1 Le sperimentazioni del SI.VA.DI.S e le prospettive del progetto Conferenza regionale sulla valutazione Perugia, 27 aprile 2005 Le sperimentazioni del.

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Le sperimentazioni del SI. VA. DI
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1 Le sperimentazioni del SI.VA.DI.S e le prospettive del progetto Conferenza regionale sulla valutazione Perugia, 27 aprile 2005 Le sperimentazioni del SI.VA.DI.S e le prospettive del progetto Conferenza regionale sulla valutazione Perugia, 27 aprile 2005

2 IL SI.VA.DI.S. La valutazione dei Dirigenti scolastici: adempimento formale art. 5 D. Lgs , n.286 art.25 D.Lgs , n.165 art.27 C.C.N.L Area V^ Dirigenza Scolastica; opportunità piano operativo di valutazione mirato allo sviluppo della professionalità del DS e alla crescita del sistema formativo. La valutazione del DS è materia delicata e complessa per le variabili connesse al ruolo e alle funzioni di una figura che è: - dirigente pubblico tenuto a rispettare e far rispettare il quadro normativo; - interprete e garante dellautonomia scolastica. La nascita di un modello di valutazione Dopo lesperienza della.s. 1999/2000 che ha coinvolto tutti i DS in servizio (circa valutati da 151 Nuclei di valutazione con un rapporto circa 80 DS per nucleo) dalla ricerca condotta dallUniversità Bicocca di Milano viene elaborato il modello SI.VA.DI.S. con il contributo scientifico del prof. Maurizio Decastri e di un gruppo tecnico nazionale.

3 La sperimentazione ha fatto emergere positività e negatività del modello, che lAmministrazione ha messo a fuoco in più occasioni. in un seminario a Montecatini luglio 2004 che ha coinvolto i referenti regionali della valutazione; in un incontro con i Direttori generali regionali settembre 2004; in due confronti con i Sindacati ottobre 2004; in un secondo Seminario a Montecatini novembre 2004 che ha coinvolto le Organizzazioni sindacali insieme ai referenti regionali

4 I nodi discussi a Montecatini I nodi discussi a Montecatini lesplicitazione del carattere volontario della partecipazione dei DS alla nuova sperimentazione ( ); la definizione e la consistenza del campione della sperimentazione: dal 5% all8% dei DS; il rapporto numerico tra valutatori e valutati da 1/3 a 1/8; il ruolo, le competenze e la formazione del valutatore di prima istanza; la valorizzazione di metodi e dati oggettivi nel corso del processo di valutazione; i tempi del processo di valutazione: annualità o pluriennalità; leventuale inserimento a regime - come valutatori di prima istanza nellambito di un Nucleo - di DS opportunamente selezionati e formati; la valutazione dei risultati e/o delle competenze dei DS; il numero e le caratteristiche degli standard di valutazione.

5 Dai vari confronti è emerso: un giudizio sostanzialmente positivo sul carattere negoziale del modello e sulla sua ricaduta in merito al miglioramento del servizio scolastico e della professionalità dei dirigenti; un giudizio critico su alcuni aspetti che lAmministrazione ha corretto in vista del secondo anno di sperimentazione.

6 Aspetti critici: 1 lambiguità del ruolo assegnato al valutatore di prima istanza tra funzione di counseling e funzione di valutatore giudice; 2 leccessiva pesantezza e qualche ambiguità lessicale degli strumenti da utilizzare nel processo di valutazione; 3 la non equilibrata articolazione delle aree di attività; 4 lassenza di un repertorio di obiettivi e indicatori Aspetti critici: 1 lambiguità del ruolo assegnato al valutatore di prima istanza tra funzione di counseling e funzione di valutatore giudice; 2 leccessiva pesantezza e qualche ambiguità lessicale degli strumenti da utilizzare nel processo di valutazione; 3 la non equilibrata articolazione delle aree di attività; 4 lassenza di un repertorio di obiettivi e indicatori.

