Fisiopatologia del Sistema Immunitario Modulo di Biochimica 1 e 2 – Le molecole del sistema immunitario: Ig, MHC, TCR 3 – Il Complemento 4 – Citochine e Recettori Tiziana Alberio tiziana.alberio@uninsubria.it c/o Lab. di Biochimica e Proteomica Funzionale, 1° piano
1- Struttura delle Immunoglobuline Le molecole del Sistema Immunitario 1- Struttura delle Immunoglobuline
Riconoscimento dell’antigene Regioni variabili Riconoscimento dell’antigene Regioni costante funzione effettrice Nucleo strutturale simmetrico: 2 catene leggere 24 kDa 2 catene pesanti 55 o 70 kDa Ponti disolfuro Catena leggera Catena pesante
Catene leggere (L) e pesanti (H) CL VL hinge CH1 VH CH2 La struttura della molecola è garantita da: Interazioni non covalenti tra domini Ig Ponti disolfuro tra L e H e tra le regioni C di H (cerniera) Sovrapposizione “perpendicolare” forze idrofobiche Rigidità costanti H Ponti disolfuro cerniera flessibilità Fab CH3
Struttura generale di un anticorpo Riconoscimento dell’antigene e funzioni effettrici: funzioni spazialmente separate e indipendenti
Esperimenti di clivaggio proteolitico cerniera: zona più suscettibile all’attacco proteolitico (tra Cγ1 e Cγ2) La proteolisi con papaina genera: Fab antigen-binding, mantiene la capacità di legare l’Ag Fc, frammento cristallizzabile La proteolisi con pepsina interessa la regione C-term della cerniera e genera: Fab’ (Fab+cerniera) F(ab’)2 se vengono mantenuti S-S Porter con IgG di coniglio Proteolisi limitata Fab e F(ab’)2 utili sperimentalmente: legano l’Ag ma non hanno funzione effettrice
Il dominio immunoglobulinico ≈ 110 a.a. che ripiegano in maniera indipendente 2 strati di foglietto β planare (β sandwich) ciascuno composto da 3-5 β-strands (5-10 a.a.) antiparalleli motivo a chiave greca Stabilizzato da: ponti disolfuro interazioni idrofobiche tra i due foglietti β Conservazione di specifici residui (es. Cys e Trp)
La superfamiglia delle immunoglobuline Ab tutte le molecole che contengono il dominio Ig; mediano funzioni di riconoscimento, adesione e legame omologia di sequenza tutti i geni che codificano per domini Ig si sono evoluti da un gene ancestore comune Evento precoce: duplicazione genica, con divergenza esoni V e C. Evoluzione: 1) Divergenza “V e C” e TCR (sequenza). 2- Capacità di riarrangiare il DNA (per riconoscimento Ag) La funzione dipende dall’interazione tra domini Ig MHC TCR
C e V in catene leggere (L) e pesanti (H) V= N-term C= C-term H: V → 1 dominio C → 3 o 4 domini L: V → 1 dominio C → 1 dominio V: la sequenza a.a. differenzia gli Ab prodotti da un clone di linfociti B
Segmenti ipervariabili o CDR Complementarity Determining Region: ≈ 10 a.a. CDR3 il più variabile N-term C-term
Regioni ipervariabili o CDR Le CDR formano delle anse esposte sulla superficie, strutture chimiche uniche → SPECIFICITA’ Sequenze conservate adiacenti → ripiegamenti del dominio Ig
Cause della diversificazione 1) Ricombinazione somatica del DNA: diversità combinatoria Organizzazione genomica nei geni delle catene leggere e pesanti nell’uomo Diversi esoni per i diversi domini H 10 alla 9 Ab differenti L H
Cause della diversificazione 2) Diversità giunzionale Catena H Catena L Segmenti regione V 1000 300 Segmenti regione D 15 - Segmenti regione J 4 Diversità giunzionale +++ + Inserzione regione N ++ Mutazione Somatica totale 1000x15x4= 6 x 104 300x4= 1.2 x 103 associazione 7.2 x 107 Elisione di nucleotidi (nucleasi) 3) Inserzione della regione N TdT Transferasi deossiribonucleotidica terminale V J OH GTCAATG TdT inserisce nucleotidi Rottura del DNA + Ligazione Introne
Classi o isotipi delle Ig 5 classi, che si differenziano per la regione C della catena pesante: IgM Catena m IgD Catena d IgG Catena g IgA Catena a IgE Catena e 4C uguale sequenza a.a. all’interno della stessa classe o sottoclasse 3C 3C 3C 4C Sottoclassi IgG1 Catena g1 IgG2 Catena g2 IgG3 Catena g3 IgG4 Catena g4 IgA1 Catena a1 IgA2 Catena a2 Diverse funzioni EFFETTRICI
Classi delle Ig
Funzioni Effettrici Porzione Fc 1- viene riconosciuta da specifici R 2-può attivare il complemento 3- permette il trasporto attivo dell’Ab (latte, secrezioni, circolo fetale...)
