Ipossia e danno neuronale: studio sperimentale

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Definizione dell’Epilessia
Advertisements

Elettrofisiologia cardiaca
CORRENTI DEPOLARIZZANTI
SISTEMA NERVOSO SISTEMA DI INTEGRAZIONE SISTEMA EFFERENTE MOTORIO
Le cellule del sistema nervoso
La trasmissione dell’Impulso Nervoso
Classi di cellule del sistema nervoso
Funzioni del tessuto nervoso
Il Sistema Nervoso Sistema Nervoso Centrale
Il controllo della coordinazione: il cervelletto
Termine sinapsi indica la connessione tra -2 cellule nervose oppure -tra neurone e cellula muscolare oppure -tra neurone e cellula endocrina.
Università degli Studi di Pavia
Metodi in Neuroscienze II
Tossine batteriche Le tossine batteriche si dividono in esotossine ed endotossine.
Batteri e uomo Pochi batteri sono patogenici
Gli effetti della droga sul sistema nervoso
                                                                                    Trasporti attraverso le membrane biologiche I meccanismi di trasporto.
Sistema nervoso cervelletto cervello mesencefalo midollo spinale
Meccanismo ionico dei potenziali postsinaptici
POTENZIALE DI AZIONE.
Comunicazione Cellulare
Tessuto muscolare scheletrico STRIATO
SISTEMI POLIMOLECOLARI CELLULE
I RECETTORI PER NEUROTRASMETTITORI E ORMONI: CARATTERISTICHE GENERALI
Trasmissione sinaptica
CITOCHINE PROINFIAMMATORIE
Trasmissione sinaptica
Funzioni cerebrali e neurotrasmettitori
SINAPSI Specializzazioni strutturali tipiche che consentono la trasmissione unidirezionale di impulsi elettrici da un neurone ad altri neuroni od.
Amedeo Avogadro University
Dissecting the effect of therapy in a rat model of human focal cortical dysplasia (Effetto della terapia anti-epilettica in un modello animale di displasia.
RECETTORI PER L’ANTIGENE E MOLECOLE ACCESSORIE
stretta dipendenza dalla disponibilità di energia
Interazione tra recettori PPARα e recettori nicotinici per l'acetilcolina come nuova strategia terapeutica nelle epilessie farmacoresistenti: studi preclinici.
CARATTERIZZAZIONE DI NUOVI MECCANISMI CHE SOTTENDONO
DIAGNOSTICA MEDICINA RIGENERATIVA Trapianti con cellule staminali
Le cellule negli organismi multicellulari, nei tessuti specializzati, possono avere un diverso grado di specializzazione, anche definito differenziamento.
La membrana cellulare Le membrane sono formate da un doppio strato di fosfolipidi con proteine e catene di zuccheri. Il glicocalice è importante per il.
Le cellule negli organismi multicellulari, nei tessuti specializzati, possono avere un diverso grado di specializzazione, anche definito differenziamento.
Le cellule di un organismo pluricellulare condividono lo stesso genoma ma sono estremamente diverse e specializzate; nel corpo umano esistono almeno 200.
Fisiologia della sensibilità generale
Epilessia Dott.ssa Maria Riello. L'epilessia è una sindrome caratterizzata dalla ripetizione di crisi epilettiche dovute all'iperattività di alcune cellule.
DN 1.2 Dolore acuto e cronico
Apparato muscolare contrazione fibra muscolare striata
Le cellule staminali del midollo osseo.
MORTE CELLULARE APOPTOSI E NECROSI.
CELLULE STAMINALI: TECNOLOGIE DI STUDIO E CELLULE STAMINALI NEURALI
Malattia: In quanto espressione di un danno cellulare può considerarsi l’esito di un fallimento adattativo degli organismi rispetto ai fattori di stress.
Legame tra fenomeni cerebrali e processi mentali
Metabolismo glucidico ed energetico
IL CERVELLO ISTRUZIONI PER L’USO
Comunicazione neuronale
Il potenziale di membrana
Gerard Tortora, Brian Derrickson
I recettori sensoriali
ESISTE UNA RELAZIONE TRA L'ESPOSIZIONE A TABACCO E PIOMBO E L' ADHD ?
Canali ionici come bersagli molecolari dei farmaci
TRASMISSIONE SINAPTICA
GLI EVENTI IONICI RESPONSABILI DEL POTENZIALE D’AZIONE
Carla Antoniotti a.a.2015/2016.
Eccitabilità_41 I CANALI IONICI VOLTAGGIO-DIPENDENTI.
« IL ruolo della plasticità Sinaptica nell’apprendimento
IL NEURONE.
Sinapsi neuro-neuronali
TRAUMATOLOGIA DEL SISTEMA NERVOSO. Trauma midollare esogeno l Relativamente frequente nei piccoli animali l Danni primari di varia gravità n contusione.
? Gli organismi multicellulari hanno GROSSI problemi di comunicazione
Transcript della presentazione:

