La società siciliana attraverso le opere di Verga I "Berretti"

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
per fare quello che mi chiedi
Advertisements

Un Don per amico La storia di Don Luigi Palazzolo.
Musica: “Cristo si è fatto obbediente fino alla morte”
Musica: L’ Eternità dei Vangeli
LA STORIA DI MOSE’.
G I U D A.
DAL VANGELO DI GIOVANNI.
ALDO NOVE MARIA F. TASSI ZERO IL ROBOT.
XXiV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
XXix DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Progetto Europeo Comenius “LA TUA CULTURA E LE TUE TRADIZIONI MI AIUTANO AD APPREZZARE LE MIE” Chichibio e la gru Istituto Comprensivo Rignano Incisa.
Parola di Vita Luglio 2009.
Profondamente uomo Don Bosco santo Profondamente.
Il mio anniversario Questo anno
LIBERA... PER VOLARE.
IL MIO COMPLEANNO QUEST’ ANNO
Il mio compleanno.
LUCA 19:2 AL 10 Ed ecco un uomo, chiamato Zaccheo il quale era il capo dei pubblicani ed era ricco. Egli cercava di vedere chi fosse Gesù, ma non poteva.
Ho bisogno d’incontrarti nel mio cuore, di trovare te di stare insieme a te
L'amore premuroso del Padre
Rob è il tipo di persona che ti fa piacere odiare:
IL SILENZIO DI DIO Racconta un’antica leggenda norvegese di un uomo chiamato Haakon che viveva in un eremo dove invitava la gente a pregare con molta devozione.
C'era una volta una coppia con un figlio di 12 anni e un asino.
Un giorno…...
Il carrellino rosso.
Da Michael Orlan Mercado
tratto da "Il piccolo principe" scritto da Antoine de Saint-Exupéry
Il Gatto con gli stivali.
L ateo Un ateo stava passeggiando in un bosco, ammirando Tutto quello che quell "accidente Dell evoluzione" aveva creato.
Con Arvo Pärt diciamo con fiducia il De profundis (750) dal profondo dei nostri mari irrequieti Monges de Sant Benet de Montserrat 19 ANNO A.
Abbi il piacere di leggere fino alla fine. (poi pensa
Chi era Giovanni Battista.
12°incontro
C’era una volta un castello, dove abitava un re.
Una ragazza stava aspettando il suo volo in una sala d'attesa di un grande aeroporto. Siccome avrebbe dovuto aspettare per molto tempo,decise di comprare.
L’INCONTRO CON ALTRE CULTURE
Rob è il tipo di persona che ti fa piacere odiare:
4° quar A «Va’ a Sìloe» e lavati! significa: “Inviato”.
VI E’ GIOIA DAVANTI AGLI ANGELI PER UN SOLO PECCATORE CHE SI CONVERTE
4 Quaresima C DOMENICA Monges de Sant Benet de Montserrat
Mastellina Tanti, tanti anni fa, in un piccolo villaggio, vivevano un uomo e una donna. Prima essi avevano abitato in una città, in un palazzo bello e.
Racconti e poesie di Natale dedicato a Voi Buon Natale!
Cos’è il Cos’è il Un giorno entrai di fretta e molto affamato in un ristorante. Un giorno entrai di fretta e molto affamato in.
La Gobba del Cammello.
Il valore della preghiera
Preghiera di.
DOMENICA 19 t.o. Anno A Ascoltando: “Signore, Gesù” di T. L. da Vittoria, sperimentiamo il Suo aiuto.
Ma tu resta qui con me Questa preghiera che vi dono è frutto della mia immaginazione. Una sera prima di partire per il Messico quasi per inerzia incomincia.
L’IMMACOLATA CONCEZIONE
24° Anno A DOMENICA Regina
Anno B 29 luglio 2012 Domenica XVII tempo ordinario Domenica XVII tempo ordinario Musica: “Gloria a Dio” liturgia sefardita.
Il “Signore pietà”, di una “Messa Criolla” ci ricorda che dobbiamo PERDONARE perché siamo stati PERDONATI 24 ANNO A Regina.
Il mio compleanno. Il mio compleanno In questi giorni le persone fanno molte spese. Come sai, sta arrivando di nuovo la data del mio compleanno. Tutti.
Un giorno:.
ARTURO.
La pecora nera.

