Il terremoto del 1908
del mattino, nella piena oscurità e con Il 28 dicembre 1908, lunedì, alle 5.21 del mattino, nella piena oscurità e con gli abitanti in parte immersi nel sonno, un terremoto, che raggiunse il 10°della scala Mercalli, mise a soqquadro le coste calabro-sicule.
sostanzialmente rasa al suolo. . La città di Messina, con il crollo di circa il 90% dei suoi edifici, fu sostanzialmente rasa al suolo. Gravissimi i danni riportati da Reggio Calabria e da molteplici altri centri abitati del circondario. Sconvolte le vie di comunicazione stradali e ferroviarie nonché le linee telegrafiche e telefoniche. L’illuminazione stradale e cittadina venne di colpo a mancare a Messina, Reggio, Villa San Giovanni e Palmi, a causa dei guasti che si produssero nei cavi dell’energia elettrica e della rottura dei tubi del gas.
Il buio sovrastava…
Ai danni provocati dalle scosse sismiche ed a quello degli incendi si aggiunsero quelli provocati dal mare. Improvvisamente le acque si ritirarono e dopo pochi minuti almeno tre grandi ondate aggiunsero al già tragico bilancio altra distruzione e morte. Onde gigantesche, alte oltre 10 metri, raggiunsero il litorale spazzando via quanto esistente. Nel suo ritirarsi la marea risucchiò barche, cadaveri e feriti. Molte persone, uscite incolumi da crolli ed incendi, trascinate al largo affogarono miseramente.
Gravissimo il bilancio delle vittime. Messina che all’epoca contava circa 140.000 abitanti ne perse circa 80.000 e Reggio Calabria registrò circa 15.000 morti su una popolazione di 45.000 abitanti. Altissimo fu il numero dei feriti e catastrofici furono i danni materiali. Numerosissime scosse di assestamento si ripeterono nelle giornate successive e fin quasi alla fine del mese di marzo 1909.
Dopo la catastrofe, gli abitanti di Reggio Calabria e Messina, grazie agli aiuti giunti da tutto il mondo, ricostruirono le due città. Borgese Claudia Cosentino Monica Tavella Luigi 3E
The End