MLT (visiva e verbale) Memoria iconica ecoica uditiva visiva MBT

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MLT (visiva e verbale) Memoria iconica ecoica uditiva visiva MBT Memoria dichiarativa (esplicita) Memoria non dichiarativa (implicita) Memoria episodica Memoria semantica Memoria prospettica Innesco (priming) procedurale Episodi pubblici Episodi autobiografici

Obiettivi della lezione di oggi Analisi componenti MLT Quanto sono accurati i nostri ricordi?

Memoria a lungo termine visiva La distinzione tra memoria visiva e memoria uditiva si applica anche alla memoria a lungo termine. La memoria a lungo termine spiega i fenomeni di ricordo permanente (o comunque duraturo) Memoria a lungo termine visiva Studi sul riconoscimento visivo mostrano livelli di riconoscimento molto alti (fino al 98%) anche parecchio tempo dopo la presentazione degli stimoli (esp. Shepard) Parte del riconoscimento di una scena è frutto di processi di ricostruzione e riorganizzazione (E. Loftus) Il 16% dei partecipanti ricordava di aver stretto la mano a Bugs Bunny! Braun, K. A., Ellis, R., & Loftus, E. F. (2002). Make my memory: How advertising can change our memories of the past. Psychology and Marketing, 19, 1-23.

Memoria a lungo termine uditivo-verbale Riguarda la dimensione semantica del linguaggio (MLT verbale) ma anche caratteristiche sensoriali come voci e toni Il riconoscimento arriva a livelli molto alti (95% per le voci e 90% per i suoni)

MLT (visiva e verbale) Memoria iconica ecoica uditiva visiva MBT Memoria dichiarativa (esplicita) Memoria non dichiarativa (implicita) Memoria episodica Memoria semantica Memoria prospettica Innesco (priming) procedurale Episodi pubblici Episodi autobiografici

Memoria dichiarativa e memoria non-dichiarativa Distinzione tra sapere cosa e sapere come (G. Ryle) La memoria dichiarativa (sapere cosa) si riferisce alla conoscenza esplicita di fatti, come la definizione di una parola o le circostanze in cui abbiamo conosciuto una persona E’ un tipo di conoscenza direttamente accessibile alla coscienza La memoria non-dichiarativa si riferisce soprattutto alla componente procedurale (sapere come), cioè alle informazioni di cui facciamo uso nell’attuare un compito E’ un tipo di conoscenza non consapevole

Strutture coinvolte in memoria dichiarativa (nuclei diencefalici + parte mesiale lobo temporale)

Strutture coinvolte in memoria procedurale (gangli della base + strutture cerebellari)

La distinzione tra memoria procedurale e dichiarativa è confermata da dati su pazienti neurologici Vi sono lesioni cerebrali che danneggiano selettivamente la memoria dichiarativa: i pazienti non sono in grado di apprendere nuove conoscenze ma sono in grado di apprendere nuove procedure (Jimmy G., il “marinaio perduto” di Oliver Sacks)

MLT (visiva e verbale) Memoria iconica ecoica uditiva visiva MBT Memoria dichiarativa (esplicita) Memoria non dichiarativa (implicita) Memoria episodica Memoria semantica Memoria prospettica Innesco (priming) procedurale Episodi pubblici Episodi autobiografici

La memoria non-dichiarativa non riguarda solo le abilità motorie (es La memoria non-dichiarativa non riguarda solo le abilità motorie (es. fenomeno del priming) Questa conoscenza implicita, non consapevole, può essere testata mediante test impliciti Nei test impliciti la memoria è uno strumento per lo svolgimento di un compito che non è connesso con il recupero cosciente dell’informazione

casa tempo luce vento trappola cane dieci fragola lampada trucco Test espliciti e test impliciti STUDIO: cerca parole che contengano la lettera ‘t’ (no menzione della fase test) TEST: la parola sullo schermo è una parola o una non-parola? casa tempo luce vento trappola cane dieci fragola lampada trucco cibo tenda fango cavolo culla aereo tetto cavallo cipolla trottola cavallo carallo

Risultati fase test (riconoscimento implicito): analisi ristretta alle sole risposte ‘parola’ 800 Tempo di risposta (ms) Effetto priming 400 in fase studio nuove Stimoli ‘parole’

MLT (visiva e verbale) Memoria iconica ecoica uditiva visiva MBT Memoria dichiarativa (esplicita) Memoria non dichiarativa (implicita) Memoria episodica Memoria semantica Memoria prospettica Innesco (priming) procedurale Episodi pubblici Episodi autobiografici

