LEra dei Nuovi Angeli Luisito. Nove avvincenti capitoli Il terremoto La voragine La convalescenza Il ritorno a casa Lalba della battaglia Il ricatto Le.

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LEra dei Nuovi Angeli Luisito

Nove avvincenti capitoli Il terremoto La voragine La convalescenza Il ritorno a casa Lalba della battaglia Il ricatto Le tentazioni Lira del Diavolo La battaglia finale

La trama Un piccolo paese è messo in ginocchio da un devastante terremoto. Unantica leggenda e strani accadimenti coinvolgono il personaggio del romanzo, che subirà una metamorfosi in un angelo (Larcangelo Michele), e la sua futura sposa, di cui si impossesserà langelo del male. Forti emozioni e commoventi miracoli accompagneranno il lettore fino a La battaglia finale che, cruenta, terminerà con un colpo di scena inaspettato.

Lincipit Losteria di Zio Bruno, la più antica di Civita Custodia, era un concentrato di saggezza e tradizioni popolari che da tempo immemorabile preparava i giovani natii baldanzosi alla vita. Una scuola serale dove i vecchi del paese si sostituivano ai libri di scuola con racconti e proverbi, usando, al posto di lavagne e gessi, bicchieri colmi di vino. Ne potevi uscire a volte filosofo, altre poeta e molto spesso barcollante. Quella notte di gennaio ceravamo riscaldati attorno agli aneddoti di Mastro Grappa, così chiamato per la sua straordinaria abilità nella distillazione e nel consumo dellomonimo prodotto. Aveva catturato lattenzione dei piscia latte, così ci chiamavano affettuosamente i vecchi, con due bottiglie di grappa ed un promettente invito a rallegrare la banda: Vi racconto le storie di corna della mia gioventù.- E sospirando aggiunse - Compresa quella che fece fesso il sottoscritto. Alla nostra fragorosa risata si unì un collettivo brindisi al narratore.

Nel bel mezzo… Mi ritrovai lì, nudo, ad un passo dallimmenso mare che lottava furiosamente contro il cielo in tempesta. Possenti flutti sinnalzavano a combattere il turbinio dei venti ed il fragore della battaglia si perdeva nel rimbombo dei tuoni. I fulmini, artigli di fuoco bianco, graffiavano le iraconde acque illuminando tetramente la forza della natura. Tutti gli elementi sembravano ribellarsi a quello che stava per accadere. Perché quello che mi stava accadendo non aveva niente di naturale… Tutta la schiena cominciò a bruciarmi.. La sentii ribollire violentemente e dovetti allargare le braccia per la pressione che non so quale maledizione esercitava sotto le mie spalle. Caddi sulle ginocchia, strinsi tra le mani il fango raccolto in terra ed urlai il mio pianto al mondo Basta! Bastaaaa! Lasciami in pace! Lasciatemi in pace! Per un battito di ciglia fu silenzio, poi tutto riprese vita ed ebbi risposta. Una eco di luci e voci sconosciute venne dal punto dove il mare ed il cielo si confondevano:

VOLABIS LIBER IN CAELO EXTOLLES TE MIRUM IN MODUM SUPRA MATERIAM. EXPLEBIS VACUA SPATIA SPIRITU TUO; SPARGES IN AERE TUAM ANIMAM ET DESERES VENTI FLATUI EAM. PERFUNDES GAUDIO ET FELICITATE COLORES DILUCULI ET OCCASUS ET AMORE SOLEM MAGNUM UT CALEFACIAS TERRAM TOTAM Volerai libero nel cielo, ti innalzerai come per magia al di sopra della materia. Colmerai gli spazi vuoti col tuo spirito; spanderai nellaria la tua anima e labbandonerai al soffio del vento. Riempirai di felicità e gioia i colori dellalba e del tramonto e damore il grande sole per riscaldar la terra tutta.

Quelle parole, che giunsero come il canto di una mamma al bambino nella culla, mi alleviarono momentaneamente ogni dolore mentre le lacrime versate scivolarono via con la pioggia. Lesplosione improvvisa di un tuono, annunciata da un lampo accecante interruppe quel breve idillio. Una rapida e decisa lama arroventata mi squarciò dalla base della nuca fin sotto le spalle ed ancor giù per tutta la schiena. Sbarrai gli occhi e spalancai la bocca in un fiotto di sangue. Stavo per cadere nel vuoto quando una forza immane si impadronì del mio corpo ormai dilaniato e mentre le gambe mi risollevarono avvertii il peso aumentare e distribuirsi dietro la schiena. Un lento fruscio. Istintivamente guardai dietro di me, sulla destra e poi sulla sinistra. Bianche e profumate piume si incastravano sofficemente luna allaltra per formare due gigantesche ali… Capii che mi appartenevano quando con un delicato battito mi spinsero nel vuoto al di là dello scoglio. Il mare si calmò, il cielo ritrasse i suoi venti e le sue nubi. Il ritrovato chiarore della luna copriva con un argenteo manto di pace tutto ciò sopra il quale io stavo volando. Io stavo volando. Io, stavo volando…

Come finisce? Io chiedo… Luisito