XVIIDOMENICADEL TEMPO ORDINARIO ANNO B ANNO B Gv 6,1-15.
C’ERA UNA VOLTA… C’era una volta un uomo, uno qualunque, che dopo un lungo peregrinare si trovò vicino al baratro del “fine vita”. Al di là il buio…
Nella città di Gerico viveva un uomo chiamato Zaccheo.
(1992) Giovedì 12 novembre 2015 Spunti di riflessione Prof.ssa Migliorato Eliana.
IV DOMENICA DI QUARESIMA
IL REGNO È IN MEZZO A NOI FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO vangelo di Luca IL REGNO È IN MEZZO A NOI IL CAMMINO FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO.
XXxi DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C Lc 19,1-10.
Capitolo 7 1 Dopo questi fatti Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Una povera signora, con visibile aria di sconforto sul volto, entra in un negozio e, avvicinandosi al proprietario, conosciuto come uomo grossolano,
Capitolo 8 1 Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. 2 Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi,
XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO a Matteo 14,22-33.
Transcript della presentazione:

La delusione storica dei siciliani di fronte al processo di unificazione

La società siciliana attraverso le opere di Verga I "Berretti" La "Borghesia"? I "Cappelli"

I Berretti “Libertà” Le berrette bianche si rivoltarono contro i galantuomini e, scendendo in piazza,cominciarono a gridare: “Abbasso i cappelli! Viva la libertà”. Iniziarono ad assaltare i galantuomini -”A te, prete del diavolo!che ci hai succhiato l’anima! […] A te, ricco epulone, che non puoi scappare nemmeno, tanto sei grasso del sangue del povero! e così continuarono a versare sangue. “Non importa! Ora che si avevano le mani rosse di quel sangue, bisognava versare tutto il resto. Tutti! Tutti i cappelli!”. (G. verga, Libertà) Non gli restava che spartirsi quei boschi e quei campi.

"La libertà voleva dire che doveva essercene per tutti" “Ladro tu e ladro io […] Ora che c’era la libertà, chi voleva mangiare per due avrebbe avuto la sua festa come quella dei galantuomini! Ma tutto questo fu bloccato dall’arrivo del generale e dei giudici. I berretti furono rinchiusi nel gran carcere. Il processo durò tre anni. Tre anni di prigione e senza vedere il sole. Un carbonaio, mentre lo stavano arrestando, disse: “Mi state portando in galera? Non mi è toccato neppure un palmo di terra! Allora dove è la libertà?” (G. Verga, Libertà)

La Borghesia? Tutta roba di Mazzarò. Pareva che fosse di Mazzarò perfino il sole che tramontava […]. Pareva che Mazzarò fosse disteso tutto grande per quanto era grande la terra, e che gli si camminasse sulla pancia. Invece egli era un omicciattolo, diceva il lettighiere, che non gli avreste dato un baiocco, a vederlo [… ]. ( G. verga, La roba)

Mazzarò e la "Roba" “Aveva la testa ch’era un brillante, quell’uomo. Infatti, colla testa come un brillante, aveva accumulato tutta quella roba, dove prima veniva da mattina a sera a zappare, a potare, a mietere; […]; che tutti si rammentavano di avergli dato dei calci nel di dietro, quelli che ora gli davano dell’eccellenza,e gli parlavano col berretto in mano. Quando uno è fatto così, vuol dire che è fatto per la roba. Ed anche la roba era fatta per lui, che pareva ci avesse la calamita, perché la roba vuol stare con chi sa tenerla. A lui non gliene importava del denaro, diceva che non era roba, e appena metteva insieme una certa somma, comprava subito un pezzo di terra; perché voleva arrivare ad avere della terra quanta ne ha il re, ed essere meglio del re, chè il re non può né venderla, né dire ch’è sua.” ( G. Verga, La Roba)

I cappelli I berretti dovendo soddisfare tutti i bisogni dei cappelli venivano trattati peggio degli animali. I galantuomini cosiddetti “cappelli” insultavano i berretti con affermazioni del tipo: “Ti pago a sangue d’uomo, val più un pezzente di un potente; chè non si può cavargli la pelle per suo debito”. (“G. Verga, I galantuomini”)

Don Piddu, il galantuomo Una figura rilevante dei “Galantuomini” è Don Piddu, un uomo che non gliene andava bene neanche una: le malannate, le mortalità nel bestiame, la moglie inferma, le figliuole da maritare, tutte già bell’e pronte. La sua più grande vergogna: la storia clandestina della figlia Marina con un berretto. Non esistevano più le differenze sociali? La figlia di un “cappello” poteva innamorarsi di un “berretto”? Che fine aveva fatto la dignità dell’antica aristocrazia terriera?

Un mondo chiuso, egoistico, quello dell’Acitrezza dei “Malavoglia” (metafora della Sicilia post-unitaria), tutto teso e incentrato sull’obbedienza e sulla ricerca del proprio interesse. I grandi eventi storici non lo hanno per nulla toccato: è passato quasi inosservato il fatto che per la Sicilia sia passato Garibaldi e che da qualche anno non sia più borbonica, ma faccia parte di uno stato unitario la cui nascita aveva generato molte attese e grandi speranze. ( G. Verga, “I Malavoglia”)