Lu Brandali Scavi archeologici 2012/2013.

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Lu Brandali Scavi archeologici 2012/2013

L’ ETÀ NURAGICA La civiltà nuragica Nel 1500 a.C. in Sardegna nasce la civiltà nuragica, che viene divisa in tre fasi: nuragico antico, medio e tardo. Nel periodo antico (1500-900) i nuragici non erano più un popolo pacifico di agricoltori come nell’ età prenuragica, ma diventarono una società di pastori-guerrieri. Iniziarono così a costruire strutture fortificate e le prime torri, famose per la loro copertura a tholos (finta cupola). Abitavano nei villaggi e seppellivano i morti nelle Domus de Janas e nei Dolmen, abbelliti da un’ esedra (ambiente semicircolare aperto su un lato). Nel periodo medio (900-500) i villaggi nuragici si diffusero in tutta Sardegna con una buona organizzazione militare. Vennero costruiti Pozzi Sacri per il culto delle acque e le prime Tombe dei Giganti. Il periodo di splendore di questa civiltà si conclude con il tardo nuragico (500-200) quando, le invasioni puniche e dei fenici, costrinsero i sardi a rifugiarsi al centro dell’ isola.

L’ uomo Nuragico L’ uomo nuragico era un grande lavoratore e camminatore, con un’ altezza media di m 1,60. Aveva un apparato scheletrico snello e forte infatti, molto probabilmente, era un grande camminatore e lavoratore. I sardi mangiavano prevalentemente erbe, carne, legumi, pane, frutti di terra e di mare. La società nuragica era formata dal capotribù, dai pastori-guerrieri, dai sacerdoti e sacerdotesse che si occupavano dei riti sacri ed inoltre da agricoltori, pastori e artigiani,questi ultimi erano esperti nella lavorazione dei metalli e della ceramica. Sfruttavano le miniere per ricavare le materie prime, come piombo, argento, rame e stagno (per formare il bronzo), erano anche dei grandi commercianti oltre mare.

Il Nuraghe Il Nuraghe era una torre che poteva avere funzione di controllo (infatti si trovava su alte colline per avere un’ampia visuale), di culto, di deposito di oggetti anche lavorativi, come falci, asce, pugnali. Fungeva anche da fornace, lo si nota per i ritrovamenti di terra cotta e ceramica bruciata. I Nuraghi sono delle imponenti strutture dalla forma tronco conica, costruiti con grossi massi sovrapposti a secco. Esternamente sono formati da un’ apertura architravata, che introduce ad un corridoio provvisto di nicchie laterali e un vano circolare, le cui pareti si restringono verso l’ alto. Dal corridoio parte lateralmente anche una scala, che divide il muro della struttura, permettendo di arrivare al piano superiore. Più avanti, per difendersi dagli attacchi esterni, costruirono i nuraghi polilobati, composti da diverse torri che proteggono la torre centrale (abitata dal capotribù), unite da corridoi.

LU BRANDALI Il sito archeologico di Lu Brandali si trova a Santa Teresa di Gallura situato vicino Capo Testa. Si estende lungo un promontorio granitico e comprende un villaggio di capanne nuragiche, dei nuraghi e una Tomba di Giganti.

LA NOSTRA ESPERIENZA Anche quest’ anno il Comune di Santa Teresa di Gallura ha riproposto l’ iniziativa di volontariato nell’ esecuzione di scavi archeologici nell’ insediamento nuragico di “Lu Brandali”. Tra i volontari ci siamo anche noi studenti teresini dell’Istituto di Istruzione Superiore di Palau ( Corso geometri) e Arzachena (Liceo Scientifico). Il primo giorno di corso, la dottoressa Angela Antona, che si occupa della direzione scientifica, ci ha spiegato la storia del sito e le modalità dei lavori che dovranno essere eseguiti. Una volta chiarito il significato di scavo stratigrafico, abbiamo iniziato a lavorare.

