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La Sindone La Sindone è un lenzuolo di lino a spina di pesce. Misura cm 437 in lunghezza e cm 111 in larghezza, compresa una striscia cucita longitudinalmente larga circa cm 8. Sul tessuto è impressa un'immagine, l'impronta frontale e dorsale di un uomo crocifisso. L'impronta presenta la singolare caratteristica di comportarsi come un negativo fotografico.
Esempio di tomba palestinese al tempo di Gesù
Il percorso geografico della sacra Sindone
Visione frontale
A destra ferita al costato
L’mmagine della Sindone è tridimensionale
Ricostruzione del volto
Tipo di flagello che ha provocato le ferite alla schiena
Macchie di sangue sulla nuca
Immagine di pollini ritrovati sul lenzuolo sindonico, appartenenti a piante che crescono solo in palestina lungo le pareti di mura del tempo di erode
Possiamo essere sicuri dell'itinerario ricostruito della Sindone di Torino? Che essa abbia fatto quel percorso non ci sono dubbi secondo la palinologia. Il palinologo svizzero infatti, collaboratore dell'Interpol, tra il 1973 e 1978 ha identificato 55 specie diverse di piante, dopo aver esaminato i pollini prelevati sulla Sindone da 12 adesivi e cioè: - 7 sono tipiche della Palestina, due delle quali crescono tutt'ora sui resti delle antiche mura di Gerusalemme; - 16 appartengono all'area del mar Morto (assenti in Europa) - 16 crescono in Anatolia (Turchia), due delle quali ad Urfa-Edessa e una a Costantinopoli. Sono per lo più pollini entomofili, non trasportabili dal vento (anemofili). - 16 sono pollini di piante mediterranee (Europa e Medio Oriente) I botanici israeliani Aharon Horowitz e Avinoam Danin confermano completando la scoperta di Frei studiandone i prelievi: ‹‹ Almeno la metà dei pollini individuati sulla Sindone provengono da fiori, e per giunta sono entomofili; sono quasi tutti fiori primaverili e ben presto sui nastri di Frei ne vengono riportate altri ancora. Lo studio delle fotografie della superficie del lenzuolo a luce polarizzata ne avrebbe lasciato intravedere la sagoma, del tipo di quella che resta sui supporti degli erbari, di tutte le specie identificate da Frei e di altre ancora. A questo punto pare che tutto induca ad una conclusione obbligata: sulla Sindone è presente una grande quantità di pollini di fiori palestinesi primaverili. ››
L’incendio nella cappella guariniana minacciò seriamente la sacra Sindone 11 Aprile 1997 ore 23,30
Il coraggioso intervento dei vigili del fuoco ha salvato dalle fiamme il telo sindonico
Considerazioni finali 1 1- La Sindone non sembra falsificabile: nessuno è riuscito finora a produrne un sosia. 2- Totale assenza di pigmento, colore, vernice ... L'immagine non è dovuta a colorazione, ma a scolorazione: il come non è conosciuto. 3- L'immagine è impressa al rovescio di quanto richiede il nostro occhio (= negativo ottico): c'è stato un rovesciamento di luci e ombre. Di conseguenza solo la fotografia nel suo negativo ha rivelato l'immagine che stava nascosta e che i grandi pittori non erano riusciti a decifrare. 4- Il computer ha rivelato la tridimensionalità dell'immagine e la sua assenza di direzionalità: cosa impossibile per qualsiasi falsario. 5- Ci sono delle informazioni non visibili a occhio nudo. 6- Ci sono poi diverse informazioni non compatibili con la cultura medioevale: - la distinzione tra sangue venoso e arterioso, come appare dalle macchie di sangue, è solo del 1500; - il modo della coronazione di spine è in netta opposizione con quello dei pittori e scultori; - così pure la trafittura dei chiodi ai polsi e non al palmo della mano (la crocifissione era stata abolita da Costantino e le sue modalità dimenticate: il chiodo piantato nel palmo non tiene ma lacera la mano a causa del peso in trazione); - la sparizione del pollice dovuta a contrazione del nervo mediano.
Considerazioni finali 2 LA DATAZIONE AL CARBONIO: 1- È l'unica (finora) nota stonata del concerto sindonico. 2- Non nega l'autenticità dell'immagine sindonica, ma contraddice la data del telo. 3- L'esistenza della sindone prima dell'anno mille è più che documentata.. 4- Non può essere medioevale (vedi al precedente n. 6) e inoltre: a) è stato prelevato da un lato della sindone che era stato rattoppato agganciandosi direttamente ai fili precedenti della sindone, il che ha comportato la non omogeneità del peso dei singoli pezzi sindonici consegnati ai 3 laboratori; b) lo scienziato russo Dimitri Koutznetsov ha dimostrato come l'incendio di Cham-béry può aver notevolmente ringiovanito il carbonio 14 anche di 1000 anni, portando così gli scienziati a una data enormemente errata, come è già capitato (vedi ad esempio la mummia di Manchester - 1000 anni di differenza tra ossa e telo! -; oppure il cotone peruviano del 1200 d.C. datato dal laboratorio di Zurigo con 1000 anni di differenza dalla data certa già conosciuta). 5- La prova al carbonio è inoltre priva di affidabilità scientifica per le anomalie procedurali che ne invalidano i risultati: a) non si è proceduto alla cieca come era previsto dal protocollo, i laboratori cioè non dovevano sapere quale dei quattro era il pezzo sindonico; b) è poi decisivo il fatto di aver rivelato ai laboratori le date dei 3 campioni-spia che avrebbero dovuto verificare l'attendibilità della datazione al C14. Tale rivelazione rende la prova scientificamente inaffidabile (la scienza non è fiducia, ma constatazione); c) secondo gli esperti di statistica, l'età media della Sindone ottenuta dai tre laboratori è priva di valore perché il laboratorio di Oxford ha dato sul campione sindonico un risultato che si discosta notevolmente da quello degli altri due. In termini statistici ciò vuol dire che non c'è omogeneità fra i tre campioni e quindi vi sono 957 probabilità su 1000 che la datazione radiocarbonica non sia rappresentativa di quella della Sindone". NB. Williard Frank Libby è l'inventore della datazione ed è stato per questo insignito del premio Nobel. Lui stesso ne ha rilevato i limiti soprattutto per i materiali tessili.
A cura del prof. Salvatore Fonnesu