Memoria episodica e memoria semantica Nella MLT si può distinguere tra la memoria episodica e la memoria semantica Memoria episodica Si riferisce a specifici eventi ed esperienze di vita Contiene informazioni spazio-temporali che specificano dove e quando si è verificato l’evento E’ organizzata cronologicamente

Memoria semantica Si riferisce a conoscenze astratte e generali Trascende le condizioni temporali e spaziali in cui la traccia si è formata E’ organizzata in modo tassonomico e associativo Riflessione: memoria episodica e memoria semantica: sistemi diversi? Tulving (1985, 1987): memoria episodica come sottoinsieme della memoria semantica

MLT (visiva e verbale) Memoria iconica ecoica uditiva visiva MBT Memoria dichiarativa (esplicita) Memoria non dichiarativa (implicita) Memoria episodica Memoria semantica Memoria prospettica Innesco (priming) procedurale Episodi pubblici Episodi autobiografici

Memoria retrospettiva e memoria prospettica Possiamo recuperare dalla memoria fatti o episodi del passato (memoria retrospettiva) “E’ ben poca cosa una memoria che guarda solo all’indietro” (L. Carroll) Infatti siamo in grado di ricordare piani, intenzioni e azioni che svolgeremo in futuro (memoria prospettica) Nel processo che porta al ricordo di un’intenzione si possono distinguere almeno diverse fasi Formazione e codifica di un’intenzione e dell’azione associata

Intervallo di ritenzione intervallo tra la codifica dell’intenzione e l’inizio dell’intervallo di potenziale prestazione Intervallo di prestazione Periodo di tempo in cui l’intenzione deve essere recuperata Inizio ed esecuzione dell’azione Valutazione del risultato (compliance o no-compliance)

MLT (visiva e verbale) Memoria iconica ecoica uditiva visiva MBT Memoria dichiarativa (esplicita) Memoria non dichiarativa (implicita) Memoria episodica Memoria semantica Memoria prospettica Innesco (priming) procedurale Episodi pubblici Episodi autobiografici

La memoria autobiografica La memoria autobiografica è riferita al ricordo di informazioni legate al sé. Il sistema dei ricordi autobiografici comprende tre livelli organizzati gerarchicamente estesi periodi della vita eventi generali (giorni o settimane) eventi specifici (ore)

I ricordi autobiografici hanno carattere ricostruttivo In molti casi la rievocazione di un evento comporta l’integrazione di dettagli estratti da episodi simili (memoria riepisodica)

Flashbulb memory (ricordi simili a istantanee fotografiche) Siete in grado di ricordare il modo in cui avete appreso la notizia dell’attentato alle Torri Gemelle? E…l’omicidio di Novi Ligure? (FORSE SI FORSE NO)

Schacter “Alla ricerca della memoria” Era un giorno di scuola come gli altri e sedevo al mio solito posto in prima media. All’improvviso il preside entrò in calsse e tirò da parte il nostro insegnante. Era venuto a portarci una terribile notizia: avevano sparato al presidente Kennedy. Non ricordo molto di quanto successe prima o dopo quell’annuncio, ma l’immagine del momento in cui ho appreso la notizia mi è rimasta impressa per oltre trent’anni.

Brown & Kulik (1977): morte di John Kennedy; 10 eventi drammatici. Molti eventi erano accompagnati da un ricordo molto vivo; tanto più importante era l’accaduto tanto maggiore era la probabilità di un ricordo vivido

Il fenomeno di ricordi molto vivi a proposito di eventi importanti è estremamente interessante, ma una rievocazione nitida non implica necessariamente che sia altrettanto accurata. Non è fondamentale che si sia corretti nel ricordare dove eravamo quando abbiamo appreso la notizia dell’attentato alle torri gemelle! Tuttavia c’è una situazione nella quale l’accuratezza del ricordo può essere di cruciale importanza, e precisamente nel caso della testimonianza oculare in un’aula di tribunale. Alcuni dati sperimentali dimostrano che la memoria non è infallibile (in particolare gli studi di Elisabeth Loftus).

