CASELLA Gli abitanti di Casella attualmente sono all’ultimo censimento 4.400 circa. Le frazioni più importanti sono: Regiosi, Cortino, Parata, Salvega,

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CASELLA Gli abitanti di Casella attualmente sono all’ultimo censimento 4.400 circa. Le frazioni più importanti sono: Regiosi, Cortino, Parata, Salvega, Carpeneta, Avosso, Stabbio e Nusci. COME ARRIVARCI: A7 e poi 8Km verso Torriglia Da Bolzaneto per la strada di Serra Riccò Da Bolzaneto per la strada di S.Olcese (In treno) da Piazza Manin con il trenino di Casella Avosso Montemaggio

BREVI CENNI STORICI Lo sviluppo di Casella è dovuto anche al sito geografico: posto nel cuore dell’appennino Ligure, il borgo sorse nell’ampio bacino creato dal fiume Scrivia. Anche se non abbiamo fonti storiche e materiali di epoca antica, è probabile che ai tempi dell’antica Roma repubblicana, il paese si trovasse alla confluenza di due importanti arterie: la strada detta poi Via dei Feudi Imperiali, in senso Nord/Sud e la perpendicolare Via di Fondovalle. La storia medioevale di Redigabio, antica denominazione di Casella, è strettamente legata a quella del Feudo di Savignone, il centro da cui dipese sino alla soppressione dei Feudi Imperiali, nel 1797. Dopo il 1678, anno in cui il feudo si divise nelle due porzioni autonome di Savignone e di Crocefieschi, Casella divenne il polo commerciale del feudo di Savignone. Dal punto di vista religioso, Casella e la sua chiesa pievana, furono sempre dipendenti alla Diocesi di Tortona e lo sono tuttora nonostante amministrativamente il comune dipenda da Genova.. L’800 fu il secolo d’oro per Casella per ilo fenomeno della villeggiatura che venne anche favorito successivamente dalla costruzione della ferrovia Genova-Casella. La strada per Montoggio

Veduta da crocetta di Orero Casella 1901 Veduta da crocetta di Orero Prele e Avosso primi ‘900

LA PIAZZA XXV APRILE La piazza xxv Aprile è situata al centro del paese. Anticamente era lo spazio dove si teneva il mercato delle merci portate dai mulattieri. La piazza è il simbolo di Casella per lo stile uniforme degli edifici che vi si trovano.Essa è attraversata dalla Via del Sale che prosegue fino a Montemaggio per poi arrivare in Piemonte. La piazza è perpendicolare all’attuale strada provinciale della valle Scrivia proprio perché anticamente la via più importante non era questa. Importante è il palazzo edificato dal conte Urbano Fieschi nel 1691 la cui torretta reca un fregio oggi illeggibile e due resti di meridiane I due stemmi di facciata sono quelli dei territori dei Feudi Imperiali, situati al confine con la Repubblica di Genova; all'interno del palazzo vi è la corte, di forma quadrata, a cielo aperto. Quando la piazza era intitolata al re UmbertoI

LA CHIESA PARROCCHIALE Sul piazzale della chiesa di Casella si estende la parrocchia di S. Stefano, che è stata restaurata nel 1994. E’ stata costruita sul progetto di “mastro” Simone Scaniglia nel 1718- 1722. E’ architettonicamente molto sobria e a pianta ellittica: l’interno ha infatti la lunghezza pari al doppio dell’altezza. Un tempo la chiesa era interamente bianca per far vedere meglio i giochi di luce e ombre. Oggi invece, ha affreschi fatti nel 1922-23 da pittori lombardi che abitavano a Casella. La volta presenta scene della vita di S. Stefano, la Gloria celeste, la Vergine e i santi. Nella chiesa sono da notare gli altari laterali, il gruppo ligneo della Crocifissione e di fronte a questo la statua marmorea della Madonna del Rosario (1839). Gli altari, sia quelli marmorei sia quelli in stucco, risalgono al XVIII secolo con l’eccezione di quello a destra dell’ ingresso, terminato nel 1818. Pure settecentesco è il bel crocifisso all’altare maggiore (1724 circa) e –nella nicchia absidale-la statua di S.Stefano, scolpita da Francesco Ravasco nel 1769 ed è stata appena restaurata nel 1999. In sacrestia non si può perdere la Natività attribuita alla scuola di Domenico Fiasella e una Visitazione di Giovanni Andrea de Ferrari, entrambi alla metà del sec. XVII.

Interno Chiesa parrochiale Il presepe Piazzale della chiesa nel 1909 Visitazione di Giovanni Andrea de Ferrari Interno Chiesa parrochiale

ORATORIO DI S. ANTONIO ABATE L’oratorio di S. Antonio Abate risale al 1556 e si trova sul piazzale della chiesa. L’esterno è anonimo mentre l’interno è caldo e raccolto, con il pavimento in cotto e le “ banche ” in castagno su cui sedevano i confratelli nelle loro adunate di preghiere e di discussioni di opere caritatevoli. In essa sono raccolti numerosi oggetti: i secolari “ stampi ” per le Focacce di S. Antonio (vendute anche ai giorni nostri il 17 gennaio e la Domenica successiva), l’urna per l’elezione del Priore, i settecenteschi piatti in peltro per la raccolta delle offerte, le mazze pastorali dei santi Antonio e Stefano in argento lavorato, i “tabarrini” in velluto cremisi, i grandi Cristi processionali e tante altre reliquie dei tempi passati. I Cristi processionali sono i veri simboli delle confraternite. La confraternita di S. Antonio Abate ne possiede due. Il primo è il piu’ antico e risale al ‘700. Viene chiamato il Cristo Bianco Pesa oltre 70 kg e le estremità dei bracci della croce (canti) sono ricche di decorazioni floreali in argento. Il secondo è detto il Cristo Moro. Pesa un quintale e i suoi canti sono argentato e dorato.

TRENINO GENOVA-CASELLA La Genova-Casella è una dalle poche ferrovie sopravvissute al boom della meccanizzazione avvenuta negli armi Cinquanta o sessanta. La ferrovia è stata elettrificata sin dalla sua origine, cioè 1 Settembre 1929. La Genova- Casella è nata per servire l’Alta Valle Scrivia e la Val Trebbia. Durante l‘esecuzione dei lavori, a causa della mancanza di fondi, non si poterono fare i prolungamenti per Busalla, Montoggio e Torriglia; l’esercizio è cominciato solo sui 24 km costruiti. Nel 1954 la ferrovia è stata prolungata dal deposito fino al centro di Casella di circa1km. IERI…..OGGI

PERCORSO La Genova - Casella passa per tre valli: Val Bisagno, Valpolcevera e la Valle Scrivia. Il suo percorso é con curve strette, brevi gallerie e molti viadotti con una forte pendenza. Durante il viaggio, il viaggiatore può vedere il cimitero di Staglieno, può avere una bella veduta sulla Genova di Levante fino al mare e al promontorio di Portofino e può ammirare il paesaggio naturale circostante.