Il Villaggio Nuragico Il villaggio nuragico è formato da 5 capanne e due vani.

La capanna 1, è stata la prima ad essere portata alla luce ed è una delle più intatte. Lo strato di crollo del tetto è già stato eliminato e si è delineato il piano di vita come pavimento di terra battuta. Molto probabilmente questa capanna veniva utilizzata come forno per diversi scopi: cucinare animali, cuocere la ceramica, ecc... L’ esterno veniva utilizzato come discarica, perché sono stati trovati molti pezzi di vasi di terra cotta, ceramica e ossa di animali.

La capanna 2, la 3, la 4 ed il vano e, fanno parte di un unica struttura, che faceva da abitazione per un nucleo familiare. Questa struttura è costruita sul granito adattandosi bene alla morfologia del sito.

La capanna 2 è costituita da due spuntoni di roccia nel perimetro, che facevano da appoggio alle travi per la copertura. È formata da una zona dove sono stati ritrovati resti focolari e in cui è presente una vaschetta delimitata da conci di pietra. Da questi ritrovamenti si ipotizza che abbia una funzione di fabbricazione di recipienti di terra cotta e bronzo ad uso familiare, quindi un punto di lavoro: sono stati trovati una ciotola intatta, due oggetti di bronzo tra cui un pugnaletto.

La capanna 3 è la più grande e molto probabilmente è stata anche la prima ad essere stata costruita. Sembrava solo di forma semi-circolare, ma gli ultimi scavi ne hanno portato alla luce l' altra parte. Vi è ancora presente uno strato di crollo della copertura, è costruita con pietre più grandi e la sua tecnica costruttiva fa pensare di più a quella di una torre: al suo interno è stato ritrovato un pezzo di bronzo e alcuni pezzi di ceramica. La capanna 4, di piccole dimensioni, aveva una funzione di ripostiglio e al suo interno sono stati ritrovati molti pezzi di ceramica e terra cotta,il vano è stato scavato solo parzialmente.

la capanna 5 si trova un po’ più in alto delle altre, è intatta e con una forma regolare. Di questa capanna non si è ancora scoperto molto, ma molto probabilmente veniva utilizzata come zona militare. I massi granitici intorno fanno pensare al bastione che divide l’ area militare da quella civile.

il vano c è un piccolo spazio tra la capanna 1 e la capanna 2 il vano c è un piccolo spazio tra la capanna 1 e la capanna 2. Il perimetro e il pavimento sono formati interamente da massi granitici. Questa zona era usata per il fuoco, al suo interno sono stati trovati resti di terra cotta, un frammento di vaso di ceramica con un versatoio sull’ orlo e una pietra calcarea strana per la sua forma con un buco all’ estremità, quasi come un ciondolo. nella zona di fronte la capanna 2 e affianco alla capanna 1, sono stati ritrovati tantissimi pezzi di vasi di terra cotta e ceramica, alcune di notevoli dimensioni, molto probabilmente erano delle discariche.

Il lavoro comprendeva: la pulizia dello strato superficiale interessato dalle radici e piante; lo scavo del terreno fino ad arrivare alla roccia o allo strato di terra battuta (piano di vita). Una volta arrivati alla pietra bisognava numerare le rocce dello strato scavato per poi proseguire con il foto raddrizzamento e il foto mosaico. Dopo si rilevavano le pietre e il perimetro della capanna o dello strato scavato. Alla fine, dopo aver eseguito tutti questi passaggi, viene eliminato lo strato di pietre, che derivano dalla fase di crollo della capanna. Si fa questo per ogni strato di pietre, fino ad arrivare alla terra battuta, che sarebbe il piano di vita. In questa esperienza abbiamo portato alla luce la parte mancante della capanna 1, dove è stato aggiornato il suo perimetro tramite rilievi topografici. Nelle zone circostanti le capanne, abbiamo trovato molti frammenti di vasi di terra cotta, ceramica, ossa e bronzo.