Otri nuovi per una Quaresima nuova
Testo: Luca 4, Quaresima 1ª domenica C. Musica: Wind Spirit. Otri nuovi per una Quaresima nuova Pesano gli otri vecchi, sono lì da sempre, anche se ormai sono quasi vuoti. Gli otri dei nostri riti abitudinari, gli otri di tradizioni superficiali, gli otri delle nostre parole di sempre. Cambiamo a otri nuovi, l’ otre nuovo dell’ amore sociale, l’ otre nuovo della compassione dei fratelli, l’ otre nuovo della risposta alla sofferenza altrui. Otri nuovi per una Quaresima nuova, per una Quaresima con carne sociale, la carne di chi si trova nel bisogno. Fidel Aizpurua
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. La forza dello Spirito è con Gesù. È lo Spirito che lo conduce al deserto. Non è un’ imboscata, non è una trappola, ma è qualcosa che risponde al progetto amorevole di Dio. Il deserto è luogo di ricerca, di discernimento, di austerità, di silenzio, di ascolto, di riposo, di preghiera. Luogo di misericordia e di amore. Potrebbe essere un’alternativa in questo tempo quaresimale procurarci un po’ di deserto? Godere di momenti di riflessione in silenzio, cercando l’incontro con noi stessi e con Dio? A Gesù lo Spirito fa sentire fame di servizio, di umiltà, di donazione, di compassione, di giustizia, di fiducia… Anche a me?
Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Non di solo pane vivrà l'uomo"». Le tentazioni cercano di offrire a Gesù un cammino trionfalistico. Utilizzare il facile miracolo in beneficio proprio. L’obiettivo è che Gesù agisca al di fuori del progetto di Dio. Sentire le tentazioni-prove è buona cosa. Gesù ci insegna come si attraversano e come si superano le prove. Ci dimostra che non sono la seduzione del male, ma l’occasione per maturare, per essere più realisti, più forti, più compassionevoli, più comprensivi. È l’occasione per tornare al Vangelo, per sperimentare di nuovo il fascino dei gesti e delle parole di Gesù. Di che cosa vivo? Qual è il mio cibo per maturare e per crescere?
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto"». È la tentazione dell’ansia di dominio, la sete di potere, il desiderio di sottomettere gli altri, di esigere obbedienza. L’alternativa che Gesù propone a questa tanto diffusa tentazione è il servizio : “io sto tra voi come colui che serve”. Nella lavanda dei piedi ci lascia in testamento il suo modo di esercitare il potere. il suo modo di esercitare il potere. Adorare Dio solo ci rende liberi, felici e fratelli.
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: "Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano"; e anche: "Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra"». Gesù gli rispose: «È stato detto: "Non metterai alla prova il Signore Dio tuo"». È sempre attuale la tentazione di servirsi di Dio, di voler essere come Dio, cercare di fare un Dio a nostra misura. La tentazione dell’arroganza, dei privilegi, del potere, della prepotenza, del prestigio... si può presentare persino appoggiandosi sulla Scrittura. Gesù non è nato perché gli angeli lo sollevino sulle loro ali, né farà miracoli per farsi propaganda, né per avere successo personale ma per abbracciare, toccare i lebbrosi, curare ferite, liberare, alleggerire gioghi, denunciare schiavitù e rivelare la compassione del Padre per tutte le sue creature.
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato. Facendo come ha fatto Gesù si allontanano gli avversari. Con la sua vittoria, Gesù ci dimostra che tutte le difficoltà, che senz’altro avremo, possono essere superate. Come Lui, sempre possiamo fare assegnamento sulla forza dello Spirito e la luce della Parola. Gesù è stato tentato nel deserto, per le strade e nelle città. È stato tentato dai familiari e dai discepoli, dal popolo e dalle autorità civili e religiose. Gesù è stato tentato, ha vissuto e sperimentato tutte le situazioni e circostanze in cui possiamo trovarci. “Gesù accetta di essere tentato perché tutti impariamo da Lui a trionfare” (Sant’Ambrogio)
Un’altra Quaresima…un’altra Pasqua Incoràggiati a vivere quest’anno un altro tipo di Quaresima: più sociale, più solidale, più dedita, più capace di aiuto, più compassionevole. Questo ti porterà a vivere un’altra Pasqua: più fraterna, più umana, più luminosa, più portatrice di speranza, più tenera, più nuova. Una Quaresima nuova per una Pasqua nuova Ascolta la voce della profezia: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5). Dobbiamo sforzarci perché questa novità sia realtà. Per questo motivo questo proclama è un’offerta, un invito, una sfida. Gesù, instancabile camminante, cammina al nostro fianco nell’ itinerario quaresimale. Facciamo il cammino con lui aprendoci a ogni persona, soprattutto alla più bisognosa, alla più sofferente, alla più umile. Fidel Aizpurua