Schacter “Alla ricerca della memoria” Lo psicologo danese Still Larsen conduceva uno studio sui propri ricordi quando venne a sapere dell’assassinio di Palmer e inserì subito nel suo computer un resoconto dettagliato di come aveva appreso la notizia. Quando a distanza di mesi, nel quadro dello studio in corso, rispose alle domande del computer lo psicologo ricordò a ragione di aver sentito la notizia alla radio mentre faceva colazione. Notò anche che i contorni vividi del suo ricordo contrastavano con la scialba rievocazione di come aveva appreso notizie meno importanti, in genere destinate a svanire nell’arco di un mese. Il suo flash, però, non era del tutto accurato. Larsen ricordava chiaramente che sua moglie era con lui quando apprese la notizia, ma quando confrontò quest’idea con il resoconto scritto, scoprì che era da solo! […..] Lo psicologo disse che vedeva ancora la scena di lui e sua moglie che apprendevano la notizia insieme.

Misinformation effect (effetto dell’informazione sbagliata) Soggetti che hanno assistito ad un evento ed hanno poi ricevuto dettagli erronei o falsi sviluppano ricordi distorti. In un esperimento i partecipanti hanno assistito ad un incidente automobilistico simulato, avvenuto ad un incrocio con un segnale di stop; ad alcuni dei partecipanti venne poi detto che era il segnale di dare la precedenza; in seguito questi dichiararono di essere certi di aver assistito ad un incidente avvenuto ad un incrocio nel quale si doveva dare precedenza; al contrario, il resto del gruppo aveva un ricordo molto più esatto di quanto visto.

Una memoria così imperfetta non riguarda solo volti o oggetti visti di sfuggita ma anche oggetti o avvenimenti osservati frequentemente!!!!!

Una memoria così imperfetta non riguarda solo volti o oggetti visti di sfuggita ma anche oggetti o avvenimenti osservati frequentemente!!!!!

Una memoria così imperfetta non riguarda solo volti o oggetti visti di sfuggita ma anche oggetti o avvenimenti osservati frequentemente!!!!!

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Una memoria così imperfetta non riguarda solo volti o oggetti visti di sfuggita ma anche oggetti o avvenimenti osservati frequentemente!!!!!

Una memoria così imperfetta non riguarda solo volti o oggetti visti di sfuggita ma anche oggetti o avvenimenti osservati frequentemente!!!!!

Una memoria così imperfetta non riguarda solo volti o oggetti visti di sfuggita ma anche oggetti o avvenimenti osservati frequentemente!!!!! Nickerson & Adams, 1979; Rubin & Kontis, 1983

Riassumendo… Abbiamo scoperto di essere inaffidabili come testimoni e troppo creativi nel ricordare il nostro passato. Abbiamo scoperto che ricordi imperfetti si riferiscono anche a oggetti visti frequentemente. Possiamo almeno fidarci della nostra memoria quando dobbiamo ricordare semplici parole?

Paradigma DRM (Deese-Roediger-McDermott) Adesso facciamo un piccolo esperimento in aula. Fase 1: Adesso leggerò alcune liste di parole. Il vostro compito è quello di prestare attenzione alle parole cercando di memorizzarle. Fase 2: Al termine della lettura di ciascuna lista di parole dovrete scrivere le parole che ricordate, cercando di essere il più accurati possibile. Per ogni lista di parole avrete 2 minuti di tempo.

Paradigma DRM (Deese-Roediger-McDermott) Fase 3: Adesso vi presenterò un’ultima lista di parole. Per ognuna dovrete indicare se è una parola “vecchia” o “nuova”. Inoltre, per ognuna, fornite un giudizio del tipo Ricordo/Conosco Lista per il riconoscimento: Mela, porta, paura, veneziana, marito, ghiaccio, aria, finestra, cibo, stoffa, acqua, freddo, ditale, nuvole, tavola, burro, brina, tenda, ragazzo, liscio, filo, intelaiatura, gelato, ago, appuntito, casa, punta, scuro, bambola, caldo.

Paradigma DRM (Deese-Roediger-McDermott) Fase 3: Adesso vi presenterò un’ultima lista di parole. Per ognuna dovrete indicare se è una parola “vecchia” o “nuova”. Inoltre, per ognuna, fornite un giudizio del tipo Ricordo/Conosco Lista per il riconoscimento: Mela, porta, paura, veneziana, marito, ghiaccio, aria, finestra, cibo, stoffa, acqua, freddo, ditale, nuvole, tavola, burro, brina, tenda, ragazzo, liscio, filo, intelaiatura, gelato, ago, appuntito, casa, punta, scuro, bambola, caldo. Rievocazione libera: 55% di falsi richiami delle parole critiche Riconoscimento: 81% di falsi riconoscimenti 72% di giudizi Ricordo.