Ipossia e danno neuronale: studio sperimentale COMPOSIZIONE UNITÀ DI RICERCA Virginia Tancredi, Professore Associato, Fisiologia Giovanna D’Arcangelo, Ricercatore Universitario, Fisiologia Margherita D’Antuono, Assegnista di ricerca, Fisiologia Roberto Forcina, contrattista, Fisiologia Francesco Antonelli, Biologo Molecolare e Presidente dell’AIAS di Sgurgola (Frosinone).

E’ utile la ricerca? L’utilità della ricerca è fin troppo evidente. La ricerca ha bisogno di tempo, la sua utilità non è immediata. La ricaduta della ricerca biomedica sulle strategie terapeutiche si può evidenziare anche dopo decenni.

La ricerca si muove attorno a processi che non si conoscono obbligandoci di volta in volta a scegliere, tra più alternative possibili, qual è la strada giusta da seguire. La strada può sembrare più lunga ma magari ci farà arrivare alla meta, le scorciatoie nella ricerca non sono opportune. L’utlità della ricerca si paleserà in un secondo momento. Le scoperte effettuate potranno essere utili in più campi rispetto a quelli ipotizzati all’inizio.

Il danno cerebrale ipossico-ischemico prenatale e perinatale è il fattore maggiormente responsabile della mortalità e morbilità di neonati e bambini che spesso porta a ritardo mentale, epilessia, difficoltà di apprendimento e disabilità motorie.

La patogenesi di questo danno è complessa dal momento che è correlata ad una cascata di eventi tossici tempo-dipendenti che includono: rapida “deplezione” dei magazzini intracellulari di adenosintrifosfato (ATP) glicolisi anaerobica, acidosi da acido lattico, e depolarizzazione della membrana cellulare eccitotossicità da glutammato aumento dell’entrata di calcio, sodio e acqua nelle cellule con conseguente rigonfiamento attivazione di enzimi calcio-stimolati attivazione del sistema immunitario iperespressione di particolari geni morte neuronale.

Questi eventi sono simili a quelli descritti nell’ictus cerebrale del paziente adulto, ma la gravità con cui questi danneggiano il cervello immaturo, è profondamente influenzata dall’età fetale in cui il avviene l’evento ipossico. Infatti, la suscettibilità del SNC immaturo all’ipossia/anossia, è dipendente dallo stato dei processi di sviluppo critici quali la proliferazione, migrazione, differenziazione, mielinizzazione, così come dalla regolazione del flusso sanguigno cerebrale e dal metabolismo.

In molte aree del Sistema Nervoso Centrale (SNC) di mammifero, utilizzando preparati biologici che consistono in fettine di cervello mantenute in vita “in vitro” quali quelle di corteccia somatosensoriale, talamo-corticali o di ippocampo-corteccia entorinale dove vengono conservate le connessioni dei circuiti nervosi, è possibile, tramite registrazioni elettrofisiologiche studiare gli effetti dell’ipossia. Durante l’evento ipossico i neuroni e le cellule gliali vanno incontro ad una severa ed improvvisa depolarizzazione inducendo una risposta che viene definita depolarizzazione ipossica (HD), che si verifica entro pochi minuti dal blocco sinaptico

Questa risposta può rappresentare uno dei passi iniziali che porta alla morte cellulare ed è caratterizzata: dalla cessazione dell’attività neuronale, da un improvviso shift negativo nel potenziale extracellulare, da una severa depolarizzazione dei neuroni e della glia e da una drastica ridistribuzione di ioni ai lati della membrana. Dopo la riossigenazione la trasmissione sinaptica non si ripristina se la depolarizzazione ipossica dura più di qualche minuto contribuendo quindi ad un danno cellulare acuto in regioni particolarmente sensibili all’ipossia come ad esempio la regione CA1 dell’ippocampo. Quindi il blocco irreversibile della trasmissione sinaptica dopo ipossia acuta è un importante indice fisiologico del danno.

E’ stato dimostrato che l’ischemia cerebrale è accompagnata da una marcata reazione infiammatoria, dovuta ad un aumento di espressione delle citochine, di molecole di adesione e di altri mediatori infiammatori, inclusi i prostanoidi e l’ossido nitrico. Studi preclinici suggeriscono che l’intervento precoce per attenuare tale infiammazione riduce la progressione del danno cerebrale.

