Fonti storiche sulle leggende del Lago di Pilato
Negromanzia (o necromanzia): l’arte di prevedere il futuro attraverso l’evocazione dei morti
Papa Pio II (Enea Silvio Piccolomini pontificato morte 1464) 'Lettera al fratello Giorgio' 1441 inviata dall'Austria
Aleandro Alberti ‘Descrittione di tutta Italia’ 1575
LAGO DI PILATO (m slm) Unico lago glaciale degli Appennini
Il lago della Sibilla e la grotta della Sibilla La Sale ‘Paradis de la Reine Sybille’ 1410 «E ancora le genti dicono che, quando Pilato vide che non poteva più salvarsi la vita, supplicò una grazia che gli fu accordata. Dunque domandò che, dopo la sua morte, il suo corpo fosse messo su di un carro trainato da due paia di tori, e fosse lasciato andare là dove lo avessero portato i tori alla ventura. E così dicono che fu fatto. Ma l'imperatore, che si meravigliò di questa richiesta, volle sapere dove il carro si sarebbe diretto: così lo fecero seguire, finché i tori giunsero al bordo di questo lago. I tori vi si gettarono dentro con il carro e il corpo di Pilato così velocemente che a seguirli si sarebbe dovuto correre il più celermente possibile. Ed è per questa ragione che è detto Lago di Pilato. »
‘…c'è un lago dichiarato da antichi demoni loro proprietà ed abitato da essi sensibilmente; nessuno oggi, all'infuori dei negromanti, si può avvicinare ad esso senza essere rapito dai demoni. Perciò attorno ai bordi del lago sono stati costruiti dei muri che sono conservati da custodi affinché ai negromanti non sia permesso avvicinarsi lì per consacrare i loro libri ai demoni. Perciò cotesto è ivi sommamente terribile perché ogni anno quella città (Norcia) invia ai demoni come tributo un uomo nell'ambito delle mura vicino al lago, i quali demoni subito subito visibilmente lacerano e divorano quell'uomo poiché (come dicono) se la città non lo facesse, la patria perirebbe per gli uragani. Pertanto la città ogni anno sceglie un qualche criminale e lo invia come tributo ai demoni.’ "Reductorium Morale" di Pietro Bersuire - sec. XIV
‘… c'è un laghetto accanto al quale sta una cappellina con un piccolo altare. A quel che ci disse il castellano, al tempo della necromanzia, si facevano ivi esorcismi, durante i quali l'acqua del laghetto alzavasi in forma di nuvola ricadendo poi a terra con fracasso come di tuono e allagando tutto il paese, sicché non poteva farsi raccolto. Il popolo si lagnò col castellano, il quale eresse una forca tra cappella e lago con proibizione di qualunque atto di necromanzia.’ "Viaggio in Italia del Cav. Arnolfo di Harff di Colonia sul Reno" di A. Reumont
‘A questo luogo vengono uomini diabolici da luoghi vicini e lontani e costruiscono qui altari con tre cerchi e ponendosi con un'offerta nel terzo cerchio chiamano il demonio col nome che vogliono leggendo un libro da consacrare al diavolo. Questi venendo con grande fragore e grida dice: - Perché mi cerchi? – Risponde: - Voglio consacrare questo libro, cioè voglio che tu sia tenuto a fare tutto quello che è scritto in esso ogni qual volta ti invocherò e per il tuo lavoro ti darò la mia anima. - E così, firmato il patto, il diavolo prende il libro e segna in esso alcuni caratteri, e d'allora in poi leggendo il libro il diavolo è pronto a fare malamente ogni cosa.’ da un manoscritto del sec. XV - Fra Bernardino Bonavoglia Lago di Pilato | Biblioteca Vaticana, sec. XVI
‘Due sono le cause …… primo perché quel lago è lontanissimo dalle relazioni con gli uomini …..perché ivi sono incastrati due cerchi incisi sulle pietre vicino all'argine del lago con alcuni caratteri, che dicono necessari a raggiungere l'arte magica; alcuni dicono che li abbia scritti il poeta Virgilio, altri Cecco d'Ascoli.’ "De Laudibus Piceni" di Nicolò Peranzoni
Museo della Grotta della Sibilla a Montemonaco
‘quel lago nell'Appennino nel territorio di Norcia che raccontano con vana menzogna essere pieno di demoni, in luogo dei pesci.’ "Italia Illustrata" di Flavio Biondo - sec. XV CHIROCEFALO DEL MARCHESONI
EREBIA PLUTO BELZEBUB
perfluorurati (PFC)
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