IgM e IgA formano polimeri IgM e IgA possono formare multimeri Le IgM formano pentameri nel plasma Le IgA formano dimeri nelle secrezioni mucose (necessario per il trasporto attraverso gli epiteli) Contengono una coda C-term di 18 a.a. con un residuo Cys necessario alla polimerizzazione Un polipeptide aggiuntivo (J: joining) di 15 kDa favorisce la polimerizzazione legando la Cys
Lo switch isotipico Nel corso delle risposte umorali, il clone di linfociti B stimolato dall’Ag può produrre anticorpi di isotipo diverso (switch isotipico): CH cambia V, e quindi la specificità, no VDJ riarrangiato si collega ad un gene C più a valle e il DNA frapposto viene eliminato Regioni di scambio, 5’ di ciascun locus CH con sequenze ripetute altemente conservate
Lo switch isotipico Linfocita B maturo: contemporanea espressione sulla membrana di IgM e IgD, mediante splicing alternativo e poliadenilazione selettiva Occupazione di CD40 Citochine Linfocita B attivato: a seconda dello stimolo potrà produrre IgE, IgA o IgG
Classi o isotipi delle Ig 2 classi (o isotipi), che si differenziano per la regione C-term della catena leggera: κ λ Ogni molecola anticorpale possiede o 2κ o 2λ Cκ e Cλ sono omologhe tra loro e omologhe a Vκ e a Vλ Non sono note differenze funzionali 60% κ e 40% λ nell’uomo
Sito di legame per l’antigene Ag VL+ VH 2 per ogni molecola di anticorpo VL VH Ab
Legame all’antigene La flessibilità degli anticorpi (grazie alla regione CERNIERA) permette il legame a porzioni di antigeni multivalenti distanti Cerniera: ≈ 10/60+ a.a. La sequenza assume una conformazione casuale; la molecola fa una torsione tra CH1 E CH2 La flessibilità è influenzata anche dalla capacità di VH di ruotare attorno a CH1
Legame all’antigene Legame reversibile e non covalente Il contributo di ciascuna forza dipende dalla struttura del sito di legame e da quella del determinante antigenico AFFINITA’: forza di legame tra un singolo sito combinatorio e un epitopo antigenico. Si esprime come costante di dissociazione (Kd). Tra 10-7 e 10-11 M. AVIDITA’: forza di legame complessiva tra Ag e Ab (aumento geometrico) (rilevante per IgM)
L’Ab come Ag isotipi: Riconosciute da Ab anti-isotipo le immunoglobuline dello stesso isotipo di una specie allotipi: L’Ab riconosce in modo specifico solo alcune Ig dello stesso isotipo della stessa specie. Le differenze sono dovuti a diversi alleli per la regione C (polimorfismi) idiotipi: L’Ab riconosce in modo specifico la regione V dell’Ig