Corrente (o conteggi) di buio

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La polarizzazione della radiazione elettromagnetica indica l’ oscillazione su un solo piano del vettore campo elettrico durante la propagazione.
In questo caso la sola differenza di fase che puo’ nascere e’ dovuta alla differenza dei cammini delle due onde sovrapposizione di onde progressive originate.
Transcript della presentazione:

Corrente (o conteggi) di buio Anche in assenza di luce i PMT producono una piccola corrente (e manifestano dei picchi) Le cause principali sono: Emissione termica di elettroni dal fotocatodo e dai dinodi (fattore dominante). Raggi cosmici Corrente ad emissione di campo Correnti di perdita

Corrente (o conteggi) di buio Aumenta con voltaggio applicato e T

Problema I PMT hanno una risposta molto dipendente dalla lunghezza d’onda

Rivelatore di riferimento: “quantum counter” Per ovviare alla dipendenza della sensibilità del PMT da l, si usa un trucco. Una soluzione di rodamina (di solito B), estremamente concentrata (3-8 g/L), assorbe tutta la luce incidente (assorbimento totale) La fluorescenza emessa è proporzionale alla luce incidente (indipendentemente dalla sua lexc.) La fluorescenza emessa ha una lunghezza d’onda fissa (indipendentemente dalla lexc.). 250-600 nm 4%

Rivelatore di riferimento: fotodiodo In un semiconduttore, un fotone può far passare gli elettroni dalla banda di valenza a quella di conduzione, creando una corrente. Molto meno sensibile dl PMT Più lento del PMT Compatto, piccolo, resistente Non richiede HV Alcuni hanno una dipendenza da l molto piccola

Monocromatore

Onde monocromatiche Un’onda elettromagnetica è costituita da un campo elettrico e magnetico oscillanti nel tempo e nello spazio. E e B non sono indipendenti: sono perpendicolari tra loro ed alla direzione di propagazione dell’onda. I loro moduli sono collegati dalla relazione: È sufficiente il campo elettrico per definire l’onda. x y z

Somma di due onde e interferenza Se devo considerare la sovrapposizione di due onde (della stessa frequenza), bisogna tener conto che non sono necessariamente in fase:

Rappresentazione complessa della radiazione elettromagnetica Il campo elettrico corrisponde alla parte reale del numero complesso: In questo modo la sovrapposizione di due onde si esprime in modo molto più conciso (trascurando in genere di scrivere esplicitamente che si considera solo la parte reale):

La diffrazione della radiazione Per oggetti di dimensione d>>l vale l’ottica geometrica (la luce si propaga in linea retta). Oggetti di dimensione paragonabile a l diffrangono la radiazione in tutte le direzioni.

Diffrazione da parte di una serie di centri scatteranti puntiformi equispaziati Consideriamo una serie di punti equispaziati (con passo a). Inviamo su di essi una radiazione monocromatica, incidente in modo normale (per semplicità). Ognuno dei puntidiffrange la luce in tutte le direzioni. Le radiazioni diffratte da ciascuno dei punti interferiscono. L’interferenza dipende dalla direzione di propagazione. Calcoliamo il campo elettrico totale ad un angolo q rispetto alla direzione incidente Schermo o rivelatore q a

Diffrazione da parte di una serie di centri scatteranti puntiformi equispaziati Indichiamo con 0 il punto centrale, e numeriamo gli altri con interi positivi o negativi La differenza di cammino ottico per le onde diffratte dal punto k e dal punto 0 è data da: 2 1 a q -1 q -2

Il ritardo di fase è quindi dato da: Diffrazione da parte di una serie di centri scatteranti puntiformi equispaziati Il ritardo di fase è quindi dato da: Il campo elettrico totale dato dall’interferenza di tutte le onde è: La diffrazione di tutti i punti è in fase solo per:

Sviluppiamo la sommatoria M=numero di centri scatteranti colpiti dalla luce.

In realtà quello che si osserva è questo: La spaziatura dei massimi: diminuisce al crescere di a (spaziatura dei punti) aumenta con l In realtà i massimi hanno tutti la stessa intensità solo se i centri scatteranti hanno dimensioni trascurabili rispetto a l. In realtà quello che si osserva è questo:

qmax è diverso per ogni lunghezza d’onda (a parte per n=0)!

La risoluzione dipende dalle fenditure d’entrata e di uscita

Dispersione angolare (q è molto piccolo)

Dispersione lineare F=distanza fra elemento dispersivo e fenditura di uscita

Esempio: D-1=20 nm/mm Bandwidth=FWHM= D-1s

Allargando le fenditure: aumenta l’intensità della luce (quadraticamente) diminuisce la risoluzione