Cosa cambierà nei prossimi dieci anni: Il Piano dAzione Regionale per le politiche in favore delle persone con disabilità La disabilità in Lombardia: cosa.

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Cosa cambierà nei prossimi dieci anni: Il Piano dAzione Regionale per le politiche in favore delle persone con disabilità La disabilità in Lombardia: cosa è cambiato e cosa cambierà Lodi, 28 ottobre 2011 Mario Melazzini Regione Lombardia - Coordinatore Gruppo di Approfondimento Tecnico sulla Disabilità

Il Modello Lombardo Negli ultimi 15 anni Regione Lombardia ha posto come principi base delle proprie politiche: la centralità della persona la libertà di scelta la sussidiarietà, intesa sia in senso verticale che orizzontale. Il modello lombardo si è così sviluppato in ottica di libertà e responsabilità rivolgendosi alla famiglia nucleo fondamentale di relazioni della persona destinataria principale delle politiche di welfare.

La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (Legge 3 marzo 2009, n. 18), intende garantire una quotidianità che promuova, protegga e assicuri il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità. In particolare, lart. 19 prevede che Gli Stati Parti alla presente Convenzione riconoscono il diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone, e adottano misure efficaci ed adeguate al fine di facilitare il pieno godimento da parte delle persone con disabilità di tale diritto e la loro piena integrazione e partecipazione nella società. La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità

Il Piano dAzione Regionale per le politiche in favore delle persone con disabilità (PAR) ha sicuramente una portata culturale e un valore che va oltre lo specifico tema della disabilità ma interessa quello della fragilità e in modo paradigmatico quello del welfare. Il PAR rappresenta uninteressante novità sia per i contenuti che per il metodo di lavoro utilizzato; Regione Lombardia affronta per la prima volta in Italia il tema della disabilità con un approccio nuovo e trasversale. Un cambiamento culturale

Garantire piena dignità di esistenza a tutti i suoi cittadini promuovendo un ambiente favorevole, alla cui realizzazione collaborano molteplici fattori: l'educazione, il lavoro, il mondo dell'impresa, il terzo settore, gli enti e le istituzioni locali, il settore dei trasporti come quello del tempo libero. Realizzare un ambiente sempre più capace di sostenere concretamente la volontà delle persone con disabilità di perseguire la propria piena realizzazione personale e integrazione sociale. Le finalità del Piano dAzione Regionale

Il bisogno La mancanza di un sistema articolato di conoscenza dellesistente che possa integrare i diversi livelli dell'azione politica garantendo una risposta efficace, univoca e che risponda al principio di uguaglianza. La risposta di Regione Lombardia E stato costituito il Gruppo di Approfondimento Tecnico per il coordinamento e lintegrazione delle politiche regionali a favore delle persone con disabilità a cui partecipano tutte le DDGG di RL ed esperti. Primo prodotto del GAT è il Piano dAzione Regionale per le politiche in favore delle persone con disabilità (d.g.r. IX/983 del ). Il punto di partenza

IL METODO DI LAVORO È stato proposto di introdurre lutilizzo della ICF (International Classification of Functioining, Disability and Health) come linguaggio comune a tutti gli operatori della rete. Ciò permette di affermare che la disabilità non è più il problema di un gruppo minoritario allnterno della comunità, ma con questa nuova classificazione, viene definita disabilità una condizione che ognuno può sperimentare durante la propria vita. (…chiunque in un contesto ambientale sfavorevole, può diventare persona con disabilità..)

