia toracica è formata da 12 paia di costole (ossa piatte a forma di nastro incurvato) che si articolano posteriormente con le vertebre toraciche per mezzo di articolazioni cartilaginee. Le prime 7 costole, dette costole vere, si uniscono anteriormente allo sterno ( un osso piatto disposto verticalmente nel petto ); le 3 successive, dette false costole, sono unite anteriormente tra loro da una cartilagine a sua volta articolata con lo sterno; le ultime 2 costole sono dette costole fluttuanti, perchè sono più corte e non raggiungono lo sterno. La gabbia toracica protegge il cuore e i polmoni.
Scheletro degli arti Gli arti sono due arti superiori due arti inferiori
arti superiori L'arto superiore, formato dal braccio, dall'avambraccio e dalla mano, si collega alla colonna vertebrale per mezzo del cinto scapolare ( formato da due ossa: la scapola e la caviglia). Lo scheletro del braccio è costituito da un solo osso, l'omero. Lo scheletro dell'avambraccio comprende il radio e l'ulna. La mano, infine, è costituita da ben 27 ossa: le ossa del carpo, quelle del metacarpo e le falangi.
Gli arti inferiori sono collegati alla colonna vertebrale mediante il cinto pelvico, formato dalle ossa del bacino (ilio, ischio e pube). Nell'arto inferiore distinguiamo tre parti: la coscia, la gamba e il piede. Lo scheletro della coscia è costituito da un solo osso, il femore. lo scheletro della gamba comprende la tibia e il perone. Il piede è costituito da ben 26 ossa: le ossa del tarso, quelle del metatarso e le falangi. arti inferiori
Apparato scheletrico ossa cartilagini legamenti articolazioni Serve per lo spostamento nello spazio dell’organismo o di settori di esso. Sostiene e protegge E’ una riserva di calcio e produce cellule del sangue è costituito da
OSSA LE OSSA SI DISTINGUONO in : Costituiscono lo scheletro l'insieme delle strutture ossee del corpo aventi funzione di sostegno e di protezione dei tessuti molli. Le ossa, grazie alla connessione con il sistema muscolare, funzionano da leve consentendo il movimento. LE OSSA SI DISTINGUONO in : ossa lunghe: se la lunghezza prevale sulle altre dimensioni; ossa piatte o larghe: se la larghezza e la lunghezza prevalgono sullo spessore; ossa brevi: se le tre dimensioni sono pressoché uguali.
Le ossa lunghe presentano una parte centrale, la diafasi, e due estremità tondengianti chiamate epifisi. Tra la diafasi e l'epifisi si trova una sottile lamina di una cartilagine particolare, la cartilagine di accrescimento, che provvede all'accrescimento in lunghezza dell'osso. La superficie libera dell'epifisi è rivestita da cartilagine morbida, la cartilagine articolare, per mezzo della quale l'osso si articola con un altro osso, mentre l'interno dell'epifisi è costituita da tessuto osseo spugnoso. L'osso è rivestito esternamente da una membrana, il periostio, nel cui strato più profondo sono contenuti gli osteoblasti, che provvedono all'accrescimento in spessore dell'osso, apponendo nuove lamelle ossee al sottostante osso compatto. All'interno dell'osso vi è il canale midollare, riempito di midollo osseo. Mentre l'azione costruttiva degli osteoblasti porta all'ispessimento dell'osso compatto e assicura robustezza all'osso, nel canale agiscono cellule distruttrici, gli osteoclasti, che demoliscono una piccola parte di tessuto osseo in modo da garantirne anche la necessaria leggerezza.
Le ossa piatte sono ossa estese in superficie, ma molto sottili di spessore. Sono costituite da due strati di tessuto compatto che comprendono uno strato di tessuto spugnoso contenente midollo rosso. Esempi di ossa piatte sono le ossa del cranio e lo sterno. Le ossa corte sono ossa in cui la tre dimensioni sono quasi equivalenti. Sono costituite da tessuto spugnoso (contenete midollo rosso) completamente avvolto da una lamina di tessuto compatto. Ne sono esempi le vertebre e le ossa del carpo e tarso.
TESSUTO CARTILAGINEO Il tessuto cartilagineo è un tipo particolare di tessuto caratterizzato da notevoli doti di resistenza e di elasticità, che svolge un ruolo di sostegno strutturale all'interno dell'organismo. È un tipo particolare di tessuto connettivo e, come tale, è costituito da cellule disperse in una abbondante matrice extracellulare gelatinosa, ricca di fibre (responsabili dell'elasticità) e di sostanza amorfa di origine proteica. La sintesi delle sostanze che compongono la matrice è compito delle cellule, definite condroblasti. Il tessuto cartilagineo si può dividere in tre sottotipi: cartilagine ialina, cartilagine fibrosa e cartilagine elastica. la cartilagine ialina è il tipo di gran lunga più diffuso; è caratterizzata da una componente amorfa della matrice molto abbondante, prevalente, per quantità, sulle fibre. Costituisce le articolazioni, ed il sostegno scheletrico nel naso, in parte della trachea, dei bronchi e della laringe. Nei mammiferi, inoltre, l'intero scheletro si abbozza, durante la crescita fetale, come cartilagine ialina, per essere poi sostituito, durante la crescita, da tessuto osseo la cartilagine fibrosa è molto meno diffusa, ed è localizzata solo nei tendini, nei dischi intervertebrali e nella sinfisi pubica la cartilagine elastica è anch'essa poco diffusa; come indica il nome, presenta una matrice formata in prevalenza da fibre elastiche. Si ritrova in sedi quali il padiglione auricolare, le trombe di Eustachio e l'epiglottide.