7 Aree di attività del DS Direzione e coordinamento dellattività formativa, organizzativa e amministrativa. 2. Relazioni interne ed esterne, collaborazione con le risorse culturali, professionali, sociali ed economiche del territorio. 3. Ricerca, sperimentazione e sviluppo, ampliamento dellofferta formativa. 4. Valorizzazione delle risorse umane. 5. Gestione risorse finanziarie e strumentali e controllo di gestione. 6. Area di ulteriori obiettivi assegnati dalla Direzione Regionale (eventuale) Promozione della qualità dei processi formativi (progettazione e innovazione dei processi di apprendimento individuali e collettivi). 2 Direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane dellIstituto. 3 Relazioni esterne, collaborazione con le risorse culturali, professionali, sociali ed economiche del territorio. 4 Organizzazione e gestione delle risorse finanziarie e strumentali e controllo di gestione.

8 Le nuove Linee guida Indice generale Presentazione Parte prima Larchitettura del SI.VA.DI.S. Parte seconda La sperimentazione del Parte terza Il fascicolo di valutazione individuale Parte quarta Il repertorio di obiettivi e indicatori

9 Le principali modifiche del fascicolo Il fascicolo è stato snellito e ripulito dalle ridondanze. Il fascicolo è stato snellito e ripulito dalle ridondanze. È stato ordinato in 4 parti per meglio sottolineare le varie fasi della procedura. È stato ordinato in 4 parti per meglio sottolineare le varie fasi della procedura. Parte I - Il Dirigente e la scuola La descrizione del contesto è stata rapportata alle quattro aree di attività del DS. Parte II - Il Piano di azione a)La definizione delle nuove aree (4 invece di 5) corrisponde meglio alle concrete dinamiche della scuola dellautonomia; b)nella medesima scheda e in quella successiva si trova lo spazio per segnalare - area per area - gli aspetti di contesto positivi e critici;

10 c)Per sottolineare lautonoma responsabilità del Dirigente scolastico nellindividuare gli obiettivi e per chiarire i rispettivi ruoli del DS e del valutatore si usa lespressione obiettivi discussi invece di obiettivi condivisi. Parte III - Lautovalutazione Non presenta alcuna variazione. Parte IV - La valutazione La scheda di valutazione di prima istanza modifica due dei tre standard e aggiunge una fincatura nella quale i giudizi sintetici vengono descritti e commentati.

11 La sperimentazione La sperimentazione ha riguardato soprattutto la messa a punto degli strumenti della procedura La sperimentazione di questanno mira invece a verificare la praticabilità di alcune innovazioni: il rapporto tra risultati, prestazioni e competenze la pluriennalità il team

12 Qualche dato Campione coinvolto: 607 DS a * 86 partecipano per la 2 a volta Valutatori di prima istanza: dirigenti tecnici 31 dirigenti amministrativi 25 dirigenti scolastici Sperimentazione sul territorio MODELLO BASE Abruzzo, Basilicata, Calabria,Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia,Toscana, Umbria CURVATURE SPERIMENTALI Campania (team + pluriennalità) Emilia Romagna (team) Lazio (team) Lombardia (team + pluriennalità) MODELLI MISTI Friuli V.G. Marche Veneto

13 IL SIVADIS VERSO LORDINAMENTO La riflessione sulle modalità della messa in ordinamento del SIVADIS terrà quindi conto: degli esiti della sperimentazione del modello base; degli esiti delle sperimentazioni su team e pluriennalità; degli esiti del lavoro della Commissione costituita presso lIRRE Toscana su: il rapporto tra risultati, prestazioni e competenze dei Dirigenti scolastici; le prospettive, i contenuti e lorganizzazione della formazione dei valutatori di 1 a istanza; Un Seminario previsto a Montecatini per la fine del prossimo maggio farà il punto delle questioni e discuterà delle prospettive della messa in ordinamento del Sivadis