Il ruolo dell’infermiere nel sostenere la qualità di vita dei pazienti: l’esperienza di Negrar Martina Oliboni.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
LE CURE AL PAZIENTE CON CRITICITA’ LEGATE ALL’AUTONOMIA
Advertisements

Seminario: “Etica delle cure di fine vita”
H.PEPLAU Ha svolto attività clinica presso ospedali pschiatrici.
Dottoressa Stefania Pitzalis
ACCANIMENTO TERAPEUTICO IN ONCOLOGIA: VERO O FALSO PROBLEMA?
Esperienze e proposte per la continuità assistenziale fra ospedale e territorio Bologna 11 maggio 2010.
InfermieriDelterritorio. Cure palliative (medicina) Cure palliative (medicina). Prendersi cura Disciplina che si propone di migliorare la qualità di vita.
I DIRITTI DEI MALATI ONCOLOGICI Cure Palliative a Verona:
VITA COMUNQUE ! FINO ALL’ULTIMO
Perché Telemedicina e Cure Palliative ?
PANORAMA NAZIONALE N° pazienti con tumore
Deliberazione Giunta Regionale Toscana n. 716 del 3 agosto 2009
LEUTANASIA Secondo il Codice Penale: Secondo il Codice Penale: Omicidio del Consenziente Omicidio del Consenziente Istigazione al Suicidio Istigazione.
PALLIATIVE SIMULTANEOUS CARE
Dr.ssa Desirè Caselli Dr.ssa Flaviana Tondi
Centro Oncologico “ Ettore M.S. Conti” di Terracina e di Gaeta
La tutela della volontà del paziente nel percorso di cura.
“Percorsi di cura in riabilitazione:
Carta delle cure primarie
Hospice come risorsa della rete per la gestione della fase avanzata
Il ruolo dello psicologo
AL PERCORSO DI PRESA IN CURA
L’esperienza di Reggio Emilia: rete cure territoriale percorsi di cura
1 LONCOLOGIA E LA PSICOLOGIA DI GENERE Reggio Emilia 15 ottobre 2010 la competenza educativa dellinfermiere Claudio Persiani Hospice Maria Teresa Chiantore.
LEGGE BALDUZZI Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più livello di tutela della salute art1 COMMA 2 Le regioni definiscono.
RESPONSABILE DEL PROGETTO: Lavagna Mara
LE NUOVE FRONTIERE DEL NURSING ONCOLOGICO
S.C. Oncologia Ivrea (TO)
La comunicazione medico-paziente
I counselor realizzano il proprio ruolo professionale,
RAZIONALE Lappropriatezza di una cura richiede un approccio olistico al singolo paziente che le linee guida, costruite su campioni di pazienti selezionati,
4 DOMANDE SULLO: STUDIO SUI PAZIENTI CON ESPERIENZA DI MALATTIA NEOPLASTICA G. Visentin Congresso Csermeg Costermano14/04/2012.
Il MMG come garante dei passaggi tra domicilio, RSA ed ospedale
Dott. Roberto Bollina Direttore Dipartimento di Medicina
IL MEDICO DI FAMIGLIA NELL’ASSISTENZA A DOMICILIO AL PAZIENTE ONCOLOGICO Dr. Cesare Paoletti MMG ASL 10 Firenze.
L’INFERMIERE CASE MANAGER E IL TEAM MULTIPROFESSIONALE
Ddl “Calabrò” 26 marzo Senato
IRCCS Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino - IST Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro Largo R osanna Benzi , GENOVA.
Aspetti etici nella fase terminale della vita
Facoltà di Psicologia e Facoltà di Scienze della Formazione.
“La valutazione della qualità di vita nella fase terminale”
10 anni di AVAD: un piccolo traguardo raggiunto
Il Disease and Care Management
Le teoriche del nursing
La domanda letta e interpretata dall’Assistente Sociale
9 Luglio 2009 DIRITTI DELLA PERSONA CON DIABETE I Sezione I diritti di coloro che hanno il diabete sono gli stessi diritti umani e sociali delle persone.
Luciano Orsi DICP Mantova
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Medicina di Comunità Prof. Maria Angela Becchi Dipartimento di Medicine e Specialità Mediche.
Il sostegno al familiare
Medicina di Comunità Aspetti Culturali
A CASA MIA La dimensione antropologica della cura: spunti di riflessione.
Medicina di Comunità Aspetti Culturali
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Prof. Maria Angela Becchi Medicina di Comunità Medicina di Comunità Aspetti Culturali CdL in Medicina e Chirurgia.
CURE SIMULTANEE: L’EVOLUZIONE DELLE ESPERIENZE NEL 2014
Virginia Henderson cenni storici
Dott.ssa CLARISSA FLORIAN - Hospice di Abbiategrasso-
NPI e Patologie prevalenti peculiari
Gli ultimi giorni di vita PAI
Sezione Controlli, Governo e Personale – Area Sanità e Sociale - Regione del Veneto 1 IL CARE MANAGEMENT DEL PAZIENTE COMPLESSO NELLE CURE PRIMARIE Elisabetta.
La sedazione palliativa/terminale: processo comunicativo
23 gennaio 2016 L’équipe dell’assistenza domiciliare Barbara Rizzi Medico Palliativista, Direttore Scientifico Associazione VIDAS 2° Corso Specialistico.
CURE PALLIATIVE DOMICILIARI
Strumento per la presa in carico integrata: UVM
Convegno “Chirurgia donna & donne in gamba” Monselice 8 Marzo 2014 Il ruolo dello psicologo clinico in oncologia Dr.ssa Maria Luisa Girardi - Psicologo.
OMS Cure palliative pediatriche:  Minore terminali  Minore con patologia cronica severa che “non guarisce”  Minore con disabilita rilevante Il progresso.
2 Medicina di Comunità Aspetti culturali
La relazione d’aiuto D.M. n Art.1: e’ individuata la figura dell’infermiere con il seguente: l’infermiere è l’operatore sanitario che, in possesso.
L’ASCOLTO e SAPERSI ASCOLTARE
É un incontro tra persone, poiché essere al servizio del malato vuol dire prendersi carico di una persona e accompagnarla verso la salute, la disabilità,
1 PREVENZIONE DEL SUICIDIO DI PAZIENTE IN OSPEDALE Raccomandazione n. 4, Marzo 2008.
Transcript della presentazione:

