Karl Marx (1818-1883).

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Transcript della presentazione:

Karl Marx (1818-1883)

VITA E OPERE Nasce a Treviri da una famiglia ebrea convertita al protestantesimo, ma agnostica Il padre è avvocato e Marx riceve un’edcazione di stampo razionalistico e liberale. Si scrive a giurisprudenza e passa poi a filosofia, abbandona i progetti di carriera universitaria e si dedica al giornalismo politico Perseguitato dal governo prussiano si rifugia prima a Parigi poi a Londra Stringe amicizia con Engels che lo sosterrà anche economicamente nei momenti difficili 1864 viene fondata l’Internazionale dei Lavoratori

OPERE Annali franco-tedeschi (1844) I manoscritti economico-filosofici (1844) L’ideologia tedesca (1845) Miseria della filosofia (1847) Manifesto del partito comunista (1848) Per la critica dell’economia politica (1859) Capitale (1866) SCOPO della sua ricerca filosofica: dare un’interpretazione dell’uomo e del mondo che sia anche impegno di TRASFORMAZIONE SOCIALE, per tradurre in atto l’incontro tra la realtà e la razionalità con l’edificazione di una NUOVA SOCIETÀ

CRITICHE A HEGEL Il suo modo di fare filosofia fa delle cose CONCRETE manifestazioni necessarie dello Spirito Assolto MISTICISMO LOGICO Capovolgimento del concreto e dell’astratto: le istituzioni invece che comparire come FATTO, sono la personificazioni di una realtà spirituale retrostante Per l’idealismo il concreto è manifestazione dell’astratto: prima viene il “frutto” poi le mele, pere ecc.

CRITICHE ALLA SOCIETÀ LIBERALE Rifiuta la società liberale e i suoi valori (rappresentanza, libertà individuale..), perché esprimono una SCISSIONE tra il singolo e il tessuto comunitario. Le libertà individuali e la proprietà privata sono espressione di questo atomismo e individualismo. Lo STATO non esprime l’interesse comune, ma riflette e difende gli interessi particolari di gruppi e classi Marx vuole una DEMOCRAZIA SOSTANZIALE E TOTALE: realizzabile solo con l’abolizione della proprietà privata causa di disuguaglianza reale

CRITICHE ALL’ECONOMIA POLITICA Descrive il SISTEMA CAPITALISTICO non come uno tra tanti possibili, ma come il MODO NATURALE di produrre la ricchezza. La proprietà privata è intesta come postulato di questo sistema L’economia politica non vede le CONTRADDIZIONI del sistema capitalistico: l’opposizione che crea tra borghesia e proletariato ALIENAZIONE: condizione patologica di scissione, è un fatto non solo coscienziale, ma reale, socio-economico. È la condizione dell’operaio nella società capitalista (alienazione dal prodotto, dall’attività, dalla sua essenza di uomo, dal prossimo) La causa è la proprietà privata dei MEZZI di produzione. Il COMUNISMO sarà la soluzione a questo enigma della storia

Critiche a feuerbach (11 tesi su feuerbach) Ha individuato la naturalità dell’uomo, ma non la sua storicità: più che natura l’uomo è società, è l’insieme dei rapporti sociali. Non esiste l’uomo astratto, ma solo l’uomo figlio e prodotto di una determinata società Non ha individuato le vere cause dell’alienazione religiosa e non ha offerto validi mezzi per superarla. La causa della religione è la condizione alienata dell’uomo a casa delle ingiustizie sociali. La religione è “oppio dei popoli”: crea illusioriamente al di là ciò che gli è negato qua. Può essere eliminata solo con la trasformazione radicale della società Feuerbach ha cercato soluzioni teoriche, ignorando l’aspetto attivo-pratico della natura umana. Si deve passare dal materialismo speculativo alla prassi, dall’umanesimo al MATERIALISMO STORICO

MATERIALISMO STORICO (Ideologia tedesca) Vuole mostrare che cos’è l’umanità intesa in un senso scientifico e non ideologico (mistificante) L’umanità è una SPECIE EVOLUTA composta di individui che lottano per la sopravvivenza, quindi la storia non è un evento spirituale, ma un PROCESSO MATERIALE basato sulla dialettica bisogno-soddisfacimento. Gli uomini cominciarono a distinguersi dagli animali quando iniziarono a produrre i MEZZI DI SUSSISTENZA. = alla base della storia c’è il lavoro

1.FORZE PRODUTTIVE 2. RAPPORTI DI PRODUZIONE Distinzione tra: 1.FORZE PRODUTTIVE 2. RAPPORTI DI PRODUZIONE Elementi necessari al processo di produzione (uomini, mezzi di produzione, conoscenze tecniche..) Si instaurano nel corso della produzione fra gli uomini e regolano il possesso e l’impiego dei mezzi di produzione (rapporti di proprietà) Assieme costituiscono il MODO DI PRODUZIONE di un certo periodo storico, la STRUTTURA (base economica) su cui si eleva la SOVRASTRUTTURA (cultura, religione, politica, giuridica)

