30 APRILE 2008
Siamo nel cortile del castello. Fabrizio, una giovane guida, ci accoglie e ci accompagna. Dopo alcune notizie relative al maniero e uno sguardo attento alle cicogne, che sono nei grossi nidi sul tetto, Fabrizio ci propone un gioco, in attesa del … re Carlo Alberto che scenderà dallo scalone del castello.
Infatti, dopo alcuni minuti, il re in persona ci accoglie, con una corona d oro in testa, tempestata di pietre preziose ed un mantello rosso sulle spalle e ci invita ad entrare. Prima, però, distribuisce ad ognuno di noi un biglietto di invito e ci fa indossare un mantello colorato. Che emozione!
Alcuni di noi però hanno dei dubbi: - È veramente il re, o è Fabrizio la nostra guida? Chissà!!
Tuttavia, lentusiasmo di entrare nel castello è tale, che per il momento ogni dubbio viene allontanato. Accompagnati dal re entriamo: dopo il salone d ingresso o sala dErcole, visitiamo la sala da pranzo, la biblioteca, la sala del bigliardo, la stanza delle cineserie, le camere da letto del re e della regina e dei principi ed infine le cucine. Che meraviglia!! La visita termina con un ballo guidato dal re.
Poi Carlo Alberto ci saluta e si allontana. Ormai è ora di pranzo. A questo punto la guida ci accompagna nel parco. Qui, in mezzo al verde e ai fiori, facciamo pranzo al sacco e ci divertiamo a giocare. Alcuni di noi, dopo aver osservato che le scarpe della guida sono uguali a quelle del re, continuano ad avere dubbi sulla vera identità del re.
Più tardi incontriamo ancora mago Merlino, seduto su una panchina del parco e, in lontananza, vediamo la sua grotta. Mago Merlino è anziano, con una lunga e fitta barba che gli nasconde il viso. In testa ha un buffo cappello nero. Indossa una lunga tunica blu, a stelle gialle. Dopo un po di confusione sulle formule magiche, riesce finalmente a fare una magia. Merlino tira così fuori dal suo sacco tanti cartoncini bianchi, con il disegno di una corona da re e da regina, uno per ognuno di noi.
Qui consumiamo un rapido spuntino e ci incamminiamo verso il pullman per tornare a casa. Con un grosso applauso lo ringraziamo e ritorniamo nel cortile del castello.