Il ruolo dell’infermiere nel sostenere la qualità di vita dei pazienti: l’esperienza di Negrar Martina Oliboni

Ad-sistere Competenze specifiche: stare accanto Presenza: attitudine alla recettività Dialogo fatto di azioni

L’assistenza infermieristica : phrónesis (saggezza pratica) Scienza e arte, tecnica ed etica per comprendere e soddisfare i bisogni di assistenza in modo misurabile, efficace ed efficiente, adeguato e rispettoso della sua alterità Il bisogno di assistenza riflette tutte le dimensioni costitutive della persona umana: bio-fisiologica, psicologica, socio-culturale

Principi fondamentali della assistenza infermieristica V. Henderson «...mentre è importante stabilire che esistono bisogni comuni a tutti, è altrettanto importante rendersi conto che tali bisogni vengono soddisfatti a seconda del modo diverso di concepire la vita, di cui esistono varietà infinite. Ciò significa che l’infermiera, nonostante la sua competenza e la volontà di riuscire, non potrà mai comprendere pienamente che cosa rappresenti il benessere per un’altra persona e si troverà imbarazzata a provvedervi. Potrà soltanto aiutare l’assistito a compiere quegli atti tendenti a raggiungere uno stato che per lui significa salute, o benessere o guarigione o una buona morte»

L’accoglienza e l’accettazione: la creazione di un percorso condiviso Il vissuto della persona con patologia oncologica Dolore/sofferenza Qualità di vita, qualità di morte La continuità: care over time Care in oncologia

Simultaneous Care Modalità di approccio fatta di presenza quotidiana, collaborazione “fianco a fianco”, di fiducia Ottimizza la qualità della vita in ogni fase della malattia Garantisce continuità di cura, con appropriati obiettivi in ogni singola situazione Evita il senso di abbandono nella fase terminale

Narrative medicine Un clima di “alleanza terapeutica” Modello organizzativo centrato sul paziente: dalla frammentazione ad un approccio globale

Oncologia di Negrar Creazione di un percorso condiviso: presa in carico Importanza del setting di cura Implementazione continua delle competenze professionali specifiche   Modelli di integrazione precoci tra malattia acuta e palliativa Dimensione della continuità

L’accoglienza e l’accettazione: la creazione di un percorso condiviso Il vissuto della persona con patologia oncologica Dolore/sofferenza Qualità di vita, qualità di morte La continuità: care over time Care in oncologia

Unità di significato per il paziente Paura, solitudine, ricerca di comprensione, ricerca di sostegno Senso di peso per i familiari, bisogno di sentirsi riconosciuti come persona, affrontare la morte senza dolore Commozione e pianto, reciprocità nel dare, rispetto della dignità Valore dell’ascolto, fuga, religiosità Senso di impotenza, bisogno di sincerità, amarezza