IL MANIFESTO (1848) Illustra gli scopi dell’attività rivoluzionaria Analisi della funzione storica della borghesia: è diversa dalle classi dominanti del passato: è dinamica, deve rivoluzionare continuamente gli strumenti di produzione e i rapporti sociali. Pregio: ha mostrato le potenzialità dell’attività umana Contraddizioni: non riesce a controllare le forze che ha generato Conseguenze: inevitabile CRISI e LOTTA DI CLASSE, lotta del proletariato che porterà al superamento del capitalismo. Analisi delle classi sociali: la loro esistenza è legata alle fasi di sviluppo economico e si definiscono in relazione ai mezzi di produzione La lotta di classe attraverso la dittatura del proletariato porterà alla soppressione di tutte le classi

ANALISI DEL CAPITALISMO (Il capitale 1866) Analizza i meccanismi della società borghese: ogni formazione sociale ha caratteristiche e leggi storiche specifiche. Caratteristiche del capitalismo: PRODUZIONE GENERALIZZATA DELLE MERCI che hanno valore d’uso e valore di scambio. C’è FETICISMO DELLE MERCI, sono considerate come aventi valore di per sé, dimenticando che sono frutto dell’attività umana e di determinati rapporti sociali PRODUZIONE NON FINALIZZATA AL CONSUMO,ma ad accumulare denaro. Da M-D-M a D-M-D’ (più denaro), perché il capitalista investe nella merce per avere più denaro.

Il PLUSVALORE (D’) deriva dall’insieme della produzione capitalista dove la MERCE (operaio) comprata (con il salario) ha la caratteristica di produrre valore. Prodce un valore maggiore di quello corrispondente al salario. Il plusvalore dipende dal pluslavoro (l’operaio lavora 10 ore e viene pagato per 6) Il CAPITALISTA può sfruttare l’operaio perché possiede i MEZZI DI PRODUZIONE. Il PROFITTO del capitalista deriva dal rapporto tra il plusvalore (4 ore lavorate in più dall’operaio) e il capitale investito (salario e capitale costante es. investimento nelle macchine) Per aumentare il plusvalore (e quindi il profitto) non si possono aumentare le ore lavorativo (limite fisico) e quindi si cerca di fare in modo che l’operaio guadagni il salario sempre in minor tempo

AUMENTO DELLA PRODUTTIVITÀ (nella storia si è passati da cooperazione semplice, alla manifattura e alla grande industria) Sfruttamento dell’operaio (usato dalla macchina, la sua creatività è annullata, luddismo) Crisi cicliche di sovrapproduzione con effetti come la disoccupazione e caduta tendenziale del saggio di profitto (aumenterà sempre di più il capitale costante senza aumentare il salario) Inevitabile conflitto fra due classi antagoniste MISSIONE STORICO-UNIVERSALE della classe proletaria (eliminare ogni forma di proprietà privata con la socializzazione dei mezzi produzione e di scambio che passano alla comunità)

VIA DEL COMUNISMO Prima fase: abbandono dello stato borghese con la DITTATURA DEL PROLETARIATO, come periodo politico di transizione, di trasformazione tra capitalismo e comunismo, come dittatura della maggioranza degli oppressi sulla minoranza. Caratteristiche di questo periodo: si sostituisce l’esercito con l’organizzazione degli operai armati, si sopprime il parlamento si eleggono delegati a suffragio universale, si sopprime il privilegio burocratico

Seconda fase: ESTINZIONE DELLO STATO a partire dall’abolizione delle classi (affinità con gli ideali anarchici). Lo stato potrà estinguersi e lasciare posto all’autogoverno dei produttori associati. Il dominio sugli uomini sarà sostituito dalla semplice “amministrazione delle cose” Marx distingue la propria via per il comunismo dal COMUNISMO ROZZO ipotizzato da alcuni socialisti: la proprietà privata non è abolita ma diventa di tutti (livellamento verso il basso causato dall’invidia) a cui si aggiunge il comunismo delle donne. Marx ipotizza un approccio alla realtà che sia oltre il possesso e l’avere.

MARX BAKUNIN DISUGUAGLIANZA SOCIALE Originata dallo sfruttamento del proletariato Originata dalla tirannia dello Stato RIVOLUZIONE Dittatura del proletariato e poi estinzione dello stato No passaggi intermedi: estinzione immediata dello stato, comunismo come libera scelta anarchica SOGGETTO DELLA RIVOLUZIONE Il proletariato organizzato dal partito politico I diseredati, sottoproletari, braccianti (hanno ancora meno dei proletari PARTITO Coordina la rivoluzione. Marx alla fine della vita ipotizza la possibilità di una “via pacifica al comunismo” Non devono esserci i partiti. Non c’è bisogno di mediazione, gli oppressi sono autonomi. Uso della violenza e del terrorismo