Progetto di Ricerca Gli obiettivi principali del nostro studio sono: Obiettivo #1: In questa parte del progetto si sono utilizzati e si utilizzeranno ratti tra P0 e P21 sottoposti a danno anossico/ischemico e si sono effettuate e si effettueranno registrazioni intra/extracellulari da fettine di ippocampo per valutare gli effetti delle citochine sulla trasmissione sinaptica e sul potenziamento tetanico a lungo termine.

Obiettivo #2: In una seconda serie di esperimenti si effettueranno registrazioni elettrofisiologiche da fettine di ratti sottoposti a danno anossico/ischemico secondo le modalità convenzionali dove la madre sia stata pre-trattata in vivo con citochine per valutarne l’eventuale effetto protettivo sul danno post-ischemico. Le fettine utilizzate per le registrazioni elettrofisiologiche potranno essere utilizzate in un’ulteriore fase di questo progetto di ricerca per effettuare studi molecolari e istochimici. Questo studio ci permetterà di valutare l’importanza dell’intervento tempestivo nei casi di anossia perinatale e soprattutto studiare i meccanismi cellulari coinvolti nella progressione neuropatologica del danno post-ischemico per poter intervenire con le terapie adeguate.

Perché le citochine Nel tessuto nervoso sono stati identificati recettori per le citochine accoppiati ad una stimolazione dei processi di fosforilazione intracellulare della tiroxina e della serina/treonina, e alcune di queste citochine hanno un effetto modulatorio sui fenomeni di plasticità sinaptica. Infatti, alcune citochine inibiscono l’espressione del potenziamento a lungo termine (LTP) considerato un correlato elettrofisiologico di apprendimento e memoria, mentre altre lo aumentano. A questo proposito occorre ricordare che mentre la maggior parte delle citochine determinano un’azione infiammatoria, è stato dimostrato che l’interleuchina 6 (IL-6) ha al contrario un effetto protettivo sul tessuto cerebrale. Infatti, durante lo sviluppo IL-6 promuove l’accrescimento assonale e la differenziazione neuronale in colture, un’ azione sinergica con il fattore di accrescimento neuronale (NGF), ma distinta in termini di segnali di trasduzione intracellulari coinvolti.

Risultati generali Abbiamo recentemente dimostrato che IL-6 ha un effetto inibitore sul rilascio di glutammato e conseguentemente sulla propagazione dell’eccitazione attraverso la corteccia cerebrale, un evento che suggerisce il ruolo protettivo di IL-6 sulla sopravvivenza neuronale dopo insulto traumatico o ipossico. E’ quindi importante continuare ad esplorare l’efficacia delle terapie antiinfiammatorie nel trattamento del danno postischemico.

Risultati -L’anossia induce sui neuroni dell’ippocampo una depolarizzazione duratura. -Il periodo di riperfusione sembra essere quello più critico che può portare a morte cellulare. Durante questo periodo i potenziali sinaptici risultano di ampiezza maggiore. Possiamo individuare 2 possibili meccanismi: -l’incremento del rilascio di neurotrasmettitori e l’attivazione dei recettori degli amminoacidi eccitatori (EAA)i, in particolare quelli di tipo NMDA -l’accumulo di Ca2+ intracellulare -Durante l’interruzione di ossigeno, così come durante il periodo di riperfusione, aumenta anche il rilascio di GABA, ma non è ancora chiaro come e perché le conduttanze GABA-mediate possano contribuire alla depolarizzazione post- anossica. N.B. Come è noto il GABA è coinvolto nell’inibizione sinaptica e quindi l’attivazione dei recettori GABAa dovrebbe iperpolarizzare i neuroni, quindi contrapporsi all’azione depolarizzante degli EAA. Possiamo, quindi, pensare che il rilascio di GABA, durante l’anossia, possa rappresentare un mecanismo protettivo contro l’eccitotossicità.

Effetto dell’anossia sulla trasmissione di base registrata simultaneamente dalla zona dei corpi cellulari e dai dendriti della regione CA3 dell’ippocampo

Differenti risposte all’anossia dei corpi cellulari e dei dendriti

Fase ictale Fase interictale Effetto dell’anossia sull’attività epilettica indotta in vitro dalla 4-aminopiridina Potenziale GABA-mediato

Prospettive future Studio del ruolo delle citochine antiinfiammatorie sugli effetti indotti dall’anossia Studio dei meccanismi responsabili dell’atrofia muscolare, conseguente alla spasticità Eventuale loro prevenzione Studio di strategie innovative di riabilitazione per il recupero neuromotorio.