Sense making Malattia: esperienza olistica definita infermità Ricerca di un senso Riconoscimento dell’autodeterminazione Costituzione di un legame di appartenenza

Il contatto: relazione primaria con il corpo malato Separazione dall’immagine del corpo così come era nella fase di vita precedente la malattia Non è con il corpo malato che noi infermieri dialoghiamo, ma con il vissuto, con il corpo che vive, con le sue emozioni Ricostruire e unificare l’immagine del corpo che si è frammentato

Il tempo Elaborare le informazioni, i significati, le implicazioni di malattia nella vita Tempo per stare con la persona

La relazione: comunicazione come atto terapeutico Rilevare i bisogni Verificare la rete di supporto Comunicare diagnosi e prognosi Considerare i desideri Condividere la scelta di trattamento Anticipare i bisogni e le terapie di supporto Capire quando è tempo di fermarsi con le terapie antitumorali

L’accoglienza e l’accettazione: la creazione di un percorso condiviso Il vissuto della persona con patologia oncologica Dolore/sofferenza Qualità di vita, qualità di morte La continuità: care over time Care in oncologia

Terapia della sofferenza Dolore = malattia non sintomo cura rivolta all’intera sfera psicofisica Legge 38 (15 Marzo 2010) priorità sanitaria nazionale in tema di Controllo del dolore e di Cure Palliative.

Articolo 34 (CD): L'infermiere si attiva per prevenire e contrastare il dolore e alleviare la sofferenza. Si adopera affinché l’assistito riceva tutti i trattamenti necessari Articolo 35 (CD): L'infermiere presta assistenza qualunque sia la condizione clinica e fino al termine della vita all’assistito, riconoscendo l'importanza della palliazione e del conforto ambientale, fisico, psicologico, relazionale, spirituale.

multidimensional evaluation multidisciplinary approach multidimensional evaluation treating and caring the cancer the patient the family PATIENT

Oncologia di Negrar Valutazione del dolore: scala NRS Riconoscere la soggettività del dolore: piena partecipazione della persona assistita alle cure in quanto soggetto competente

L’accoglienza e l’accettazione: la creazione di un percorso condiviso Il vissuto della persona con patologia oncologica Dolore/sofferenza Care in oncologia La continuità: care over time Qualità di vita, qualità di morte

To cure.. to care Valore all’emozione Valore all’ ascolto, al pianto Prendersi cura Atteggiamento di comunicazione aperta stare con competenza ambiente che non spezzi le abitudini lavoro con i familiari consapevolezza delle proprie emozioni senso del limite

L’accoglienza e l’accettazione: la creazione di un percorso condiviso Il vissuto della persona con patologia oncologica Dolore/sofferenza Care in oncologia Qualità di vita, qualità di morte La continuità: care over time

Oncologia di Negrar Atteggiamento di accompagnamento rispettoso della dignità e dei desideri Ricerca di un senso per arrivare alla fine con un fine (dolore, relazione, proporzionalità delle cure)

La solitudine nel morire Integrazione dell’equipe Mancanza di linee guida Impatto emozionale Difficoltà e natura controversa di molte scelte che si devono fare Diversità filosofica, spirituale e religiosa di approccio al malato terminale delle varie persone dell’equipe

L’accoglienza e l’accettazione: la creazione di un percorso condiviso Il vissuto della persona con patologia oncologica Dolore/sofferenza Care in oncologia Qualità di vita, qualità di morte La continuità: care over time

Discharge Planning Comunicazione tra ospedale e territorio Accertamento dei problemi o rischi del paziente al momento della dimissione Pianificazione sui tempi di dimissione PDTA Attivazione educazionale dei familiari o caregiver

Garantire la continuità Oncologia di Negrar Garantire la continuità Coinvolgere direttamente il MMG : continuità temporale, farmacologica, valoriale Equipe integrata Cure palliative (2007) Certificazione ESMO (2009): Centro Integrato di Oncologia e Cure Palliative

.. Concludendo Comunità accogliente: il paziente al centro delle cure Modello multidisciplinare Organizzazione flessibile delle attività Equipe di esperti nelle cure palliative: adeguatezza nella pianificazione della presa in carico (partecipazione del paziente, personalizzazione) Coinvolgimento dal paziente: “sapere dalle emozioni” fare spazio dentro di sé per le emozioni dell’altro Il nostro paziente è il luogo stesso di origine dell’arte assistenziale

non avrò vissuto invano Se allevierò il dolore di una vita Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi non avrò vissuto invano Se allevierò il dolore di una vita o guarirò una pena o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido Emily Dickinson ..Grazie per l’attenzione