Galileo Galilei.

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Approfondimento: Galileo Galilei
LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA.
Transcript della presentazione:

Galileo Galilei

An Anatomy of the World By John Donne 1572–1631 And new philosophy calls all in doubt, The element of fire is quite put out, The sun is lost, and th'earth, and no man's wit Can well direct him where to look for it. And freely men confess that this world's spent,

When in the planets and the firmament They seek so many new; they see that this Is crumbled out again to hisatomies. 'Tis all in pieces, all coherence gone, All just supply, and all relation; Prince, subject, father, son, are things forgot,  

For every man alone thinks he hath got To be a phoenix, and that then can be None of that kind, of which he is, but he.

Anni giovanili Nato il 15 Feb. 1564 a Pisa Educato in un Monastero camaldolese Suo padre voleva che diventasse un medico Studia matematica e geometria

Scoperte Osservò le oscillazioni della lampada del Duomo di Pisa e scoprì che il periodo di oscillazione del pendolo è indipendente dalla sua ampiezza – idea dell’orologio a pendolo Usò piani inclinati per provare che i corpi cadono non con velocità proporzionate al peso Osservazioni fatte da Tycho Brahe di una supernova: tramite la parallasse dimostrò che la nuova stella non poteva esser vicina alla terra Scoprì che i proiettili seguono una traiettoria parabolica

News Migliorò il cannocchiale olandese fino a 8-9 gradi di magnitudo Osservò le montagne lunari, la Via Lattea e le macchie solari

Misurò accuratamente il periodo di quattro lune di Giove Notò le fasi di Venere e ne dedusse che dovevano orbitare intorno al Sole

Opere Nel marzo 1610 pubblicò il Sidereus Nuncius

IL SIDEREUS NUNCIUS Si comincia con le istruzioni per l’uso, spiegazione di come si può fabbricare ed usare correttamente un cannocchiale. Pensava che il cannocchiale dovesse essere allegato al libro. Già Aristarco di Samo aveva ipotizzato che la Terra si muovesse, e Copernico un secolo prima aveva scritto un’opera che era tutta geometrica, libresca, dal linguaggio astratto, che non poteva avere popolarità. In Galileo c’è la verifica empirica.

Si passa ai contenuti: il fatto che la Luna abbia monti e valli, come la Terra. La luna non è un corpo separato, diverso per sostanza dalla Terra, non c’è quel cerchio del Sole tra Terra e Luna. Non si ammetteva nella sociologia antica un’analogia tra Terra e cielo: al di là delle nubi c’era la perfezione e non la corruzione dei quattro elementi, c’era la quintessenza. Le macchie lunari, ad esempio, per Dante avevano una spiegazione teologica o etica, dovute ad una minore vicinanza a Dio, a diversi fenomeni di luci ed ombre, ma non dovute alla Luna. Scoperta che la Via Lattea non è una massa nebulosa caotica ma contiene un numero infinito di stelle: non lo dice esplicitamente (come Giordano Bruno) ma sottintende che non è vero che ci sia una fine di questo cosmo ma che l’universo è infinito. Mette in crisi tutta una fiorente scienza che è l’astrologia: tutti i pronostici fatti non tenendo conto di tutte le stelle non viste erano sbagliati. Scoperta dei satelliti di Giove: 4 ulteriori corpi celesti: spallata contro uno dei principali capisaldi del sistema tolemaico: ci sono corpi che non ruotano in prima istanza attorno alla Terra ma in questo caso a Giove

1613-15: scrive le Lettere copernicane sul rapporto tra scienza e Sacre Scritture – uso retorica 1616: scrive il Discorso del flusso e del reflusso delle maree. Indice Copernico. Ingiunzione di Bellarmino 1623: esce il Saggiatore 1632: esce il Dialogo sopra i due massimi sistemi

Galileo Galilei, Lettera a Padre Benedetto Castelli (1613) I particolari che ella disse, referitimi dal Sig. Arrighetti, mi hanno dato occasione di tornar a considerare alcune cose in generale circa 'l portar la Scrittura Sacra in dispute di conclusioni naturali ed alcun'altre in particolare sopra 'l luogo di Giosuè, propostoli, in contradizione della mobilità della Terra e stabilità del Sole, dalla Gran Duchessa Madre, con qualche replica della Serenissima Arciduchessa. Quanto alla prima domanda generica di Madama Serenissima, parmi che prudentissimamente fusse proposto da quella e conceduto e stabilito dalla P. V., non poter mai la Scrittura Sacra mentire o errare, ma essere i suoi decreti d'assoluta ed inviolabile verità. Solo avrei aggiunto, che, se bene la Scrittura non può errare, potrebbe nondimeno talvolta errare alcuno de' suoi interpreti ed espositori, in varii modi.