è espressione di un lavoro trasversale caratterizzato da un coinvolgimento attivo e propositivo di tutti (integrazione operativa delle DDGG coinvolte nelle diverse aree di intervento e coinvolgimento reciproco per la realizzazione delle azioni previste); persegue una politica unitaria che supera, integrandole, le singole competenze garantendo una risposta efficace, univoca e che risponde al principio di uguaglianza; sperimenta un metodo di lavoro trasferibile a qualsiasi politica pubblica; valorizza quanto di positivo già esiste sul territorio e individua ciò che va messo in campo ex novo per garantire la continuità di risposte affinché la persona sia riportata al centro e resa protagonista del sistema in tutte le fasi della vita. Metodo di lavoro utilizzato: le principali caratteristiche del PAR

è un Piano per tutti: la disabilità è infatti una condizione che ciascuno può sperimentare nella propria vita; si sviluppa a partire dai concetti di "uguaglianza e partecipazione":tutte le persone con disabilità hanno diritto a vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone (articolo 19 della Convenzione Onu); promuove e favorisce il coinvolgimento diretto e attivo della persona e della sua famiglia nel processo di costruzione della risposta al bisogno: la persona è il motore centrale del cambiamento e per questo soggetto attivo del processo; permette ai cittadini lombardi non solo di vedere riconosciuti diritti ma anche di soddisfare i bisogni. Contenuti: le principali caratteristiche del PAR

contiene principi, strategie e indicazioni per rispondere in modo concreto ed efficace ai bisogni e ai diritti della persona, del cittadino lombardo con disabilità; individua le azioni specifiche per garantire la continuità di risposta lungo tutto larco della vita, per garantire la reale accessibilità e fruibilità e per costruire una rete integrata dei servizi; ha portata decennale ( ); è uno strumento operativo, integrato e sinergico; è concepito in maniera intersettoriale e interassessorile, per ideare e migliorare le politiche per la disabilità favorendo le esperienze virtuose già presenti sul territorio razionalizzando e ottimizzando lesistente garantendo la continuità di risposte. Il Piano dAzione Regionale

Salute e Assistenza Sostegno alla famiglia nellaccoglienza e nella cura Sostegno alle persone con disabilità nel loro progetto di vita Percorsi sanitari accessibili e fruibili Accompagnamento della persona e della sua famiglia – i centri per la famiglia e il Case manager Educazione Istruzione e formazione Università Lavoro e Impresa Spazi abitativi privati Mobilità Tempo libero e turismo Expo 2015 AREE DI INTERVENTO INTERVENTI PER LA CENTRALITA DELLA PERSONA E ACCESSIBILITA, FRUIBILITA E MOBILITA

Esemplificazione: percorsi accessibili e fruibili Le persone con disabilità si rivolgono alle strutture sanitarie con una frequenza maggiore degli altri soggetti e presentano problemi complessi legati a diverse comorbilità di cui soffrono. Regione Lombardia intende intervenire per garantire un maggiore livello di accessibilità e fruibilità dei servizi sanitari attraverso la realizzazione e promozione di strumenti organizzativi dedicati. Presso lOspedale San Paolo di Milano con il Progetto DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance), è stato sperimentato e perfezionato un modello di accoglienza ed assistenza. Area di interventoSalute e Assistenza Area di attivitàPercorsi sanitari accessibili e fruibili Azione specificaRealizzazione di accessi e di percorsi dedicati alle cure e servizi per le persone con disabilità in almeno una AO per ASL Direzione Generale di riferimentoDG Sanità

A fronte della mancanza di unadeguata e capillare informazione, Regione Lombardia intende rafforzare gli strumenti di comunicazione per 1)mettere a conoscenza di tutti i cittadini lombardi di quanto Regione Lombardia già sta offrendo sul territorio per le persone con disabilità e delle diverse opportunità presenti sul territorio 2)divulgare i principali contenuti del Piano dAzione Regionale COMUNICAZIONE

AGGIORNAMENTO CRS-SISS Un primo passo fondamentale è laggiornamento della Carta Regionale dei Servizi CRS-SISS con i dati di carattere quantitativo e qualitativo sulle condizioni delle persone con disabilità Obiettivi 1.facilitare e migliorare, nel rispetto della privacy, laccesso ai servizi; 2.avviare unazione di raccolta di informazioni di carattere quantitativo e qualitativo, utili alla lettura del bisogno presente, favorendo così lintegrazione e il coordinamento dei vari interventi.

Risultato atteso: quale indicatore? Indicatore trasversale di efficacia: articolo 19 Convenzione ONU il diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella società con la stessa libertà di scelta delle altre persone.