Il corpo umano è una fonte inesauribile di simboli.

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Transcript della presentazione:

Il corpo umano è una fonte inesauribile di simboli. Il corpo è una specie di mediatore tra l’individuo e il mondo: è il mezzo attraverso il quale noi tutti entriamo in relazione con l’ambiente e con gli altri. Il corpo umano è una fonte inesauribile di simboli. Nessuna società accetta il corpo così come ci viene dato dalla natura alla nascita. Il corpo viene ovunque modificato, modellato, disegnato, truccato, trattato, curato. Il corpo è lo strumento attraverso cui l’ordine sociale si esprime e si riproduce.

(= condivisione di determinate caratteristiche) Identità Chi sono io? Chi siamo noi? appartenenza (= condivisione di determinate caratteristiche) distinzione (= attitudine a tracciare confini, linee di separazione/esclusione rispetto agli altri) IDENTITÀ

COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ Le identità sono inscritte in un processo storico continuo e inarrestabile. fatto contestuale = si costruisce in base al contesto sociale e culturale in cui viviamo fatto di relazione = si negozia quotidianamente con i nostri interlocutori processo = in divenire e costantemente sottoposto a ridefinizione

Sistemi politici centralizzati Il potere Scelta, da parte di singoli o di gruppi, dei modelli e delle strategie da adottare per modificare l’ambiente in cui si vive. Oggetto di studio dell’antropologia politica Sistemi politici non centralizzati (come le bande e le tribù), in cui il potere è disperso nei vari raggruppamenti e temporaneo. Sistemi politici centralizzati (come i domini e gli Stati), in cui il potere è esercitato da una persona o da un gruppo sociale e in cui è presente una forma di stratificazione sociale.

Organizzazione politica Sistemi politici non centralizzati Sistemi politici centralizzati Banda Pochi individui (raccoglitori-cacciatori) Nomadismo Decisioni collettive Dominio Presenza del leader → privilegi in termini di ricchezza, prestigio e potere Stratificazione sociale Autorità → carattere permanente Tribù Più numerose delle bande Legami di solidarietà non permanenti Informalità della leadership Stato Autorità centralizzata (élite legittimata che detiene il potere) Territorio esteso Apparato burocratico Monopolio della forza per far rispettare le leggi

Concezione antropologica Concezione del potere Concezione classica Concezione antropologica Il potere è presente in situazioni formali, di comando. Si trova ovunque nella nostra vita quotidiana, è un aspetto presente in tutte le relazioni sociali. Il potere è legato ad alcune persone o istituzioni. Si esercita spesso in modo invisibile e sotterraneo → costruzione ideologica di significati. Potere come rapporto di forza. Esiste sempre una relazione tra il potere e la possibilità di accesso alle risorse materiali e simboliche.

Il sacro Sacro = SEPARATO  superiorità Mediazione tra uomo e mondo sacro è gestita da persone “separate” dal resto della comunità (sacerdoti) Luoghi “separati” dai restanti spazi comuni (tempio, chiesa, moschea, sinagoga…) Sacro = SEPARATO  superiorità Alcuni oggetti o alcune azioni devono essere “separati” dagli altri, cioè sono oggetto di attenzione o divieto (tabù o comandamenti) Tempi “separati” dai tempi dell’occupazione e della quotidianità (domenica, feste religiose…)

E. de Martino Demologia: Conoscenza storica: Presenza: Magia (1908-1965) studio della cultura popolare (in parte equivalente al termine folklore) Demologia: per comprendere i fatti sociali conoscenza storica (idealismo di Benedetto Croce)  non spiega il fenomeno della magia  introduce il concetto di “presenza” Conoscenza storica: stato etico che l’uomo si sforza di costruire per sfuggire all’idea insopportabile di non esserci, cioè alla paura di essere travolto da esperienze non controllabili Presenza: Magia

Umanesimo etnografico: E. de Martino (1908-1965) Meridione italiano: problema centrale della sua ricerca  analisi del folklore religioso della cultura contadina del Sud concetto di “uomo occidentale” si apre al confronto con altre forme di umanità, culturalmente specifiche  ricerca etnografica = critica culturale (mettersi in discussione) Umanesimo etnografico: ricerca sul campo molto accurata  inchieste dirette e reiterate + registratore e macchine da ripresa indagine interdisciplinare (da lui inaugurata) Metodologia:

Antropologia interpretativa: C. Geertz (1926-2006) Cultura = testo: insieme ordinato di simboli con significati propri estremamente variabile e particolare possiede una dimensione sociale Ricerca: ricerca di dati concreti in luoghi concreti scopo è scoprire i significati che gli attori sociali conferiscono alle loro azioni  non esistono “gli uomini” in astratto, esiste sempre un individuo, in un contesto specifico Antropologia interpretativa: Importanza della scrittura etnografica: saper descrivere con lucidità e chiarezza i più diversi vissuti sociali

D. Tedlock, V. Crapanzano, K. Dwyer Antropologia dialogica D. Tedlock, V. Crapanzano, K. Dwyer Reale dialogo tra antropologo e informatore Natura collaborativa e comunicativa della situazione etnografica Campo  luogo di costruzione di significati Trascrizione letterale dei dialoghi Terza singolare Es. «Il mio informatore mi ha detto...» Contestualizzazione precisa Es. «Lunedì 10 settembre 2005, X ha detto…»

Osservazione partecipante Dalla pubblicazione dei Diari di Malinowski... ... difficoltà umana del fare ricerca e del vivere in empatia, immedesimarsi con i nativi Osservazione richiede distacco, neutralità, oggettività VS Partecipazione comporta un coinvolgimento attivo, anche emotivo, nella vita della comunità Paradosso: più l'etnografo si cala nella realtà locale e acquista un modo di fare e interpretare la realtà simile a coloro che vuole studiare, più tali comportamenti e la relativa visione del mondo gli sembreranno naturali e, quindi, difficili da notare…

Osservazione della partecipazione Barbara Tedlock ha proposto l’“osservazione della partecipazione” → l’antropologo osserva anche se stesso in situazione, tiene sotto controllo le propriereazioni e il modo in cui gli altri reagiscono alle sue reazioni Geertz → narrazione etnografica: l’antropologo non può usare solo nozioni e concetti “lontani dall’esperienza” del nativo – perché risulterebbe troppa la distanza dal contesto locale –, né solo nozioni e concetti “vicini all’esperienza” del nativo – sarebbe troppa la vicinanza al contesto etnografico cercare la corretta distanza → etnografia fatta di rimandi continui tra idee native e idee occidentali