Stante, dunque, che la Scrittura in molti luoghi è non solamente capace, ma necessariamente bisognosa d'esposizioni diverse dall'apparente significato delle parole, mi par che nelle dispute naturali ella doverebbe esser riserbata nell'ultimo luogo: perché, procedendo di pari dal Verbo divino la Scrittura Sacra e la natura, quella come dettatura dello Spirito Santo, e questa come osservantissima esecutrice de gli ordini di Dio; ed essendo, di più, convenuto nelle Scritture, per accomodarsi all'intendimento dell'universale, dir molte cose diverse, in aspetto e quanto al significato delle parole, dal vero assoluto; ma, all'incontro, essendo la natura inesorabile e immutabile, per lo che ella non trasgredisce mai i termini delle leggi imposteli; pare che quello de gli effetti naturali che o la sensata esperienza ci pone innanzi a gli occhi o le necessarie dimostrazioni ci concludono, non debba in conto alcuno esser revocato in dubbio per luoghi della Scrittura ch'avesser nelle parole diverso sembiante.

Io crederei che l'autorità delle Sacre Lettere avesse avuto solamente la mira a persuader a gli uomini quegli articoli e proposizioni, che, sendo necessarie per la salute loro e superando ogni umano discorso, non potevano per altra scienza né per altro mezzo farcisi credibili, che per la bocca dell'istesso Spirito Santo. Ma che quel medesimo Dio che ci ha dotati di sensi, di discorso e d'intelletto, abbia voluto, posponendo l'uso di questi, darei con altro mezzo le notizie che per quelli possiamo conseguire, non penso che sia necessario il crederlo, e massime in quelle scienze delle quali una minima particella e in conclusioni divise se ne legge nella Scrittura; qual appunto è l'astronomia, di cui ve n'è così piccola parte, che non vi si trovano né pur nominati i pianeti, Però se i primi scrittori sacri avessero auto pensiero di persuader al popolo le disposizioni e movimenti de' corpi celesti, non ne avrebbon trattato così poco, che è come niente in comparazione dell'infinite conclusioni altissime e ammirande che in tale scienza si contengono.

La retorica a servizio della scienza Problema: le Sacre Scritture possono essere usate per dirimere controversie su questioni di scienze naturali? Tesi: (No). Le Sacre Scritture non devono essere utilizzate per discutere questioni inerenti le scienze naturali. Galileo parte da tre tesi condivise: 1.Per natura, la scienza esige sensate esperienze e necessarie dimostrazioni. 2.Per opinione concorde le Sacre Scritture sono depositarie di verità. 3.Possono essere passibili tuttavia di errori interpretativi, stante la natura allegorica del testo. Argomento 1: per sillogismo (SE) Le Scritture sono oggetto di interpretazioni personali - premessa maggiore generale (se) La scienza della natura non si basa su interpretazioni personali - premessa minore particolare (allora) La scienza della natura non sottostà alle Sacre Scritture - conclusione

In realtà si tratta di un sillogismo entimematico In realtà si tratta di un sillogismo entimematico. L'entimema (dal greco ἐνθύμημα) è, nella Retorica di Aristotele, un'argomentazione in forma di sillogismo nella quale una delle premesse non è certa ma solo probabile. Che le Scritture siano passibili di errori interpretativi per la Chiesa non è influente perché ad un certo punto viene scelta un’interpretazione – quella rispondente a verità assoluta per la Chiesa - che entra a far parte della dottrina della Chiesa. L'entimema può essere dimostrativo o confutativo. Sono entimemi dimostrativi quelli che traggono conclusioni da «premesse sulle quasi esiste accordo» [Aristotele, Retorica II.23]. Sono entimemi confutativi quelli che traggono conclusioni «non accolte dall'avversario» [Aristotele, Retorica II.23]. Argomento 2: per rapporto inclusivo maggiore/minore Se le Sacre Scritture sono basate in generale sull’allegoria Se anche sul sole e la luna possono esprimersi per allegoria Allora si ricade nella possibilità di errori interpretativi dell’allegoria (rafforza l’argomento di cui sopra).