LEGAMENTI Il legamenti sono robuste strutture fibrose che collegano tra loro due ossa o due parti dello stesso osso. I legamenti hanno funzione stabilizzatrice, impediscono cioè che particolari movimenti o forze esterne derivanti da traumi, alterino la posizione delle strutture ai quali sono collegati. Nel corpo umano i legamenti sono disposti in modo tale da intervenire attivamente soltanto nei gradi estremi del movimento, quando l'integrità dell'articolazione è messa in serio pericolo. lunghezza iniziale. Come i tendini anche i legamenti sono formati da fibre di collagene di tipo I che possiedono una grossa resistenza alle forze applicate in trazione. La loro elasticità è invece ridotta: nel ginocchio, per esempio, il legamento collaterale mediale presenta una resistenza alla rottura di ben 276 kg/cm2 ma può deformarsi soltanto sino al 19% prima di rompersi. Si tratta inoltre di un legamento particolarmente elastico dato che in media queste importanti strutture anatomiche si lacerano se sottoposte ad un allungamento che supera il 6 % della loro
ARTICOLAZIONI In base al grado di mobilità che permettono le superfici di contatto, le articolazioni vengono classificate come : - DIARTROSI, articolazioni mobili, possono avere diversa forma ed effettuare diversi movimenti: - Trocleo-artrosi, una gola concava (troclea) entro la quale si inserisce un una faccia convessa a forma di rocchetto (es.: tra la troclea omerale e l'ulna). Consente movimenti di flessione ed estensione. - Trocoide, un cilindro osseo avvolto da un anello fibroso che scorre su una superficie leggermente cava (es.: tra il capitello del radio e l'ulna; tra l'atlante l'epistrofeo). Consente movimenti di pronazione e di supinazione. - A sella, due superfici aventi ognuna due curvature, una concava e l'altra convessa (es.: tra il carpo ed metacarpo del pollice; tra lo sterno e la clavicola). Consente movimenti di flessione, estensione, abduzione e adduzione. - Condilo-artrosi, una sporgenza convessa allargata (ovoidale) entro una superficie concava anch'essa allargata (es.: tra il radio e il carpo; tra il metacarpo e le falangi; l'articolazione del ginocchio). Consente movimenti di flessione, estensione, abduzione e adduzione. - Enartrosi, superficie sferica (testa) entro una cavità (es.: l'articolazione dell'anca; tra la scapola e l'omero). Consente movimenti di flessione, estensione, abduzione, adduzione, rotazione esterna e rotazione interna.
Esempio di articolazione fissa (cranio) - ANFIARTROSI, articolazioni semimobili, sono generalmente costituite da superfici ossee pianeggianti o quasi, con l'interposizione di un disco cartilagineo (es.: tra le vertebre). Consentono piccoli movimenti in tutti i sensi. - SINARTROSI, immobili, non hanno una vera e propria meccanica articolare. A seconda se tra le due ossa è interposto tessuto cartilagineo oppure tessuto connettivale semplice si dividono in sicondrosi e in suture (es.: tra le ossa del cranio). Esempio di articolazione fissa (cranio)
I MEZZI DI CONNESSIONE tra le articolazioni sono (Figura): - la capsula articolare, manicotto di tessuto connettivo denso, che si inserisce tra i segmenti ossei in connessione rivestendo completamente l'articolazione; - i legamenti, cordoni fibrosi che uniscono un capo osseo con l'altro. Sono molto resistenti e possono situarsi all'interno o all'esterno della capsula articolare; - i tendini dei muscoli che si inseriscono in stretta vicinanza della rima articolare di un osso, insieme alla capsula articolare ed ai legamenti, permettono all'articolazione una maggiore stabilità; - le cartilagini articolari, generalmente cartilagine ialina o fibrosa, rivestono le superfici articolari. In alcune articolazioni si frappone anche un disco cartilagineo (es.: articolazione del ginocchio). La cartilagine articolare è soffice, compressibile, estensibile e deformabile. Inoltre tende a riacquistare sempre il suo spessore di riposo; - la membrana sinoviale secerne un liquido vischioso che ha lo scopo di facilitare lo scorrimento tra le due superfici a contatto.
radiografia
Ossocompatto-spugnoso
Compatto-spugnoso
Tessuto osseo compatto e spugnoso
Struttura osso
Osso compatto
Scehma ossocompatto
Linee di forza
Osteoporosi
Articolazione ai raggi X
Schema completo
Legamenti
Articolazioni
Tac
Lussazione
distorsione
protesi
frattura