L’ AQUILA REALE A cura di Sandro Cannas
Caratteristiche L'aquila reale raggiunge una lunghezza che può variare tra i 75 e gli 88 cm, la sua apertura alare può raggiungere i 2,30 metri, mentre il suo peso può andare anche sino a 6,7 kg. Può vivere sino a 50 anni. Il becco è forte e ricurvo, le zampe sono robuste e ricoperte di piume, gli artigli sono lunghi e affilati ed il quarto dito, opposto agli altri, è munito di un'unghia più lunga che trafigge le prede. Gli occhi sono grandi e direzionati frontalmente, denotando una vista acuta. L’iride è bruna. E' dotata di una vista straordinaria, sei/otto volte più acuta dell'uomo e ha un campo visivo di 300 gradi. Il piumaggio è tutto di colore bruno scuro con penne dorate sul capo che, ricordando una corona, le hanno conferito il titolo di "reale". In volo si riconosce per le grosse dimensioni che caratterizzano gli esemplari adulti. Volo elegante, abitualmente planato e volteggiato. Volteggia con rari battiti d’ala e tenendo le ali leggermente in avanti.
E' l'aquila più diffusa nell'emisfero settentrionale. Diffusione E' l'aquila più diffusa nell'emisfero settentrionale. In Europa si quantificano circa 3.000 esemplari. In Italia la sua presenza è stimata in circa 500 coppie, delle quali circa 300 si trovano sulle Alpi, circa 100 distribuite lungo la dorsale appenninica, una trentina tra Sicilia e Sardegna. L’aquila reale è presente praticamente su tutti i principali massicci montuosi dell’isola.
Predilige in genere gli spazi aperti con grandi pareti rocciose, Habitat L'aquila reale è un uccello molto attaccato al suo territorio, che può andare dai 50 ai 500 km quadrati a seconda della disponibilità di cibo. Predilige in genere gli spazi aperti con grandi pareti rocciose, sulle quali costruisce i suoi nidi. Si tiene lontana dalle zone troppo boscose o frequentate dall'uomo, ed è assente nelle pianure. L’habitat preferito dall’Aquila reale è costituito dai pascoli d’alta quota e dagli ambienti piuttosto rocciosi ancora relativamente selvaggi e lontani dalla presenza umana.
Riproduzione Le coppie che si formano durano per tutta la vita e risiedono nello stesso territorio per anni. Durante questa permanenza ogni coppia costruisce nel proprio territorio fino a 12 nidi e, all'inizio della primavera, ne sceglie uno e lo rinnova utilizzando grossi rami e tappezzandoli di ramoscelli e foglie fresche. Il periodo degli accoppiamenti è tra dicembre e febbraio, durante il quale, in seguito ad uno spettacolare corteggiamento costituito da picchiate, avvitamenti e leggeri tocchi del partner, la coppia sceglie il luogo più idoneo per nidificare. La femmina depone due uova e la schiusa avviene generalmente a metà maggio. L’incubazione ha una durata media di 43-45 giorni circa. Dei due aquilotti in genere sopravvive solo uno, spesso il primo nato uccide il secondo. I piccoli aquilotti appena nati sono ricoperti da una lanugine bianca che è destinata ad essere sostituita, dopo una ventina di giorni, da un piumaggio più folto. In luglio-agosto il giovane lascia il nido, ma vive ancora tre o quattro mesi con i genitori prima di imparare a cacciare e diventare indipendente. La maturità sessuale viene raggiunta intorno ai 4-5 anni.
Alimentazione La sua alimentazione è costituita per l'80% da mammiferi, con prede grandi anche fino alle dimensioni di un giovane camoscio. Le prede più frequenti sono: marmotte, lepri, scoiattoli, conigli selvatici, donnole e volpi. Anche altre specie di uccelli come pernici, fagiani o corvi possono rientrare nei suoi pasti. In inverno la sua alimentazione può comprendere anche carogne. La sua tecnica di caccia è inconfondibile, scivola silenziosamente a bassissima quota lungo i pendii e piomba di sorpresa sulla preda che uccide quasi sempre con gli artigli. Gli uccelli, invece, possono essere afferrati anche in volo. I peli e le piume delle prede che non possono essere digeniti vengono rigurgitati in un boccone a forma di palla chiamata borra
La sua protezione L'aquila è protetta su tutto il territorio nazionale e la sua popolazione sembra mantenersi stabile, poiché le scarse nascite riescono appena a compensare le perdite causate dal bracconaggio. Ed è stato proprio il bracconaggio, assieme al furto dei piccoli ed al disturbo arrecato dall’uomo che per molti anni hanno fatto temere per la sua sopravvivenza. Nel passato l'aquila reale è stata perseguitata dagli agricoltori, convinti che uccidesse i loro agnelli, e dai guardacaccia per proteggere gli uccelli nelle riserve dei loro padroni. Di recente invece i pesticidi agricoli e l'inquinamento hanno provocato danni alle uova, il cui guscio è così fragile che spesso si rompe prima di schiudersi
L’aquila è uno dei rapaci più maestosi, volteggia nel cielo fino ad altezze vertiginose, approfittando delle correnti di aria calda in salita e scrutando il suolo con la sua potentissima vista. E’ un animale molto elegante e intelligente che si può addomesticare per fini di caccia o… …esibizioni spettacolari !!!