RIBADISCE LA TESI: Sarebbe saggio non impegnare luoghi della Scrittura per dimostrazioni naturali Ora per l’argomento risolutivo pone altre premesse condivise – o sperate tali -: Le Sacre Scritture, in quanto emanazione dello Spirito Santo, sono valide a persuadere gli uomini su questioni inattingibili dalla scienza. Dio, d’altro canto, ha conferito all’uomo sensi, parola ed intelletto per discernere la materia concreta. Argomento 3: (SE) Le Sacre Scritture non sono utili in campi già attingibili dai sensi (se) La materia è attingibile con i sensi (allora) la materia non è appannaggio delle Sacre Scritture A corollario di questi argomenti, conclude con: (SE) A questioni sulle quali c’è interesse ad esprimersi compiutamente si concede ampio spazio (se) Le scritture concedono poco spazio alla trattazione di questioni astronomiche (allora) Nella Sacre scritture non c’è interesse ad esprimersi compiutamente su questioni astronomiche

Chiesa Cattolica 1616: Il cardinale Bellarmino notifica a G. il provvedimento di messa all’Indice dell’opera di Copernico e lo ammonisce 1632: sequstrati I massimi sistemi; ingiunzione di presentarsi a Roma 1633: processo di fronte al Sant’Uffizio; condanna e abiura. 1642: morte di Galileo 1992: la Chiesa di Roma, sotto il pontificato di Giovanni paolo II, riconosce I “torti” fatti allo scienziato

Dialogo sui Massimi sistemi NOVITÀ per: Metodo Contenuti Retorica Due amici tentano di smantellare i presupposti del sistema aristotelico

La materia del dialogo viene ripartita le battute rispecchiano tre diverse personalità. I due personaggi storici corrispondono ai destinatari ideali di Galileo: due nobili. Fiorentino: Salviati Veneto: Sagredo Galileo pensava che essi fossero modelli delle doti di nobiltà; cultura

Galileo considera Salviati e Sagredo modelli delle doti di nobiltà; cultura, ma NON cultura accademica: erano dilettanti; ricchezza, che consentiva di dedicarsi ad una ricerca scientifica disinteressata

L’operazione retorica consiste nel fatto che il giudice è nettamente da una parte delle due. Salviati incarna le teorie di Copernico, Simplicio quelle di Aristotele, Sagredo fa da giudice. Simplicio è un personaggio fittizio, senza nome, probabilmente per non inimicarsi troppo gli avversari, per farne un tipo, una maschera dell’aristotelico.

PRIMA GIORNATA L’universo ha una sua unità e non c’è dicotomia qualitativa di essenze tra perfezione dei cieli e impurità della Terra – in particolare Luna e Terra I movimenti sono uguali per tutti corpi, ma a noi sembra diverso il movimento di una piuma e di una pietra perché non guardiamo con gli occhi della mente (vuoto assoluto) I fenomeni vanno interpretati

II GIORNATA È dedicata al moto diurno di rotazione della Terra sul proprio asse Basata su argomenti probabili

La cupola e l'universo \Salv.\ […]Se noi considereremo solamente la mole immensa della sfera stellata, in comparazione della piccolezza del globo terrestre, contenuto da quella per tanti milioni di volte, e più penseremo alla velocità del moto che deve in un giorno e in una notte fare una intera conversione, io non mi posso persuadere che trovar si potesse alcuno che avesse per cosa più ragionevole e credibile che la sfera celeste fusse quella che desse la volta, ed il globo terrestre restasse fermo. \Sagr.\ […] stimerei che colui che reputasse più ragionevole il far muover tutto l'universo, per ritener ferma la Terra, fusse più irragionevole di quello che, sendo salito in cima della vostra Cupola non per altro che per dare una vista alla città ed al suo contado, domandasse che se gli facesse girare intorno tutto il paese, acciò non avesse egli ad aver la fatica di volger la testa

III GIORNATA È sul moto di rivoluzione. Obiezione degli aristotelici-geometrica: la parallasse, ossia l’angolo sotto cui si vedeva una stella prendendo un punto fisso di riferimento,è la stessa. Ma a causa dell’enorme distanza tra la Terra e le stelle di cui si vuole fissare la posizione, lo spostamento è così piccolo che non si avverte. Perciò gli angoli sono uguali.

IV GIORNATA È dedicata all’argomento che Galileo riteneva risolutivo: le maree Galileo non poteva credere all’ attrazione lunare, perché non credeva all’astrologia e ai poteri magici della Luna.

Flusso e reflusso Grazie alla fluidità del- l’acqua e grazie al moto combinato per 12 ore la Terra va nella stessa direzione del moto di rivoluzione e per 12 ore in direzione contrario Esempio del secchio d’acqua quando lo si fa girare

Citazione « La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto. » (Galileo Galilei, Il Saggiatore, Cap. VI)