Paradigma DRM (Deese-Roediger-McDermott) Fase 3: Adesso vi presenterò un’ultima lista di parole. Per ognuna dovrete indicare se è una parola “vecchia” o “nuova”. Inoltre, per ognuna, fornite un giudizio del tipo Ricordo/Conosco Lista per il riconoscimento: Mela, porta, paura, veneziana, marito, ghiaccio, aria, finestra, cibo, stoffa, acqua, freddo, ditale, nuvole, tavola, burro, brina, tenda, ragazzo, liscio, filo, intelaiatura, gelato, ago, appuntito, casa, punta, scuro, bambola, caldo. Rievocazione libera: 55% di falsi richiami delle parole critiche Riconoscimento: 81% di falsi riconoscimenti 72% di giudizi Ricordo.

Paradigma DRM (Deese-Roediger-McDermott) Fase 3: Adesso vi presenterò un’ultima lista di parole. Per ognuna dovrete indicare se è una parola “vecchia” o “nuova”. Inoltre, per ognuna, fornite un giudizio del tipo Ricordo/Conosco Lista per il riconoscimento: Mela, porta, paura, veneziana, marito, ghiaccio, aria, finestra, cibo, stoffa, acqua, freddo, ditale, nuvole, tavola, burro, brina, tenda, ragazzo, liscio, filo, intelaiatura, gelato, ago, appuntito, casa, punta, scuro, bambola, caldo. Rievocazione libera: 55% di falsi richiami delle parole critiche Riconoscimento: 81% di falsi riconoscimenti 72% di giudizi Ricordo.

Rievocazione libera: 55% di falsi richiami delle parole critiche Riconoscimento: 81% di falsi riconoscimenti 72% di giudizi Ricordo.

Riassumendo… Abbiamo scoperto di essere inaffidabili come testimoni e troppo creativi nel ricordare il nostro passato. Abbiamo scoperto che ricordi imperfetti si riferiscono anche a oggetti usati frequentemente. Possiamo almeno fidarci della nostra memoria quando dobbiamo ricordare semplici parole? NO

La “firma” cerebrale delle memorie vere Consapevolmente non siamo in grado di discriminare una memoria vera da una falsa. Alcuni studi hanno trovato che i ricordi veri erano caratterizzati da un maggior numero di dettagli visivi e spaziali, rispetto ai ricordi falsi frutto di un’attività mentale (es. Mather et al., 1997). Il nostro cervello porta traccia di questa differenza?

Studio PET La PET rileva le variazioni nel metabolismo o flusso sanguigno cerebrale che si verificano quando stiamo svolgendo un compito cognitivo, permettendo così di identificare le regioni del cervello che si attivano maggiormente durante il compito. Schacter et al. (1996) Fase 1: 24 liste di 20 parole ciascuna presentata per via uditiva Fase 2: Compito di memoria di riconoscimento (PET)

Pattern di attivazione Riconoscimenti corretti (parole “vecchie” riconosciute correttamente come “vecchie”) Falsi riconoscimenti (parole “nuove” riconosciute come “vecchie”) Corrette identificazioni delle parole “nuove” Condizione di controllo (visione passiva di una X posta sullo schermo)

Risultati Sia i riconoscimenti corretti che quelli falsi erano associati a un aumento del flusso sanguigno cerebrale nelle strutture che presiedono alla formazione e al recupero delle memorie episodiche (ovvero, regioni prefrontali e lobo temporale mediale) Solo i riconoscimenti corretti erano associati all’attivazione della regione temporo-parietale sinistra, area implicata nell’elaborazione uditiva! Processo di riattivazione sensoriale (Nyberg et al., 2000). Firma cerebrale sensoriale delle memorie vere.

Qualche suggerimento per un approfondimento: Pagina web di E. Loftus: http://faculty.washington.edu/eloftus/ Loftus, E. F., & Pickrell, J. E. (1995). The formulation of false memories. Psychiatric Annals, 25, 720–725. Braun, K. A., Ellis, R., & Loftus, E. F. (2002). Make my memory: How advertising can change our memories of the past. Psychology and Marketing, 19, 1-23. Nyberg, L., Habib, R., McIntosh, A. R., & Tulving, E. (2000). Reactivation of encoding-related brain activity during memory retrieval. Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America 97, 11120-11124. Okado, Y., & Stark, C. E. L. (2003). Neural processing associated with true and false memory retrieval. Cognitive, Affective, & Behavioral Neuroscience, 3, 323–334. Altri riferimenti bibliografici inclusi nelle precedenti diapositive

Comunicazione Esercitazioni: ogni gruppo è invitato a segnalarmi l’argomento/articolo scelto per la discussione in aula al momento dell’iscrizione